martedì 13 aprile 2021

Recensione: 'Di cenere e di carne' di Laura Vegliamore

 Oggi è il giorno della mia tappa per il Review Tour di Laura Vegliamore e il suo 'Di cenere e di carne' edito da Words Edizioni. Buona lettura!


Titolo: Di cenere e di carne

Autrice: Laura Vegliamore

Edito da: Words Edizioni

Genere: Paranormal Storico

Formato: Cartaceo & ebook

Prezzo: 2,99€ ebook, 15,90€ cartaceo

Data di uscita: 7 aprile 2021



Trama

 Cresciuta in convento, Lucrezia non sa nulla della vita. Ha però un dono: è capace di far vivere le parole. Per questo viene scelta come dama di compagnia di un’eccentrica contessa, affinché legga per lei ad alta voce nelle stanze del suo palazzo, a volte per ore e senza che nessuno l’ascolti. È in uno dei vecchi volumi, che Lucrezia scopre qualcosa che sarebbe dovuto rimanere celato: un messaggio d’amore, da parte di un uomo coperto d’infamia.
Il figlio del demonio.
L’assassino.

Thomas ha sei anni quando per la prima volta sente bruciare la sua pelle. Non sa che ben presto quel dolore nella carne e le strane parole che gli escono dal petto con prepotenza gli cambieranno la vita. Tra le stanze affrescate di quello stesso palazzo, passato e presente sembrano confondersi e fondersi in un percorso già tracciato. Ma cos’è davvero il destino? Una condanna alla malvagità, la risposta a una vita incompleta o l’incontro di due anime che si sono rincorse attraverso i secoli? E cosa possiamo fare di fronte a esso se non accettare la nostra impotenza?

 Che dire di questo romanzo se non che mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine! Lo stile dell'autrice è decisamente delicato ed evocativo, ogni frase è una goduria per gli occhi e la trama ti spinge a continuare a leggere perché assolutamente si vuole scoprire cosa accadrà alla nostra coppia di innamorati. Gli indizi per capire il finale sono ben disseminati: avevo infatti inteso cosa sarebbe successo, ma non secondo quali modalità. Ero quindi pronta alla resa dei conti, lo stavo accettando man mano che leggevo, ma una volta che ci sono arrivata non sono riuscita comunque a trattenermi: è uno di quei finali che ti lascia con una cicatrice aperta, che ti fa piangere e allo stesso tempo ti fa arrabbiare perché cominci a pensare che ci sono state delle ingiustizie e che alcuni personaggi non meritavano quanto accaduto. Tuttavia, non sto affatto dicendo che non sia degno, anzi è perfetto proprio perché ti scuote, ti fa disperare, ti fa sognare e sperare.
Ma qual è appunto la nostra storia? Lucrezia viene scelta come dama da compagnia dalla signora Cecilia, rimasta vedova tempo prima. Il suo compito è quello di leggere per lei dato che sembra avere un dono quando parla, è come se infatti le parole pronunciate da lei prendessero vita. Quando Lucrezia inizia quindi il suo compito, si rende però conto che molto spesso Cecilia la lascia da sola ma le chiede comunque di non interrompere la lettura. Una cosa bizzarra, ma inizialmente non ci fa molto caso e continua a leggere.
Ben presto conoscerà attraverso Elaide la storia del terribile figlio del demonio, Elias, sfregiato sin da bambino da una enorme macchia rossa in pieno volto che lo ha sempre reso ripugnante agli occhi di tutti. Elias era il cugino di Filippo, marito di Cecilia e ha commesso un peccato così grave da essere condannato a morte. Per Elaide non c'è dubbio alcuno che sarebbe finita in quel modo, considerando che era un autentico demonio. Se questa storia poteva soltanto incuriosirla ben presto Lucrezia inizierà ad esserne ancora più attratta, specie quando dentro un libro trova un piccolo pezzetto di carta con una dedica proprio di Elias. Una dedica magnifica, che la colpisce subito al cuore.
Nei pensieri di Lucrezia quindi affiora un pensiero: poteva essere davvero il figlio del demonio colui che era in grado di esprimersi con tanta dolcezza?

Il libro è suddiviso in due linee temporali: quella di Lucrezia e Elias appunto, e una ambientata in epoca moderna, con Thomas e Anouk come protagonisti. Thomas ha problemi da quando il giorno del seiesimo compleanno, nel spegnere le candeline sulla torta, la manica della sua maglia ha preso fuoco. Iniziano quindi i suoi incubi a cui i genitori non riusciranno mai a dare una spiegazione. Thomas è quindi continuamente in cura, ma i suoi momenti di crisi lo accompagneranno sino all'età adulta, quando, deciso ad andare in Italia, non incontrerà Anouk. A partire da quell'incontro, tutto si farà più chiaro e nitido per Thomas e i suoi incubi inizieranno ad avere un senso.

