giovedì 14 febbraio 2019

Recensione: ' Piccole vite infelici' di Stefano Labbia

E dopo la segnalazione, ecco qui anche la mia recensione di 'Piccole vite infelici' di Stefano Labbia!

Titolo: Piccole vite infelici

Autore: Stefano Labbia

Edito da: Maurizio Vetri Editore

Formato: Cartaceo (brossura)

Genere: Narrativa

Pagine: 96

Prima edizione: Settembre 2018

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Trama

Nella Roma dei giorni nostri quattro personaggi in cerca di pace nella quotidianità caotica del mondo (a)sociale del nuovo millennio. Quattro persone si incontrano, si sfiorano, collaborano, vivono, si amano. Poi si perdono di vista, perdono opportunità, occasioni, fanno scelte (talvolta opinabili), si maledicono. Come se niente fosse. Come se tutto ciò che hanno condiviso nel passato recente non avesse alcun valore. Ne emotivamente, nè lavorativamente. Piccole vite infelici parla delle esistenze di Melina, Marco Marcello, Caio Sano e Maya in una Capitale d’Italia glaciale, non per il freddo ma per la nuda e gelida umanità che la anima. Una Roma multiculturale che fa da sfondo alle vicende dei protagonisti bramosi di essere finalmente valorizzati dall’altro e maledettamente insicuri e complessati nei loro confronti al contempo. Una città, Roma, che sa amarli per poi nascondersi tra le pieghe della sua imponente fragilità, raggomitolandosi su sé stessa per giocare al gatto con il topo con i suoi cittadini tutti. Che l’abitano, la visitano, la colorano. E poi la violentano brutalmente senza alcuna pietà.

Questo è sicuramente un romanzo che lascia molto a riflettere il lettore. Ci troviamo in una Roma stagnante, in cui niente sembra cambiare. Quasi ci si scorda della bellezza che ha, quando si è impegnati nella vita quotidiana che annienta completamente le energie. I protagonisti hanno molti sogni: sperano di riuscire a realizzarli e ce la mettono anche tutta, nonostante le loro vite siano ormai alla deriva. Quando si incontrano sono tutti animati dallo stesso desiderio: quello di riuscire a sfondare realizzando una web serie ideata da Melina. Tutti loro sono personaggi con alle spalle un bagaglio culturale adatto a questo progetto, c'è chi infatti viene cercato appositamente, come Marco Marcello, uno scrittore con tanti romanzi nel cassetto perché non ha ancora trovato il coraggio di mandarli a qualche editore. O come Caio Sano che potrebbe davvero dare una mano a Melina ma che alla fine si tira indietro. Abbiamo dei personaggi le cui vite si intrecciano e la cosa che più fa riflettere è che quegli stessi personaggi sono un po' come noi. Afflitti da quella che è la società moderna che sembra sorda a qualsiasi richiamo, in cui l'arte viene distrutta nonostante gli sforzi che una persona può fare. Arrivano al limite, e per loro non ci sarà un vero e proprio lieto fine nonostante tutti gli sforzi che faranno e questo per ricalcare ancora quanto la vita possa essere una vera e propria battaglia in quella che è una città che dovrebbe dare le migliori opportunità. Mi è piaciuto particolarmente il pezzo in cui Melina, arrabbiata con se stessa e con il mondo perché nessuno accetta la sua web serie alla quale ha lavorato così tanto, un giorno esce senza nulla con sé e si perde nella città di Roma, unendosi a un gruppetto di turisti. Ed è in quel momento che si lascia trascinare dalla bellezza di Roma, sembra guardarla con occhi diversi, gli occhi di un turista meravigliato che la vede per la prima volta. Senza niente con sé, se non se stessa, sembra quasi riscoprire la bellezza che ha ogni giorno a portata di mano. Quasi. Perché talmente presa a seguire gli altri turisti si ritrova per un bus in partenza per Firenze e anche quando riesce a ritornare sembra che quel viaggio l'abbia soltanto condannata. Ci rispecchiamo tutti nei personaggi: progetti che non vengono realizzati, viaggi che si fanno nella speranza di poter cambiare qualcosa, scelte di vita che ci danno solo contro, relazioni che non vanno nella direzione che vorremmo. Quella che ci presenta Stefano è la realtà cruda e spietata in cui siamo immersi ogni giorno. Eppure, nonostante tutto, nonostante anche alcuni personaggi 'mollino' i loro sogni, ci ho visto comunque tantissima voglia di fare e provare, anche se poi alla fine nulla va come dovrebbe. La colpa, infatti, non è secondo me dei personaggi stessi: certo, hanno molti difetti ma sono proprio quei difetti che rispecchiano quello che noi siamo davvero e ce li fanno sentire vivi. La colpa è proprio della realtà stessa in cui viviamo, in cui non c'è un appiglio per i desideri, anche se ci si mette tutta la propria volontà. Maya, per esempio, forse non fa un buon lavoro, tanto che gli episodi si rivelano un fallimento, ma la vediamo ottenere un altro impiego anche se pure quest'ultimo le causa molte difficoltà. Il suo epilogo non potrà che essere il peggiore.

