mercoledì 30 dicembre 2020

Recensione: 'Chiodi di ghiaccio' di Elisa Averna

 Eccomi qui nel recensire un altro romanzo della nostra bravissima Elisa Averna che ringrazio tanto per avermelo inviato in cartaceo. Buona lettura!

 

Titolo: Chiodi di ghiaccio

Autrice: Elisa Averna

Edito da: Bertoni Editore

Genere: Narrativa contemporanea

Formato: Cartaceo (brossura)

Prezzo: 19,50€

Pagine: 516



Trama

 ll romanzo, drammatico dalle sfumature noir, è ambientato tra Roma e Londra dal 1998 al 2010 e raccontato in prima persona dalla protagonista in forma di diario posteriore agli eventi. Soleandra, giovane disoccupata, si scopre sosia di Sara, sua quasi coetanea da poco tragicamente deceduta. Tra uno slancio di generosità, il bisogno di lavorare e l’attrazione per un affascinante amico della famiglia di Sara, Soleandra si lascia coinvolgere nel rischioso gioco di accettare il ruolo di Sara, che parenti e amici decidono di inscenare per preparare l’ancora ignara nonna alla scomparsa della nipote. Ipersensibile e granitica nelle sue scelte, Soleandra sarà risucchiata in un vortice di conflitti interiori che la condurranno a una crisi identitaria. Chi ha rubato la vita a chi? Dalle rispettive oscurità, il “dialogo” tra le due donne s’infittisce. Soleandra cadrà in un labirinto di incubi, esasperato da una malattia degenerativa della vista che lei subirà come una punizione di Sara, ma che accetterà come catarsi. Trascorsi dodici anni dai fatti che hanno segnato profondamente la sua vita, Soleandra si rivolge a Sara nella trascrizione della loro vicenda, affinché entrambe trovino pace

Come ho già detto in un'altra recensione di Elisa Averna, possiamo considerare l'autrice una garanzia. Anche se questo romanzo è decisamente più lungo rispetto agli altri che vi ho portato, l'ho comunque letto in breve tempo per quanto ero rimasta inglobata nella storia. Quello che apprezzo in particolar modo, oltre lo stile scorrevole e chiaro, è che le sue trame sono sempre originali. Nulla di già letto, nulla di cui vi ho già parlato. Per questo nell'iniziare a leggere un libro di Elisa si ha la certezza assoluta che andremo a scoprire una storia diversa dalle altre. Ho notato quanto l'identità della protagonista sia davvero molto importante ed emerge infatti in ogni libro dell'autrice. C'è sempre infatti il nesso preponderante in cui si cerca la propria identità perché si è persa. La protagonista inizia quindi un vero percorso per ritrovarsi, perché è accaduto un qualcosa che le ha strappato l'anima e ora deve pian piano riprendere i pezzi della sua vita per farli combaciare di nuovo.
In questo romanzo la nostra protagonista è Soleandra, una ragazza in cerca di lavoro. Quando anche l'ultimo colloquio fissato sembra essere andato a monte, la ragazza si rifugia in una chiesa dove si sta tenendo un funerale. Ed è qui che tutto cambia per lei quando un'anziana donna le si avvicina scambiandola per sua nipote Sara. Viene quindi a sapere che quella Sara che tanto le somiglia è morta in un incidente e nessuno ha detto alla nonna della dipartita della nipote per non causarle una sofferenza incredibile. Dato che la famiglia ancora non sa come comportarsi, hanno detto ad Anna Maria, così si chiama la nonna, che la nipote è a Londra impegnata in un tour dato che è una violoncellista. La famiglia di Sara, di cui ha poco perso pure il padre che non ha retto a così tanto dolore, chiede a Soleandra di interpretare solo per tre giorni la parte di Sara e fare compagnia ad Anna Maria. Nel frattempo, loro cercheranno di trovare il coraggio di comunicare la triste notizia. Ma una recita iniziata solo per tre giorni è destinata ad allungarsi: Soleandra viene invitata da Lorenzo, coinquilino di Sara, ad andare a Londra per tre mesi per prendersi cura di Nora, una ragazzina irruenta con cui Sara aveva, con fatica, stretto amicizia. Soleandra accetta il lavoretto e nel mentre scrive lettere alla nonna fingendosi Sara. Ben presto però Soleandra entra in un tunnel dal quale non riesce più a scappare e il fantasma di Sara sembra governare le sue giornate. Si rende conto, infatti, che non è più lei a tirare le redini della propria vita, si sente quasi di fare uno sgarro imperdonabile a Sara, di averle rubato la vita o di vivere per lei. Le sembra di averle rubato la famiglia e anche Lorenzo, di cui si innamora. Inizia quindi un circolo vizioso dal quale Soleandra capisce che è ora di riprendere in mano la propria vita per quanto sarà doloroso.

