domenica 15 luglio 2018

Recensione: 'La città delle streghe' di Luca Buggio

Oggi nuova recensione! Stavolta per 'La città delle streghe' di Luca Buggio.

Titolo: La città delle streghe

Autore: Luca Buggio

Formato: Cartaceo, brossura

Edito da: La Corte Editore

Genere: Mistero, storico

Pagine: 390

Prezzo: 16,90€




Trama

 Agli inizi del 1700 la politica spregiudicata di Vittorio Amedeo II porta il Ducato di Savoia in guerra contro la Francia. Laura Chevalier, cresciuta vicino a Nizza, crede di essere al sicuro fuggendo a Torino, ma scopre che la capitale del Ducato non è una città come tutte le altre. Ci sono cose di cui non si può parlare se non sotto la protezione dei Santi, perché l’Uomo del Crocicchio è sempre a caccia di anime e potrebbe essere in ascolto. Misteriose presenze si aggirano per le vie quando scende la notte e cadaveri mutilati vengono ritrovati la mattina seguente. Lo sa bene Gustìn, un tempo monello di strada che si è fatto le ossa fra imbrogli, furti e truffe fino a diventare una delle spie del Duca. Disilluso e intraprendente, è l’uomo giusto per fare i lavori sporchi, ma anche per mettersi a caccia di banditi, streghe e serial killer.
Le loro vite si sfiorano mentre la città si prepara a sostenere l’assedio che deciderà i destini della guerra e del Ducato, tremando per i segni diabolici, affidandosi ai presagi celesti.


Premetto che conoscevo già l'autore: tempo fa ho infatti letto il suo primo libro 'La danza delle marionette' che mi aveva lasciata piacevolmente sorpresa. Si trattava infatti di un libro scritto in maniera egregia con una trama che, seppur riportasse elementi già visti, risultava orginale e intrigante. 'La città delle streghe' poi, ha un altro punto a suo favore, oltre al sapere che sono davanti a un libro scritto sicuramente bene: è storico, nonostante abbia elementi 'fantastici' e di mistero e ciò non può che incrementare la mia curiosità al riguardo.
I romanzi storici, quelli naturalmente scritti con cognizione di causa dopo accurate ricerche e con un occhio di riguardo alle fonti, sono tra i miei preferiti.
Qui ci troviamo a Torino, agli inizi del 1700 e l'autore riesce perfettamente a farci addentrare nell'epoca utilizzando tutti i cinque sensi per mostrarcela nel modo migliore.
Odori, sapori, sensazioni... è così che viviamo la città, imparando a conoscerla insieme a Laura che con il suo padre adottivo Fioreste si ritrova in quella che è per lei una città sconosciuta.
Il suo timore verso la città comincia a crescere quando le viene consigliato di non uscire mai di notte da sola. Una serie di omicidi infatti sembrano compiersi di notte, i corpi vengono trovati deturpati, a volte senza cuore. Non si riesce a capire chi possa essere il colpevole e qui ci si divide in due fazioni: chi crede che possa essere un 'semplice' assassino e quindi si cerca di capire il movente per ricondurlo a una persona ben distinta oppure che possa essere l'Uomo di Crocicchio, un'entità che vaga di notte a caccia di anime. Non è il solo che viene temuto in città: ci sono anche le streghe, donne che riescono a provocare disastri, far ammalare il bestiame, i bambini e perfino uccidere.
Il quadro che quindi ci viene proposto è molto interessante: durante la lettura sembra di essere sempre in bilico tra la realtà e la fantasia. Molte volte mi sono chiesta se ci fosse una spiegazione razionale o se invece dovessi credere al sovrannaturale.
Sono rimasta con questo interrogativo fino agli ultimi capitoli che sono, per me, i migliori del libro: entriamo ancor di più nel pieno della vicenda, ci vengono forniti dettagli preziosi e si può cominciare a ricomporre per bene il puzzle della situazione.
L'ansia mi ha tenuta incollata alle pagine tanto che il finale l'ho letto tutto d'un fiato. Naturalmente provvederò ben presto a recuperare anche il secondo volume, ovvero 'La città dell'assedio'.

Personaggi
Tra i personaggi principali abbiamo Laura, appena arrivata a Torino con Fioreste. Durante il viaggio si è portata dietro tanta ansia a paura, e specialmente un grave lutto che a mio parere ha cambiato in maniera radicale il personaggio. Si è fatta più matura, oserei dire anche più gentile, più coscienziosa. La vediamo inizialmente come un personaggio che sembra annegare nella propria tristezza per poi cominciare a pensare al passato con una velata nostalgia. Il primo impatto su di lei potrebbe essere quello di una donna timorosa quando invece è molto coraggiosa: nonostante infatti abbia paura ad uscire di notte senza essere accompagnata non esita a farlo quando nota che Fioreste sta male e che quindi ha bisogno di aiuto.
Si dà da fare, prende il controllo della situazione affrontandola con tutta la paura che può provare in quel momento. So che è un personaggio a suo dire 'speciale' e non vedo l'ora di conoscerla meglio. Di solito, non amo particolarmente i personaggi femminili. Luca Buggio riesce sempre a farmeli piacere, come fu per Kerri a suo tempo!
Anche Fioreste penso sia assolutamente adorabile: è un uomo buono che ha sempre cercato di non far mancar nulla alla sua famiglia, che si è sempre prodigato per il loro bene e anche dopo esser stato male non si dà per vinto e non si abbatte. Credo che sia uno dei personaggi più dolci e buoni dell'intero libro. Gùstin è l'altro protagonista della nostra vicenda: dopo un'infanzia disastrosa e triste viene assoldato come spia del Duca. Intelligente, caparbio e ligio al dovere, Gùstin è in grado di farsi amare sin da subito. I capitoli a lui dedicati sono molto interessanti: il lettore cerca insieme a lui di venire a capo della situazione ragionando insieme a lui. Sono i momenti in cui ho provato maggior tensione (in senso positivo del termine!). In definitiva non c'è stato nessun personaggio che ho odiato.
Ne approfitto anche per nominare Raffaele. Sono troppo curiosa di sapere qualcosa in più su di lui eppure so già che mi piacerà. Nel bene o nel male.

Stile
Che posso dire! Questo è uno stile che dovrebbe avere qualsiasi libro che si rispetti. Già lo si nota per come l'autore si sia informato per ogni dettaglio e da come sia riuscito a riprodurre su carta il suo studio. Conosciamo Torino, le vicende storiche e i personaggi con una dovizia di particolari assolutamente pregevole. Non c'è niente che stona, niente dato al caso.
Ci sembra di stare anche noi passeggiando per le vie della città, di sentire i suoi profumi, di vedere la sua gente. Promosso a pieni voti!

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