giovedì 27 gennaio 2022

Recensione: 'Eco dall'inferno' di Manuela Fanti

 Buongiorno a tutti!
Oggi è il giorno della memoria, giorno ideale per presentarvi questo romanzo uscito pochi giorni fa che tratta proprio quegli orrori nei laboratori nazisti. 'Eco dall'inferno' di Manuela Fanti è stata una lettura eccezionale.

 

Titolo: Eco dall'inferno

Autrice: Manuela Fanti

Edito da: Words Edizioni

Genere: Horror/Thriller

Formato: Digitale, prossimamente in cartaceo

Prezzo: 2,99€ digitale, 15,90€ cartaceo

Data di lancio: 24 gennaio 2022



Trama

Sono la prigioniera K317, codice completo KRB10317, e sono considerata una cavia.
Il giorno che mi hanno portata al campo con mia madre e mio fratello è stato l’ultimo in cui li ho visti.


Si narra che dal lago di Grenze, durante le notti di luna piena, le anime urlanti di bambini che lo infestano risalgano sino alla cima della torre, generando un sentiero di orme insanguinate. Quando d’inverno la superficie si congela, restano invece imprigionate e attendono di incrociare uno sguardo a cui trasmettere il proprio tormento. È solo una leggenda, ma quando Clara Steiner cade mentre pattina sul lago ghiacciato, inizia per lei un incubo fatto di voci, lamenti e flashback improvvisi che condurrà alla scoperta di un cadavere. Il male, però, affonda le sue radici nel passato, viaggia nel tempo come un’eco lontana, sino ad arrivare al 1945 e agli esperimenti compiuti dai nazisti, in una storia che serba colpi di scena dalla prima all’ultima pagina.

Raccontare in maniera semplicistica questo romanzo non è affatto facile. Ti scombussola, ti scava nell'anima, ti trattiene alle pagine e ti fa palpitare il cuore. Abbiamo tre salti temporali che si intersecano tra loro portandoci a un grande colpo di scena che va ad allineare tutti i tasselli al loro posto. Per qualcosa rimane il mistero, per altre questioni la soluzione è un vero e proprio shock.
Ci troviamo a Grenze, dove circolano diverse leggende, una di queste riguarda proprio il lago dove Clara, per una caduta sui pattini, andrà a specchiarsi sulla lastra ghiacciata scorgendo volti sovraesposti di bambini. Bambini, tutti gemelli, che nel 1945 venivano gettati lì dopo che i nazisti avevano fatto degli atroci esperimenti su di loro. Lì, dove una volta c'era un semplice monastero, ora diventato un laboratorio dove nei sotterranei tenevano imprigionati i gemelli ebrei. Nessuno a Grenze ne era a conoscenza. Nessuno sapeva degli orrori che si stavano svolgendo a pochi passi, fino a quando la storia non ha posto loro la fine. Sembrerebbe che le anime di quei bambini cercherebbero qualcuno a cui affidare la verità, ma non è solo questo, come presto scoprirà Clara. C'è un'altra profezia, una vera e propria maledizione che è stata scagliata in quel posto e che non accenna a finire.

Come dicevo prima abbiamo tre salti temporali: il 1945, con i crudeli esperimenti sui gemelli da parte dei nazisti, il 1976 dove Clara inizia a essere tormentata dalle voci appartenenti a quei bambini che ha visto nel lago ghiacciato, al rinvenimento di un cadavere e alla scomparsa di una persona. Tutti a Grenze iniziano a prenderla per pazza, nessuno crede alla sua storia, neanche quando sembra descrivere perfettamente come potrebbe essersi svolto quell'omicidio. Perché lei era lì. Anzi, era nel corpo della vittima, era come vivere quei suoi ultimi momenti. E il 2007, quando quegli orrori di cui nessuno ormai più ne parla vengono di nuovo a galla. Clara, che è ora madre di Anna, torna a far visita ai suoi genitori. Le voci non se ne sono mai andate, anzi, sembrano esser passate anche a Anna ma di nuovo tutto viene taciuto e pensato a una conseguenza del fatto che la ragazzina sia muta. Ma tutti i misteri passati stanno per essere scoperti. Delle vecchie indagini, un orsacchiotto di peluche, un tunnel scavato nella terra umida, saranno tutti indizi che porteranno a una verità terribile e che vede la famiglia di Clara come protagonista.

