domenica 18 ottobre 2020

Recensione: 'Yohnna e le Lacrime di Israfil' di Andreina Grieco

 Ringrazio l'autrice che mi ha permesso di leggere il suo romanzo in anteprima! Ecco quindi la mia recensione per 'Yohnna e le Lacrime di Israfil' di Andreina Grieco uscito ieri!


 

Titolo: Yohnna e le Lacrime di Israfil

Autrice: Andreina Grieco

Edito da: Ekt Edikit

Genere: Fantasy

Pagine: 250

Data di lancio: 17 ottobre 2020



 

Trama

Chi amerebbe mai un uomo maledetto? Yohnna accarezza l'idea di farsi una famiglia, ma la presenza costante del Jinn Horèb lo spinge a tenere tutti lontano, per paura che scoprano il suo segreto.

Horèb cerca di tenere a bada il vizio di uccidere e continua la sua opera di protettore del Deserto. Lo scontro con un'entità molto più forte di lui lo costringerà di nuovo a misurarsi con i suoi limiti.

Per salvare il bambino che vorrebbe adottare da una setta satanica, Yohnna dovrà stipulare un nuovo patto con Horèb e sarà obbligato a scrutare nella parte oscura di se stesso. 

Ma chi ci guadagnerà veramente da questo patto?

 

 

Sono veramente affezionata alla storia di Yohnna tanto che la sento rappresentativa pure per il mio blog dato che è stata una delle primissime recensioni ad approdare qui su queste pagine. Se infatti vi siete persi la prima recensione vi consiglio di recuperarla cliccando qui!

Yohnna ha ormai ventuno anni e non è più un ragazzino scapestrato come prima (o sì?), desidera mettere su famiglia, sistemarsi, ma è certo che nessuna ragazza deciderebbe di costruire un futuro insieme a uno come lui, maledetto dal Jinn Horèb che ancora lo tartassa comparendo di tanto in tanto perché deve ancora esprimere il terzo desiderio. Yohnna però non ha in mente nulla e Horèb dal suo canto vuole assolutamente che il suo ultimo desiderio sia qualcosa di intelligente e sopraffino, non come gli altri due che nello scorso romanzo non aveva reputato granché degni di essere espressi. Yohnna quindi continua a fare l'arrotino e a raccontare storie, una delle caratteristiche che lo contraddistingue, intrattendendo i bambini che vanno spesso a visitarlo. Yohnna si è ormai affezionato a loro anche se lo tartassano quasi quanto il Jinn ma adora raccontare le avventure e le leggende che ha raccolto durante la sua vita.

C'è effettivamente una ragazza innamorata di lui, Taluka, ma Yohnna non la sente come la sua anima gemella. Quando però scopre che il fratellino di Taluka, Amal, è stato catturato parte immediatamente a cercarlo e a capire che cosa sta progettando dietro le quinte Shakara, la consigliera del sultano che tutti amano perché ha il potere di guarire chiunque -e lo stesso Yohnna vedrà con i suoi occhi che davvero quella ragazza è in grado di curare ogni male. Eppure dietro il suo bel visino e la premura con la quale aiuta i bisognosi, Yohnna capisce che c'è qualcosa di oscuro, dei sacrifici umani, negromanti pronti ad attaccarlo, uomini bestia al comando della ragazza... Ma Yohnna è deciso ad affrontare chiunque di loro pur di ritrovare in fretta Amal sperando che non sia già stato sacrificato in nome di chissà quale dio o artificio. Ho trovato che questo romanzo abbia toccato tematiche veramente molto delicate. Lo ha fatto nella giusta maniera, come per esempio per quello che accade a Taluka. Diversi avvenimenti e ingiustizie spingono il nostro protagonista a giocarsi il tutto e per tutto per vendicare e salvare le persone che si sono ritrovate coinvolte loro malgrado nel giogo di Shakara. Sarà disposto anche a collaborare con Horèb, che naturalmente è tornato per riscuotere il suo terzo desiderio.

