sabato 22 agosto 2020

Recensione: 'L'altra anima della città' di Francesca Cappelli

Oggi recensisco 'L'altra anima della città' di Francesca Cappelli gentilmente inviatomi da NPS Edizioni. Buona lettura!

Titolo: L'altra anima della città

Autrice: Francesca Cappelli

Edito da: NPS Edizioni

Genere: Urban Fantasy

Pagine: 322

Prezzo: 14,00€ cartaceo, 2,99€ digitale

Data di lancio: 1 giugno 2020 in digitale, 1 luglio 2020 in cartaceo

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Trama

Nel giorno del suo diciannovesimo compleanno, Elia Chiari, un liceale fiorentino, viene aggredito da una vecchia in Piazza Santa Croce. Da quel momento, inizia ad avere visioni di versioni alternative della città e a incontrare bizzarri personaggi che nessun altro vede.
Il ragazzo cerca di ignorare le strane presenze sovrannaturali, concentrandosi sull’imminente esame di maturità, sugli amici e sulla sua sgangherata rock band, ma “l’altro mondo” continua a presentarsi con prepotenza, finché il Raduno dei Magici Fiorentini non lo mette al corrente del suo ruolo: egli è una Memoria, custode delle storie e dei ricordi di Firenze e delle vite che vi sono vissute, e come tale ha il potere di viaggiare tra tutti i mondi possibili.
Proprio quei mondi adesso sono in pericolo, minacciati da qualcuno che sta uccidendo tutte le Memorie, cancellando le storie e i ricordi dell’umanità. Davanti a Elia si apre una strada splendida e rischiosa, e percorrerla è l’unico modo per impedire il crollo dei mondi.

Uno dei motivi per cui ho apprezzato questo romanzo è che ti permette davvero di viaggiare nei miti e nelle leggende della città di Firenze. Mi è sembrato di percorrere quelle vie, di stare in piazza Santa Croce, di conoscere quelle che sono le credenze della gente e l'autrice è riuscita a sposare il lato storico e quello fantastico. Firenze è la Madre ma esistono tante altre differenti versioni della città, in mondi paralleli. Questo crocevia porta all'incontrarsi di diverse culture, modi di fare, popolazioni che godono della pace e altre che sono in balia di tiranni. Realtà differenti ma che si congiungono in diversi punti della città, mischiando passato e futuro. Ed è quello che succede a Elia Chiari, il nostro protagonista, dopo esser stato ferito da un'anziana in piazza Santa Croce. Inizia a vedere parti di Firenze che appartengono a un'epoca passata o che non le appartengono affatto. Visioni che lo tormentano, che non lo fanno neanche dormire dato che si presentano pure nei sogni, e ogni tanto incrocia qualche personaggio che gli altri non possono vedere, come il vecchietto che infesta gli autobus o il fantasma che è precluso nella chiesa. Ho adorato quando a ogni personaggio fantasma che il protagonista incrociava ne veniva narrata la storia, come la signora della libreria, morta affogata e che cerca ancora di salvare i suoi libri. In un modo decisamente aggressivo.
L'anziana che lo ha aggredito il giorno del suo diciannovesimo compleanno, il 25 marzo, è Silvia Arnetoli e, come scoprirà in seguito da Aida, gli ha passato una preziosa eredità. Ora Elia è diventato una Memoria, racchiude quindi tutte le storie che possono essere raccontate e i ricordi di Firenze. Preservarle è il suo compito che ha la massima importanza dato che c'è chi ha intenzione di distruggere le Memorie e di interrompere la congiunzione tra le varie dimensioni in modo tale da averne il pieno controllo. Elia, dopo un momento di smarrimento, accetta il suo nuovo compito ma sa che non potrà farcela da solo. Ha bisogno dell'aiuto della sua più fidata amica Ginevra, talmente più brava di lui che può diventare un'ottima Memoria, così come ha bisogno del supporto di tutto il Raduno dei Magici Fiorentini. Ma non tutti, all'interno del raduno, hanno intenzione di aiutarlo e cercheranno di metterlo alla prova in più di un'occasione.
Ho trovato che l'autrice abbia avuto un'idea davvero originale, ho amato i momenti in cui venivano raccontate le storie, l'umorismo di Elia, i rapporti con i vari personaggi e specialmente mi è piaciuto quel misterioso ragazzo che si mostra a pochi e sembra che resti solo a guardare...

