sabato 6 aprile 2019

Recensione: 'Lettere di un libertino' di Katia Botturi

Oggi parliamo di un romanzo epistolare che ho trovato davvero ben fatto sia nella forma che nei contenuti, ovvero 'Lettere di un libertino' di Katia Botturi!


Titolo: Lettere di un libertino

Autrice: Katia Botturi

Edito da: Self publishing

Genere: Storico, epistolare

Formato: Cartaceo (brossura), digitale

Data di uscita: 21/08/2018

Prezzo: Cartaceo 6.00€, Kindle 1.99€

Disponibile su Amazon, Kindle Unlimited e Kobo.



Trama

Ogni tanto il passato ci restituisce storie dimenticate o volutamente cadute in oblio.
Le lettere segrete di Casanova, che avrebbero dovuto essere bruciate dalla marchesa a cui erano destinate, casualmente ritrovate da un rigattiere, svelano ciò che il seduttore più famoso al mondo tenne nascosto durante la sua vita.
Ora potrete leggere alcune avventure inedite, restaurate per quanto possibile, della vita del famoso Casanova, che non si dilettò solo con ricche dame e attraenti fanciulle ma anche con avvenenti uomini.
Nella prefazione della sua “Storia della mia vita” Casanova scrisse: "Non si troveranno in queste Memorie tutte le mie avventure: ho omesso quelle che potevano dispiacere alle persone che vi presero parte".
In questo libro l'autrice ha immaginato le storie che lui, per riserbo, non trascrisse


Ho apprezzato questo romanzo epistolare perché c'è stata una cura incredibile dei dettagli e la trama che viene a tessersi lettera dopo lettera è interessante e facilmente davvero imputabile a un personaggio quale Casanova. L'autrice ha immaginato uno scambio di lettere tra Casanova e la marchesa Maria Teresa Fogliani, lettere in cui racconta le sue avventure con gentiluomini affascinanti che ha incontrato in diverse città. Casanova, alla fine di quasi ogni lettera, prega la marchesa di bruciare le missive per non correre il pericolo di essere 'scoperto'. Raccomanda anche sempre la massima discrezione. Questo perché, come si può ben immaginare, l'omosessualità all'epoca era condannata, vista come sodomia, indi per cui Casanova era costretto a mantenere una certa riservatezza. Queste lettere sono frutto dell'immaginazione dell'autrice e concordo con lei quando afferma che, seppur famoso come personaggio che godeva della compagnia delle donne, è facile pensare che abbia intrattenuto anche altri diversi tipi di relazioni rimaste celate. Le lettere sono scritte in un lasso di tempo che va dal 1742 al 1757, come già detto, in diverse città. Un altro particolare che ho apprezzato è l'aggiunta delle note alla fine del romanzo che spiegano alcuni dettagli -che naturalmente non potevano essere riportati nelle epistole. Mi sono davvero piaciute ed è stato interessante leggerle, ci fanno capire meglio le parole di Casanova oppure ci insegnano qualcosa di nuovo legate al periodo in cui la storia è tratta. Per esempio, mi è piaciuta molto la nota legata a Federico di Prussia e agli orologi d'oro che personalmente non conoscevo e l'ho trovata un'informazione davvero curiosa. Per questo consiglio davvero di andare a leggere le note e di non ignorarle perché sono interessanti e ci permettono di entrare 'nel vivo' dell'epistola. Ho apprezzato anche come alla fine del romanzo, oltre le note, sia stata riportata una breve biografia di Casanova e un elenco che racchiude tutte le sue tappe. Questo ci fa intendere che il lavoro dietro è stato molto certosino e la trama, per quanto immaginata che sia, è stata costruita seguendo una vera e propria logica. Casanova racconta delle sue molteplici vicissitudini in cui incappa ogni volta che prova ad avere una relazione con un bell'uomo. Molto spesso è infatti costretto a fuggire, altre volte ancora viene trovato e arrestato, ma non impara mai. Ogni volta scrive da un luogo diverso, riesce sempre a incontrare personaggi illustri e si dimostra sorpreso quando questi stessi personaggi confidano di conoscerlo già per la sua fama che lo precede. Andiamo adesso ad analizzare meglio questi personaggi con i quali Casanova si intrattiene.

