sabato 23 febbraio 2019

Recensione: 'La contrada dei tagliatori di pietra' di Flavia Guzzo

Oggi parliamo di un romanzo davvero toccante, 'La contrada dei tagliatori di pietra' di Flavia Guzzo!


Autrice: Flavia Guzzo

Titolo: La contrada dei tagliatori di pietra

Edito: con la collaborazione di Rigoni di Asiago

Formato: Cartaceo (brossura), Kindle

Genere: Romanzo storico

Pagine: 549

Prezzo: 18,00€ cartaceo, 5,99€ su Kindle





Trama 

Enego, l'Altopiano di Asiago, le donne, la guerra: un romanzo sulla vita nell'Altopiano di Asiago a inizio '900, sulla Grande Guerra, sull'esodo totale dell'Altopiano di Asiago avvenuto fra il 1916 ed il 1917.
1901: Teresa, della Contrada dei Tagliatori di pietra, Altopiano d’Asiago, ha una madre vedova, donna passionale, che a sessant’anni suonati morirà fra le braccia di uno sconosciuto venuto da chissà dove, ha una sorella, Antonia, bigotta intransigente ed ipocrita, che, pur se vergine ed inesperta, non esiterà a forzare il suo facoltoso ma pio fidanzato ad un rapporto sessuale per guadagnarsi il desiderato matrimonio, e ha un amore, Meni, per il quale manderà a monte il suo matrimonio a pochi giorni dalle nozze.
Corteggiata dal capitano Osvaldo, giovane di buona famiglia attratto dal nascente movimento futurista e dalla bellezza un po’ brusca di Teresa, consigliata dalla vecchia Perpetua Italia, che deve il nome ad un padre attivista nei moti anti-austriaci del ‘48, l’infedele ed eccessiva Teresa trascorre una vita tranquilla, o quasi, in compagnia del marito Meni, dei suoi figli, dei tanti parenti e conoscenti della contrada. Si occupa delle sue vacche, del suo orto e, di quando in quando, di contrabbando di tabacco.
Fino a che il giovane Gavrilo, a Sarajevo uccide con pochi precisi colpi di pistola l’arciduchessa Sofia e l’erede al trono di Austria-Ungheria, scatenando la Grande Guerra.


Leggere questo romanzo è stato davvero un 'viaggio' che mi ha fatto provare diversi sentimenti che hanno influenzato positivamente la lettura. Siamo nel 1901, Teresa è una bellissima ragazza che vive insieme a sua madre Maddalena e sua sorella Antonia nella Contrada dei Tagliatori di pietra, nell'altopiano dell'Asiago. La loro è una vita modesta eppure a nessuno sembra mancare nulla. Tutti si conoscono, tutti lavorano, tutti anche chiacchierano, così come è normale per un paese. Inizialmente Teresa non affronta gravi problemi nella vita, prende anche con ottimismo il suo matrimonio andato all'aria pochi giorni prima delle effettive nozze quando Meni le dichiara il suo amore. Sia sua madre che sua sorella sono disperate, specialmente Antonia che ora che la sorella ha portato vergogna nella loro famiglia è sicura che nessuno vorrà più prenderla in sposa. Non si sprecano nemmeno le chiacchiere nel paese, che puntano tutte contro Teresa, che ha lasciato un uomo di buona famiglia per un altro e nemmeno i commenti acidi di quella che sarebbe stata la sua futura suocera, convinta che sia soltanto una donnetta ignorante che non merita il proprio figlio e a cui, Maddalena, sarà costretta a ridare i soldi del matrimonio. Ma Teresa non sembra preoccuparsene più di tanto e affronta la situazione a testa alta, sposando Meni contro il volere di tutti e avendo da lui molti bambini. La situazione peggiorerà e porterà problemi seri quando nel famoso 28 giugno 1914 il giovane, prima impacciato Gavrilo, ucciderà l'erede al trono d'Austria-Ungheria Francesco Ferdinando e la sua consorte Sofia. Un mese dopo con lo scatenarsi della Grande Guerra, per Teresa e i suoi compaesani sembrerebbe esserci ancora un clime mite che li accompagnerà anche per tutto l'inverno successivo, fino a quando il 24 maggio 1915 anche l'Italia, con varie opposizioni che ben conosciamo, entrerà in guerra. Pian piano con il passare dei mesi, la guerra entrerà nella vita di Teresa. Sarà ben presto costretta a convivere con il rumore degli spari, delle esplosioni che sente così vicine, tanto che una delle sue figlie Maddalena, nascerà e crescerà per quello che ne sarà della sua breve vita, completamente immune a qualsiasi tipo di rumore. Difenderà con orgoglio la propria terra e il proprio orto, vivrà la disfatta di Caporetto e quando Asiago verrà distrutta sarà in quel momento che ancora di più la vita cambierà per lei. Costretti tutti a sfollare durante la notte verranno caricati su un treno che avrebbe dovuto portarli in Sicilia ma la famiglia di Teresa si ferma prima, a Campobasso, dato che lei, incinta, si sente male a tal punto da far preoccupare la levatrice che è con loro sul treno. Anche a Campobasso non mancheranno i problemi, di natura primaria, ma le caparbie Teresa e Paolina non si faranno intimidire di certo e riusciranno ad ottenere le risorse necessarie per condurre una vita dignitosa fino a quando non giungerà la terribile febbre spagnola.

