martedì 20 dicembre 2022

Recensione: 'Tre minuti a mezzanotte' di Maria Mezzatesta

 Buon pomeriggio a tutti!
Per il gruppo di lettura 'Solo Editoria non a pagamento' del mese di dicembre abbiamo letto 'Tre minuti a mezzanotte' di Maria Mezzaesta, edito da Santelli Editore. Ecco quindi cosa ne penso! Buona lettura.


Titolo: Tre minuti a mezzanotte

Autrice: Maria Mezzatesta

Edito da: Santelli Editore

Genere: Fantascienza/Narrativa di genere

Formato: Cartaceo

Prezzo: 14,24€

Pagine: 166



Trama

In un orologio ipotetico di ventiquattr'ore, dove la prima ora corrisponde alla nascita della civiltà e l'ultima alla sua morte, ai terrestri e ai blunoriani, gli abitanti di un pianeta di nome Blu Noor ad anni luce di distanza da noi, mancano tre minuti a mezzanotte. A rivelarglielo è una razza aliena di gran lunga più sviluppata, proveniente da una galassia ancor più lontana. Una volta scoperto di non essere soli nell'universo, cosa faranno i terrestri? E i blunoriani? E gli alieni sono davvero pacifici come sembrano?

Ho trovato questa lettura estremamente interessante, che fa riflettere, dandoci un giusto insegnamento ma lasciandoci con delle domande in sospeso, perché, in effetti, non possiamo sapere a cosa andrà incontro il nostro pianeta. O meglio, lo sappiamo benissimo, anche se il genere umano fa finta di nulla. 'Tre minuti a mezzanotte' è un libro che mescola alla perfezione l'elemento fantascientifico, introducendo gli alieni e quindi altri pianeti, con la politica, perfettamente organizzata e con la sua gerarchia, e l'ambiente, l'inquinamento, ciò che sta facendo morire la Terra, a cui ormai non rimane molto tempo perché la stiamo distruggendo. E non solo. Abbiamo anche dei momenti thriller davvero fantastici che mi hanno fatta rimanere incollata alle pagine. In pratica, c'è davvero di tutto, e con la sua morale che destabilizza. Ma di cosa parla in sostanza il romanzo?

Siamo inizialmente a New York e un impiegato dell'ONU è stato appena assassinato. Ha lasciato una lettera al suo collega, Jhon, che quindi si ritrova catapultato in una situazione in cui non avrebbe mai voluto trovarsi. I funzionari gli sono alle calcagna e tramite la lettera arriva ad Anne, dove gli viene rivelato un segreto sorprendente; la Terra ha appena ricevuto non solo delle risposte da una civiltà aliena, ma hanno degli oggetti, simili a clessidre ma morbidi, di cui non hanno ancora capito il funzionamento.
Anche su Blu Noor è successa la stessa cosa, ed ecco che conosciamo questi alieni che non sono assolutamente come pensavo l'autrice li avrebbe rappresentati. Sono intelligenti, hanno a cuore il loro pianeta, sono preoccupati da alcune modifiche ambientali, come le costanti piogge di cenere che non accennano a fermarsi, e diversi astronomi vogliono davvero mettere tutto loro stessi per la salvaguardia del posto in cui vivono. Ma anche se all'apparenza tutto sembra perfetto, non è proprio così. Ho apprezzato tantissimo la politica di questo mondo perché non solo è variegata, ma è anche studiata nei minimi dettagli, segno che c'è stato un grande lavoro dietro. Blu Noor ha quattro Confedarazioni e ognuna di loro ha il proprio presidente. E non tutto va benissimo in queste confederazioni, dove in particolare in una di queste continua a esistere un certo patriarcato malato e pericoloso, un po' come succede ancora in alcuni luoghi della nostra Terra. Quindi, anche se a primo acchito troviamo una Blu Noor davvero stupenda, ben organizzata, con paesaggi stupendi da togliere il fiato, con la sua luce azzurrina che incanta, dietro la formazione politica che si è venuta a creare non è perfetta e ci sono ancora parecchi dettagli da sistemare, e in questo caso hanno quasi le stesse colpe dei terrestri.