Personaggi

Nella prima missiva, datata 1742, Casanova racconta di come si sia recato all'università ed abbia conosciuto Bernard Ravanas. Non è tanto qui da descrivere la relazione fra i due, quanto di quella con Madame du Portail a cui venne indirizzato proprio da Bernard. Madame du Portail è il personaggio ispirato dal romanzo  'Les amours du Chevalier de Faublas' di J.B Louvet de Couvray, uscito anni dopo le vicende che vengono narrate. In questo romanzo Madame altro non era che un ragazzo travestito ed è così che ci viene presentato anche nelle epistole. Casanova fa di tutto per essere notato da Madame, segue i consigli di Bernard, frequenta le ragazze giuste fino a quando non viene finalmente invitato da Madame nei suoi appartamenti. Talmente è in visibilio si lascia subito andare alla passione sfrenata, elemento caratterizzante di Casanova, e l'ardore è così alto che neanche si accorge che è un uomo, se non la mattina dopo. Tutto ciò però non dispiace affatto a Casanova che infatti continua a frequentare Madame, contento che una persona del genere lo abbia notato. Da qui capiamo come il personaggio di Casanova sia in tutto e per tutto un amante del piacere in qualsiasi senso, che non si lascia sfuggire alcuna possibilità e non ha problemi ad assaporare cose nuove. Come infatti dice in una delle lettere, tende a non scostarsi mai quando gli viene offerto del piacere. Uno degli avventimenti più importanti è certamente quello avvenuto nel 1743, quando durante il viaggio da Corfù a Costantinopoli si ferma nella villa del conte Ferretti. Durante quel periodo torna a casa il figlio del conte, Andrea, destinato al sacerdozio. Ben presto però, Casanova capirà quanto quella via scelta dal ragazzo non faccia per lui. Inoltre è completamente annebbiato di passione per via dell'aspetto giovane del ragazzo, così bello e appetibile. Inizia a tastare il terreno e scopre in Andrea un interesse comune. Quando, durante un gioco lo bacia, il ragazzo non si scosta né prova disgusto. La relazione che intrattiene con Andrea però non lo porterà a un buon epilogo: dopo esser stato scoperto dal conte scappa via di casa, arraffando i primi indumenti che trova, ovvero quelli da prete. Durante la sua fuga continua a scrivere lettere alla marchesa, raccontando di come abbia provato, proprio grazie a quegli indumenti, ad entrare in un monastero per cercare riparo. Neanche lì le cose vanno bene, viene cacciato e la sua fuga lo porterà inevitabilmente all'arresto alla Fortezza di Sant'Andrea. In una delle ultime lettere, datata 1753, dopo esser tornato a Venezia incontra nuovamente Andrea, molto cambiato da come lo aveva lasciato. Non solo nell'aspetto, perché ora è un uomo, ma ha imboccato una via diversa e più consona a lui. Lo vediamo quindi come un personaggio che si è in qualche modo realizzato, che è riuscito a non seguire i voleri del padre e proseguire verso un cammino diverso che lo ha riportato, anche se per poco, fra le braccia del suo più grande rimorso. Negli anni prima, Casanova ha comunque avuto una serie di incidenti, anche durante la sua prigionia. In quel periodo intrattiene una relazione con lo Schiavone, Stefan Szépovich, tanto da chiamarlo il mio Schiavone. In lui nota non solo la bellezza ma anche una grande cultura con cui condivide le idee filosofiche. Sarà proprio grazie a queste dotte conversazioni che riusciranno a coprire la loro relazione in un ambiente così ristretto, fingendo che la loro amicizia sia derivata proprio grazie alla filosofia. Notiamo come la cultura di Casanova sia ancora una volta un motivo di 'fuga' e grazie ad essa riuscirà ad ingannare i suoi carcerieri. Non sempre però il suo acume l'avrà vinta: a Parigi infatti si fa ingannare da una contessa, che comunque sia, ammette che è stato il primo uomo ad averla fatta vacillare e spinta a tradire il suo amante dopo una relazione di sette anni. La contessa è un bel personaggio: ha ottenuto ciò che voleva, ha giocato con Casanova, anche se stava per cedere. La possiamo considerare come il primo vero personaggio che si burla di lui anche se mi è motivo di credere che se la loro conoscenza fosse durata di più, qualcosa tra i due sarebbe potuto accadere. A Dresda invece è desideroso di far colpo su Algarotti, e si compiace del fatto che questo personaggio lo conosca per la sua fama ancor prima di averlo incontrato. Tuttavia, i suoi piani non andranno proprio come aveva previsto e si lascerà soggiogare da uno spasimante segreto. Gli ci vorrà del tempo prima di individuare degli indizi e scoprire chi si cela dietro la sua maschera ed è proprio in questa missiva che notiamo il dettaglio degli orologi d'oro, una chicca che mi ha davvero incuriosita. Altre sventure cadranno su Casanova costretto a fuggire dalla Polonia, anche dopo aver ottenuto la grazia del re, perché ha quasi ucciso un duca che gli ha dato noie per tutto il suo soggiorno solo perché veneziano. Nonostante infatti Casanova sia una persona molto attenta, in questa occasione si fa prendere dall'ira. Eppure, così come scrive alla marchesa, si era sentito durante l'affronto finale calmo e tranquillo. Anche se sapeva di star per rischiare la vita.

Stile

Ottimo stile. Come già detto inzialmente questo è un romanzo epistolare e mi è piaciuta molto la motivazione che ha dato l'autrice in merito a questa scelta: la forma epistolare per un romanzo era di moda nel '700 quindi quale miglior modo per riportare le vicende di Casanova, vissuto proprio in quel periodo? Per questo motivo sono rimasta compiaciuta della scelta, non solo per lo stile in sé che ho trovato davvero perfetto e idoneo. Non ci sono errori né di battitura né di ortografia. Nelle lettere non c'è alcun infodump, e lì dove avrebbe potuto esserci, è stato utilizzato l'espediente più che ragionato delle note alla fine del romanzo. Non ho quindi trovato alcun errore a livello stilistico e c'è stata una cura davvero meticolosa durante la stesura. Per questo motivo ho deciso di assegnare il massimo del punteggio.

L'autrice


Cathlin B. è lo pseudonimo di Katia (all’anagrafe Caterina) Botturi, autrice italiana di romance classici e m/m (male to male); i suoi romanzi sono stati tradotti in inglese e francese.
La sua prima pubblicazione risale al 2014, quando ha scoperto le piattaforme online di scrittura. Incoraggiata dai riscontri ottenuti, nel gennaio 2015 si è lanciata nel panorama del self publishing.
È fondatrice di Short but Sweet – un insolito angolo tranquillo Male to Male, il primo gruppo Facebook non legato a un blog e dedicato esclusivamente ai romance m/m. In seguito ne ha creato uno gemello per il genere f/f (Così amate. Storie di ragazze).
Parteciperà al Salone del Libro di Torino presso lo stand CSU.
 

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