Di seguito tutte le informazioni!
Titolo: Melodia di porte che cigolano
Autrice: Gisella Blanco
Edito da: Eretica Edizioni
Genere: Raccolta di poesie
Trama
La poesia sovverte. È la sana – e dolorosa – ricerca d’inversione dei canoni avvilenti di una società annoiata ne è il fine. Oppure è la poesia stessa il fine della trasformazione: la scelta è la possibilità di individuazione di ciascuno che, lungi dal creare isolamento, può essere moto perpetuo verso una pura creazione di valore, un valore così divino da essere tutto umano.
«Insolente, polemica, sofferta e sofferente, con apici di
nostalgia, di dolore ammesso senza vergogna. Palesemente in contrasto con le
figure di dei superiori, esterni all’uomo e trascendenti. Forse anche
fastidiosa, di certo irriverente e, talvolta, anche blasfema: non c’è mancanza
di rispetto verso le fedi religiose ma difesa della dignità umana davanti a
costrutti ideologici (di qualsiasi sorta) che tendono a svilirne l’immenso
potenziale in cui credo fermamente».
Con queste parole Gisella Blanco descrive la sua nuova
raccolta di poesie, “Melodia di porte che cigolano”.
«Alcune poesie sono concentrate sul tema della morte e del
lutto, argomenti a me particolarmente cari, molto interiorizzati e che sono
fonte continua di dolore e di ispirazione, con il desiderio di scardinare la
tendenza attuale a non parlarne, a fare finta che non esistano o, al più, ad
elaborarli in maniera del tutto individuale e solitaria, decurtandoli di quel
carattere di necessaria condivisione che li rende umanamente accettabili. Un’attenzione
particolare è dedicata al rapporto figlia-padre, talvolta inteso in senso
biologico e talaltra in senso spirituale: in ambo i casi è un legame forte ma
complesso, contraddittorio e doloroso. In alcune poesie che possono sembrare -
e in qualche modo lo sono, benché non unicamente - d’amore ci si rivolge a un ‘tu’
al femminile che lascia aperta la porta…a interpretazioni personali, a possibili
legami tra soggetti dello stesso sesso o a dialoghi intimi con sé stessi. A chi
mi riferisco davvero, però, rimarrà un piccolo segreto d’autrice».
La raccolta, edita dalla NO EAP Eretica Edizioni,
arriva dopo anni in cui l’autrice ha evitato di esporsi al pubblico, pur
continuando a scrivere in maniera intensa.
«Sono soddisfatta della mia silloge? Sì. Naturalmente ogni
cosa è perfettibile. Qualcuno potrebbe risentirsi per ciò che ho scritto? Certo
ed è esattamente ciò che voglio provocare: accoglimento, per affinità, in
alcuni e disprezzo, per contrasto, in altri. Sarebbe il successo letterario a
cui aspiro. Per questo ho scelto di non dedicarmi alle semplici poesie d’amore!
Le poesie della silloge sono rivolte soprattutto alle donne? Sì e no.
Certamente prevalgono temi femministi ma credo che la lettura di queste
composizioni possa interessare anche gli uomini sia come destinatari sia come
oggetti argomentativi (passatemi il termine con un pizzico di ironia) sia come
immancabili soggetti di completamento della realtà che si ritrae. Tutto sommato
il nuovo femminismo potrebbe essere questo: totale aspirazione all’empatia fra
donne, senza escludere o tendere a decurtare ciò che spetta - di diritto
naturale, purché meritorio - all’altro emisfero umano».
A completamento dell’opera, sono inserite illustrazioni che,
dalla copertina fino allo svolgimento interno del libro, fra le pagine,
arricchiscono visivamente le poesie. Nate dall’idea della stessa autrice, tali
immagini sono di produzione del grafico Francesco Mitelli.
L'autrice
Sono nata in un assolato luglio palermitano nel 1984, da due avvocati
poco più che trentenni. Ho iniziato a scrivere semplici versi di bambina sin da
piccolissima. A meno di dieci anni, provai a redigere la Carta dei diritti dei
bambini, per appagare un senso innato di giustizia a cui non sapevo dare nome
ma che sgorgava istintivamente dal flusso dei miei pensieri. E lo stesso flusso
di pensieri, durante gli anni delle scuole medie e del liceo classico, mi
ispirò la scrittura di altre poesie, grazie ad alcune delle quali vinsi vari
concorsi letterari.
Appena iniziata l’università, nella facoltà di Legge, a
Palermo, scelta non casuale rispetto all’esigenza di giustizia che impelleva
dentro di me, organizzai alcuni spettacoli di poesia che si possono ritenere
dei veri e propri reading amatoriali ante litteram. Nel 2009 mi trasferii a
Roma, continuando lì il mio percorso di studi e di vita personale. Attualmente
continuo a vivere a Roma, città che amo, scrivo soprattutto poesia, sono
laureata in legge, sono animalista e gattofila accanita, parecchio
anticlericale, buddista, mamma e forte sostenitrice dell’esigenza di un
cambiamento sociale forte (ma rispettoso) che non può che partire dal singolo
individuo (e che, nella poesia, può trovare una delle sue migliori -e più
libere- espressioni).
Scrivo d’amore? Solo latamente: mi interessa contrastare
connotati sociali obsoleti e pericolosi come il patriarcato maschilista; la
misantropia; i condizionamenti religiosi che sviliscono il potenziale umano; la
violenza che si esprime nei più piccoli dettagli delle relazioni sociali e interpersonali
(e, forse, prima di tutto, nel rapporto con noi stessi) a cui siamo così
avvezzi da ritenerla una “cosa normale”.
Mi caratterizza una forte vis polemica e sono molto
provocatoria, talvolta adopero “immagini” truculente per illustrare alla coscienza
le ragioni umane, filantropiche di cui si parla tanto ma che passano, spesso,
in secondo piano, rispetto ad istanze di urgenza e fretta utilitaristica che
disumanizzano qualsiasi contesto personale e sociale. Solo in cima alla
montagna di rabbia, di dolore, di veemenza di parole ed emozioni, di tutta la
fragilità (che, se accuratamente coltivata, sboccia in forza gentile), si può
trovare la forza che, lungi dall’essere atto di imperio, è il veicolo che ci
conduce alla dolcezza di cui, in fondo, non possiamo fare a meno e che ci
rende, reciprocamente, eroi moderni.
Nessun commento:
Posta un commento