Un altro dei temi che ho amato in questo romanzo è stato il dibattito tra religione, scienza e spiritualità, che forse vediamo meglio rappresentato dai viaggi che fa l'Ospite, personaggio che ho molto gradito, che come prima tappa va proprio a Varanasi, quale luogo migliore in effetti per esprimere un concetto che verrà poi ripreso in seguito da altri personaggi, come Anne. La spiritualità è intrinseca nell'uomo? Può vedere già cose che in seguito la scienza potrebbe dimostrare? Sono elementi separati, alcuni elementi sono destinati a rimanere avvolti nel mistero? Cos'è quindi per l'uomo la spiritualità? Come può anelare ai progressi della scienza se prima non ha il giusto intuito? Queste parti nel libro le ho trovate davvero parecchio interessanti, e le ho seguite con sincero interesse. Tutto il romanzo, da come avrete capito, tocca comunque temi importanti e che ci portano a pensare soprattutto al finale, dove questo finale non è delineato perché, davvero, tutto è nelle nostre mani, nelle nostre azioni.
Nel bene e nel male.
Questo romanzo è come un grido, un grido che sta cercando di scuoterci, di farci capire cosa l'uomo sta commettendo, quali sono le terribili conseguenze delle nostre azioni. Dopo la lettura ci sentiamo effettivamente scossi, restiamo a pensarci e a domandarci in effetti quale eredità abbiamo consegnato a chi verrà dopo di noi. Se già non siamo noi stessi in pericolo. Decisamente questo è un romanzo che chiunque dovrebbe leggere, anche chi magari non apprezza il lato fantascientifico. Fidatevi quando vi dico che in realtà è un ottimo elemento aggiunto, che ci fa capire quanto alcuni problemi siano comuni e realistici per tutti.

Lo stile dell'autrice è pulito, chiaro e conciso. Non ho fatto alcuna fatica a seguirla anche durante gli interventi più ostici, anzi, la mia concentrazione è sempre stata altissima e non appena finivo di leggere un capitolo andavo direttamente all'altro, quasi senza fermarmi. Ho adorato davvero tutto; sia la costruzione di Blu Noor con la sua politica, che secondo me è la punta di diamante del libro, ma anche i passaggi ambientati sulla Terra, dato che mi sono affezionata molto a Jhon e Anne.
Non ho trovato infodump, e per questo l'autrice è stata bravissima a schivarli dato che nelle parti di Blu Noor ci sarebbe stato il rischio, ma così non è stato. Il tutto ci viene spiegato utilizzando un perfetto show don't tell e tramite dialoghi. 

Non posso quindi fare altro che consigliarvi questa lettura che anche io ho scoperto questo mese!
Arrivederci ora a gennaio con il libro di Elisa Mura!




mercoledì 14 dicembre 2022

Intervista a Francesca Lizzio

 Buon pomeriggio a tutti!
Oggi abbiamo come ospite per un'intervista Francesca Lizzio, già presentata qui sul blog con il suo 'Nonostante tutto'. Francesca ha pubblicato, sempre con Panesi Edizioni, anche 'Fiore di cactus', uscito invece nel 2017.
Scopriamo qualcosa in più su di lei!

1.     


Ciao Francesca, grazie per essere qui con noi per questa intervista. Cominciamo parlando dell’ispirazione che hai avuto per i tuoi due romanzi. Come sono nati? Da cosa hai preso, appunto, ispirazione?


Ciao Jessica, grazie a te per questo spazio. Il punto di partenza delle mie storie è sempre qualcosa che conosco, ma durante il percorso mi affido alla fantasia. Si tratta di immaginazione, appunto, anche se i romanzi sono nati in momenti particolari della mia vita.


Raccontaci del tuo percorso verso la pubblicazione. Come è stato pubblicare con Panesi Edizioni?

Sono stata fortunata ad essere accolta in casa Panesi. È difficile trovare una casa editrice che pubblica libri con cura e attenzione, mettendoci l’anima, credendo nel lavoro di un autore senza chiedere alcun contributo economico.

