martedì 30 aprile 2019

Recensione: 'La Quinta Stagione: la terra spezzata' di N. K. Jemisin


Esce oggi 'La Quinta Stagione: la terra spezzata' primo volume di una saga epic fantasy edita da Mondadori e scritta da N. K. Jemisin! Ho avuto il piacere di poterlo leggere in anteprima, quindi ecco qui la mia recensione!


Titolo: La Quinta Stagione: la terra spezzata

Autrice: N. K. Jemisin

Edito da: Mondadori

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo

Collana: Fantastica

Prezzo: 15,00€

Pagine: 516

Data di uscita: 30 aprile 2019



Trama

È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.
È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.

 L'Immoto, un mondo continuamente squassato da forti terremoti che lo portano allo stremo, agli squilibri climatici, ai terremoti. La popolazione, divisa in com, è abituata a questi terribili disastri terreni e contano sul Fulcro, posto dove tutto viene controllato e dove gli orogeni vengono cresciuti e manipolati al fine di rendere l'Immoto sicuro. Gli orogeni altri non sono che persone con il dono di avvertire i cambiamenti della terra, sono in grado di sensire i sismi e allo stesso tempo possono o provocare loro stessi i terremoti oppure possono deviarli, controllarli e fare in modo che nessun danno colpisca l'umanità. Manipolano l'energia termale e cinetica ed è in questo modo che sono in grado di affrontare gli eventi sismici. Eppure sono temuti, non rispettati. La gente li chiama rogga, con sdegno e paura. Questo perché sono labili e delicati esattamente come è la terra: basta un semplice squilibrio per renderli in grado, anche senza volerlo, di causare la peggior disfatta che l'Immoto abbia mai visto. Basta un sentimento di rabbia e un orogeno è in grado di distruggere un intero villaggio o ghiacciare la persona che ha di fronte. Per questo gli orogeni più fortunati vengono portati al Fulcro, dove sotto l'attenzione di un Custode, vengono allenati a controllare le loro emozioni. I più sfortunati sono destinati a essere uccisi. Quello che ho più apprezzato di questo volume è di quanta cura dei particolari ci sia stata per creare un mondo del genere, dove l'orogenia viene considerata alla stregua di una piaga e allo stesso tempo i Custodi e il Fulcro stesso hanno trovato il modo di aggirarla, di plasmarla e di comandarla. Nel Fulcro esiste una vera e propria gerarchia e gli orogeni hanno incarichi diversi. Soltanto quelli che riusciranno a distinguersi avranno l'onore di indossare degli anelli, simbolo della riuscita delle loro imprese e dell'eccellenza delle loro qualità. Più anelli si hanno, più l'orogeno è importante. Vivere lì e in queste condizioni potrebbe anche essere un'ottima opportunità: l'orogeno ha il proprio posto, sa che può imparare a controllarsi, che non sarà più un pericolo per la gente e che i suoi successi gli faranno ottenere sempre più privilegi. Eppure, così come Syenite se ne renderà presto conto, questa non è libertà. Non è vivere la propria vita come si vuole, sempre obbedendo agli ordini del Fulcro e sempre temendo i Custodi. Sin da bambina sa che un Custode non deve necessariamente essere visto come un individuo pericoloso ma allo stesso tempo sa che basta un passo sbagliato, un qualcosa che nemmeno lei ha voluto, e lo stesso insegnante può ritorcerlesi contro. Lo capisce quando è in viaggio con Alabaster dai dieci anelli, costretta ad avere rapporti con lui solo per dare alla luce un figlio degno e l'ottenimento di un quinto anello per lei. Raggiungere i cinque anelli sarebbe una svolta: molte opportunità e più comodità le sarebbero concesse. Ma è accettabile anche per una come lei, che è stata mandata via proprio perché orogeno? La si può chiamare libertà questa, anche con tutti i privilegi possibili che sembra avere Alabaster? La vita al Fulcro può essere sia terribile che soddisfacente, e questo lo sa Damaya che viene portata via da casa dal Custode Schaffa. Sin dal loro primo viaggio verso il Fulcro le farà bene intendere come dovrà comportarsi d'ora in avanti. Per questo, per non avere altre batoste, Damaya seppur ancora molto piccola, farà di tutto per eccellere e ottenere le lodi dei maestri. Non vuole essere considerata un pericolo, non più almeno. Andiamo ora a conoscere gli altri personaggi di questa storia.