Personaggi

Il romanzo è scritto in prima persona, attraverso il punto di vista di Soleandra che scrive un diario nel quale riporta tutti gli avvenimenti a Sara. Parla quindi con lei e con se stessa, le racconta di cosa le sta capitando nella 'sua' vita, come a volerla rendere partecipe fino al punto in cui avrebbe dovuto renderle la sua identità. Le pagine del libro sono infatti intervallate dalle date, che partono dal 1998 fino al 2010. In tutti quegli anni Soleandra riversa quindi le sue preoccupazioni e le sue ansie rispetto a quello che le sta per accadere. Ingannare Anna Maria però non è così arduo come le era sembrato: si affeziona davvero alla famiglia di Sara come se fosse la sua e cerca di aiutare la nonna ad affrontare la morte del figlio spingendola a dipingere ancora. Soleandra però non finge con tutti: se qualcuno la scambia per Sara quando è a Londra spiega sempre che non è lei. Questo mi ha fatto capire che per quanto abbia accettato è ancora ancorata alla sua vita e vuole cercare di trovare il suo posto. Così vedremo Soleandra alle prese con Nora, con Lorenzo, con Biagio e anche con la piccola Rossella. Ognuno di loro sarà decisivo per la sua volontà di riprendere in mano la sua vita, più di tutti Lorenzo di cui si è innamorata. Un amore ricambiato ed è anche un amore che le rimarrà impresso per sempre nella pelle. Tuttavia, Soleandra inizia dopo qualche anno a perdersi: non si sente più se stessa e quando scopre di avere una malatta irreversibile agli occhi non vuole che Lorenzo ne sia partecipe. Quella malattia che l'ha colpita la vede un po' come una punizione, come se la stessa Sara la stia punendo. E quella è una cosa che deve affrontare da sola, lontana da tutti, solamente fra le braccia di Biagio che l'ha aspettata per così tanti anni. Soleandra è davvero convinta di aver sbagliato e che tutto quello che le sta capitando è lo scotto da pagare per tutto ciò che ha combinato in quegli anni. Arriva al punto in cui davvero non ce la fa più. Mi è piaciuto davvero molto leggere della disperazione di Soleandra che si appella a Sara, perché l'ho trovata davvero una parte profonda e densa. Arriviamo al punto in cui anche noi lettori capiamo come si sta sentendo, a passare un'intera vita a rubare la vita di un'altra. E sarà soltanto quando lei accetterà se stessa in ogni sua sfaccettatura, quando inizierà a vedere i suoi problemi come quelli che identificano lei e soltanto lei che sarà pronta a fare il grande passo per riconquistare la sua vita.
Vorrei comunque parlare di Nora, personaggio che mi ha colpito tantissimo anche perché l'ho vista come una ragazza bisognosa di attenzioni in una maniera raggelante. Si comporta in quel modo irruente per cercare di attirare le attenzioni di genitori assenti, in particolar modo della madre, non importandosene di cosa le potrebbe capitare: alla fine la si può anche comprendere, essere eccessiva in tutto è un modo per lei di non cadere nell'oblio come lo è agli occhi della madre. E' un modo per lei di emergere. Se nessuno la nota, allora sarà lei stessa a farsi notare, non importa quanto questo le farà male. Quello che ho apprezzato di Nora è che un personaggio coerente: si affeziona alle persone, così come si affezionerà a Soleandra, ma sempre che il suo carattere aggressivo le rimane ancorato nell'anima e sarà difficile per lei sbarazzarsene dopo un'intera vita a giocare la parte in quel modo.
Lorenzo e Biagio sono gli uomini a cui Soleandra si aggrapperà e devo dire che in più di un'occasione sono rimasta dispiaciuta per Biagio, ho sempre avuto la sensazione che Soleandra non fosse mai stata sincera al cento per cento con lui. Lorenzo è quello che potremmo definire la sua anima gemella e i loro destini sono ormai irrevocabilmente intrecciati. Eppure Soleandra continua a vederlo come un uomo che non avrebbe dovuto appartenere alla sua vita. Ecco che il senso di colpa la porta a fare una scelta difficile.

 Stile

Come vi ho scritto prima, il romanzo si presenta come le memorie che Soleandra scrive per Sara, raccontandole cosa le succede con il passare degli anni. Abbiamo uno stile accattivante, che davvero ti fa fremere perché vuoi sapere come andrà a finire e cosa deciderà di fare Soleandra con Anna Maria anche se poi, alla fine, è Anna Maria quella che mi ha sorpresa. Non ho trovato errori, né infodump, la tecnica del raccontare sotto forma di diario è una prerogativa che ho visto in tutti i libri finora letti dell'autrice e questo mi piace, mi sa tanto di suo 'marchio di fabbrica', un modo per riconoscerla.
Detto questo, premio il romanzo con il massimo del punteggio.



martedì 29 dicembre 2020

Recensione: 'Vangelo degli infami' di Luca Atzori

 Oggi vi parlerò della raccolta poetica di Luca Atzori, 'Vangelo degli Infami'!


 

 Titolo: Vangelo degli Infami

Autore: Luca Atzori

Edito da: Eretica Edizioni

Genere: Raccolta di poesie

Formato: Cartaceo

Prezzo: 14,00€




In una delle varie epoche antico romane, compare l'editto di Giuliano per il quale chiunque salisse su un palco con l'intenzione di esibirsi, riceveva l'epiteto di infame. Gli venivano negati i diritti, così finivano costretti ai margini della società, considerati meno che cittadini. Collocati fuori da ogni registro della burocrazia. Privati delle attenzioni statali. Vangelo degli infami colloca nella mitopoiesi l'occidente degli outsider. Generazioni di incollocabili infames. Gli esclusi che diventano massa. Coloro i quali sono considerati inutili. Coloro che portano nel mondo l'abulia della bellezza. Coloro per i quali la vita non ha ragione di proseguire nella catena produttiva. I poeti, gli attori, gli artisti, i letterati, i musicisti etc. Principi e le principesse che non riescono più ad alzarsi dal divano, perché trasportati da un dolore imperdonabile, che nessuno ascolta e dietro cui si cela uno dei mille segreti della Storia.

Questa recensione sarà diversa dalle altre, in quanto si tratta di una raccolta poetica. Non avendola studiata in modo approfondito, per questa volta non ci sarà alcuna scheda tecnica dato che non ne ho le competenze per poter affermare se ci siano errori o di parlarvi di come è stata strutturata, per questo mi limiterò a raccontarvi di quello che mi è stato trasmesso durante la lettura.

Ogni poesia che ho letto mi ha dato l'impressione che urlasse con grazia. In che senso? Nel senso che ogni parola racchiude un lamento o una lotta ma lo fa con calma, quasi con ironia, come se sapesse che altro non potrebbe fare, che quella voce potrebbe anche non essere ascoltata, quindi tanto vale usare toni accesi ma che comunque si spengono in una nota signorile che accompagna anche tutte le altre poesie. Ci parlano degli infami, di quelle persone che sono considerate degli inetti e a che nulla valgono nel mondo. Non possono portare né miglioramenti né hanno qualcosa di buono da offrire nell'immediato. Sono esclusi, persone che forse un tempo valevano qualcosa ma che ora, nell'era moderna, non tengono conto di niente. 

Le poesie dell'autore, in qualche modo, graffiano nell'anima. Come se volessero incidere quell'urlo che tendono a sopprimere per via di una condizione sociale che più non li rappresenta. Vengono usate parole accese ma che ho apprezzato perché vanno dritte al punto. Sono sempre stata una persona che preferisce l'istantaneità e che male apprezza i giri di parole. E così sono queste poesie, se bisogna essere duri, bisogna esserlo senza prendere la strada più sicura e forse più corretta.
Sono poeti, intellettuali, che sono rimasti senza i loro strumenti del mestiere, impossibilitati ad affrontare pienamente la vita forse anche per le loro condizioni economiche. E questo mi ha fatto anche pensare che se è veramente così è proprio perché in questi tempi la loro arte non viene neanche lontanamente apprezzata o vista come lavoro per cui si può sopravvivere oggigiorno.

