venerdì 5 aprile 2019

Recensione: 'Madras' di Cristiano Pedrini

Ho avuto il piacere di leggere un secondo romanzo di Cristiano Pedrini, quindi oggi parliamo di 'Madras'!


Titolo: Madras

Autore: Cristiano Pedrini

Edito da: YoucanPrint

Genere: Storico

Formato: Cartaceo e digitale

Pagine: 220

Prezzo: 15.00€ cartaceo, 2,99€ su Kindle

Possibilità di leggere un estratto su Amazon



Trama

Jasper Lytton è il nipote del governatore della regione di Madras, una delle perle più preziose e redditizie dell'Impero britannico, una terra lontana, meta finale del lungo viaggio che egli ha intrapreso.Lawrence è uno schiavo che grazie al volere del giovane inglese sarà di nuovo libero dopo essere stato la merce in un'asta molto particolare. Ma a che prezzo il giovane indiano baratterà la sua libertà?Da quel momento tutto cambierà per entrambi: l'amore li condurrà verso quello che oltre a essere un viaggio tra la maestosità del mare e l'esotica e incredibile natura di quelle terre, lo è anche tra l'incredibile grandezza del cuore umano, trascinandoli in balia di infinite emozioni e pericoli.

Uno dei motivi per cui questo romanzo mi aveva attratta è per il genere storico, che adoro. In questo libro l'elemento storico e la relazione tra due protagonisti, Jasper e Lawrence, sono mischiati in modo perfetto, senza appensantire o rischiare di 'prendere il sopravvento' l'uno sull'altro. Jasper è il nipote londinese del governatore di Madras ed è lì che si sta recando. Durante la traversata, incappa senza volerlo in un'asta di schiavi, severamente vietata nel suo paese. Quando Jasper vi assiste rimane senza parole: non solo rimane sconvolto per quella barbara usanza ma i suoi occhi sembrano essere catturati da uno degli schiavi in vendita, Lawrence. Pur sapendo che essendo appunto un londinese partecipare a un'asta sia vietato, il suo senso lo spinge a salvare il giovane indiano. Lo acquista, dando in cambio il suo anello di famiglia, e subito dopo rende a Lawrence la sua libertà. Lawrence però, non sembra volersene andare e continua a seguire Jasper che ormai considera come suo padrone. Jasper gli permette di proseguire la traversata con lui soltanto per riportarlo a Madras ma durante il viaggio, lo stesso Jasper capirà che c'è qualcosa che lo attira in quell'indiano. Quando infatti Lawrence gli chiede come mai, tra tutti, ha scelto di dare la libertà soltanto a lui, Jasper non sa rispondergli. O meglio, dentro di sé lo sa, ma ancora non vuole ammetterlo. Durante il viaggio, però, una tempesta li fa naufragare e i due si ritrovano su un'isola all'apparenza deserta. Quando infatti verranno catturati tutto cambierà specialmente per Jasper, non abituato a essere trattato così duramente. Ho amato la prima parte di questo romanzo e ancora di più la seconda. Quello che in particolare mi è piaciuto è come la relazione tra i due sia stata costruita sopra una trama avventurosa. L'azione, infatti, non manca e sono stata in ansia per buona parte del finale. Ho trovato piacevole questo cambio di scena, vedere come Jasper si comporta in una situazione in cui per Lawrence è invece la normalità e allo stesso tempo, ed è questa la chicca in più, vediamo anche Lawrence cominciare a vivere in un contesto che mai prima di allora aveva vissuto.

Personaggi

Jasper Lytton parte da Londra per andare a trovare suo zio, il governatore di Madras. Ovviamente è un ragazzo abituato ad essere servito e riverito eppure non lo vediamo affatto come un ragazzo spocchioso. Jasper infatti conquista subito la simpatia del lettore perché viene mosso dal lato umano della situazione, e come capiremo meglio più avanti, anche dal lato sentimentale. Il lato del carattere che più mi è piaciuto di Jasper è come sia, in diverse occasioni, molto testa calda e dalla battuta facile. I suoi dialoghi con Lawrence sono stati davvero meravigliosi, non solo per i loro scambi di parola ma anche per come Jasper non tratti spudoratamente Lawrence e lo stesso Lawrence, avendolo compreso, si permette di rispondergli e tenergli testa. Jasper, di fronte a una sua risposta o azione che non si aspetta, tende ad arrabbiarsi ma la sua è un'arrabbiatura di convenienza e di finzione. Permette a Lawrence di commettere certe azioni e questo perché le condivide anche se inizialmente continua a sostenere di non accettarle. Chi dà una 'spinta' alla loro relazione è Lawrence che infatti prende l'iniziativa a discapito di quello che potrà fare Jasper: ma è proprio questo il punto, Lawrence ha capito fin troppo bene Jasper e sa cosa può e non può fare. Le loro scene sono state per me tutte bellissime e mi hanno strappato più di un sorriso. La forza del loro legame si vede in maniera migliore nella seconda parte del romanzo -anche giustamente, oserei aggiungere. Nel momento di difficoltà entrambi non perdono tempo nel cercare di salvare l'altro. Chi mi ha davvero meravigliata è stato Jasper: durante una situazione che per chiunque potrebbe apparire tragica non cambia mai il suo caratterino  e risponde sempre a tono. Ho apprezzato come abbia sopportato il tutto senza lamentarsi mai, come invece mi ero aspettata che facesse. Pensavo che l'avrei rivisto cambiato, demoralizzato e senza forze e invece non è stato così: Jasper ha dimostrato sempre, anche nelle situazioni più abiette, di essere risoluto e un vero lord inglese. Anche Lawrence alla fine si ritrova in uno scenario che non aveva mai pensato dopo l'apparizione di Kshama. E utilizza il 'potere' che ha per salvare Jasper, senza pensarci due volte. In quel momento il personaggio capisce la scelta che aveva fatto tempo addietro sua madre e si riconosce in lei. Si sente vicino alla figura materna, ne comprende le motivazioni ed è disposto a seguire il suo esempio. Un altro personaggio che voglio menzionare è Hardy Scott, tenente che accompagna Jasper da suo zio. L'ho apprezzato perché è stato un elemento molto valido per la trama e specialmente non è stato 'di troppo', nel senso che nonostante tutto, non ha mai impedito nulla a Jasper, anzi, lo ha supportato. Se infatti poteva passare come il personaggio che poteva rappresentare l'impedimento fra i due, si è rivelato invece un ottimo amico.

Stile

Anche stavolta non ho nulla da dire riguardo lo stile dato che scorre molto bene e senza intoppi. Come già detto prima, ho molto apprezzato i dialoghi, specialmente tra i due protagonisti che sono stati costruiti benissimo e che coinvolgono come si deve il lettore. Non ci sono infodump, né scene troppo raccontate. Ho fatto caso solo a due di errori di battitura ma per il resto il testo non ha altre problematiche. Considerando che ho anche apprezzato molto la trama che è ben costruita e rispecchia quello che mi aspetto quando leggo un romanzo, gli assegno il massimo del punteggio.

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