venerdì 2 aprile 2021

Recensione: 'Cronache di un Mesotes: la guerra del portatore' di Alberto Grandi

Buon pomeriggio a tutti! Eccoci qui con una nuova recensione, oggi vi porto 'Cronache di un Mesotes' di Alberto Grandi. Se il libro vi piacerà e vorrete leggere il secondo, supportate l'autore nella sua campagna di crowdfunding di bookabook!

 

 

Titolo: Cronache di un Mesotes: la guerra del portatore

Autore: Alberto Grandi

Edito da: Bookabook

Genere: Fantascienza

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 16,00€ cartaceo, 6,99€ digitale



Trama

Il Portatore, colui che crea la vita e distrugge tutto ciò che incontra sul suo cammino, sta guidando l’avanzata di un esercito di creature oscure che minaccia gli equilibri dell’intero universo. Fortunatamente, però, alcune specie aliene hanno deciso di stipulare un’alleanza per fronteggiarlo e quattro Umani sono stati scelti per unirsi alle loro schiere di soldati: tra questi c’è Leon, un ragazzo appassionato di arti marziali e filosofia, con un passato misterioso alle spalle e un futuro ancor più incerto all’orizzonte. Basteranno il suo coraggio e la misteriosa spada Azrael per permettergli di sopravvivere a pianeti sconosciuti, missioni diplomatiche e combattimenti all’ultimo sangue?

Questo romanzo riesce ad amalgamare molto bene sia il tema dell'avventura, del sacrificio che varie nozioni filosofiche davvero molto interessanti che andremo a conoscere sia tramite i dialoghi dei vari personaggi, che nelle azioni stesse. Inoltre è presente più di una citazione alla mitologia greco-romana rendendo quindi questo romanzo non solo molto versatile, ma anche adatto a più di un pubblico in particolare. Il testo si presenta davvero intrigante e per chi è amante di filosofia non potrà assolutamente non piacere. Avendo alle spalle studi classici ho apprezzato il lavoro che ha fatto l'autore, specialmente con le citazioni e per come ha rimescolato il tutto rendendolo perfetto per la sua storia, quindi ho notato un grande lavoro dietro e specialmente tanta passione.
Ma di che cosa parla questo romanzo? Il Portatore vuole distruggere l'equilibrio dell'universo ma alcune specie aliene si sono alleate per contrastarlo. Hanno scelto quattro umani della Terra per unirli alla loro spedizione, tra i quali troviamo il nostro protagonista, Leon, che ha quindi un contatto con WOAMI l'organizzazione mondiale per l'interazione tra uomo e alieno. Leon si ritrova catapultato in quella che sembra essere una missione più grande di lui. Sa già combattere ma scoprirà quanto lì, tra tutte quelle specie aliene, quello che sa fare sembra non essere niente. Verrà assegnato a una Cheimatos, Kirene, che lo allena e cerca quindi di migliorare le sue qualità. Leon si ritrova subito scombussolato dalla diversità che ha con queste specie aliene: sembrano essere tutti migliori degli umani, tanto che loro stessi li guardano con sufficienza. Ma l'alleanza è stata stretta ed è intenzionato ad andare avanti.

In una delle prime battaglie, Leon viene affidato agli assalitori, mentre l'altro umano che era con lui, Markus, viene affidato al supporto per il trasporto di truppe e munizioni. Ci sono ovviamente altri due umani, dato che in totale erano quattro, ma Leon non riesce a stringere amicizia con loro che sembrano appunto molto arroganti e dichiarono che non sono lì per fare amicizia.
Il suo rapporto iniziale è quindi focalizzato su Markus, l'unico che gli ha dato retta, e la sua insegnante Kirene, fino a quando le cose non si faranno incredibilmente più difficili e sarà costretto ad affrontare le prime perdite. Ecco che a quel punto iniziamo a notare un significativo cambiamento.
Leon cambia, diventa più forte, più determinato, anche se spesso si domanda su quale sia realmente il suo obiettivo. In queste occasioni lo vediamo scambiare battute filosofiche interessanti e che ben si allacciano alla situazione che sta vivendo.
Lo vediamo approdare su diversi pianeti, fare la conoscenza di altre razze aliene, come Ropodarth 13 09 o un'altra Cheimatos, Helenia, che lo accompagneranno nella sua missione. Noterà sempre di più di quanto siano diverse da lui, capaci di controllare il linguaggio del corpo e possono, a seconda di come conviene, mostrare o no ciò che provano. Elementi che in effetti sono molto utili in battaglia e di cui lui ovviamente non ne ha a disposizione.
In questi momenti l'avventura è quindi mescolata alle domande  che si pone il protagonista, offrendoci quindi un climax che si mantiene costante dato che l'azione è intervallata da questi momenti intimi e profondi. Leon capisce che ha molto da portare a termine, che ha bisogno di stringere alleanze e si sente sempre più rinvigorito quando stringe la sua arma, Azrael.

Nella parte finale del romanzo quando incontra Atena, -esatto, proprio lei, non un'altra con lo stesso nome!- e Antillo le cose iniziano a farsi più pericolose e Leon si rende conto che deve prendere in mano la situazione, convincere un popolo ad allearsi con i Disarcheiani e avere come obiettivo l'uccisione del Comandante Arfu. Leon dovrà cercare di accettare le diversità che hanno perché loro alla fin fine sembrano quasi vederlo sotto la stessa sua prospettiva. Anche quando si ritroverà solo, e specialmente in quei momenti, sarà l'occasione giusta per capire davvero cosa vuole.
Dobbiamo infatti renderci conto che Leon si è ritrovato catapultato in una realtà completamente diversa, che non hai mai vissuto o immaginato, lontano da casa anche se gli affetti sembra che non gli manchino. Leon tende a cambiare, a modificare il suo percorso così come il suo carattere uscendone quindi con degli insegnamenti che probabilmente non avrebbe mai ottenuto se non si fosse mai mosso verso la strada del cambiamento.
In questo primo romanzo il Portatore non fa ancora un'entrata in scena e infatti ne sono curiosissima. Voglio cercare di capire infatti se ci sia altro sotto, se abbia o meno altri progetti e che quindi nulla è come sembra. Staremo a vedere!

La particolarità che ho notato di ogni capitolo è che questo inizia con la parola 'svegliati'! Questo perché infatti il protagonista nel capitolo precedente o si è addormentato, e quindi vediamo l'inizio di una nuova giornata, oppure è svenuto. L'ho trovato un dettaglio davvero molto significativo e che mi è piaciuto, tanto che ero curiosa di sapere come i capitoli sarebbero terminati.
Come detto prima la tensione si mantiene buona durante tutto il romanzo, sicuramente per chi non ama molto la filosofia i capitoli dedicati ai dialoghi introspettivi dei personaggi potrebbero sembrare un po' pesanti, ma anche se non ne siete interessati, vi consiglio davvero di prestarvi attenzione dato che comunque portano degli insegnamenti che ci spingono appunto a ragionare insieme al protagonista.
Belle anche le scene d'azione, descritte molto bene, così come i dialoghi che penso siano la parte fondamentale dell'intero romanzo. Detto questo quindi non posso fare altro che consigliarvelo!



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