lunedì 30 settembre 2019

Recensione: 'Fulgore della notte' di Omar Viel

Oggi, 30 settembre, esce il romanzo di Omar Viel, 'Fulgore della notte'. Omar è stato finalista del premio Italo Calvino nel 1992 e questo è il suo romanzo d'esordio. Ringrazio infatti l'ufficio stampa che mi ha dato la possibilità di leggere il libro in anteprima.


Titolo: Fulgore della notte

Autore: Omar Viel

Edito da: Adiaphora Edizioni

Genere: Narrativa

Formato: Cartaceo, ebook

Pagine: 212

Prezzo: 16,00€ cartaceo, 3,99€ ebook

Data di lancio: 30 settembre 2019



Trama

Il professor Gordon Wilson non si sarebbe dovuto trovare in quella strana casa. Inebriato dal fascino di una ragazza sconosciuta, così simile a sua moglie Una, provoca inavvertitamente un incendio; dalle fiamme, scivola nella realtà la sinuosa figura di una tigre. Gor­don, spaventato, fugge, lasciando la propria famiglia disorientata.
Sarà Liz, una delle figlie, a recarsi a Londra alla ricerca del padre: un vero e proprio passaggio di testimone tra il professore e la giovane musicista, che incontrerà sul suo percorso antichi prodigi che la condurranno a svelare i misteri degli Wilson. Nella simbologia della specularità, passato e presen­te si intrecciano dove nulla è certo e tutto è possibile: “Fulgore della notte” è un cammino esistenziale, fisico, letterario, con incursioni nel poetico. Un romanzo composito nel quale si innesta un generoso tributo al Romanticismo inglese, che invita a lasciar andare gli ormeggi della ragione per abbandonarsi al dominio del possibile. 

Questo romanzo è certamente una lettura che ti inebria di quel Romanticismo inglese che traccia la cornice di un quadro letterario. La prima cosa che si avverte, quando si inizia la lettura, è che non è un testo come tutti gli altri. Lo stile è infatti molto ricercato: il romanzato si intreccia con la poesia, con citazioni colte, veniamo gettati tra i versi di Wordsworth, Coleridge e Keats.
Veniamo catapultati in una Bristol decisamente particolare dove i personaggi diventano protagonisti di quella che potrebbe essere una concezione del tutto diversa della realtà.  
La famiglia Wilson è come in cerca della propria identità, assume dei comportamenti che potrebbero essere adatti all'occasione che vanno a vivere ma allo stesso tempo sono in un continuo inseguimento, o meglio, sono inseguiti da un passato che non sembra voler lasciare andare i canini su di loro.
Gordon è un professore sposato con Una e hanno avuto due figlie, l'una completamente l'opposto dell'altra, Liz e Sidheag. Un giorno accade il fraintendimento: Gordon si lascia soggiogare dall'amica di Liz che ha lo stesso nome di sua moglie. Per lui è un momento strano, Una è sempre stata sua moglie e nessun'altra dovrebbe portare quel nome eppure si avvicina a lei fino ad andare nella sua casa. Inavvertitamente e non si sa come scatena un incendio, una tigre dai contorni nebulosi fugge e così anche lui. Sarà sua figlia Liz a partire per Londra alla sua ricerca.
Ma sarà una ricerca che non la condurrà soltanto da suo padre ma la porterà anche ad affrontare quella tigre del Bengala di cinquecento libbre che già tormentava sua madre prima di lei.
Chi è e cosa rappresenta? Come si approccia a loro e come va a trasformarsi?
Un messaggio che lascia con il fiato sospeso, tra versi poetici e pensieri che pongono molti interrogativi.

Personaggi

Gordon Wilson è il personaggio che dopo un momento di smarrimento e incertezza fugge via e ciò costringe la sua famiglia ad approcciarsi con quello che è una realtà che porta tutt'altro significato a quel viaggio verso Londra. Il momento in cui incontra Una, l'amica di Liz, si destabilizza.
Per lui Una è sempre stata sua moglie ed è attratto da questa prospettiva e da questa giovane ragazza che vuole assolutamente conoscere. Quello che accade è un evento che stravolge completamente le sue intenzioni: non ci incentriamo più su Una, ma su questa tigre che fugge insieme a lui e che poi andrà a intrecciarsi con gli avvenimenti di Liz, l'unica che decide di mettersi alla ricerca del padre. Allo stesso tempo questa ricerca la porterà alla scoperta di come le persone si rapportano e si comportano in base all'occasione. Nota come la gente si trasforma, come i suoi stessi genitori sembrano perdersi in uno scenario che non gli appartiene ma che comunque cercano di vivere per emulare gli altri.
Liz è una ragazza rigorosa, delicata. Tutto il contrario della sorella Sidheag che è invece stravagante e insolente. Liz ama la musica, è intuitiva, Sid ha sempre uan risposta pronta tagliente e sembrerebbe quasi che la loro non sia una buona relazione. In realtà sono entrambe schive e cercano ciò che manca all'altra, fino a compensarsi. Anche le missive che Liz manda alla sorella sono più più 'striminizite' se così possiamo definirle ma ciò sottolinea ancora meglio quale sia la relazione fra di loro.
Liz ha un blog, Butter Biscuits ed è anche attraverso i suoi post che andiamo a conoscere la vicenda. Liz infatti riporta la sua avventura a Londra, i suoi incontri, il suo rapporto con la musica tramite questa sua pagina che scrive come se fosse un diario. Allo stesso tempo continua a mandare lettere specialmente a sua madre Una, e le racconta come il tutto sta procedendo.
Più che altro è la tigre il personaggio chiave del romanzo, se personaggio vogliamo definirlo.
Ha tormentato Una che l'ha liberata quando era piccola, ora segue Gordon ma alla fine è la stessa Liz che vi si riconosce. Non è mai la stessa tigre e per ognuna è diversa. Eppure è sempre la stessa figura che va a plasmarsi a seconda di chi trova davanti, a seconda dell'occasione.
Allo stesso tempo Liz capisce che la tigre in realtà non se n'è mai andata, non è fuggita come ha voluto credere ed è rimasta sospesa come un verso di William Blake.

Stile

Come ho detto a inizio recensione, lo stile è veramente ricercato. Il romanzo si confonde con la poesia, e la prima cosa che l'occhio avverte è il discorso diretto che si confonde con la prosa.
Inizialmente pensavo fosse uno stream of consciousness ma credo che in realtà sia qualcosa di diverso e più oggettivo. Entriamo dentro i pensieri dei personaggi, certo, in un modo che sembra davvero un flusso di coscienza, eppure il dialogo esiste comunque: è percettibile e i pensieri non sono ben delinati lasciando volutamente un indice di mistero.
I punti di vista sono differenti e si dividono tra Gordon e Liz in particolare. Viene spesso utilizzata la scelta epistolare per mettere in contatto due personaggi o, come detto prima, i post del blog di Liz.
Abbiamo quindi un botta e risposta con le lettere che ho molto apprezzato e ho trovato molto interessante anche l'uso dei post a mo' di blog.
Credo che sia un romanzo che vale assolutamente la pena di essere letto. Sarà un'esperienza certamente diversa!


 

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