Sono davvero troppi i personaggi che mi sono piaciuti e ancora di più come ognuno di loro si lega all'altro durante questi salti temporali. Ci sono state delle rivelazioni che mi hanno davvero meravigliata. Soltanto una cosa ero riuscita a intederla ma tutto il resto è stata una vera e propria sorpresa. Clara viveva quella che poteva sembrare una vita normale, sempre insieme al suo amico Carl. Ma quando quel giorno vede quei volti di bambini nel lago tutto cambia per lei, inizia a essere additata come pazza, la svitata di Grenze, e se ne va via per tornare nel 2007 a far visita ai suoi genitori accompagnata da sua figlia Anna. Anna è una ragazzina muta, ma è incredibilmente coraggiosa, anche più della madre. Se infatti Clara è molto remissiva, e alla fine cede, Anna continua a cercare quella verità che è intenzionata a scoprire. Sia chiaro, Clara ci ha provato con tutta se stessa, ha sempre raccontato la sua verità e non è mai tornata sui suoi passi ma a un certo punto è come se avesse avuto bisogno di sentirsi 'guarita', che qualcuno la smettesse di guardarla come una pazza. Come se fosse necessario non pensare più a quelle voci e a quei volti. Anna ha tenuto tutto nascosto, almeno la maggior parte delle cose. Era sicura che nessuno le avrebbe creduto veramente ma comunque va fino in fondo, si avventura nel bosco insieme a Claus, il figlio di Carl che ora è diventato commissario, fino a scoprire i sotterranei di quel terribile posto. Anna è energica, avrebbe voglia di farsi valere anche contro Matt, il bullo che la tormenta quando invece Claus le consiglia di ignorarlo, non ha quasi paura delle conseguenze. Lei è un personaggio che ho amato e che senza dubbio è diventato il mio preferito durante la lettura. Il mistero che serpeggia le due gemelle diventa un qualcosa che Anna deve assolutamente scoprire, perché sa che è legato con qualcosa che ha a che vedere con ciò che vede e sente.
Allo stesso tempo però ho trovato magnifiche, per quanto terrificanti, tutte le parti dedicate alla Madre Superiora dell'ex monastero, Agathe. Non solo è un personaggio oscuro, meschino, manipolatore, ma ci offre anche quel tocco di paranormale che dà inizio alla vicenda. Quelle parti le ho trovate spaventose, ma lei è stata scritta veramente in una maniera perfetta. Ho colto benissimo questo personaggio, come abbia cercato in tutti i modi di avere salva la vita, di come abbia ammaliato pur di rimanere nel monastero, di come pensava di purificare gli ebrei e di sentirsi nel giusto. Sapeva allo stesso tempo di essere votata al male, che era sprofondata nell'inferno e che quello era il posto che sentiva le appartenesse. Nessun momento di rimpianto, nessun momento di crollo. Questo è un personaggio crudele che non delude mai, nemmeno alla fine. Non è ipocrita, non ricerca redenzione, anzi, tutt'altro.
Voglio fare anche una menzione speciale per Samuel che inizialmente non avevo visto di buon occhio ma poi mi sono totalmente ricreduta. Anche lui è un bellissimo personaggio, audace e specialmente coraggioso, disposto a fare di tutto pur di raggiungere il suo obiettivo. Ho in particolar modo apprezzato una scena, quando anche se è in evidente pericolo di vita, comunque torna indietro per salvare le prove che aveva trovato per le sue indagini. Non è di certo una mossa semplice da fare.

Vorrei poter dire di più, parlare del rapporto tra la povera Ada, il prete e Agathe. Così come le gemelle e quello che è capitato alla loro famiglia ma naturalmente rischierei di fare spoiler. Vi posso soltanto dire che la trama ha un intreccio sconvolgente, che tutti i personaggi hanno qualcosa da nascondere o qualcosa di eccezionale da rivelare e che mai, neanche per un capitolo, colpisce la noia. Ho letto questo romanzo con avidità, mi dispiaceva quando ero costretta a interromperlo perché mi ha saputo catturare non solo per gli intrecci, ma anche per l'orrore che sa suscitare (nel senso positivo del termine).
Lo show don't tell è utilizzato egregiamente, forse anche troppo nelle scene dove si parla delle torture che tutti quei gemelli erano costretti a subire. Il tutto è molto dettagliato, ricercato, ben costruito. Ho potuto perfettamente avvertire quello che provava Ada, il tunnel maledorante che sa anche di sottobosco, i dolori delle ferite, delle bruciature, delle punture degli esperimenti.
Non è un romanzo qualsiasi: è un romanzo che va a lacerarti l'anima anche per ricordarci che se le leggende possono rimanere leggende e basta, quegli orrori sono realmente accaduti.
Non c'è niente di inventato in quello. Ci sono state innumerevoli persone che hanno davvero patito l'inferno, che hanno chiesto un aiuto che non è mai arrivato, che sono stati così ben nascosti che mai nessuno ha potuto trovarli in tempo.

Stile fantastico, una trama avvincente, orrori reali, leggende spaventose.
Questo e molto altro troverete nel romanzo. L'autrice è stata una piacevole scoperta e consiglio a tutti voi questa lettura che premio con il massimo del punteggio.




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