Penso che la poesia che più ci trafigge e ci fa capire al meglio gli infami sia A stronza così come Infames, in cui forse quando siamo in un momento di incredibile fragilità, subire un altro affronto fa catapultare in una situazione ancora più misera, in cui ci sentiamo addosso quello che gli altri pensano di noi, come se ce lo avessero scritto sulla pelle. Ci si sente come gli infami dell'epoca romana, che non avevano alcun diritto di parola, che erano incatenati in una schiavitù remissiva. E non c'è niente di fare, perché la vita va solo verso una direzione.

Ci sono altre poesie che le ho sentite proprio far parte della nostra quotidianità come Ignoranza o Poeta c'è gente, e in quest'ultima penso anche di essermi un po' rivista. Voglio anche citare Il senso umanitario altra poesia che ho sentito di raffigurare al meglio la nostra quotidianità. Sono tante situazioni che effettivamente possiamo pensare o vedere ogni giorno, e comprendiamo sia lo squallore sia l'ipocrisia di molti. O anche di noi stessi, alla fine nessuno è un santo.

La raccolta poetica si apre e si chiude parlando ai principi e alle principesse di un'epoca che più tornerà. Alla fine però penso che bisogna comunque trovarsi in queste situazioni, viverle anche con tutto il malessere che portano dietro. Leggendo questa raccolta poetica mi sono immedesimata in molte delle poesie e credo che sia una problematica attuale quella che ci presenta l'autore. Sono sicura infatti che potrete apprezzarle e forse sentirvi anche voi parte integrante. Come vi avevo già detto sono poesie che 'mordono', che affondano gli artigli lì dove c'è un problema che altri magari non vogliono vedere: è anche un inno al desiderio di vedere le cose ribaltarsi. Cosa succederebbe se fosse tutto il contrario di ciò che ci appare? Cosa succederebbe se quegli inetti prendessero in mano la loro vita come si deve? Cosa succederebbe se gli altri li guardassero in modo diverso?

Sta a voi scoprirlo.


domenica 27 dicembre 2020

[Segnalazione] 'Simmetrie esistenziali' di Nicola Fornabaio

 Oggi vi segnalo la raccolta poetica di Nicola Fornabaio 'Simmetrie esistenziali' edito da Eretica Edizioni!
Di seguito trovate tutte le informazioni.

 

 

Titolo: Simmetrie esistenziali

Autore: Nicola Fornabaio

Edito da: Eretica Edizioni

Genere: Poesia

Formato: Cartaceo

Prezzo: 14,00€ (attualmente in offerta a 12,90€ sul sito della casa editrice)



Sondare, rimestare nel fondo dell'anima e dell'esistere. Riconciliarsi con la vita e scavare nella memoria di luoghi e persone, abbandonati per perdersi per strade nuove, sopportando la fatica di dialogare, ripensando alla condanna di vivere nei luoghi dell'abbandono, costretti ad essere senza tempo. Per fortuna poter guardare la meraviglia del cielo, del paesaggio, della sostanza dentro l'uomo. Il sogno è il mediatore della fatica, della bellezza di vivere e della lingua dei padri. Ed è, inevitabilmente, poesia.

Nicola Fornabaio è nato nel 1972 a Stigliano, in Lucania. Maestro elementare, attualmente docente di lettere in una scuola secondaria. Simmetrie Esistenziali è l’opera poetica di esordio.


sabato 26 dicembre 2020

[Segnalazione] 'Di notte arrivano i lupi' di Nanni Cristino

 Oggi vi segnalo la prevendita di 'Di notte arrivano i lupi' di Nanni Cristino che potete quindi preordinare sul sito di Nero Press a 10,00€ anziché 13,00€! L'uscita del libro è prevista dopo l'Epifania.

 

 Titolo: Di notte arrivano i lupi

Autore: Nanni Cristino

Edito da: Nero Press

Collana: Intrighi

Formato: Cartaceo

Pagine: 272

Prezzo: 10,00€ in prevendita anziché 13,00€



Trama

In una Torino assediata dal freddo, mentre un misterioso branco di lupi si avvicina sempre più alla città, Fosco Molinari, investigatore privato e contrabbassista jazz, trova nella neve una scarpa da donna: una Louboutin rossa. In una mansarda soprastante, quella sera, è stato ucciso un uomo e tutti gli indizi fanno pensare che l’assassina sia la proprietaria della calzatura. Ma come rintracciarla?
Fosco, coinvolto nel caso dall’ispettore De Mari, dà subito il via alle sue indagini. Ben presto scoprirà che la vittima aveva una strana passione per il fetish e partecipava a sedute di psicoterapia di gruppo. L’investigatore si troverà di fronte a un caso molto più complesso di quello che aveva ipotizzato all’inizio e attingerà al sapere della dottoressa Claudia Falconeri, scavando nella psiche dei suoi pazienti, per arrivare alla verità.

Di Notte Arrivano i Lupi uscirà ufficialmente a gennaio, dopo l'Epifania, ma dal 21 dicembre è disponibile in prevendita, soltanto sul nostro sito, a soli 10 euro (anziché 13), spese di spedizione incluse.

In mezzo alla piazza, infagottata in una giacca a vento, c’era una ragazza. Se ne stava lì, da sola, immobile, e fissava la neve. Dopo un paio di minuti se ne andò. Camminò via, imprimendo tracce profonde sulla coltre bianca.
Quando fu lontana, Fosco si avvicinò. Era meglio controllare. Aveva appena imparato che certe donne, quando decidevano di scendere dai tacchi, lasciavano impronte di lupo. 

Nanni Cristino è nato a Chieri (Torino). È insegnante di Lettere, ma nel tempo ha provato a fingersi anche giocatore di basket, chitarrista swing e mercante di vecchi giocattoli d’epoca. Ha scritto manuali scolastici di Storia per l’editrice DeAgostini, testi teatrali e ha pubblicato i romanzi «Gli ultimi abitanti del sottosuolo» (Alcheringa, 2013), «Sette Navi» (Parallelo45, 2017) e il giallo africano «Popobawa!» (LFA Publisher, 2017), finalista al premio letterario Giallo Garda nel 2018.

mercoledì 23 dicembre 2020

[Segnalazione] 'La percentuale dell'angelo' di Orazio Santagati

 Oggi vi segnalo il romanzo 'La percentuale dell'angelo' di Orazio Santagati, Presidente della Onlus Memoria del Cuore e Presidente del Premio Piersanti Mattarella. Di seguito trovate tutte le informazioni!