Personaggi

Essun è una donna che ha vissuto qualcosa che nessuna madre vorrebbe mai provare: suo figlio di appena tre anni, il piccolo Uche, è stato assassinato. E la sua figlia maggiore, Nassun, è scomparsa. La sua rabbia, sia verso l'assassino che per l'intero villaggio di Tirimo, scatena un violento sisma che distrugge quel luogo che ormai ha per lei solo ricordi terribili. Essun è un'orogena e tutti la temono: sa che ora dovrà affrontare un viaggio cercando di attirare meno attenzioni possibili alla ricerca dell'assassino di suo figlio e di Nassun. Potrebbe essere scambiata per una senza com, e quello sarebbe davvero il male minore. Nonostante non voglia pesi durante il suo percorso incontrerà un bambino, Hoa, particolare e molto silenzioso. Vorrà a tutti costi accompagnarla anche quando cominceranno a non essere più così invisibili agli occhi degli altri. Essun è una donna forte che però ormai ragiona in un misto di pazzia ed esuberanza. Sa esattamente cosa deve fare e ha intenzione di eliminare qualsiasi cosa le si pari davanti. Per quanto riguarda lo stile, ma questo lo vedremo più avanti, cambia e si adatta a lei, al suo modo di pensare. Sta dietro ai suoi pensieri, alle sue paure e alle sue incertezze, quindi anche la narrazione diventa più frenetica o più calma a seconda di come si sente lei. Damaya è invece una bambina che è appena stata rinchiusa da sua madre: si sono visti per la prima volta gli effetti della sua orogenia e ha rischiato di uccidere un suo coetaneo. Non si rende conto di quanto è accaduto, quello che sembra più spaventarla è di come la madre sia totalmente cambiata nei suoi confronti, non la odia, anche se è quello ciò che vorrebbe esternare, ma la teme. Il Custode Schaffa viene a prenderla per portarla al Fulcro e durante il viaggio per Damaya sembra che forse davvero tutto si sistemerà, avrà un suo posto, dei privilegi. Ma è dei Custodi che dovrà davvero avere paura, anche se sarà lo stesso Schaffa a dirle che non deve temerli. Quella parte l'ho trovata davvero molto cruenta, non voglio dire che sia brutta, assolutamente, anzi fa capire subito al lettore com'è che girerà il mondo per Damaya da quel momento, cosa dovrà subire e come dovrà obbedire. Schaffa le fa intendere benissimo cosa accade a chi osa o ribellarsi o a chi non è in grado di controllare la sua orogenia e decide di mettere subito alla prova Damaya che afferma invece di esserne capace. Un modo sicuramente brutale che devo ammettere non mi aspettavo, ma è illuminante. Se prima infatti avevo visto di buon occhio Schaffa considerando che si era addirittura quasi fatto amare per come si era comportato rispondendo a modo alla madre di Damaya, subito dopo ho cambiato idea. La sua gentilezza mista ai modi terribili è un mix eccezionale e non potevo aspettarmi di meglio. Le cose non miglioreranno per Damaya una volta che sarà entrata nel Fulcro. Nonostante infatti eccelli durante le lezioni rimarrà inizialmente sola. I suoi compagni infatti la criticheranno, le faranno dei dispetti e dovrà sopportare il tutto fino a quando non deciderà di opporsi. Alleanze sbagliate e piani ben escogitati le faranno ottenere più o meno ciò che voleva. Più o meno, perché ci sarà sempre un prezzo da pagare. Syenite è una ragazza orogena che ambisce al quinto anello. Il suo compito è quello di concepire un figlio con il dieci anelli Alabaster e i due porteranno a termine il compito senza alcuna emozione o trasporto. A Syenite infatti non piace Alabaster. Ha rapporti con lui soltanto perché così le è stato comandanto di fare e anche perché vuole i privilegi che soltanto un cinque anelli ha accesso. Eppure durante il viaggio che intraprende con Alabaster le sue vedute cominceranno a cambiare: Alabaster è infatti un personaggio che ho decisamente amato. Ha dieci anelli ma non è il classico borioso e sicuro di sé. Lo vediamo anzi, piuttosto svogliato, disattento e allo stesso tempo si nasconde in lui una consapevolezza del mondo che lo ha reso quasi arrendevole. Quasi, perché farà di tutto per aiutare Syenite, specie quando si ritroveranno su un'isola in compagnia di Innon, altro personaggio che mi è piaciuto. I Meov sono una popolazione che al contrario dei Custodi non teme gli orogeni, anzi, li mette addirittura al comando. Sarà a quel punto che per Syenite molte cose si faranno più chiare, non solo per questo 'potere', ma anche per come hanno agito i Custodi contro di lei. Di Syenite ho amato il temperamento che raggiunge alla fine del romanzo: quando si protende verso l'ametista è quasi un completamento che la porta sia a distruggerla che a farla vincere. Il suo cambiamento sarà decisivo ai fini della trama. Tutto quello in cui aveva sempre creduto e sperato arriverà ben presto a essere visto da lei sotto un'altra prospettiva. Una volta arrivati alla fine del romanzo quello che sconvolge è il legame che Essun, Damaya e Syenite hanno. L'ho trovato costruito magistralmente e ne sono davvero rimasta soddisfatta. Non mi ero immaginata una cosa del genere e considerando che mi piace, naturalmente, quando vengo sorpresa, questo non può che far acquistare punti al romanzo. Voglio fare infine una menzione speciale per Binof Elite Yumenes, l'ho trovata un personaggio davvero interessante e con molto senso di intraprendenza. Credo che nei prossimi volumi avrà un ruolo centrale e che quindi convenga davvero tenerla d'occhio. Sono però anche curiosa di sapere cosa sia successo a Crack, anche lei un personaggio in cui riponevo molto aspettative, dal carattere marcato e incisivo.