Quanto c’è di autobiografico nei tuoi romanzi? Le protagoniste in qualche modo ti rispecchiano?

Sara e Cristina sono una parte di me, ma le storie appartengono soltanto a loro. Non riguardano me, ma ciò che è successo nelle loro vite. Le loro paure, i loro rimpianti, i loro sogni. Le cose che le hanno cambiate rendendole le donne che sono.


Qual è stata la scena più difficile da scrivere, sia stilisticamente che psicologicamente, e qual è stata invece la scena che ti ha reso più felice?

Rispondere a questa domanda evitando spoiler è impossibile. Emotivamente parlando, investo sempre tutta me stessa. Scrivere mi rende felice, anche quando si tratta di temi dolorosi. Per quanto riguarda lo stile, non ho mai studiato per far sì che fosse in un certo modo, è un riflesso della persona che sono.



Le tue protagoniste hanno un passato che continua ancora a tormentarle. Qual è il messaggio che vuoi far trasparire ai tuoi lettori?


Mi piacerebbe che chi leggesse le loro storie trovasse la forza per capire che, nonostante tutto, si può sempre andare avanti. Non significa dimenticare, che è impossibile tra l’altro. Significa prendere coscienza di ciò che è stato, di come ci ha cambiati e riconoscere che non è finita. Possiamo scegliere cosa fare e chi essere, sempre.


Come ti approcci alle recensioni che ti vengono scritte?

Provo sempre gioia e gratitudine, soprattutto quando contengono dei pensieri costruttivi. Ad esempio, quando uscì “Fiore di cactus” una persona mi disse che avrebbe preferito che la storia fosse ambientata in una città precisa. Avevo scelto di non farlo per permettere ai lettori di sentire “più loro” la storia, ma quando ho iniziato a scrivere “Nonostante tutto” ho fatto tesoro di quest’opinione e ho ambientato la storia a Catania, la mia città natale.


Raccontaci come ti rapporti con la scrittura. Scrivi tutti i giorni o hai spesso il classico blocco dello scrittore? Preferisci scrivere in silenzio o il rumore non ti disturba?

Purtroppo non scrivo tutti i giorni, anche se una parte di me è sempre lì a prender nota per poter scrivere successivamente. Spesso mi è capitato di farlo nel cuore della notte, quindi il silenzio non mi dispiace. A volte mi piace ascoltare musica strumentale.

Quali autori ammiri? E quali sono quindi le tue letture preferite?

Sono tantissimi gli autori che ammiro, infatti mi piace parlare delle loro opere sui miei profili social. Se dovessi scegliere dei titoli, sarebbero “I miei piccoli dispiaceri” di Miriam Toews e “Storia di Ásta” di Jón Kalman Stefánsson.


Che consiglio daresti a un autore che si sta per approcciare alla pubblicazione?

Il consiglio che sento sempre di dare è di pensare bene al perché si vuole pubblicare. Bisogna cercare di essere obiettivi, per quanto difficile, e guardarsi intorno con attenzione per evitare di affidarsi a chiunque. Sarebbe una gran cosa evitare anche di essere pressanti con le persone che devono scegliere liberamente se comprare il libro.



Come vivi la parte della promozione di un libro? Lo trovi difficile o per te è uno stimolo a perfezionarti e a farti conoscere?


Non promuovo ogni giorno i miei libri, quando lo faccio m’impegno a non essere invadente e a scegliere bene le persone con cui collaborare. Dopotutto, se qualcuno vorrà leggermi lo farà e basta. Non mi piace chiedere con insistenza, ad esempio, di lasciare una recensione su Amazon o di comprare i miei libri. Mi auguro sempre che le persone lo facciano perché lo vogliono, infatti non credo facilmente ai discorsi troppo belli o ai complimenti troppo generosi perché so che, il più delle volte, non portano a nulla di fatto. L’esperienza mi ha insegnato che, quasi sempre, dietro c’è un tornaconto personale, nulla che mi sarà realmente di beneficio e di supporto. Se gli altri non chiedono nulla sull’argomento, tra l’altro, non ne parlo nemmeno. Spesso mi sento dire che dovrei essere più incalzante, probabilmente hanno ragione ma credo che questo comportamento allontani un potenziale lettore. Un gesto ha reale valore se è spontaneo e non il risultato di una richiesta/pretesa, secondo me.

