domenica 31 marzo 2019

Recensione: 'Illusioni sommerse' di Cristiano Pedrini

 Dopo avervi segnalato il romanzo, ecco qui la mia recensione di 'Illusioni sommerse' di Cristiano Pedrini!

Titolo: Illusioni sommerse

Autore: Cristiano Pedrini

Edito da: Youcanprint

Genere: Narrativa, Giallo

Formato: cartaceo e digitale

Pagine: 167

Prezzo: 13,00€ cartaceo, 2,99€ ebook




Trama



Norman Foster, un importante e acclamato scrittore, sta per presentare uno dei libri più attesi dell’anno alla Victoria Hall,  una delle librerie più prestigiose di Londra. I suoi titoli sono sempre stati coronati dal successo del pubblico, dopo il felice e misterioso esordio avvenuto anni prima.

Tra il pubblico,  ad assistere a quell’avvenimento, lo attende Jayce Cavendish, rampollo di una facoltosa famiglia americana. La sua presenza non è altro che l’ennesimo tassello che egli, con pazienza e perseveranza, ha posato per completare il mosaico della sua vendetta personale che avrà come epilogo la morte inattesa dello scrittore.

Sarà compito dell’ispettore di Scotland Yard Cedric Devonshire scoprire chi si nasconde dietro la scomparsa dell’autore e suo malgrado accettare l’invito di  Jayce, conscio di essere uno dei principali sospettati,  a riunire nella sua residenza di Keswich tutti coloro che avevano conti in sospeso con la vittima.

Un giallo romantico e intenso, dove amore, morte e vendetta, fluttueranno davanti agli occhi dei protagonisti trascinandoli in un’avventura piena di suspense, azione e passione.

Ho apprezzato questo romanzo per via dello stile limpido e per la trama ben costruita. Il famoso scrittore Norman Foster è stato assassinato poco prima della presentazione di un suo libro: tra i presenti, alcuni avevano ottime motivazioni per ucciderlo. Jayce Cavendish, giovane di buona famiglia, invita tutti i sospettati nella sua villa insieme all'ispettore di Scotland Yard, Cedric Devonshire. Lui stesso potrebbe essere l'assassino dato che dichiara di fronte a tutti di essere felice che sia morto ma non abbastanza perché avrebbe voluto che fosse stato per mano sua. Il romanzo si apre poi in un flashback, nel quale ci viene narrato il passato di Jayce e Julian, e di come le loro vite e i dolori patiti siano collegati direttamente allo stesso Foster. Un giallo che ho trovato accattivante, tanto da averlo letto velocemente, non per una scarsa attenzione da parte mia ma perché la storia si è presentata davvero intrigante. La curiosità di conoscere l'assassino, di sapere cosa Foster ha commesso di così grave nei confronti di Jayce è stata davvero molto forte, tanto da tenere vivo e alto tutto il climax del romanzo. Stavolta non ho fatto alcuna supposizione: mi sono lasciata trascinare dagli avventimenti del libro per scoprire con tranquillità chi fosse il colpevole. Andiamo ora a conoscere meglio i personaggi, ovvero tutti i sospettati, della storia.

