Buon pomeriggio a tutti!
Oggi vi segnalo il romanzo di due autori, Monica Treccani e Ernesto Langorne, 'Ogni volta è l'ultima volta' ambientato durante la pandemia. Di seguito tutte le informazioni!
Titolo: Ogni volta è l'ultima volta - Cronache erotiche di una coppia in pandemia
Autori: Monica Treccani & Ernesto Langorne
Edito da: Eroscultura
Genere: Narrativa erotica
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 2.99€ digitale, 9,00€ cartaceo
Pagine: 116
Trama
Una coppia clandestina. Ambedue sposati, con figli, matrimoni stanchi, ma non finiti. La situazione peggiore, perché non sai mai deciderti se andare o restare, e trovi mille motivi per restare (il sesso, tanto, ben fatto, appagante) altrettanti per scappare (incomprensioni, paura, zero voglia di nuove responsabilità). Si diventa cannibali, non ci si incontra, ci si sbrana. Con morsi, parole, atti, si mira a saziare una fame senza fine. Non si vive senza passione, senza affetto, con poco amore. Oh, certo, c’è chi si accontenta, e magari vive bene. Crede di vivere bene. Monica ed Ernesto sono belve assassine, sanno amarsi solo sbranandosi, ma così ci si consuma, per avere il massimo piacere, ci si brucia. Il fuoco, si sa, è bello, fa male, e nessuno vuole stare al freddo. Meglio bruciare e vivere. Fino alla fine. Ancora una volta, Eroscultura si conferma numero uno in Italia nella divulgazione della Cultura dell’Eros, ed è lieta di offrirvi un romanzo raffinato, una scrittura colta ed elegante, un erotismo non per forza finalizzato all’eccitazione, ma come chiave di volta per scoprire due personalità poliedriche, intense, palpitanti. Adatto a un pubblico adulto.
Monica Treccani, Brescia, trentanove anni, giornalista, pagine culturali.
Ernesto Langorne, Milano, classe '78 di mestiere farebbe l’avvocato con una predisposizione per la criminologia ma, sotto pseudonimo, scrive su testate nazionali e fa l’autore televisivo. Viaggia, corre, è un tipo solitario ai limiti della misantropia, non frequenta i social, al limite la letteratura e il cinema, ha il pallino dell'erotismo e dell’iconografia horror italiana dell’800. Si trova spesso invischiato in vicende più grandi delle proprie aspettative, e questo lo turba assai.
Estratto
Lo vedo prima che lui mi veda. Quando mi abbraccia sta tremando, ma è rigido. Quasi non mi bacia. Forse non gli piaccio più.
Quattro passi, ci sediamo a un tavolino del porto vecchio e ordiniamo un bicchiere di vino. La sua amante, che sa che si trova con me, gli manda una foto erotica. È un gioco piuttosto greve. E io che l’avevo spostata sul piano della fiducia, ci ero cascata.
Andiamo in spiaggia, mi chiede di appartarci. Rifiuto. Ci bagniamo i piedi e mi abbraccia. Poi mi dice che è una relazione per cui non c’è tempo e spazio. Mi dice che se io mollo lui non mi prende; non è così che funziona quando si tiene a qualcuno.
Mi dice di volere passare altro tempo con me e continua a mettere ostacoli nella storia. Le azioni sono belle, le sensazioni sono buone. Siamo stati insieme per ore, senza fare nulla, felici. Ma quello che dice non mi piace.
Andiamo in un parco, facciamo l’amore per venti secondi dietro a un arbusto. Ci vedono.
Mi bacia per il resto del tragitto.
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