Titolo: La percentuale dell'angelo

Autore: Orazio Santagati

Edito da: Algra Editore

Genere: Giallo, Thriller

Formato: Cartaceo

Prezzo: 17,00€




Trama

Gerico Mancini è un ex militare ritiratosi a Londra per dedicarsi allo studio dell'astrofisica. La sua quieta vita viene sconvolta quando incontra in biblioteca una misteriosa donna, Isabel, che gli parla di un libro, "La percentuale dell'angelo", di cui lui stesso dovrebbe essere l'autore. Così Gerico comincia, quasi controvoglia, a lavorare al testo, dando vita a un trattato in cui cerca di spiegare come le emozioni dell'uomo sappiano trascendere i limiti dell'intelligenza e del tempo biologico. Ma il manoscritto si rivela presto un pericoloso documento, ricercato e osteggiato da sinistri personaggi, forse perché collegato a inquietanti esperimenti e a interessi oscuri. E anche Isabel è depositaria di un angosciante segreto, su cui Gerico è chiamato a intervenire..


La percentuale dell’angelo di Orazio Santagati è un romanzo basato su un’ardita e spettacolare commistione di generi – parte come dramma avventuroso, si sviluppa assecondando i meccanismi del thriller e del racconto del mistero, si complica con contenuti da sci-fi e parti da saggio, e trova compimento in episodi da pochade e da racconto romantico –, un’opera dal ritmo serrato, animata da vicende piene di forza espressiva e grandi domande esistenziali. 

Il protagonista della trama è Gerico, un ex militare, ritiratosi a Londra per dimenticare il suo passato contaminato da molte ombre e dedicarsi al più tranquillo studio dell’astrofisica. Mentre se ne sta per i fatti suoi in biblioteca, Gerico viene avvicinato da una misteriosa ragazza chiamata Isabel, la quale gli chiede conto di un libro, intitolato La percentuale dell’angelo. Un oscuro testo, mai pubblicato o scritto, come si verrà a scoprire, di cui Gerico, però, ricorda con precisione alcuni contenuti, come qualcosa di intimo, quasi appartenessero ai suoi stessi pensieri. Isabel gli rivela allora che il libro in questione sarà scritto solo nel futuro. E da chi? Da Gerico. Questa è l’insinuazione della ragazza, alla quale il protagonista reagisce prima con infastidita incredulità e poi con soverchiante curiosità. Spinto da un’ineluttabile smania intellettuale, Gerico comincia a scrivere di memoria, di vuoto, di forze reattive che governano il cosmo, di potenza inespressa delle emozioni e di tempo.  Qualcuno tuttavia vuole fermarlo, per impedirgli di portare a compimento l’opera. 

Da qui si sviluppa un intrigo ricco di colpi di scena e di sconvolgenti paradossi, di fronte ai quali Gerico dovrà giocoforza riconciliarsi con quella parte del suo passato che credeva risolta o dimenticata. 

Al di là dell’avventura, impreziosita da spunti fantascientifici e distopici, si ravvisano agevolmente edificanti annotazioni filosofiche e morali, svolte con discreta originalità e mai pesanti o invadenti, quasi tutte incentrate sul tema del tempo che passa e delle emozioni da salvare per sentirsi ancora umani in un mondo destinato alla rovina.

martedì 22 dicembre 2020

Recensione: 'Una storia d'inverno: parte prima' di Sabrina Pennacchio

 Oggi è il giorno della mia tappa per il Review Party di Sabrina Pennacchio che ci presenta la sua novella, ottima per questo periodo natalizio, 'Una storia d'inverno: parte prima'. Ho avuto il piacere di poterla leggere in anteprima ed ecco qui la mia recensione!


Titolo: Una storia d'inverno: parte prima

Autrice: Sabrina Pennacchio

Edito da: Self Publishing

Genere: Urban fantasy/ storico

Data di lancio: 20 dicembre 2020

Pagine: 140

Prezzo: 1,99€ ebook, 6,50€ cartaceo




Fin dove può spingerci il sentimento chiamato amore?

 La Principessa Troll Fēng Sì Mǎ, Padrona de La Valle dei Fiori di Loto del Mondo Immortale, ama molto visitare il mondo degli umani: come Spirito dell’Acqua, non è difficile per lei nascondersi nel lago per osservare coppie di innamorati scambiarsi dolci della luna chiamati “Bacio d’Inverno”, di cui lei stessa è ghiotta. Ma è proprio la sua curiosità verso gli umani che la metterà nei guai, da cui verrà salvata da un misterioso pescatore di nome Guò Duàn Mù. Il loro incontro, tuttavia, crea inevitabilmente una connessione pericolosa tra i due. Per la giovane Fēng, che ha vissuto trentamila anni senza mai provare simili sentimenti verso qualcuno, è tutto nuovo ed eccitante, ma il Mondo Mortale è per lei molto più pericoloso di quanto si possa pensare… E quello che è successo allo Spirito con la coda di mucca ne è una dimostrazione.

Come dice il titolo, questa è la prima parte della storia. La seconda parte è stata infatti scritta da Giulia Stefanini. Ho adorato la prefazione del libro, nella quale Sabrina infatti ci spiega un po' qualche leggenda del mondo della mitologia cinese, per chi appunto non ne fosse avvezzo. Lei e Giulia hanno avuto l'idea di creare questa storia dopo aver letto una leggenda di un Troll con la coda di mucca che ogni Natale riceveva in dono un dolcetto, che veniva fatti passare dai norvegesi attraverso dei fori fatti nel ghiaccio. Fori che permettevano anche alla creatura di non rimanere intrappolata nel lago. Un giorno però gli uomini se ne dimenticarono e la creatura rimase intrappolata. Sabrina ha quindi deciso di riadattare questa leggenda in Cina, attingendo appunto alla mitologia cinese che ci introduce a inizio del libro, in modo tale da poter entrare subito nell'ottica della storia. Il racconto è ambientato nella Valle dei Fiori di Loto, che è tra i dodici regni quella più florida, talmente amata che anche lo stesso Imperatore ogni tanto va lì a passeggiare. La principessa di questo regno è la Troll Feng Si Ma. Vive con la sua famiglia, il fratellino e lo zio in quel bellissimo regno ma è attratta dal mondo degli umani dove naturalmete suo padre la ammonisce di non andare. Questo perché se un immortale come loro dovesse essere colpito da un'arma elementale sarebbe la fine, senza alcuna rinascita, perché avrebbe colpito lo Spirito Primordiale. La principessa è però molto attratta da un villaggio, specialmente durante questo periodo perché, stando nascosta nel lago, vede gli innamorati scambiarsi doni chiamati 'bacio d'inverno'. In particolar modo è curiosa nell'avvicinarsi del ventiquattro di quello stesso mese, momento però in cui forse potrebbe non riuscire ad andare nel villaggio dato che il ghiaccio del lago si sarebbe sicuramente compattato, senza alcun foro dal quale scappare. Nei giorni prima però, la principessa cambia colore dei suoi capelli e si appresta lo stesso nel villaggio dove farà la conoscenza del pescatore Giò Duàn Mù, un trentacinquenne che vive con la sua famiglia adottiva. Da quel momento, come se fossero legati dal filo rosso del destino di cui tanto ne narrano le leggende, Feng Si Ma non riesce più a togliersi dalla testa il pescatore e lo stesso è per lui. Decidono quindi di incontrarsi lo stesso il giorno ventiquattro per scambiarsi i doni, proprio come lei voleva, sicura anche del fatto che il pescatore avrebbe rotto appositamente il ghiaccio per lei.

