Oggi svelo in anteprima per voi la cover della nuova raccolta di poesie di Salvatore Rondello, 'Acrosticamente'! Inoltre in questo post recensirò anche il testo e per questo ringrazio la casa editrice per avermi dato l'opportunità di leggerlo in anteprima.
Titolo: Acrosticamente
Autore: Salvatore Rondello
Edito da: Zacinto Edizioni
Genere: Raccolta di poesie
Formato: Cartaceo (brossura)
Pagine: 75
Prezzo: 10,00€
Data di lancio: Ottobre 2019
Dopo Vagazioni e Corpo bifronte, Salvatore Rondello ci regala questo nuovo testo poetico, che è stato concepito nella forma letteraria dell’acrostico.
L’idea che vi soggiace è quella di un tesoro nascosto, custodito nello scrigno del componimento, la cui chiave segreta sta nelle iniziali di ogni verso. In origine tale pratica aveva funzioni probabilmente magiche, ma finì pian piano per assumere connotazioni ludiche.
L’uso che ne fa Rondello è di tipo mnemonico, quasi a voler fissare un monito in sigle facilmente memorizzabili. Si tratta perlopiù di manifesti e di appelli che invitano ad una visione etica e sana della vita, con occhi puntati all’humanitas che ci vive dentro, ma che tendiamo purtroppo, da sempre, a far cadere in oblio.
Per chi mi segue, sa che questa è la prima volta che recensisco una raccolta di poesie, per cui, l'impostazione sarà diversa. Proprio come dice il titolo, per tutti questi componimenti è stata utilizzata la tecnica dell'acrostico, e l'ho sempre trovata magnifica. Ci vuole infatti un certo impegno per realizzare una poesia con l'imposizione di certe lettere e riuscire comunque a carpire un testo che rispecchi la parola stessa.
Che cos'è, quindi, l'acrostico?
L'acrostico è il prendere una parola e comporre una poesia utilizzando le lettere che la compongono. In questo mondo si ottiene un messaggio nascosto, quasi come un tesoro, ed è a mio parere anche di difficile composizione dato che bisogna cogliere il significato della parola che si è scelto e trasformarla. L'uso che ne fa l'autore è mnemonico. C'è una riflessione su ciò che l'uomo abitualmente possiede. L'acqua, l'alba, l'albero, il cielo sono ricchezze che sempre l'uomo ha avuto a disposizione e di cui può goderne. Ma non ha saputo apprezzarle come si deve. Corroso dall'avarizia ha distrutto senza troppi pensieri ciò che di magnifico lo circonda e si nasconde sotto il nome della democrazia. Per quanto infatti l'intento possa sembrare nobile, non può esserci solidarietà e rispetto tra gli uomini se comunque, nella democrazia tanto decantata, c'è sempre quello corrotto dall'egoismo, dal potere e da fini personali. Il tutto diventa una facciata, una bugia che l'uomo dice a se stesso pur di autoconvincersi che si sta protendendo verso una giusta via di equilibrio.
Ma è sempre l'ego quello che ha il sopravvento.
Come si può uscire da questo circolo?
In realtà un modo ci sarebbe da come traspare nelle poesie. L'uomo infatti dovrebbe concentrarsi sulla propria coscienza, abbandonare per un momento i suoi sogni di essere un politico o scienziato o qualunque altra cosa se prima non è pronto a ragionare su se stesso. Una volta che l'uomo si sarà ritrovato, avrà conosciuto l'amore fraterno, avrà lavorato abbastanza su se stesso rispettando il creato, allora ecco che solo in quel momento ne potrà essere degno.
Lo stile dell'acrostico è molto essenziale e ciò è dovuto e pensato anche per ciò che l'autore ha voluto esprimere. Siamo infatti verso la ricerca di ciò che è minimale, di quello che riesce a cogliere il senso di ogni cosa ed è ciò su cui l'uomo dovrebbe soffermarsi.
Sono d'accordo anche con Franco Compegiani quando afferma che lo stile è conciso come un haiku. Effettivamente è la stessa cosa che ho pensato anche io quando ho cominciato a leggere le prime poesie. La mia preferita è Campana, leggerla infatti mi ha provocato un brivido e l'ho trovata estremamente profonda e affascinante. Credo che infatti in poche e appunto concise parole l'autore sia stato in grado di trasformare un singolo elemento in un qualcosa di molto più grande, facendocelo vedere sotto diverse sfaccettature.
L'autore
Salvatore Rondello è nato a Trapani il 11.07.1954. Dal 1982 vive a Roma.
Dopo aver conseguito la maturità con il massimo dei voti, ha proseguito gli studi in economia e commercio presso l’Università degli Studi di Venezia “Ca’ Foscari”. Studioso di problematiche sociali, economiche e politiche con particolare attenzione alle tematiche del credito, del welfare e del mercato del lavoro, ha organizzato diversi convegni ai quali sono intervenuti importanti personalità del mondo accademico, politico e sindacale. Opinionista, consulente artistico e poeta, ha coordinato diversi dibattiti culturali tra i quali sono annoverati diverse presentazioni di nuove pubblicazioni librarie. Si è sempre battuto socialmente per la tutela del patrimonio artistico e naturale, per la diffusione della cultura, per la difesa dei diritti umani e dei valori della Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.
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