Personaggi

Jayce Cavendish è un giovane di buona famiglia che vive separato da tutto e tutti, fatta eccezione per la sua assistente Eleonor. Partecipa, o almeno avrebbe partecipato, alla presentazione del libro di Norman Foster, la di cui morte non potrebbe renderlo più felice. Se solo fosse stato lui ad ucciderlo, precisa. Una volta conosciute le motivazioni di Jayce, almeno personalmente, non si può che condividerne l'odio e il disprezzo verso questo fantomatico scrittore. Ho trovato in questo personaggio un ragazzo molto chiuso in se stesso ma allo stesso tempo determinato e sicuro di sé. Ha un carattere che potrebbe ispirare addirittura timore, che intima di farsi da parte, ma in realtà l'animo di Jayce è tormentato e sente di non essere più lo stesso. Il suo passato è stato scosso da due fattori che lo hanno reso 'freddo', il cui risultato è l'alzarsi di una corazza per proteggersi dal forte dolore che è stato costretto a subire e ad affrontare. Julian Hawkins aveva molto in comune con lui, tanto che all'University College verranno spesso chiamati come 'I due principi', dai famosi Edoardo e Riccardo che vennero uccisi da bambini. Jayce addirittura ha nella sua villa le repliche di due famosi quadri che li ritraggono, da cui avverte distintamente il terrore e la solitudine che scorge nei loro occhi. Allo stesso tempo potremmo definire così Jayce: eppure non è tanto il terrore ad avere il sopravvento su di lui, quanto la solitudine. Senza Julian non è completo e, anche solo per ottenere le ultime cose che glielo ricordano, è disposto a compiere azioni che mai vorrebbe compiere. Eppure lo fa, si macchia per lui e nonostante tutto non riesce ad ottenere ciò che si era prefissato. Mi sento di comprendere questo personaggio, per quanto la sua scelta sia opinabile. Capisco perfettamente il risentimento che ha verso Foster ma allo stesso tempo vedo in lui un'anima che pur macchiata è ancora capace di andare oltre, anche se inizialmente con molta difficoltà. Conosciamo anche Luise Barrymoore, l'editrice di Norman Foster. Il suo nemico per eccellenza sembrerebbe essere Robert Ballard, che si presenta come prossimo editore di Norman. Non importa se è ancora sotto contratto con Luise, afferma che il suo autore è disposto a pagare la penale pur di rescinderlo. Luise è un personaggio che anche ha addosso una corrazza, ma la indossa in una maniera differente da Jayce. Se infatti Jayce rimane quasi taciturno e sa come rispondere brillantemente e sempre con eleganza, Luise è più sfrontata e nasconde la sua insicurezza, e anche la sua rabbia, sotto una finta presa di posizione in cui si dichiara completamente indifferente. La sua furia è infatti a stento contenuta e ce ne possiamo accorgere da come il suo modo di fare sprezzante risulti, grazie ai dialoghi e ai suoi comportamenti, molto falso. Ammetto di non aver mai avuto alcun sospetto su Giles, perché me lo sono sempre figurato come il libraio in cui la sventura è venuta a bussare proprio alla porta della sua attività. Cedric invece è un ispettore che ho trovato davvero particolare: questo perché ho notato che si è lasciato trascinare molto dai suoi sentimenti, cosa che dovrebbe celare visto qual è il suo lavoro. Non è una critica negativa al personaggio, anzi. Proprio perché Cedric fa capire quanto ci tiene, proprio perché vuole conoscere in maniera approfondita le motivazioni di Jayce -e non solo per capire chi è l'assassino- rendono il personaggio molto umano e meno freddo di quanto uno possa aspettarsi da un ispettore che fa soltanto il suo lavoro. Cedric si lascia coinvolgere, vuole capire davvero Jayce, gli importa di lui e ne è interessato. Capisce che c'è qualcosa che non va in lui radicato nel profondo e la cosa che mi è piaciuta più di tutte è che gli dà il giusto tempo. Non lo forza mai, non c'è nessun impeto violento da parte sua. Non è una cosa ovvia: molto spesso in situazioni del genere, caratteri violenti vengono giustificati dalla passione improvvisa. Con Cedric non è così: l'interesse c'è eccome ma è una persona moderata e gentile. Per questo mi è piaciuto molto come personaggio che si accosta bene a Jayce per via dei caratteri opposti. Allo stesso tempo però amo anche Julian, intelligente, cordiale ma anche esuberante e avventuroso con Jayce. Anche se poco viene detto, la loro relazione deve essere stata perfetta, dove i due sono riusciti a costruirsi una complicità giorno dopo giorno che ha trasformato e modellato le loro vite per sempre.

Stile

Ottimo stile di cui non devo menzionare alcun aspetto negativo. Lettura veloce, scorrevole e fluida proprio grazie al giusto utilizzo di scene e dialoghi che fanno rimanere alta la concentrazione del lettore. Io stessa ne sono stata letteralmente catturata perché è stata interessante sia la trama che il momento in cui si è andati indietro nel tempo per conoscere il passato di Julian e Jayce. Ho apprezzato anche che è stata menzionata la storia dei due principi che personalmente adoro tantissimo. Mi sono quindi figurata meglio i due principi in Jayce e Julian e trovo il tutto molto delicato e drammatico al punto giusto. Per questo motivo, do al romanzo il massimo del punteggio.

 

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