domenica 11 luglio 2021

Recensione: 'Erkalya: l'alba del caos' di Eleonora Zaupa

 Buona domenica a tutti! Oggi vi porto la recensione del secondo libro di Eleonora Zaupa 'Erkalya: l'alba del caos'! Se vi siete persi la recensione del primo potete recuperarla cliccando qui


  

Titolo: Erkalya: l'alba del caos

Autrice: Eleonora Zaupa

Edito da: Self Publishing

Genere: Dark Fantasy

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 3,99€ digitale, 21,00€ cartaceo




Trama

Andrael ha fallito la missione. Nonostante i suoi sforzi e i tentativi di risanare le cicatrici di Erkalya, tutto appare perduto. Helene non ha una soluzione, ma ci si avvicina. Provarci, però, porterà i protagonisti davanti a scelte e sacrifici. Nessuna risposta è quella giusta, nessuna scelta è quella che porterà la rinascita di un'isola ormai perduta. Ma ciò che potrebbe ribaltare le sorti è l'utilizzo di un'arte perduta. La magia Oblio, illegale e pestifera, forse può aiutare chi invece avrebbe dovuto condannare

Siamo quindi arrivati nel cuore dello svolgimento della vicenda di Erkalya. In questo romanzo infatti, non abbiamo soltanto alcuni misteri rivelati e altri in parte, ma anche quella che sembrerebbe essere la sfida finale contro Yrkesh. Ma andiamo con ordine: questo è un dark fantasy in cui l'elemento magico è sicuramente predominante in quanto è solo grazie ad alcuni tipi di incantesimi, che scoprirete nella lettura, che si potrebbe sperare nella salvezza di tutti gli esseri che popolano il mondo. Una realtà per la quale Neyrah è stata chiamata a difendere, anche se ancora non ha recuperato tutti i suoi ricordi. Questo processo richiederà tempo e inizierà a capire e conoscere se stessa sia all'inizio del libro, quando convince Andrael a rivelarle ogni cosa, sia verso la parte finale.
Perché infatti tutti la chiamano Norah? E' lei infatti, quella salvatrice che tutti hanno già conosciuto?
Devo dire che ho apprezzato tantissimo la 'nascita' del nome di Norah, altro non che è un diminutivo che immagino vi farà piacere scoprire da dove deriva.
Nello scoprire infatti il suo vero nome tante cose iniziano a esserci più chiare e abbiamo un certo plot twist che devo ammettere non mi aspettavo di certo. Questo ha reso molto più interessante la mia lettura e sono curiosissima di quello che succederà nel prossimo libro, non solo perché quindi avremo un'altra realtà che ci verrà descritta ma anche per sapere come finirà la nuova missione, dato che l'intenzione che ha Neyrah (o Norah) mi intriga davvero tantissimo.
Questo infatti mi porterebbe a parlarvi meglio del finale, ma naturalmente rischerei di fare spoiler. Diciamo che mi ha lasciata soddisfatta ma allo stesso tempo mi sono sentita veramente dispiaciuta per alcune cose che sono accadute. Lì per lì però mi sono sembrate necessarie e adesso c'è la possibilità che tutto possa essere risanato. Non dirò altro, ma sono veramente curiosa.
Abbiamo anche un momento introspettivo secondo me riuscitissimo. Neyrah deve combattere con l'altra se stessa, Norah, che ha un vissuto che tutti conoscono tranne lei. Non ricorda niente in principio ma poi qualche ricordo inizierà a riaffiorare. E a quel punto si troverà in bilico, non riuscendo in alcuni momenti a capire chi è veramente e se ha uno scopo per il quale combattere. Uno scopo che la vede da vicino. Questo suo 'combattimento psicologico' è reso davvero bene e sono riuscita a comprendere le sue sensazioni tra quel misto di inadeguatezza e voglia di salvare Erkalya.

La battaglia finale con Yrkesh mi è piaciuta specialmente per un motivo in particolare. Nella maggior parte dei romanzi che leggo, l'ultima battaglia viene relegata nell'ultimo capitolo e tutto finisce in poco tempo. Qui ho apprezzato il fatto che invece ci sono molti più capitoli dedicati al combattimento ed è esattamente quello che voglio: in una battaglia del genere è necessario che ci siano momenti di abbattimento, momenti in cui tutto sembra essere perduto, l'arrivo di altri alleati e di personaggi secondari che danno il meglio di loro stessi e così via.
In questo libro abbiamo tutto questo e molto di più, ciò mi ha permesso di restare in ansia per tantissimo tempo, di divorare capitolo dopo capitolo perché non vedevo l'ora di sapere come se la sarebbero cavata. Il combattimento non è durato in un secondo ed è stato dato spazio sufficiente a tutti.
L'ideale di Yrkesh è quasi condivisibile se non fosse per il piccolo dettaglio che vorrebbe l'isola disabitata. Diciamo che ci ritroviamo con l'antagonista che ha un buon proposito (niente più razzismo) ma lo realizza nella maniera sbagliata. Il personaggio però mi è piaciuto tantissimo e ho come la netta sensazione che potremmo scoprire qualcosa in più su di lui perché mi sono rimasti degli interrogativi.

Come sa chi ha letto la prima recensione, avevo detto che uno dei miei personaggi preferiti era Edan. E lo è anche adesso. Quando ho iniziato a leggere, Edan compariva ogni tanto, ma non spesso come avrei voluto (non è però una critica essendo un personaggio secondario e in quei frammenti davvero non serviva la sua comparsa, ma mi piace troppo!). Ecco, sul finale sono stata totalmente accontentata. Edan si riscatta, partecipa alla battaglia e quello che fa mi ha reso non solo orgogliosa di lui ma mi ha anche fatto stringere il cuore. Allo stesso tempo non posso dimenticare Andrael, il Cavaliere del Drago, altro mio personaggio preferito. Devo dire che in questo libro mi ha fatto un po' pena e ho tanto tifato per lui specialmente quando si avvicina di più a Neyrah, mostrandole completamente il suo essere e aprendole il suo cuore. Possiamo infatti dire di avere un triangolo amoroso, quindi se vi piacciono le storie d'amore in questo secondo romanzo le cose si fanno davvero interessanti. Non solo capiamo qualcosa in più su un altro ragazzo che ancora non compare, ma abbiamo un contrasto tra Andrael e Kuran. Personalmente come ho detto preferisco Andrael, ma bisogna in questo caso cercare di capire anche cosa prova Neyrah. Di certo non si può costringere una persona a provare ciò che non prova.

Un'altra cosa che ho apprezzato del libro è il rimando alle usanze norrene. Quando si parla del passato di Serenia (altro personaggio che veramente mi è rimasto nel cuore per quello che ha dovuto subire passivamente) con Esfeto, la descrizione dell'aquila di sangue è magnifica. Ho trovato quella scena costruita magistralmente, era come essere lì, viverla e respirarla. Una parte che quindi mi ha fatto venire i brividi, positivamente parlando!

Questo secondo libro mi è piaciuto più del primo. Gli avevo conferito quattro stelle, ma adesso lo promuovo a cinque dato che tutte le rivelazioni su Neyrah, il combattimento contro Yrkesh e i dettagli descritti benissimo glielo fanno meritare assolutamente. E anche perché il finale mi lascia ben sperare e mi ha incuriosita tantissimo. Quindi che dire, ve lo consiglio assolutamente!



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