mercoledì 2 dicembre 2020

Recensione: 'La lacrima dell'ibisco: la forza degli uomini' di Marcello Benelli

 Eccoci qui con la recensione del secondo volume di 'La lacrima dell'ibisco' di Marcello Benelli!
Se vi siete persi la prima recensione potete recuperarla cliccando qui 

 

Titolo: La lacrima dell'ibisco: la forza degli uomini

Autore: Marcello Benelli

Genere: Fantasy

Edito da: Gpm Edizioni

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 18,99€ cartaceo, 2,99€ Kindle

Data di lancio: 17 novembre 2020


 


Trama

Il momento della resa dei conti tra l’alleanza degli uomini e le forze del Re Oscuro è arrivato. Mentre Malyka e i suoi compagni affrontano l’invasione alle porte di Eptagonia, l’armata di Aheànder ha raggiunto il castello nemico e si prepara a sferrare l’attacco decisivo. In un crescendo di scontri, inganni e colpi di scena, il giovane principe dovrà misurarsi con i fantasmi del passato e la minaccia del presente nel disperato tentativo di strappare Lizabeth al terribile destino che l’attende. Ma l’equinozio è sempre più vicino e le speranze degli uomini non sono mai state tanto esigue come ora.

Siamo giunti alla fine di questa storia e devo ammettere che sin dalle prime battute di questo romanzo ho trovato lo stile dell'autore incredibilmente migliorato. Non che prima non lo fosse, tanto che anche con il primo libro il mio giudizio era stato positivo, ma credo che ci sia stato un miglioramento per quanto riguarda il ritmo della narrazione. Leggendo questo romanzo non si ha infatti un attimo di tregua! Nel senso positivo del termine, ovvio. Il climax è mantenuto alto grazie alle tante scene d'azione e colpi di scena che riescono a mantenerci sempre attenti. Non c'è un capitolo morto, un capitolo noioso magari per via di troppe spiegazioni, nulla di tutto questo. Il romanzo è un incessante avvicendarsi di battaglie, scene in cui la tensione si taglia con un coltello e la cosa che più mi ha affascinata è che quando pensi che sia tutto finito, che stiamo ormai per arrivare alla conclusione, ecco che subito arriva un altro colpo di scena e la battaglia ricomincia! E in effetti è giusto così: in questo romanzo ci troviamo alla resa dei conti con il Re Oscuro desideroso di ottenere l'immortalità che solo il sangue di Lizabeth può donare, considerando ciò che lei rappresenta. Aheànder, il nostro principe, è arrivato al castello nemico brandendo Tanafer che con tanta difficoltà è riuscito a recuperare durante lo scorso romanzo. Spera con tutto se stesso, grazie a quell'arma, di poter finalmente salvare non soltanto il suo popolo ma anche la sua amata moglie che aspetta suo figlio. Ha due vite da salvare e arrivare in ritardo non è un'opzione contemplata. Nel frattempo anche Malyka e Rupert si danno da fare. Malyka spera, aiutata dai maghi di Silene, di penetrare nel castello grazie all'occhio di pietra che ancora non è stato attivato. Ognuno di loro ha un compito preciso e si daranno da fare per aiutare il principe, aiuto che si rivelerà prezioso, non solo quello di Malyka e sua sorella Ethrel ma anche di Rupert che riuscirà a ottenere l'appoggio del Consiglio dei Tre Regni. Un'alleanza che durante lo scontro finale si rivelerà di vitale importanza per Aheànder. Andiamo ora a vedere cosa è cambiato o successo ai personaggi.