Anche se immagino sarà molto difficile rispondere, sei più affezionata a un tuo libro piuttosto che a un altro, se sì perché?

Sono affezionata a entrambi allo stesso modo, nonostante li abbia scritti in periodi molto diversi. Vivevo dei momenti particolari che, nel bene e nel male, mi sono cari.


C’è un messaggio o un elemento che secondo te unisce entrambi i tuoi romanzi anche se trattano storie differenti?

La fragilità che abbiamo dentro e che, in tanti modi diversi, cerchiamo di difendere e di nascondere agli occhi degli altri. Tante volte facciamo finta che va tutto bene, che nulla può scalfirci, poi succede qualcosa e ci ritroviamo costretti ad ammettere a noi stessi che abbiamo paura, abbiamo sbagliato, pensiamo di non meritare di meglio o di non poter essere diversi. Diciamo così tante bugie nel tentativo di sentirci al sicuro, che a un certo punto finiamo col crederci veramente. Non basta incontrare “la persona giusta” che si pensa possa aiutarci ad essere migliori, è sempre una nostra scelta autonoma diventarlo. 

Grazie Francesca per essere stata con noi!

lunedì 12 dicembre 2022

Recensione: 'La Signora del Tempio. Nemeton Vol.1' di Ilaria Volpini

Buon inizio di settimana a tutti!
Oggi è il mio giorno per il review party di Ilaria Volpini e dopo aver letto il suo fantasy 'La signora del tempio', eccoci quindi con la mia recensione!


Titolo: La Signora del Tempio. Nemeton. Volume 1

Autrice: Ilaria Volpini

Edito da: Words Edizioni

Genere: Romance/Fantasy storico

Formato: Digitale, prossimamente in cartaceo

Prezzo: 3,99€

Data di lancio: 5 dicembre 2022



Trama

 Il Nemeton è un arcipelago inaccessibile al mondo esterno grazie alla magia, dove hanno trovato riparo i popoli sfuggiti all’Inquisizione. Tre sono le religioni che vi convivono: il culto di Freyja, quello di Odino e il cristianesimo. Tre secoli dopo l’innalzamento della Barriera e dopo un lungo periodo di pace, gli equilibri sono però destinati a crollare.

L’Accademia di Northland accoglie i giovani rampolli della nobiltà, fornendogli una preparazione completa per il loro ruolo in società. La principessa Freya Löic, futura sacerdotessa del Tempio a Ocelon, vede il suo destino sgretolarsi quando dalla vicina Sarsiall arrivano venti di guerra mossi dalla temibile sacerdotessa di Odino. Freya, appena consacrata e contro ogni usanza, si trova a dover contrarre matrimonio per garantire al padre una solida alleanza. Inizia così un gioco di strategie e potere, che porterà la ragazza a mettere a rischio i legami con l’amica di sempre, Arwyn, anch’essa destinata a un matrimonio combinato, e il principe Aedan, a cui è legata da un amore proibito nato proprio tra i corridoi dell’Accademia.

«Volete annunciare stasera il fidanzamento?» chiese Freya sorpresa.
«Verrà annunciato anche il vostro.»
La ragazza si sentì mancare. Sapeva che prima o poi il Nemeton avrebbe avuto la notizia ufficiale e
sapeva anche che tutte le persone che la circondavano, e che ora le stavano sorridendo, l’avrebbero
guardata con sospetto e considerata un fenomeno da baraccone.
Una sacerdotessa sposata.
 

Questo romanzo mi ha intrigata sin da quando lessi per la prima volta la trama. Sembrava proprio il tipo di libro che avrebbe potuto conquistarmi, con i suoi intrighi e la sua magia, e infatti non mi sono sbagliata. Prima di cominciare a parlarvene per bene vi informo che è il primo volume della trilogia di Nemeton e che era stato pubblicato precedentemente su Wattpad ottenendo un successo incredibile, tanto da vincere i Wattys del 2020. Sicuramente un romanzo da tenere d'occhio, no?