Personaggi

Andiamo a conoscere più nel dettaglio i personaggi e cosa ci vogliono raccontare. Caio Sano è un quarantenne ateo, fumatore. Si unisce a Melina e a Marco nel progetto della web serie horror ma alla fine si tira fuori, facendo restare sconcertato lo stesso Marco che non ne capisce il motivo. Il suo sarà un vero e proprio discendere. Si sente così avvilito, così insoddisfatto della sua vita, anche con la sua compagna, che deciderà di farla finita. Non è una decisione presa alla leggera e mentre leggevo ero anche quasi sicura che in realtà non ci avrebbe mai provato: e invece mi sbagliavo. Caio ci prova eccome, anche se non riesce nell'intento. Questo sarà un atto di 'coraggio' che avrebbe dovuto mettere fine alle sue sofferenze, ma che in realtà gliele amplifica. Dopo il suo tentato suicidio non avrà nessuna illuminazione, nessuna presa di coscienza e un nuovo modo di guardare la realtà perché sarà la stessa vita a distruggerlo definitivamente, privandolo di tutto quello che aveva. Melina mette tanta voglia e dedizione nel suo progetto: raggruppa persone che pensa siano adatte e ci prova con tutta se stessa, anche se poi gli episodi si rivelano fallimentari. L'unico che sembra rincuorarla e farla stare meglio è Marco, che a differenza di Caio non aveva abbandonato il progetto, la ascolta sempre al telefono e cerca come può di tirarla su di morale. Le sue chiamate hanno l'effetto desiderato e Melina sembra calmarsi dopo aver parlato con lui. Ma non basta. Quando decide di riprendere in mano la sua vita, di cambiarla esattamente come avrebbe sempre voluto, annega nella disperazione. Abbandona l'università e questo fa infuriare la madre che la caccia di casa. Anche quando è disperata così tanto da prendere decisioni che dovrebbero portarla ad essere felice e concentrarsi su se stessa, non ha l'aiuto e la realizzazione che sperava. Quando ruba la carta di credito della madre e va ad abbuffarsi in un ristorante quella che ci viene mostrata è una scena che mette i brividi: quasi soffoca e muore nell'indifferenza generale di tutti che si accorgono di lei soltanto alla fine. E tra le mani non le rimane niente, e anche per lei l'epilogo non è felice. Marco sembra essere tra tutti il personaggio che forse ha una spinta in più: ci prova anche lui ma ogni tanto i suoi tentativi hanno un lieto fine, come quando riesce finalmente a trovare il coraggio di mandare i suoi scritti a un editore serio non a pagamento che glieli pubblica. Avrà un successo discreto, ma per Marco è già una vittoria, un qualcosa che è riuscito a superare. Si avventura, parte per Londra nella speranza di avere una nuova vita anche se poi torna a Napoli e scopre con terrore cosa è appena successo a Melina.
Non ha avuto relazioni facili: si era innamorato di Caterina e poi ancora di Rossana. Ma non era mai stato amore vero e dietro l'iniziale interessamento c'era in realtà un altro motivo. Come anche Amelia, che vuole soltanto farlo ingelosire e che per questo suo caratteraccio Marco la rinomina Wasabi. Di Marco si era innamorata anche Maya, ma non aveva mai confessato il suo amore perché ancora ricordava la pessima esperienza avuta con Lucio. Erano piccoli entrambi ma Maya sente come se quel dolore l'avesse accompagnata per tutta la vita segnando in modo irreversibile la sua sfera sentimentale.  E neanche per gli altri le relazioni vanno bene. Melina, tempo addietro, si era innamorata di Carlo, ma Carlo è fidanzato con una ragazza con cui dopo qualche tempo si lascia. Questo perché anche Carlo non era soddisfatto della sua vita ma almeno all'apparenza faceva sembrare tutto il contrario. Quello che vediamo emergere da tutti questi personaggi è una continua ricerca, una continua lotta che porta a uno sfinimento che li accomuna tutti. E leggendo di loro, delle storie vere e crudeli, ci sembra quasi di leggere di noi.

Stile

Il tutto ci viene raccontato nel vero senso letterale del termine. Lo stile è proprio quello del 'raccontato', è come se fosse un flusso di coscienza che imperterrito va a toccare tutti i pensieri e le azioni dei personaggi coinvolgendole in unico testo. I discorsi diretti infatti sono rari, ci si sofferma più sul pensiero che sull'azione stessa, stilisticamente parlando. L'unico consiglio che posso dare è di fare attenzione al sì affermativo che deve essere sempre accentato.
Detto questo, penso che sia la stile giusto per un romanzo del genere e che quindi consiglio davvero di leggere.


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