Personaggi

La nostra Feng Si Ma nonostante abbia migliaia di anni alle spalle, la vediamo come una ragazza dolce, curiosa e che riesce a cacciarsi nei guai nonostante debba avere abbastanza esperienza. Questo lo sto dicendo non come un fattore negativo, anzi, mi ha fatto intenerire il suo comportamento, come un immortale che spinto dalla curiosità e dalla voglia di provare qualcosa che in teoria non le è concesso, scende in un posto che potrebbe costarle la vita. Ha molti anni ma non si è mai innamorata, ancora non ha incontrato quello giusto, quello che, come spiegherà suo zio, è legata dal filo rosso del destino. Quando incontra il pescatore la sua reazione devo dire che è molto divertente e specialmente molto umana. Prova subito gelosia nei suoi confronti quando lo vede con una donna, cerca di farle dei dispetti anche se ancora non sa chi è per lui e questo atteggiamento me l'ha fatta amare, perché per quanto sia immortale si comporta proprio come un'umana, con i suoi difetti e le sue incertezze. Proprio perché è un'immortale dovrebbe sentirsi sicura di sé, forse anche un po' snob, ma lei non è nulla di tutto questo: è gentile, pasticciona, non sa quali sono i costumi del villaggio e si mette nei guai appena arriva. Giò Duàn Mù è una persona molto remissiva, oserei dire anche più ragguardevole rispetto alla principessa. Lui sa come comportarsi, la salva nel momento opportuno, i suoi dialoghi sono impostati in un modo tale che sappiamo di star leggendo di una persona molto a modo, la cui vita gli è sempre stata bene e non ha mai preteso di più: è stato adottato, ha imparato il mestiere di pescatore e non si è mai sposato. E per lui non c'è niente da cambiare, nulla che possa renderlo infelice o con qualche rimorso. Eppure appena vede la principessa non riesce a togliersela dalla testa. Anche se è così dritto e austero, la sua impassibiltà inizia a cedere e spera di rincontrarla. Sono due persone decisamente diverse, che non hanno neanche niente in comune. Vengono da due mondi differenti, hanno caratteri opposti, forse lo stesso cielo non li vuole vedere uniti. Eppure sanno che tra loro è nato qualcosa di talmente potente che potrebbe riuscire a distruggere qualsiasi altra cosa osi interporsi tra loro. Il finale di questa storia è davvero di una stretta al cuore. A me è piaciuto perché sono una persona che ama i racconti drammatici e più la drammaticità è alta e più lo adoro. Doveva andare così e l'ho considerato anche molto poetico e toccante. Specialmente ho amato la figura dello zio della principessa che l'ha sempre supportata anche se non era d'accordo con lei e che fino alla fine ha cercato di darle il suo aiuto, non importa lei che cosa provasse a fare.

Stile

Nonostante sia un racconto e quindi dovremmo avere la novella quasi tutta in tell, lo stile è talmente fluido e scorrevole che sono entrata perfettamente nelle scene, ho immaginato molto bene la principessa così come il pescatore e ho provato i loro stessi sentimenti, specialmente quando lei prova una sorta di invidia nello scambio dei doni e vorrebbe partecipare a sua volta, incurante del pericolo. Non ho trovato refusi o errori grammaticali e come ho detto all'inizio ho apprezzato il fatto che nella prefazione ci venga raccontato in modo molto lineare e semplice quali sono le caratteristiche che dovremmo sapere della mitologia cinese prima di iniziare a leggere. Non posso quindi far altro che premiare questa novella con il massimo del punteggio e informarvi di due cose. Se amate leggere mentre ascoltate della musica adatta, Sabrina ha pensato alla playlist giusta per voi. E i primi 100 che ordineranno il libro riceveranno un segnalibro in omaggio! Vi lascio quindi le card!




 

 

 

 

In omaggio per i primi 100!

 

 

 

Playlist perfetta per la lettura del romanzo!

lunedì 21 dicembre 2020

[Segnalazione] 'Un duca da scegliere' di Jess Michaels e tradotto da Isabella Nanni

 Eccoci qui con la segnalazione di 'Un duca da scegliere' di Jess Michaels e tradotto dalla bravissima Isabella Nanni di Doubleface Traduzioni che ormai conosce bene chi segue il mio blog! Il romanzo uscirà il 5 gennaio e qui vi riporto tutte le informazioni e un estratto!

Questo è il secondo libro della serie Il Club del 1797

Titolo: Un duca da scegliere

Titolo originale: Her favorite duke

Autore: Jess Michaels

Traduttore: Isabella Nanni

Edito da: The Passionate Pen LLC

Genere: Romance Storico

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 3,99€ digitale, 13,99€ cartaceo

Data di lancio: 5 gennaio 2021



Trama

Simon Greene, Duca di Crestwood, da anni è ossessionato da Margaret Rylon. C'è solo una cosa che li divide: il suo fidanzato, che è anche il suo migliore amico. Simon cerca disperatamente di non distruggere tutto cedendo ai suoi desideri, ma quando Meg e Simon rimangono intrappolati da soli di notte durante un temporale, lo scandalo che ne risulta non solo porta alla rottura del fidanzamento di Meg, ma costringe Simon a chiederne la mano al posto del suo amico. Margaret è dispiaciuta di aver ferito la sua famiglia e il suo fidanzato, ma tutto quello che ha sempre voluto è Simon. E diventa ancora più determinata ad avere una vita felice insieme a lui quando si arrendono a passioni rimaste a lungo sopite. Ma anche se Simon le dà il suo corpo, non le concede il suo cuore. È schiacciato dal senso di colpa per aver tradito il suo amico e ha paura di ciò che il legame con Meg può svelare.
Ma se Simon non impara in fretta a combattere per lei, potrebbero perdere entrambi la possibilità di essere felici.