Personaggi

Lizabeth è ancora prigioniera e resta sempre calma, docile e sarà proprio questa sua bontà che riuscirà a farle fare un passo in più nel momento del bisogno. Nonostante non abbia la possibilità di fare molto nella situazione in cui si trova, tenterà la fuga appena le sarà possibile e dovrà sostenere il peso di un tradimento che sicuramente non si sarebbe mai aspettata. Ho trovato Lizabeth risoluta quando c'è stata l'occasione, che non ha perso la sua verve quando si trattava di provare a salvare il figlio che aveva in grembo. Ha dovuto patire molto durante il primo romanzo e ancora una volta si ritrova in una situazione nella quale è incatenata e si sente impotente. Aheànder, dal canto suo, non ha altro obiettivo che quello di poterla finalmente riabbracciare: è un personaggio che più di tutti è cambiato perché è tartassato da pensieri che in più di un'occasione non gli permettono di avere la lucidità necessaria. O meglio, lui sa che sta davvero facendo il possibile per salvare tutto il regno, ma allo stesso tempo si sente un egoista e pensa di non essere abbastanza. Più di qualunque altra cosa è pervaso dai ricordi del padre. Sempre più spesso, nel corso del romanzo, pensa di non riuscire a eguagliarlo e che sia stato ingiusto che sia morto dato che in una situazione del genere, a differenza sua, avrebbe saputo come comportarsi. Mi è piaciuta tantissimo la scena in cui ha il confronto con il padre, è una sorta di confine che Aheànder si ritrova costretto a varcare per riuscire a non pensare al re con tutta quella negatività addosso. Negatività che lo bloccava soltanto nell'adempiere i suoi doveri. Per questo penso che quella scena sia estremamente importante per la risoluzione del personaggio e per permettergli di andare avanti. Un'altra cosa che Aheànder prenderà coscienza verso la fine del libro è che la vera forza dell'uomo non proviene più di tanto dalle sue abilità o dalla forza fisica. Quello infatti non è niente al confronto della forza di volontà, capace di realizzare l'impossibile e di fargli fare quei passi che il suo corpo non sarebbe mai riuscito a compiere. Trovo che anche quella scena sia stata sublime e che sia stata descritta molto bene. Il principe capisce che è quello l'unico modo, tuttavia, come vedremo subito dopo, la battaglia non è di certo finita. Tanti altri personaggi subiscono però una trasformazione, in positivo o negativo. Come per esempio Luthrlel anche se non vi dirò troppo per non spoilerarvi. Ho adorato anche l'audacia di Malyka: in questo romanzo è sempre stata a combattere, mi ha proprio dato l'impressione che non abbia avuto neanche un attimo di respiro ed ero sempre tesa quando leggevo i capitoli a lei dedicati. Ha decisamente spiccato: ha provato a fare innumerevoli cose, provato dolore sia emotivo che fisico e quando si è ricongiunta a Rupert sono stata davvero felice per lei. Un personaggio che davvero ho adorato e ammirato per l'immenso coraggio che ha dimostrato. Nella scorsa recensione vi avevo anche detto che un personaggio che mi era piaciuto in particolare era stato Elladan e il mio giudizio non solo non è cambiato ma non può che essere migliorato. Innanzitutto ho trovato davvero triste per lui doversi affrontare con Devon. L'ho trovato necessario ma allo stesso tempo mi è davvero dispiaciuto tantissimo anche se comunque Devon se lo meritava, specie dopo avergli comunicato, con chiara cattiveria, che altri stavano mettendo a soqquadro le locande, proprio dove lui aveva lasciato Ayrin. Credo che per Elladan non sia stato facile e ho sofferto con lui in quel capitolo anche se, ripeto, è stato necessario. Per quanto riguarda Sjbil invece mi ero figurata un altro finale per lei, invece ho avuto un colpo di scena che mi aspettavo e allo stesso tempo non mi aspettavo, non saprei spiegarvelo bene senza rischiare di fare spoiler! Diciamo che da una parte avevo capito le sue intenzioni ma non come avrebbe agito davvero. Sicuramente è stata uno dei personaggi più di spicco del romanzo con le sue fragilità che me l'hanno fatto apprezzare ancora di più. Il finale mi ha lasciato con un groppo in gola, sono rimasta dispiaciuta per alcune cose ma non perché non mi siano piaciute, anzi! Trovo che sia il giusto finale, perché i sacrifici servono, anche se ci lasciano addosso quel velo di tristezza. L'ho trovato da una parte anche dolce, specialmente l'epilogo.

Stile

Come vi ho detto a inizio recensione trovo che lo stile dell'autore sia anche migliorato dato che ha un giusto incalzare del ritmo, le battaglie sono descritte molto bene e sembra di viverle davvero dato che viene usato ottimamente lo show don't tell. Non ho trovato alcun tipo di errore, quindi non avendo altro da dire, lo premio con il massimo del punteggio.



Nessun commento:

Posta un commento