Personaggi

Elia Chiari è quindi il nostro protagonista. Un ragazzo che conosciamo quando ha diciannove anni e che deve competere con l'esame di maturità. Lo vedremo davvero crescere negli anni, diventare una persona sempre simpatica ma con una presa di coscienza in più. Lo vediamo andare all'università, preparare la tesi, aiutare Susanna in libreria e specialmente combattere per preservare la memoria e la storia di Firenze. Ama la musica tanto che al liceo aveva messo in piedi una banda, gli Apokatizo, che anche se non eccellevano riuscivano comunque a essere decenti durante le loro serate. Elia è un ragazzo che, come direbbe il suo professore, è intelligente ma non si applica perché ha in testa troppe cose inutili. Tutto il contrario di Ginevra, la sua migliore amica, che invece è stata sempre più attenta tanto che lo stesso Elia ne prende atto e decide di raccontarle cosa gli è successo per averla dalla sua parte e iniziare a cercare sin da subito dei nuovi eredi. Elia è un ragazzo coraggioso ma la sua più grande dote è che riesce sempre, in un modo o in un altro, a farsi apprezzare dalle persone e a farle andare d'accordo. Per questo verrà scelto come mediatore tra le città di Lilia e Notturna. Ma se le loro discrepanze possono essere risolte, Elia si accorgerà ben presto che c'è qualcosa di molto più grosso sotto e a cui dovrà porre rimedio senza infrangere nessuna promessa. Tra i personaggi che però mi sono piaciuti più di tutti, anche più dello stesso Elia, ci sono Samuele e Damiano. Ho adorato ogni singola scena in cui c'erano e non vedevo l'ora di saperne di più. Damiano è una persona che ha iniziato ad accettarsi per come è e a fare coming out solo molto tardi, quando si è trovato a suo agio a truccarsi e vestirsi in un teatro. Da allora, anche se è stata rifiutato dalla sua famiglia, è andato avanti ma nella vita ha commesso parecchi errori che ora sta scontando a caro prezzo. Lui e Samuele hanno venduto l'anima a Propulsione per ottenere ricchezza fino a quando non si sono accorti che tutto stava andando a loro discapito. Chi ha una colpa maggiore è proprio Damiano, che aiutava a cercare altre firmatari tra cui proprio lo stesso Samuele. Ora Damanio ha deciso di redimersi, si è costituito al Raduno e sta scontando la sua pena con un tatuaggio che gli ricorda chi tra i suoi firmatari muore, chi ha avuto salva l'anima e chi ancora deve cercare. Samuele è uno di quelli che doveva cercare e ora che finalmente lo ha trovato, ha tutta l'intenzione di salvare la sua anima. La relazione che si viene a creare tra i due è magnifica proprio perché è lenta: passano gli anni e nessuno dei due ha il coraggio di fare il primo passo. E quando è Samuele a farlo sembra pentirsi subito dopo. Mi è piaciuto perché si sono dati il giusto tempo senza affrettare niente. Dovevano capirsi, dovevano sapere a cosa andavano incontro e specialmente tutti quegli anni insieme e quelle lotte l'uno a fianco all'altro li hanno fatti crescere. Fino a maturare completamente e a essere sicuri delle loro scelte. Hanno aspettato il loro tempo e alla fine è arrivato. Non trovo nessuna pecca in questi due personaggi, secondo me perfetti. Un altro che ho amato è il fantasma di Maddalena, giovane ragazza morta nel 1301 durante la lotta tra Guelfi Neri e Bianchi. E ora è rimasta a infestare la chiesa in piazza Santa Croce perché nessuno meglio di lei può esserne la custode. La relazione che si è instaurata tra lei e Elia mi ha fatto molto riflettere e alla fine ne sono uscita dispiaciuta. Ho capito perfettamente le intenzioni di Maddalena. Allo stesso tempo penso che a questo punto, dopo una presa di coscienza del genere, anche lei dovrebbe andare avanti.


Stile

Ho adorato anche lo stile. C'è il giusto show don't tell, ogni scena ci viene mostrata attraverso le azioni e questa è una cosa di cui vi renderete subito conto non appena leggerete una scena dinamica. L'autrice usa il raccontato soltanto nel momento giusto, quando bisogna usare la brevità. Non le avrei modificato una singola scena. Inoltre il romanzo è pieno di dialoghi che, come sa chi mi segue da un po', apprezzo tantissimo. Più ci sono dialoghi -verosimili, naturalmente- più il romanzo è vivace e ti fa entrare nel pieno della narrazione. E non ho neanche trovato un errore. Né di battitura, né ortografico. Non posso quindi che dare il massimo del punteggio.


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