Personaggi

Teresa è quella che possiamo definire la protagonista del nostro romanzo. Bellissima, bionda e seducente sin da ragazza ha spezzato molti cuori, mandando all'aria un matrimonio e sposando il suo Meni a cui resterà fedele per tutta la vita, ignorando le attenzioni di Osvaldo, e da cui avrà molti figli. La vediamo come una donna volenterosa, che non si lascia abbattere né dalle chiacchiere né dai problemi che porterà la guerra e che affronterà dignitosamente. Bellissimo infatti l'episodio nel quale dei soldati a cavallo calpestano il suo orto e lei non perde tempo per fare il diavolo a quattro e mancare di rispetto a quegli uomini, pronunciando anche frasi pesanti che in quei tempi di guerra significavano soltanto una multa salata o addirittura la prigione. Ma il suo spirito fiero e combattivo di madre che vede calpestarsi quello che è il cibo per i propri figli la porterà a un risvolto del tutto inaspettato. O che dire quando va a dare conforto ai feriti di guerra, una scena che davvero è il connubio perfetto tra dolcezza, tristezza e umorismo. Quei soldati, giovani, ancora sbarbati, altri non vogliono che l'attenzione di qualche donna ricordando le loro fidanzate, madri o sorelle. Trovo che sia stata una scena scritta magistralmente perché, tra i sorrisi che ci lasciamo scappare per le battute del soldato che inventa storie per attirare Teresa, c'è subito dopo la tristezza della loro condizione, prossima alla morte. Quindi c'è del sorriso mischiato alla lacrima, e per questo ho trovato quella come una delle migliori scene del libro. Ammetto che ho dovuto trattenere le lacrime quando arrivano a Campobasso e dilaga la febbre spagnola con tutto quello che ne conseguirà per Rosina e per la stessa Teresa. Nonostante tutto Teresa rimarrà fino alla fine combattiva ed energica, riuscirà a far ottenere ai suoi parenti il sussidio che gli spetta, non importa se ciò dovesse significare affrontare qualche pezzo grosso. Tutto il contrario è sua sorella Antonia, casta e risoluta, che ha sempre nutrito una profonda gelosia verso la sorella anche quando ancora non mandava a monte le nozze. L'ha sempre considerata come una poco di buono mentre lei come un esempio da seguire per la sua virtù e per la sua compostezza. Quando anche Antonia si sposerà cominceranno a vedersi di rado, fino a quando, in un momento di difficoltà di Teresa lei oserà anche voltarle le spalle, dichiarando che non ha posto per lei. Comunque sia è un personaggio che è fedele a se stesso e certamente non è ipocrita. Non cambierà mai, neanche quando davvero ci sarà il bisogno di lei. E per questo motivo la considero il personaggio negativo del romanzo, ma Teresa anche per questo, non si lascerà abbattere. E riuscirà ad andare avanti da sola insieme alla sua famiglia.


Stile

Il romanzo ha lo stile del raccontato ed è perfetto in questo caso specialmente quando arriviamo alla fine e capiamo chi è il narratore di questa storia. Che tra l'altro è stata una 'sopresa' che ho davvero apprezzato e che ha concluso la mia lettura nel migliore dei modi. Parlando dello storia è davvero encomiabile come sia storicamente accurato. Non c'è un errore, nemmeno stilisticamente parlando. Ho adorato come vengano utilizzate parole locali con la nota a piè di pagina che ci informa del suo attuale significato. In questo modo non solo conosciamo cose nuove ma ci immergiamo meglio nell'atmosfera che si respirava nella contrada dei tagliatori di pietra. Utilizzare infatti il loro linguaggio, le loro espressioni, ha reso ancora più vivo il romanzo oltre al fatto che è incontestabile che ci sia stato dietro un lavoro davvero minuzioso. Un lavoro però che ha dato i suoi frutti!
Per questo motivo, e per le emozioni che mi ha suscitato la lettura di questo romanzo, mi sento di premiarlo con il massimo dei voti.


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