Jess Michaels è un’autrice bestseller di USA Today. Sebbene abbia iniziato come autrice tradizionale pubblicata da Avon/HarperCollins, Pocket, Hachette e Samhain Publishing, e anche da Mondadori in Italia nella collana “I Romanzi Extra Passion”, nel 2015 è passata al self publishing e non si è mai guardata indietro! Ha la fortuna di essere sposata con la persona che ammira di più al mondo e di vivere nel cuore di Dallas. Quando non controlla ossessivamente quanti passi ha fatto su Fitbit, o quando non prova tutti i nuovi gusti di yogurt greco, scrive romanzi d’amore storici con eroi super sexy ed eroine irriverenti che fanno di tutto per ottenere quello che vogliono senza stare ad aspettare.



Il suo turbamento, originato durante la festa quando aveva visto Simon e Graham insieme - il futuro che le era stato imposto e quello che non avrebbe mai avuto - aveva causato molti problemi, per di più all’unica persona al mondo a cui non avrebbe mai voluto fare del male.

Nel buio si voltò lentamente verso di lui. «Simon?» sussurrò.

Nessuna risposta. Aveva il viso leggermente girato, quindi Meg non poteva dire se avesse gli occhi aperti o chiusi.

«Simon?» ripeté, questa volta con meno sicurezza.

«Che c’è?» rispose lui, con voce tesa.

«Mi… mi spiace di aver rovinato la giornata» disse lentamente. «Mi spiace di aver causato tutti questi problemi scappando dalla festa.»

Lui non disse niente, ma si mosse un po’ e rilassò leggermente le spalle. Meg lo prese per l’incoraggiamento che non le aveva dato ad alta voce e continuò.

«Sento di dovermi spiegare» confidò con un sospiro. Il buio, l’intimità di essere a letto insieme, tutto contribuiva a dare l’impressione che potesse dire senza timore quello che aveva in cuore. Non tutto, ovviamente. Ma in parte. Se Simon avesse capito, forse sarebbe stato più facile, in qualche modo. «Io… io non voglio sposare lui


domenica 20 dicembre 2020

[Segnalazione] 'Area Zero' di Giuseppe Pantò

 Oggi vi segnalo un romanzo da poco uscito, 'Area Zero' di Giuseppe Pantò. Alla fine dell'articolo, troverete anche un estratto!

Titolo: Area Zero

Autore: Giuseppe Pantò

Edito da: Prospero Editore

Genere: Narrativa contemporanea

Formato: Cartaceo

Prezzo: 14,00€

Data di lancio: 3 dicembre 2020




Trama

In molti si sono chiesti cosa stessero facendo l’11-11-11 alle ore 11 e 11. Una rara coincidenza temporale, che per Ludovico Vita rappresenta l’inizio di un percorso doloroso e di scoperta: una telefonata proveniente dalla Svizzera lo informa che i suoi genitori sono morti in una stanza d’albergo.
Rifiutandosi di accettare l’idea di un suicidio, Ludovico avvia un’indagine personale seguendo una scia di indizi disseminati in fondo alle pagine di classici della letteratura, che lo conducono a una terza persona. Un caleidoscopio di incontri e situazioni imprevedibili lo porterà così a scoprire la verità e a comporre una nuova immagine della sua vita, passata, presente e futura. “La competenza compositiva e la capacità di trasformare la lettura in esperienza immersiva fanno di Giuseppe Pantò un autore su cui puntare. in questo mondo di devastazioni sottoculturali”.
Giuseppe Genna

Giuseppe Pantò, giornalista. Ha collaborato con diversi quotidiani tra cui La Repubblica e Il Sole 24-0re prevalentemente nel settore economia e finanza. Attualmente si occupa di comunicazione universitaria ed è caporedattore dell'area pubblicazioni e web della Bocconi. Il suo romanzo d'esordio, Il Cerchio del Diavolo (Rizzoli), ha vinto il premio Big Jump, categoria Romanzo storico. Ha pubblicato anche Chaturanga (Historica) e Amori., delitti e cenni poetici sul nulla. (Aliberti).


Il noioso trillo old-style del mio nuovo smartphone rimbal-za in una stanza
vuota.
Per un uomo solo rappresenta un’improvvisa visita. È un brivido sulla pelle
immersa nel bagno tiepido del nulla. È il suono che spezza il silenzio di un
vecchio televisore autopar-lante, annegato nel blob informe della sua
pubblicità ossessiva.
È per questo, per la voglia di sentire una voce non catodica, che mi alzo di
scatto. Attraverso la mia casa da studente ormai laureato. Corro verso la
cucina. Cerco le icone e le lettere sul display, che anticipano volti immaginati.
Scatti perfetti, nelle espressioni che mi piace ricordare.

venerdì 18 dicembre 2020

Cover Reveal del mio libro 'Le campane di San Pietroburgo'

 Ebbene sì, stavolta ritaglio un piccolo spazietto per me per annunciarvi che tra un mese esatto, il 18 gennaio 2021, pubblicherò il mio romanzo d'esordio 'Le campane di San Pietroburgo' edito da Words Edizioni! Credo di non saper descrivere l'emozione che provo, un mix tra ansia e immensa felicità!

Trovo inoltre che la cover sia bellissima e che rispecchia perfettamente lo stile del mio libro. Non avrei potuto trovare team migliore per realizzare questo mio desiderio. Questo romanzo è nato in realtà da un racconto ispiratomi da un sogno. Ricordo ancora quando, una decina di anni fa, mi svegliai con ancora delle scene limpide nella mente e iniziai subito ad abbozzare una trama. 

Da allora, rimase nel cassetto. Fino a quando non ho avuto modo di collaborare con la Words Edizioni che ha creduto in questo mio sogno -letteralmente!

Bando alle ciance, ecco qui la cover e la trama!

