Buonasera a tutti!
Continuano le mie recensioni sui miei acquisti del Salone del Libro di Torino tra cui c'era anche 'A mano libera' di Tatjana Ciotta! Tatjana la conoscete già perché vi ho recensito 'Olio su Tela' e questo suo nuovo romanzo vi è collegato. In che modo, ve lo spiegherò adesso. Buona lettura!
Titolo: A mano libera
Autrice: Tatjana Ciotta
Edito da: Words Edizioni
Genere: Narrativa storica
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 3,99€ in digitale
Pagine: 547
Data di lancio: 16 maggio 2023
Trama
Boston, 2010
Markus, giovane infermiere di una casa di riposo appena fuori città, eredita da Claire, la sua paziente preferita, una misteriosa vecchia valigia piena di ritagli di giornale, quaderni di appunti e vecchie foto. Insieme a Nell, la nipote acquisita di Claire, intraprenderà un viaggio attraversando l'America del passato e del presente e non solo: dalle piantagioni di canna da zucchero della Louisiana sulle rotte dell'Underground Railroad fino alla Guerra civile, dall'India dei campi di papaveri al contrabbando di oppio nel Mar della Cina, dalla società bene di Boston al Midwest e ritorno. Il vero viaggio, tuttavia, è dentro sé stessi e ognuno dei protagonisti cercherà di tracciare il proprio destino che, come in un puzzle, si comporrà un tassello alla volta.
Markus, giovane infermiere di una casa di riposo appena fuori città, eredita da Claire, la sua paziente preferita, una misteriosa vecchia valigia piena di ritagli di giornale, quaderni di appunti e vecchie foto. Insieme a Nell, la nipote acquisita di Claire, intraprenderà un viaggio attraversando l'America del passato e del presente e non solo: dalle piantagioni di canna da zucchero della Louisiana sulle rotte dell'Underground Railroad fino alla Guerra civile, dall'India dei campi di papaveri al contrabbando di oppio nel Mar della Cina, dalla società bene di Boston al Midwest e ritorno. Il vero viaggio, tuttavia, è dentro sé stessi e ognuno dei protagonisti cercherà di tracciare il proprio destino che, come in un puzzle, si comporrà un tassello alla volta.
Tatjana ci offre, di nuovo, un romanzo spettacolare, dalla trama costruita nei minimi dettagli e con uno studio storico non indifferente. Anche questo libro, come Olio su Tela, si sviluppa seguendo diverse linee temporali. Abbiamo quella più contemporanea del 2010, ma dato che questo sarà un autentico e proprio viaggio di scoperta del passato che affronteranno alcuni dei nostri protagonisti, l'autrice si sofferma in diverse date del 1800, che si differenziano a seconda del personaggio. Cambiando quindi diverse date abbiamo differenti eventi e luoghi. In pratica, c'è sempre qualcosa di nuovo in ogni linea temporale che ci viene presentata. E ho notato come ci sia stato dietro un lavoro enorme senza paragoni; ci sono dettagli storici ricercati e minuziosi e per chiunque desideri approfondire di più alla fine del romanzo c'è un'utilissima appendice in cui ci viene spiegato ancora meglio l'ambientazione e l'evento descritto; la Guerra civile americana, l'Underground Railroad, la battaglia di Bull Run, come funzionava il sistema ospedaliero, le varie tattiche militari, la battaglia di Antietam e molto altro ancora. Tutto riportato con le dovute fonti. Avete quindi capito che in questo romanzo si viaggia eccome!
