martedì 28 luglio 2020

Recensione: 'Il mio tutto' di Chiara Zaccardi

Eccoci con una nuova recensione! Oggi voglio parlarvi di un libro non solo scritto bene ma che affronta tematiche importanti, 'Il mio tutto' di Chiara Zaccardi!



Titolo: Il mio tutto

Autrice: Chiara Zaccardi

Edito da: Bibliotheka Edizioni

Genere: M/M contemporaneo

Formato: Cartaceo & Digitale

Prezzo: 18,00€ cartaceo, 4,99€ su Kindle






Trama

“Come si fa quando non riesci a stare insieme a una persona ma non riesci nemmeno a stare senza?”.
Davide se lo chiede dal momento in cui ha conosciuto Cristian.
A sedici anni arriva in una nuova scuola, a Parma, e si fa subito notare: ama disegnare e non nasconde di essere gay. Per questo viene preso di mira da alcuni compagni.
Il leader dei bulli, Cristian, è il campione di nuoto della scuola: fisico atletico, occhi azzurri e un sorriso spietato. Cristian detesta Davide. Almeno finché non lo bacia.
Il loro è il primo grande amore, giovane, intenso, tanto inaspettato quanto assoluto. Cristian si scopre indifeso davanti a un desiderio inarrestabile, senza mezze misure, e non sa come affrontarlo. Abbandonarsi a un sentimento che lo rende diverso o respingerlo? Ammettere che le fragilità di Davide sono un po’ anche le sue o usarle per allontanarlo?


Questo è un romanzo che va oltre l'essere una bella storia: è un romanzo che affronta delle tematiche importanti, spaziandone diverse, ti fa arrabbiare, ti fa gioire e ti fa immedesimare nei protagonisti.
Trovo che questa sia una storia che tutti dovrebbero leggere, generi preferiti a parte. Perché fa riflettere su molte cose che nella vita reale succedono fin troppo spesso e che rimangono impunite.
L'autrice inoltre ha una grande sensibilità e delicatezza nell'affrontare certi argomenti, il tutto reso ancora più godibile da una scrittura che -forse esagero ma lo dico lo stesso- perfetta che ci fa entrare talmente nel vivo della vicenda da portarci a pensare che anche qui intorno a noi c'è un Davide che sta soffrendo esattamente come quello del romanzo. Davide Leoni si è appena trasferito in un nuovo liceo a Parma, è un tipo introverso e quindi fa amicizia soltanto con pochissima gente.
Davide è comunque un bel ragazzo e il fatto che è anche bravo a disegnare desta l'interesse di molte ragazze, in particolare di Milena che essendo abituata a uscire con tutti i ragazzi che desidera è sicura di riuscire a conquistare Davide. Fino a quando lui, molto tranquillamente, davanti a tutta la classe le dice di essere gay. Da quel momento in avanti la dichiarazione di Davide viene  presa come spunto per prendere di mira il ragazzo, fino a veri e propri atti di bullismo. Davide è abituato, li ignora, non cerca il pretesto di litigare, si lascia semplicemente scivolare tutto addosso, anche fin troppo.
La cosa che mi è piaciuta di questa scena è proprio la semplicità in cui Davide ammette di essere gay. Questo fa capire che Davide è a posto con se stesso, lo ha dichiarato anche alla sua famiglia -e il padre non l'ha presa affatto bene- e quindi è abituato alle offese già a partire dal padre. Davide si presenta quindi come un ragazzo maturo e il fatto che non si nasconde ma ammette tutto candidamente dà al personaggio un bello spessore perché nonostante il dolore che si porta dietro affronta il mondo a testa alta. Gli atti di bullismo descritti nel romanzo fanno accapponare la pelle: si parla di violenze fisiche, come quando lo intrappolano in un bagno per scrivergli addosso con il taglierino, o come quando viene massacrato di botte fino a ricevere dei gravi danni fisici che gli impediranno di disegnare come prima. O ancora, di quando provano anche a costringerlo a un rapporto. Davide passa tutto questo e ogni volta non denuncia. Non denuncia per non mettere nei guai nessuno, nemmeno i suoi aguzzini. Quando leggevo il romanzo capivo perfettamente come si stava sentendo Davide, addirittura chi lo aveva malmenato rimaneva impressionato di come non fosse stato denunciato ma Davide sa che comunque sia sarebbe stato tutto perfettamente inutile senza prove.
Ma le cose per lui iniziano a farsi difficili quando si innamora di Cristian Montecchi, un nuotatore della sua stessa classe che fa parte anche del gruppetto che li bullizza.Viene spesso picchiato da Cristian oltre che deriso a ogni minima occasione. Eppure al cuore non si comanda e Davide decide un giorno di disegnarlo mentre sono negli spogliatoi. Un disegno che verrà trovato dai suoi compagni di classe e che lo prenderanno ancora di più per un depravato. Cristian, naturalmente, si arrabbia e lo picchia davanti a tutti non appena scopre del disegno.
Quello che Davide non sa è che Cristian si è imposto di picchiarlo per non far scoprire troppo agli altri amici che era lusingato del ritratto. Finalmente Davide si era permesso di disegnarlo.
Allo stesso tempo Cristian è combattutto: inizia a provare interesse per Davide tanto che non riesce più a toglierselo dalla testa. Ma non può passare per gay davanti ai suoi amici. Lui, che così tanto ama fare il bullo e picchiare 'quelli diversi'. Un sentimento che inizierà a straziarlo. Perché se Davide è ben cosciente di ciò che è e la sua accettazione è completa, per Cristian inizierà una vera e propria crisi di identità.