Innanzitutto il worldbuilding creato dall'autrice l'ho trovato davvero magistrale. Il Nemeton non è accessibile al mondo esterno, protetto da una Barriera, dopo che la gente vi aveva trovato riparo dall'Inquisizione. Mi è piaciuto il connubio tra il mondo reale e quello fantastico, si sposano perfettamente, e l'autrice ce ne dà già prova sin dal prologo dove appunto ci narra la leggenda che l'ha ispirata. Il romanzo è un fantasy storico e un romance. Non mancano, come già accennato, gli intrighi di corte e un vero e proprio gioco del trono. Questo è sempre un argomento che apprezzo nei libri, adoro vedere le battaglie per le prese di potere, su chi dovrà indossare la corona, mi appassionano tantissimo, e infatti, le scene incentrate su questo argomento sono state tra le mie preferite. Lì conquisti proprio tutta la mia attenzione. Ma di cosa parla il libro?

 Ci sono tre religioni predominanti. Il culto di Odino, di Freyja e il cristianesimo. Quindi sicuramente tutti gli appassionati di mitologia non potranno che esserne contenti, proprio come lo sono stata io. Non vedo infatti l'ora di avere più dettagli sul popolo dedito a Odino, perché infatti mi interessa moltissimo. Questa commistione di religioni differenti ha però trovato un suo equilibrio nel corso dei secoli, equilibrio però che sta per essere spezzato dato che sembrerebbe esserci una guerra in arrivo. Ed è a quel punto che i regni dovranno pensare alle migliori strategie e specialmente alle alleanze che possono combinare. Un'allenza è spesso sancita da un matrimonio, proprio ciò che dovrà fare Arwyn, promessa sposa a un uomo avvenente ma altezzoso, e la stessa cosa capita a Freya, la nostra protagonista, che mai avrebbe immaginato che sarebbe mai stata promessa a qualcuno dato che era destinata a diventare la sacerdotessa del Tempio di Ocelon. E le sacerdotesse non si sposano. Aveva imparato ad accettare la sua condizione, che non avrebbe mai avuto figli, ma ora, per questioni politiche sarà la prima sacerdotessa a sposarsi. Possibile che tra le possibili soluzioni che sono state poste all'attenzione del padre, possa esserci l'eventualità che diventi regina? Ma Freya ha l'attenzione rivolta al principe Aedan, suo innamorato segreto. Ora non più così segreto. Che il suo sogno d'amore proibito possa realizzarsi, non lo aveva mai sognato.
Perché lì, nell'Accademia di Northland, aveva sempre preso in considerazione la sua posizione e nient'altro. E che un giorno a prendere le redini della casata ci sarebbe stato suo fratello Tristan.

Freya è una donna che ho visto trasformarsi. Si ritrova a gestire degli eventi più grandi di lei, ma di cui adesso deve avere il pieno controllo, oltre che il diritto. E ci riesce incredibilmente bene. Tiene testa ai suoi interlocutori, mi sono piaciute infatti le conversazioni che ha anche con il padre di Aedan, dove si dimostra intelligente, una vera stratega, in grado di prendere le redini della situazione e di trovare i giusti compromessi. Arwyn, la sua amica, è un altro personaggio che mi è piaciuto e specialmente sono rimasta in apprensione per lei. Quella parte finale dedicatale mi è piaciuta tantissimo. Ho iniziato ad arrovellarmi il cervello su quello che potrebbe accadere, sulle motivazioni, e specialmente mi ha fatto interessare a un determinato personaggio. Hanno contribuito a incrementare la mia curiosità anche i flashback che ci sono all'inizio del capitolo. Che trovo veramente geniali e ci danno alcune informazioni preziose per capire meglio il quadro della situazione.
Tristan l'ho detestato con amore. Che significa? Che lo avrei preso a sberle, più di una volta, ma costituisce un ostacolo interessante da superare, il tipo di ostacoli che adoro e che mi piacciono da morire quando li trovo in un libro. Per questo le sue scene le ho lette con infinito piacere perché il romanzo mi stava dando proprio ciò che ricercavo.
Ma il mio personaggio preferito in assoluto è stato Aedan. Mi sono innamorata di lui sin dalla prima comparsa. C'è un infinito amore tra lui e Freya, a volte lei ha avuto dei dubbi riguardo ad alcuni suoi comportamenti e si è confidata con Arwyn, ma raggiungono un ottimo equilibrio come coppia e il lettore è subito ben predisposto a 'tifare' per loro e per il coronamento di questa storia d'amore proibita. Aedan è coraggioso, si altera subito quando qualcuno parla male di Freya, è disposto a tutto per lei, a patteggiare e a fare giuramenti. L'ho trovato anche di una dolcezza devastante, rispettoso e altruista. Quindi sì, posso dire tranquillamente che è stato il mio preferito!