I nostri protagonisti del 2010 sono Markus e Nell ed è proprio con un viaggio che si apre il loro arco; Markus è un infermiere che si è preso cura di Claire, la sua paziente preferita, che al momento della sua morte gli lascia una valigia piena di appunti e ritagli di giornale. Nell, nipote di Claire che non aveva mai visto prima, è intenzionata a scoprire e a delineare la storia di vite passate che già Claire aveva provato a mettere in ordine. Ed è proprio con Markus che è intenzionata ad affrontare questo viaggio, alla ricerca di informazioni riguardo quelle persone che noi abbiamo già in parte conosciuto su Olio su Tela. Cos'è che quindi accomuna i due romanzi? In realtà non è fondamentale avere letto il precedente romanzo perché comunque questo libro è a sé. Tuttavia mi sento caldamente di consigliarvi di recuperare Olio su Tela perché avrete un quadro della visione molto più completo e sicuramente vi piacerà come me incontrare di nuovo alcuni personaggi e scoprire di più su di loro. Avevano altro da raccontare e questo romanzo ha permesso di far uscire la loro storia e le loro vicissitudini. Risentiremo parlare di Henry, degli Hamilton, di Luther, di St. John, di Claire stessa, di Hellen, di Madame, e tanti altri, con più spazio appunto ai personaggi secondari che ora prendono in mano le redini di questa nuova vicenda. Devo dire che è stato piacevole sentir parlare di nuovo di loro. Adesso non c'è più una 'ricostruzione' degli eventi come in Olio, la struttura è più lineare, ma di sicuro non meno appassionante. Anche in questo caso il romanzo è suddiviso in tre parti, intervallato ogni tanto da delle missive che completano alla perfezione la storia e fanno anche venire il magone, specie le lettere di William che davvero ogni volta mi facevano stringere il cuore perché riuscivo a figurarmi benissimo la situazione da entrambe le parti.
Parlare di tutti i personaggi sarebbe pressoché impossibile perché sono davvero tanti, quindi descriverò quelli che più mi hanno colpito. C'è da dire però che in un romanzo con appunto così tante voci da muovere, il pericolo di renderne simili alcune è molto alto. Questo non succede mai; ogni personaggio è a sé, è particolare, ha una propria storia ben articolata, non c'è niente che possa farteli confondere. E sono sempre più meravigliata quando vedo muovere così tanti personaggi in una maniera magistrale. Spesso mi chiedo, ma come ci riesce?! Non è assolutamente facile ma l'autrice ci riesce eccome!
Partiamo proprio da Markus e Nell; Markus è una persona sensibile, si affeziona facilmente alle persone, si vede anche da come si prende cura dei suoi pazienti che ha una calma e una dolcezza d'animo incredibile. Nell è molto più spericolata, impulsiva, proprio come è stata l'idea di partire insieme a lui, un perfetto sconosciuto, in un viaggio molto personale. Allo stesso tempo, Nell a differenza di Markus, ha decisamente più problemi a cui far fronte, primo fra tutti un matrimonio alle porte. Viaggiare con Markus le ha permesso di evadere, di scegliere lei per una volta, di vivere un'avventura e anche di lasciarsi andare. Una volta tornata a casa sembrerà per lei che sia rimasto tutto uguale, che la sua vita continuerà come era stato deciso. Ma il viaggio non solo ha permesso di scoprire ciò che stava cercando ma le ha fatto capire cos'è esattamente ciò che desidera. Il tutto lascerà scombussolato anche Markus, che mi è stato tanto a cuore, perché si è trovato in una situazione decisamente scombussolante, sia per l'imprevedibiltà del viaggio che per i suoi sentimenti.
Ho amato la storia di Blanche, così delicata, incompresa, quesi sempre in bilico che però riesce a ottenere un suo, almeno iniziale, punto stabile. La storia di Nanine mi ha straziato il cuore; davvero non potevo crederci quando l'ho letta. Decisamente non me la scorderò ma è giusto che rimanga impressa e che ci faccia capire anche la situazione dell'epoca, dell'arroganza, di come venivano considerate le persone, di come neanche potessero dormire in determinati luoghi. Sicuro un pezzo che fa riflettere oltre che accartocciare il cuore.