 

 

Titolo: Le campane di San Pietroburgo

Autrice: Jessica Marchionne

Edito da: Words Edizioni

Genere: Narrativa urban fantasy

Data di lancio: 18 gennaio 2021




Trama

San Pietroburgo, Russia
Viktor è solo un bambino quando riceve in dono dal fratello Ivan un diario, a suo dire, capace di realizzare tutto quello che vi viene scritto: è così che esprime il desiderio di diventare Zar. Ma la sua vita, nel pieno della prima grande guerra, è destinata a essere stravolta: viene venduto dal padre a uno strano uomo di nome Gavril, segnato dalla perdita di moglie e figli. Di loro gli resta solo un orologio fermo, che all’improvviso riprende a ticchettare con l'arrivo di Viktor. Quando Palazzo d’Inverno viene attaccato, però, tutto sembra perduto ancora una volta. Anni dopo, Viktor incontrerà Anastasia Romanov, e insieme a lei, dopo essere diventato Zar, riconquisterà la città fino all’avvento di Stalin. Ma ecco che, quando le campane di San Pietroburgo risuoneranno, il diario rivelerà ancora una volta la sua magia. E cosa ne sarà di Gavril, legato a quell’orologio che segna il tempo in bilico tra la vita e la morte?
Nella Russia di Lenin e Stalin, della fierezza imperiale dei Romanov, tra la neve, le rose e il sangue "Le campane di San Pietroburgo" mescola realtà e finzione, storia e fantasia, in un intreccio ricco di avvenimenti e colpi di scena

 


giovedì 17 dicembre 2020

[Segnalazione] 'Castelli maledetti' edito da Nero Press Edizioni

 Oggi vi segnalo una raccolta di racconti di autori diversi, 'Castelli maledetti' edito da Nero Press Edizioni! Di seguito trovate tutte le informazioni!

 

Titolo: Castelli maledetti

Autori: Danilo Arona, Maico Morellini, Flavia Imperi, Beppe Roncari, Roberto Masini, Fabrizio Borgio, Luigi Milani, Paolo Campana, Laura Scaramozzino, David Ferrante, Emanuele Delmiglio.
A cura di Angelo Marenzana, autore della prefazione.

Edito da: Nero Press Edizioni

Collana: Insonnia

Formato: Digitale

Prezzo: 1,49€ 


Trama

Il castello è da sempre, nell'immaginario comune, un luogo pieno di suggestioni. Che si tratti di un edificio magnifico, simbolo di potere e di supremazia, o che siano rovine da cui si levano inquietanti lamenti notturni, il castello rappresenta un posto ideale in cui ambientare racconti ammantati di orrore e mistero. Ed è ciò che hanno fatto gli undici autori di questa raccolta, accompagnati per mano dalla prefazione di Angelo Marenzana, anche curatore dell'antologia. Tra queste pagine si alternano crudeltà e torture, vendette e gelosie, oscure presenze e feroci sacrifici.


La stessa parola castello potrebbe essere utilizzata come sinonimo di guerra, invasione, crudeltà, torture, catene, intrighi di palazzo, vendetta, gelosie, damigelle e cavalieri, arroganza di signorotti e nobili nei confronti dei più umili. E contenitore di vampiri, fantasmi, visioni di creature come aliti di vento che filtrano tra mura che hanno segnato i destini di tutta Europa.
Sono stati abili gli autori che compongono l’antologia a toccare questi argomenti utilizzando punti di vista molto diversi tra loro e relativi sbalzi temporali. E senza andarci troppo cauti nel raccontare le loro storie sempre mantenendosi in punta di penna. Ingordigia, paura e scaramanzia in un’epoca ormai lontana hanno trasformano gli uomini in belve assetate di sangue e del sangue versato si sono nutrite anime dannate che si agitano inquiete tormentate dalla propria sete di vendetta. Spettri capaci di insediarsi per l’eternità nei loro luoghi di appartenenza, in equilibrio sul confine tra vero e fantastico, oltre quel muro che separa la vita apparentemente immobile di un castello dall’universo storico che gli ruota attorno senza sosta.


mercoledì 16 dicembre 2020

[Segnalazione] 'B-Side - l'altro lato delle canzoni' di Doriana Tozzi

 Oggi voglio segnalarvi 'B-Side - l'altro lato delle canzoni' il secondo volume della tetralogia di Doriana Tozzi, edito da Arcana Edizioni! Vi lascio tutte le informazioni e il comunicato stampa!

 

 

 Titolo: B-Side l'altro lato delle canzoni: inverno

Autrice: Doriana Tozzi

Edito da: Arcana Edizioni

Formato: Cartaceo

Prezzo: 17,00€

Data di lancio: 26 novembre 2020



Trama

Il secondo viaggio nel mondo di B-Side è dedicato alle canzoni dei cantautori italiani, a cui l’autrice ha associato la stagione dell’inverno, i suoi colori freddi e la sua naturale propensione alla ricerca di tepore e intimità. B-Side – Inverno, a differenza del primo volume, si sviluppa quindi in maniera più introspettiva, con una narrazione che dalla prima all’ultima pagina si svolge in prima persona e lega con un unico personaggio le diverse trame ispirate alle canzoni. La storia è ambientata inoltre in un unico luogo ideale, un palazzo immaginario – o meglio non tangibile – ma realissimo nel mondo dei sogni, metafora che accompagna tutti i racconti di questo libro. Varcando con spregiudicatezza la linea di confine tra volume di racconti e romanzo di formazione, l’autrice parte sempre dalle suggestioni dei brani come fulcro imprescindibile, carburante fondamentale di questa macchina fantastica che trasporta nel mondo di B-Side: le canzoni diventano ora ambientazione che avvolge le vicende allestendo la loro scenografia nell’inconscio, entro cui i protagonisti dei brani, come moderni Virgilio, conducono verso un paradiso molto più terreno e raggiungibile, ovvero la libertà dalle gabbie mentali costruite dalla società. Le parole delle canzoni di Vinicio Capossela, Gianna Nannini, Niccolò Fabi, Cristina Donà, Brunori Sas, Ginevra Di Marco, Bugo, Angela Baraldi, Daniele Silvestri, Nada e molti altri traghettano così in una dimensione nuova dell’universo di B-Side in cui, pur sperimentando una nuova formula, si torna sempre a battere sul principio che muoveva anche il primo volume della tetralogia: l’immenso potere immaginifico e catartico della musica


Nell’opera, edita da Arcana Edizioni, troviamo ancora una volta 21 racconti, ciascuno corrispondente a un diverso appartamento di un unico palazzo. A differenza del primo volume, però, in questo libro tutte le singole storie delle canzoni sono accompagnate da una storia nella storia, un’avventura parallela ricca di sviluppi inaspettati.

