Titolo: Come fronda in ramo: forme e modelli della varietà dell'Italia dei volgari
Autore: Giuseppe Polimeni
Edito da: Biblion Edizioni
Genere: Raccolta di saggi
Pagine: 342
Prezzo: 22,00€ cartaceo
Data di lancio: luglio 2019
Collana: Saggi Biblion
Trama
«l’uso d’i mortali è come fronda
in ramo, che sen va e altra vene»
(Dante Alighieri, Paradiso, XXVI)
in ramo, che sen va e altra vene»
(Dante Alighieri, Paradiso, XXVI)
Attraverso questa allegoria, che riprende un’immagine di Orazio, Dante esplicita la sua riflessione sulle dinamiche del mutamento delle lingue, sviluppando l’idea che il fondamento della lingua
persiste, anche se cambiano profondamente le manifestazioni evidenti, in relazione al gusto e alle vicende culturali. Biblion edizioni pubblica Come fronda in ramo, una raccolta di saggi che, muovendo dall’immagine della vita cangiante della fronda, affrontano alcuni momenti della storia dei volgari d’Italia tra XIII e XVI secolo; in primo luogo, viene indagata l’esperienza di un’area che ha per centro Milano, nel processo di transizione della scrittura in latino a quella in volgare e nella complessa fase di elaborazione dell’espressività poetica. Il tema del volgarizzamento duecentesco delle retoriche classiche, poi, costituisce il punto di partenza di un’indagine sulla formazione del linguaggio poetico nel secolo XIII, con particolare attenzione alla funzione del dictator e, indirettamente, alla figura del notaio. Il percorso di codificazione del canone nel Cinquecento, infine, è osservato nei casi esemplari di Giovan Francesco Fortunio e di Matteo Bandello, che, “mettendo in scena” il Bembo in una delle sue più note novelle, discute, indirettamente, il canone proposto dalle Prose della volgar lingua.
L'autore
Giuseppe Polimeni, insegna Linguistica italiana e Storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Milano. Si è occupato di storia della formazione linguistica tra Ottocento e Novecento, tema a cui sono dedicati La similitudine perfetta. La prosa di Manzoni nella scuola italiana dell’Ottocento (2011), Una di lingua, una di scuola. Imparare l’italiano dopo l’Unità. Testi autori documenti (2012) e Il troppo e il vano. Percorsi di formazione linguistica nel secondo Ottocento (2014). Con Silvia Morgana eMassimo Prada dirige la rivista “Italiano LinguaDue”.
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