Partiamo proprio da Markus e Nell; Markus è una persona sensibile, si affeziona facilmente alle persone, si vede anche da come si prende cura dei suoi pazienti che ha una calma e una dolcezza d'animo incredibile. Nell è molto più spericolata, impulsiva, proprio come è stata l'idea di partire insieme a lui, un perfetto sconosciuto, in un viaggio molto personale. Allo stesso tempo, Nell a differenza di Markus, ha decisamente più problemi a cui far fronte, primo fra tutti un matrimonio alle porte. Viaggiare con Markus le ha permesso di evadere, di scegliere lei per una volta, di vivere un'avventura e anche di lasciarsi andare. Una volta tornata a casa sembrerà per lei che sia rimasto tutto uguale, che la sua vita continuerà come era stato deciso. Ma il viaggio non solo ha permesso di scoprire ciò che stava cercando ma le ha fatto capire cos'è esattamente ciò che desidera. Il tutto lascerà scombussolato anche Markus, che mi è stato tanto a cuore, perché si è trovato in una situazione decisamente scombussolante, sia per l'imprevedibiltà del viaggio che per i suoi sentimenti.
Ho amato la storia di Blanche, così delicata, incompresa, quesi sempre in bilico che però riesce a ottenere un suo, almeno iniziale, punto stabile. La storia di Nanine mi ha straziato il cuore; davvero non potevo crederci quando l'ho letta. Decisamente non me la scorderò ma è giusto che rimanga impressa e che ci faccia capire anche la situazione dell'epoca, dell'arroganza, di come venivano considerate le persone, di come neanche potessero dormire in determinati luoghi. Sicuro un pezzo che fa riflettere oltre che accartocciare il cuore.
La parte che però ho più amato ha visto coinvolte diverse persone, gruppo di cui non vi dirò comunque cosa li lega essendo spoiler; Madame, che incontriamo di nuovo, Gabrielle, Laurent, il Capitano e Lion.
C'è una cosa che li lega e che vi posso dire: tutti quanti si trasformano. Alla fine del romanzo sono quelli che hanno avuto una crescita maggiore, sono diventati un'altra persona, hanno intrecciato le loro storie e le hanno cambiate. Non ritroverete le stesse persone che avete conosciuto all'inizio, poco ma sicuro. Tra tutti il mio preferito in assoluto è stato Laurent; lo conosciamo da bambino, inizialmente abbandonato al suo destino, nelle mani di gente sconosciuta e all'apparenza per niente affabile. Laurent cambia, si trasforma in quello che non dovrebbe mai essere, ma anche perché secondo me è bisognoso di attenzioni, di una in particolare. Non riesce ad accettare un ennesimo abbandono, un essere messo da parte. Le sue reazioni sono spropositate, sicuro non eticamente corrette ma è ciò che ricerco in un personaggio. Mi è rimasto impresso, mi ha fatto emozionare, ha fatto delle cose molto forti che comunque scombussolano la lettura. Nel mio caso, nel senso positivo del termine.
Lion è innamorato di Gabrielle e ho adorato come si sono conosciuti la prima volta sul porto, ha dato al tutto un non so che di romantico/drammatico alla loro vicenda. Costretto a sottostare al padre, Lion decide di ribellarsi, per una volta nella sua vita. Di rifiutare una vita che probabilmente gli avrebbe dato tutti gli agi ma che non gli avrebbe consentito la libertà che anelava.
Il Capitano, che ormai non vuole più guardare al passato ma vuole aggrapparsi unicamente al presente. Perché il passato fa troppo male. Perché se ami, gli altri ti hanno in loro potere. Possono toglierti tutto, quindi a questo punto è meglio non avere niente cosicché saranno impossibilitati a farti del male. Voglio condividere con voi questa citazione:
In questa parte ammetto di aver letteralmente pianto. Non solo per la drammaticità della scena, del contesto, a chi lo stava dicendo, ma anche perché mi ci sono molto rivista. E la lettura è anche questo per me; rivedermi in qualche personaggio, condividere i suoi pensieri, nel bene e nel male. Per questo mi sono sentita molto presa, era una scena così viva, così palpabile che non ho potuto non emozionarmi. Sicuramente la posso annoverare tra le mie scene preferite di tutti i libri che abbia mai letto nella vita e non sto affatto ingigantendo. L'ho trovata perfetta, bilanciata in quel commisto di piacere e dolore, una nostalgia che in realtà graffia ancora il Capitano nonostante lui non voglia più guardare indietro. Ma invece al suo passato ci pensa ancora.