Personaggi

 Yohnna ha subito un cambiamento sostanziale. Non è più un ragazzino, ma un uomo che ha preso coscienza di diverse cose rispetto a prima e ha intenzione di sistemarsi. Non è di certo meno irriverente, però. Le sue battutine sagaci fanno sempre divertire ed è ancora energico e deciso, solo che stavolta ha una maggiore consapevolezza. Non a caso ci sono diverse occasioni in cui Yohnna si ritrova alle strette e saranno soltanto in quei momenti che capiamo fino a dove può arrivare la sua forza di volontà. Yohnna è uno che non si arrende, non importa quanto dovrà sacrificare per ottenere giustizia. Adesso ci sono infatti delle vite in pericolo, di gente innocente, e non può rimanere a guardare. Inizia anche a dare consigli, sia a Taluka che a Jinan, quando magari prima non ne avrebbe avuto né l'accortezza né la lucidità necessaria per andare a fondo al problema di ogni singolo. Ora Yohnna è maturo anche se lo vediamo comunque agire per voglia di vendetta. Forse qualcuno potrebbe dire che la vera maturità sopraggiunge quando si capisce che la vendetta non porta a nulla se non ad altra violenza, ma come si può rimanere impassibili di fronte a una crudeltà e a delle efferratezze che Yohnna ha sia visto che subito? Per questo mi piace Yohnna. Forse non ha una morale condivisa, ma di certo la sua morale è ben precisa e dritta al punto. Da una parte questo rende pure soddisfatto il lettore, perché di fatto la giustizia deve arrivare e Yohnna ha tutta l'intenzione di attuarla. Horèb però, attua la sua vendetta con giusto un filino di cattiveria in più. Mentre aiuta Yohnna a scoprire che cosa sta architettando Shakara, viene catturato dalla stessa che ha intenzione di usarlo come suo giocattolino personale. Stesso destino che ha deciso per Yohnna che inizialmente ci casca pure. Ma catturare un Jinn non è certo cosa da tutti. Tra le grinfie di Shakara troviamo anche Jinan che ha visto morire un familiare proprio per colpa sua. Certo è guarita a un occhio da dove prima non vedeva, ma oltre a subire un lutto è costretta anche a stare via da casa dato che è diventata la schiava di Shakara che tuttavia si dimostra amorevole e materna con lei. Solo quando le conviene. Appena Jinan sbaglia, non ci pensa due volte a condannarla alle frustate. Shakara è quindi un personaggio ambiguo: se da un lato si cerca di vedere cosa ha passato per capirla, non si riesce -almeno per quanto mi riguarda- a comprenderla a fondo, specie per i sacrifici umani. Non ho infatti provato pietà o compassione per questo personaggio anche se ho apprezzato quanto sia infido e malvagio. Così come ho apprezzato come riesce a rigirarsi chiunque voglia, grazie alle sue arti seduttive. Jinan, che appunto è la sua schiava, è una ragazza che inizialmente pensa di non avere molta scelta: ma quando vede Yohnna è intenzionato ad aiutarlo, costi quel che costi. L'ho adorata perché è coraggiosa e ha affrontato le sue paure -se mi metto nei suoi panni infatti avrei molto timore nell'andare contro Shakara senza avere la sicurezza che verrà distrutta- ma lei ci prova, anche se dovesse andare male. Per questo sin da subito l'ho vista perfetta nell'aiutare Yohnna. Entrambi vogliono aiutarsi ed entrambi non si danno per vinti fino a quando non sapranno che l'altro è al sicuro. Horèb, come ho appunto detto, preferisce metodi meno stealth. Se si può irrompere e combinare un disastro, ecco che è sicuramente la scelta adatta a lui. Nel momento in cui Yohnna accetta il suo aiuto, i due si combinano in un modo tale da condividere corpo e pensieri. Arriviamo al punto che la loro relazione si evolve, in cui comprendiamo quanto alla fine, anche se non lo vuole ammettere, Horèb si sia affezionato a lui. Ho amato il finale in ogni suo singolo aspetto: sia per Yohnna che per Taluka e Jinan. Vorrei parlare anche di un'altra cosa ma purtroppo rischio di fare spoiler, quindi mi limiterò a dire che farà davvero male e vi consiglio di prepararvi. Allo stesso tempo il modo in cui Yohnna ha voluto ricordare una certa persona ti fa sia venire le lacrime agli occhi che spuntare un sorriso. Quando alla fine si decide a esprimere il suo terzo desiderio sono stata stupita sia da lui che da Horèb. Yohnna si comporta come un uomo ormai esasperato e l'altro come quello che ha ancora tutta l'intenzione non solo di divertirsi, ma di non lasciarlo andare mai. Ed è per questo che penso che Horèb in fin dei conti sia molto cambiato dal primo romanzo, perché se prima il suo poteva sembrare una semplice curiosità verso un umano che gli tiene testa, adesso si è trasformato in un affetto che non riesce più molto bene a celare.

Stile

 Come per il primo romanzo, lo stile è accattivante e differente dagli altri romanzi. Dato che Yohnna ama raccontare storie, è Yohnna stesso che ci racconta questa vicenda -e una volta Horèb prende pure parola. Questa è una scelta secondo me vincente. Innanzitutto ci addentriamo subito nella storia, vogliamo saperne di più, ne siamo interessati perché ci viene narrata come se davvero avessimo davanti Yohnna che ci mette del suo, che ci fa delle battutine, che ci fa sorridere e per questo non possiamo più staccarci dalle sue parole. Lo show don't tell è utilizzato alla perfezione: ovunque vada il nostro protagonista affiniamo tutti i cinque sensi. Sappiamo che odore sente, se speziato o metallico del sangue, cosa tocca, cosa vede, cosa prova. Questo per ogni singola scena che ci viene presentata. Per concludere, questo è uno stile brillante e originale che merita davvero di essere letto. L'avventura di Yohnna volge al capolinea ed è un'avventura che non potete perdervi.



 

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