Andiamo ora ad analizzare i nostri personaggi:
Lucrezia è una ragazza timida e anche un po' fuori dal mondo: è vissuta in convento e quindi non è avvezza a molte cose. La vediamo come un personaggio mite, sempre rispettosa e ubbidiente. D'altronde è quella la sua maggiore qualità, rendere tutti orgogliosi grazie alla sua educazione e al suo lavoro ben svolto, proprio come ha sempre imparato a fare. Noteremo quindi un cambiamento incredibile in Lucrezia: lei non si sognerebbe mai di dire una bugia, non si sognerebbe mai di commettere un'azione di nascosto. Non è nelle sue corde: eppure per amore, si può fare questo ed altro. Nel momento in cui infatti inizierà a relazionarsi con Elias, la sua vita prenderà una piega diversa.
Elias è però il personaggio che più amato perché ogni volta che leggevo di lui, in particolar modo del suo passato, mi veniva sempre un nodo in gola. Elias è stato giudicato per via della sua macchia sul volto che lo deturpa e per ciò che sua madre rappresenta. Impossibile anche solo pensare che quindi Elias sia una persona a modo. Deve per forza essere il figlio del diavolo, qualcuno dal quale tenersi alla larga. Ed è ciò che fa Filippo, quando Elias va a vivere in casa sua portato dal nonno. Crescendo l'odio tra i due cugini si trasformerà in semplice indifferenza fino a quando Filippo, appena tornato dalle nozze con Cecilia, non si renderà conto di una triste realtà: Elias è intelligente, è acculturato, è gentile e cortese. Tutte qualità che un demonio non dovrebbe avere e lui si è sempre figurato Elias come un mostro da evitare il più possibile. Le sue maniere iniziano a dare fastidio perché cozzano con l'immaginario che si era creato intorno al suo personaggio. Per questo si pensa che sia solo una facciata e che ben presto Elias mostrerà la sua vera natura. Elias è una persona sola, che è sempre stata costretta a stare in disparte non riuscendo mai a relazionarsi per bene con qualcuno. Prima perché lui stesso preferiva la solitudine per non essere continuamente maltrattato, poi perchè gli viene imposta. In una maniera assolutamente egoista. Elias diventa all'improvviso un giocattolo, o meglio, io me lo sono figurato come un uccellino, che ha bisogno della sua libertà ma per il volere di una persona è costretto a stare in gabbia per allietare con il suo cinguettio.
Provare a uscire dalla gabbia? A volare via? Decisamente inammissibile.
Per questo Elias peggiora, per questo i suoi incubi continuano a graffiargli la mente. E quando finalmente trova qualcuna per cui vivere, per cui sentirsi di nuovo vivo, ecco che deve fare attenzione e deve tenere tutto all'oscuro. La sua storia la considero stupenda e triste al tempo stesso. Elias meritava molto di più, aveva bisogno di vivere quella sua vita esattamente come desiderava. Eppure è stata proprio quella prigionia imposta che gli ha fatto battere di nuovo il cuore. Anzi, non di nuovo, per la prima volta, come lui stesso ammetterà.

Anouk e Thomas si sono ritrovati come voleva il destino: e ho trovato un bel bilanciamento tra loro. Anouk è una persona molto determinata e con la testa sulle spalle: alla fine del romanzo, quando parla con Thomas e le spiega cosa pensa davvero di quell'incontro, di come deve pensare di vivere solo come Thomas e non con i ricordi di qualcun altro in testa, l'ho trovata molto saggia.
Thomas ha effettivamente bisogno di distaccarsi, di lasciarsi indietro il passato, di imparare a vincere quella pazzia che lo sta annientando e che lo fa urlare senza rendersene conto.
Ho apprezzato come è stata trattata in maniera molto delicata la sua condizione: mi sono immedesimata bene in lui, ho capito come si sentiva, la sua inedeguatezza che lo ha fatto soffrire per tutta la vita, quando tutti lo aiutavano ma in realtà nessuno lo stava facendo veramente.

Lo stile è splendido. Ogni frase sembra una piccola poesia per via dei termini ma specialmente dalle similitudini adottate. Lo show don't tell è reso magnificamente, tanto che avvertiamo tutti e cinque sensi. Mi è sembrato quasi di sentire davvero il profumo della carta, del legno riscaldato dal sole. Era come essere lì, vivere quello che stavano provando i protagonisti. Un libro che al posto delle parole sembra quasi di avere le note che compongono una musica melodiosa, dolce, perfettamente adatta a quello che è il genere del romanzo. In tutto questo Anouk ce ne dà un insegnamento prezioso.
Credo proprio che questo libro mi rimarrà nel cuore, che penserò spesso a Elias e Lucrezia, al loro amore proibito che sarebbe dovuto essere proprio l'esatto contrario. A quello che ha dovuto affrontare Elias, rimasto per sempre intrappolato.
Una storia bellissima, struggente, che ti scuote nel profondo. Non posso far altro che consigliarvelo, è una lettura che non si può perdere!



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