Lo stile dell'autrice è davvero splendido. Il romanzo è bello corposo e non ho trovato un singolo errore, un'inesattezza, nulla di nulla. Scorre fluido, anche le spiegazioni che ci vengono fornite non risultano pesanti, magari all'inizio ho fatto un po' di fatica a ricordare tutto ma alla fine la lettura è stata scorrevole, con un ottimo show don't tell e ho potuto empatizzare con i personaggi, con ciò che stavano vivendo. Questo è un romanzo che cattura, che coinvolge i sensi, che ci fa immergere in un arcipelago dove il magico e il reale si fondono alla perfezione. Ci sono molti personaggi, e anche quelli secondari hanno un'ottima caratterizzazione tanto che rimangono impressi e ci si affeziona. E devo dire che c'è stato un lavoro enorme dietro tutta la storia delle loro famiglie e dei loro componenti. Sarà interessante vedere come si evolve la situazione, ora che la guerra è alle porte.

Vi consiglio di leggere questo romanzo perché accontenta amanti di generi differenti. Non potrete rimanerne delusi! Lo premio assegnandogli il punteggio massimo.



domenica 11 dicembre 2022

[Segnalazione] 'Ramificare' di Johanna Finocchiaro

 Buongiorno a tutti!
Per questa domenica vi segnalo la silloge poetica di Johanna Finocchiaro, 'Ramificare', sua seconda opera.
Di seguito trovate tutte le informazioni!


Titolo: Ramificare

Autrice: Johanna Finocchiaro

Edito da: Eretica Edizioni

Genere: Poesia

Formato: Cartaceo

Prezzo: 14,25€

Pagine: 64



Trama

Salite, discese e pianori, talvolta contemporanei; un equilibrio che si rinnova e si trasforma in risposta all’andatura. Ramificare mostra fieramente i due battiti vitali dell’Amore: a fronteggiarsi tra le righe realtà e sogno, ciò che è vs ciò che vorremmo, accettazione vs negazione. E nella raccolta si alternano entrambe le facce di questa medaglia; all’autrice non resta che lanciarsi con lei sulla carta, spalancando senza vergogna le porte del Suo cuore.

Johanna Finocchiaro (Torino, 1990) è dott.ssa in lingue e appassionata di viaggi. Spirito solare, si dedica sin dall’infanzia alla creatività con entusiasmo e grinta: scrittura, canto e fotografia. Dopo un periodo vissuto all’estero, ritorna in Italia e riscopre il suo amore per la Poesia grazie all’esperienza del Servizio Civile. Impegnata nella sua diffusione, lavora in radio e gestisce alcune rubriche culturali: uno spazio interviste sul blog Condividendo Poesia e una rubrica mensile sul periodico Torino Oggi. Riceve importanti riconoscimenti nazionali, tra cui l’inserimento come poeta accreditata su Wikipoesia. Partecipa a numerose antologie e pubblica un e-book con Lupi Editore. Il settembre 2020, infine, vede dare alle stampe la sua prima silloge, Clic (L’Erudita Editore). È membro delle Associazioni Culturali Vivere d’Arte Letteratura, Poesie Metropolitane e del movimento Artecentrismo. Imprescindibile, per l’autrice, unire cultura e utilità sociale.