Stile

Lo stile è davvero geniale: si adatta a ogni contesto, a ogni personaggio.  Prima accennavo ai capitoli in cui compare Essun. Essun è un personaggio che ha bisogno di continue conferme, che è ossessionata dalla vendetta e allo stesso tempo la ritroviamo incredibilmente calma -per lo stress che ha dovuto sopportare. Anche lo stile quindi si accorpora a quelle che sono le emozioni che vive Essun, a volte ci sono delle parentesi che spiegano meglio una situazione, ma in realtà non la stanno spiegando al lettore ma a Essun stessa. Lo stile infatti non è indirizzato a noi che leggiamo ma a lei. La calma, la rasserena, la fa meditare su quello che bisogna fare. Stile diverso invece per quanto riguarda le altre due protagoniste, ovvero Syenite e Damaya, perché sono personaggi più stabili, che non hanno bisogno che qualcuno consigli loro qualcosa. Questo è un dettaglio che ho davvero amato, è unico, originale, ti immagini che quindi sarà così per tutto il resto del libro e invece ti sorprende.
Non ho trovato alcun tipo di pecca, le informazioni vengono date nel momento opportuno, ciò significa che non c'è alcun infodump. Per questo motivo assegno senza problemi il massimo del punteggio a questo libro. E per ultimo, ma non per importanza, vi informo che questo testo, più gli altri due della serie, hanno vinto tre premi Hugo consecutivi come Miglior Romanzo. Non era mai successo!





5 commenti:

  1. Wow, recensione completissima e davvero curata, complimenti! *-*

    Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui ti sei soffermata ad analizzare il legame tra lo stile adottato dalla Jemisin e il personaggio al quale veniva applicato.
    È secondo me uno dei punti cardine di questo romanzo e trovo che tu ne abbia parlato in modo davvero ottimo!

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    1. Grazie Ielenia! Ho adorato quel cambio di stile e volevo assolutamente parlarne. Grazie ancora per averlo apprezzato :)

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  2. A me la mancanza di informazioni mi destabilizza. Se non posso inserire i personaggi in un contesto lo etichetto solo come assurdo.

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    1. Capisco che intendi, l'inizio e stato difficile da carburare però poi le spiegazioni vengono date e mi e piaciuto il colpo di scena finale :)

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  3. Mamma mia che libro (qui la mia recensione). Mi ha scombussolato, mi ha scioccato, mi ha disgustato, mi ha traumatizzato, mi ha fatto ridere, mi ha fatto arrabbiare a volte contemporaneamente.
    Un mondo terribile che fa emergere il peggio di ogni specie, soprattutto quella umana, così svantaggiata in mezzo a creature misteriose e su una Terra così ostile.
    Veramente oscuro e drammatico, mi ha segnato profondamente tant’è che non sono nemmeno riuscita a dargli un voto preciso..
    Leggerò sicuramente il secondo, ma accidenti che botta!
    Un abbraccio, Rainy

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