C'è una cosa che li lega e che vi posso dire: tutti quanti si trasformano. Alla fine del romanzo sono quelli che hanno avuto una crescita maggiore, sono diventati un'altra persona, hanno intrecciato le loro storie e le hanno cambiate. Non ritroverete le stesse persone che avete conosciuto all'inizio, poco ma sicuro. Tra tutti il mio preferito in assoluto è stato Laurent; lo conosciamo da bambino, inizialmente abbandonato al suo destino, nelle mani di gente sconosciuta e all'apparenza per niente affabile. Laurent cambia, si trasforma in quello che non dovrebbe mai essere, ma anche perché secondo me è bisognoso di attenzioni, di una in particolare. Non riesce ad accettare un ennesimo abbandono, un essere messo da parte. Le sue reazioni sono spropositate, sicuro non eticamente corrette ma è ciò che ricerco in un personaggio. Mi è rimasto impresso, mi ha fatto emozionare, ha fatto delle cose molto forti che comunque scombussolano la lettura. Nel mio caso, nel senso positivo del termine.
Lion è innamorato di Gabrielle e ho adorato come si sono conosciuti la prima volta sul porto, ha dato al tutto un non so che di romantico/drammatico alla loro vicenda. Costretto a sottostare al padre, Lion decide di ribellarsi, per una volta nella sua vita. Di rifiutare una vita che probabilmente gli avrebbe dato tutti gli agi ma che non gli avrebbe consentito la libertà che anelava.
Il Capitano, che ormai non vuole più guardare al passato ma vuole aggrapparsi unicamente al presente. Perché il passato fa troppo male. Perché se ami, gli altri ti hanno in loro potere. Possono toglierti tutto, quindi a questo punto è meglio non avere niente cosicché saranno impossibilitati a farti del male. Voglio condividere con voi questa citazione:
'C'è solo il presente. Non sperare. Non amare. Nessuno potrà portarti via ciò che non possiedi.'
In questa parte ammetto di aver letteralmente pianto. Non solo per la drammaticità della scena, del contesto, a chi lo stava dicendo, ma anche perché mi ci sono molto rivista. E la lettura è anche questo per me; rivedermi in qualche personaggio, condividere i suoi pensieri, nel bene e nel male. Per questo mi sono sentita molto presa, era una scena così viva, così palpabile che non ho potuto non emozionarmi. Sicuramente la posso annoverare tra le mie scene preferite di tutti i libri che abbia mai letto nella vita e non sto affatto ingigantendo. L'ho trovata perfetta, bilanciata in quel commisto di piacere e dolore, una nostalgia che in realtà graffia ancora il Capitano nonostante lui non voglia più guardare indietro. Ma invece al suo passato ci pensa ancora.
Lo stile è magnifico; nonostante la quantità enorme di informazioni sia storiche che proprie dei personaggi non c'è mai un passaggio in telling o un infodump non richiesto nel momento meno opportuno. C'è invece un ottimo incluing, ogni dettaglio ci viene disseminato lungo la narrazione, il colpo di scena arriva quando meno te lo aspetti, ma comunque quando arriva hai proprio un'autentica illuminazione. Tutto si ricollega, ogni frase aveva il suo senso, ogni evento prende veramente forma. Se c'è qualcosa lasciato al caso? Assolutamente no. E se qualcosa è stato lasciato, probabilmente è ancora da raccontare. Infatti spero tanto che l'autrice continui su questa scia e che ci regali magari qualche spin off! Non posso quindi fare altro che consigliarvi questa lettura perché avrete un libro ben costruito, con un editing accurato, non vi troverete davanti a una storia inventata dal giorno alla notte. In tutto il libro c'è cura, amore, dedizione. Per questo do il massimo del punteggio.
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