Personaggi

Da una parte abbiamo Davide, ragazzo introverso, per nulla popolare ma con le idee chiare su quello che è. Dall'altra abbiamo Cristian, ragazzo popolare, amato da tutti ma non sa cosa pensare dei sentimenti che prova. E quindi sceglie la situazione più facile, decide di nascondersi sotto la facciata che tutti amano. Se infatti Cristian è un personaggio che cerca disperatamente l'approvazione degli altri, a Davide non può importare di meno. L'importante è avere soltanto quelle persone sincere al suo fianco. Io posso capire molto bene lo struggimento di Cristian: ha una vita perfetta, soldi non ne mancano, tanti amici e ottime possibilità per il suo futuro. Ha successo con le ragazze. Non potrebbe distruggere tutto dicendo che è ciò che loro bullizzano. Ma soffocare il proprio essere non può portare altro che dolore, non solo per se stessi ma anche per gli altri. Ammetto che c'è stata più di una occasione in cui avrei voluto tanto prendere a sberle Cristian. Mi riferisco a dopo che Davide è stato nuovamente pestato e ha avuto problemi alle mani. Inizialmente quella parte l'ho trovata dolce perché Cristian ha provato davvero in tutti i modi di risolvere quell'effetto collaterale delle pasticche che stava prendendo Davide. Ma alla scena dove sono dal preside, dopo una festa disastrosa svolta a casa di Cristian, ecco lì se lo avessi avuto tra le mani non so cosa gli avrei fatto. Lì a me non ha dato la sensazione che Cristian avesse ancora paura, che dovesse continuare a nascondersi dagli amici. Quella era l'occasione giusta perché era pure davanti ai suoi genitori. E in più perché fino ad allora si era sempre nascosto e aveva sempre dato la colpa a Davide. Eppure continua a farlo, anche dopo che aveva impiegato così tanto per farsi perdonare. Non sto affatto criticando la scena: anzi, la trovo eccezionale proprio perché il lettore si aspetta una determinata cosa ma poi, proprio come una doccia fredda, ci viene sbattuta in faccia la realtà. Cristian ha ancora troppo timore. Non è un vigliacco, è che proprio non ce la fa, è un passo troppo lungo da superare e ha bisogno dei suoi tempi e dei suoi spazi. Sicuramente sbaglia nel modo, lì non c'è nulla da dire. Ma anche se ci sentiamo arrabbiati mentre leggiamo non possiamo fare a meno di comprendere anche lui. Il rapporto che si instaura tra i due è un qualcosa di incerto, che cresce come una piantina. Davide dà libero sfogo al suo amore grazie alla sua creatività: creando murales, vestiti, disegni, qualsiasi cosa per esternare quello che a parole non riesce bene a dire di fronte a tutti. O meglio, non è che non riesce, non ne ha bisogno perché è con l'arte che può risolvere meglio la situazione. E lo troviamo sempre più insicuro e fragile nel momento in cui anche l'arte viene a mancare. Davide, a differenza di Cristian, può fare affidamente su davvero poche persone. La sua famiglia è un dilemma: il padre non ha accettato il fatto che lui è gay e la madre sembra voler compiacere il marito piuttosto che il figlio. Infatti ho adorato la scena in cui Sara, l'unica vera confidente di Davide, gliene dice quattro a sua madre mentre stanno andando in ospedale. Quello sarà un vero e proprio smacco per la madre ma sarà anche un modo per farle notare la realtà dei fatti. Sta perdendo suo figlio e neanche se ne sta accorgendo. Il fratello di Davide è invece il personaggio che più mi è piaciuto della sua famiglia: è naturalmente quello più amato, perché lui è 'a posto' mentre Davide no. Ma se all'inizio pensavo che fosse spocchioso quanto i genitori in realtà si preoccupa per davvero del fratello e cerca come può di aiutarlo per non farlo finire in ulteriore guai con i genitori.
L'altro amico di Davide, Amir, è invece un personaggio che viene usato da Cristian per una delle sue vendette di gelosia. Come suo solito, Cristian non riesce ad affrontare una situazione con Davide in maniera calma e controllata. Ancora non è arrivato alla maturazione e alla sua trasformazione quando decide di ricattare Amir. E Davide si ritrova a perdere la confidenza che ha con lui senza neanche saperlo. Non voglio dirvi troppo rigaurdo al finale. Ma è un finale che fa sospirare di sollievo. Dove anche nella tristezza si riesce a trovare una via di fuga in una maniera così artistica e plateale che vale la pena di leggerla.

Stile

All'inizio della recensione vi ho detto che giudico lo stile perfetto. E non me lo rimangio.
Stile fluido, conciso, utilizza i termini che deve utilizzare senza scadere in infodump. Ottimo show don't tell che ci fa entrare nel vivo della narrazione e che ci provoca tante emozioni contrastanti.
Dialoghi realistici per dei ragazzi del liceo. Nessun errore di ortografia (l'unico che ho trovato è addirittura in una frase in inglese!). Quindi, insomma, che vi devo dire? Leggetelo assolutamente!


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