Tra momenti di riflessione, situazioni psichedeliche, grandi passioni e un caleidoscopio di emozioni che prendono forma e colore racconto dopo racconto, l’autrice non manca di soffermarsi come sempre anche su temi sociali come la critica al consumismo, la violenza sulle donne, il cinismo che si sostituisce sempre più all’empatia, la schiavitù materialista dell’era moderna e i dogmi, di ogni genere e tipo, che impediscono agli individui di essere se stessi fino in fondo. Il ritmo travolgente del testo, inoltre, trascina lungo le pagine e le canzoni come un vortice ipnotico, tanto che alla fine si avrà davvero la sensazione di aver fatto parte di un sogno fantastico accompagnato da splendida musica.

Doriana Tozzi
Scrittrice e giornalista musicale, laureata in Scienze dei Beni Storico-Artistici, Musicali, Cinematografici e Teatrali presso l’Università degli Studi di Siena con una tesi sul metal sinfonico, ha conseguito un master in “Nuovi e antichi linguaggi musicali” presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari e si occupa di musica dal 2002. Dirige I Think Magazine e scrive per Rockit, Rumore e L’Isola che non c’era

martedì 15 dicembre 2020

Recensione: 'Il tempo che perdiamo' di Matteo Daniele Gualtieri

Esce oggi 'Il tempo che perdiamo' di Matteo Gualtieri, un romanzo che ho avuto il piacere di leggere in anteprima e che ho letteralmente adorato! Buona lettura!


Titolo: Il tempo che perdiamo

Autore: Matteo Daniele Gualtieri

Edito da:  Pav Edizioni

Collana: Storie di Vita

Genere: Narrativa contemporanea

Prezzo: 13,00€

Data di lancio: 15 dicembre 2020



Trama

Al rientro dalle ferie estive, Daniele incrocia nella metro rossa di Milano lo sguardo di una ragazza intenta a leggere il suo stesso libro. Il suo nome è Claudia, come scoprirà Daniele qualche giorno dopo nella più rocambolesca delle situazioni. Da quel momento, le vite dei due ragazzi si intrecceranno irrimediabilmente. Due caratteri diversi che sembrano destinati a stare insieme, legati da un filo invisibile che dai locali di Milano passa tra le baie di Sestri Levante e le magiche vie di Parigi. Ma è tra cuore e razionalità che si compie l’eterno gioco dell’amore. Può un colpo di fulmine sopperire alle incertezze e le incomprensioni? O, alla fine di tutto, quello che ci rimane è solo il tempo che perdiamo?

 Sono davvero elettrizzata dell'uscita di questo romanzo! Come vi ho detto ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima e penso che sia unico nel suo genere, oltre che toccante. Non è una semplice storia d'amore, quello che vi appresterete a leggere vi rimarrà scalfito nell'anima, specie quando il finale stravolgerà l'intera storia lasciandovi con il fiato sospeso. In quell'ultima parte, la prima volta che l'ho letto, ho subìto un vero e proprio shock e l'ho riletta più volte, non perché non la capivo, ma per quanto mi aveva impressionato. Per questo vi raccomando caldamente questo libro e di gustarvelo pian piano, così realizzerete come l'autore abbia disseminato lungo l'intera storia pezzi di puzzle che poi andrete a ricollocare tutti solo, per l'appunto, al finale. Lo ha fatto in un modo tale che non ve ne accorgerete, non arriverete mai a pensare come finirà la vicenda e soltanto dopo capirete tutti quei piccoli dettagli che avrete incontrato durante la lettura. Un lavoro magistrale che me lo ha fatto reputare uno tra i libri più belli che io abbia mai letto da quando ho aperto il blog. Ci troviamo nell'agosto 2015 e Daniele Maffei, un ventiseienne di Milano sta tornando a casa da lavoro. Nella metro opposta alla sua scorge una ragazza che sta leggendo il suo stesso libro: è certo che non la rincontrerà mai più ma il caso vuole che invece la riveda pochi giorni dopo fuori da un locale. La ragazza si chiama Claudia Perico e nonostante i due siano caratterialmente diversi e a Claudia lui non faccia subito una prima buona impressione, decidono di frequentarsi. Con il tempo capiranno che sì, sono davvero diversi sotto ogni aspetto e non è facile mandare avanti una relazione quando sembrano esserci troppe cose che non vanno. Per questo tra i due le cose non saranno sempre esattamente rose e fiori. Daniele però a un certo punto capisce che nonostante i litigi e le diversità, lui quella ragazza la ama davvero e anche lei prova qualcosa di sincero. Per questo si rende conto che stanno perdendo il loro tempo e decide di fare quell'ultimo passo finale in cui spera di renderla sua per sempre e non sprecare più un altro secondo.

Personaggi

Daniele Maffei è un ragazzo molto alla mano, ama ascoltare la musica ma odia le discoteche. Claudia è il suo esatto opposto, è una ragazza un po' sofisticata, abituata ad avere molto dalla vita, pur tuttavia non è una ragazza con la puzza sotto il naso come ci potrebbe sembrare inizialmente, anche perché, se ricalcasse gli stereotipi del genere non avrebbe mai dato alcuna possibilità a Daniele, anche se il loro primo incontro non è certamente uno dei più ottimistici. Claudia infatti pensa subito che sia uno poco serio e che ci sta provando con lei soltanto per divertimento ma capirà ben presto che così non è. Daniele infatti sembra molto preso da lei e allo stesso tempo quello che ho apprezzato di lui è che comunque sia non è un 'sottone' anche se innamorato. Non si piega ma si dimostra forte. Quando Claudia fa la preziosa, non risponde ai suoi messaggi o gli risponde a monosillabi, lui non fa i salti mortali per attirare la sua attenzione e questo è un lato del suo carattere che mi è decisamente piaciuto. Oltre al fatto che le lascia i suoi spazi, come nella scena in cui Claudia si sposta e si fa baciare sulla guancia: lui ne è decisamente deluso ma rispetta i suoi tempi e non le mette fretta. Ci sono molte scene in cui assistiamo a dei litigi fra loro, questi segnati dal fatto che i due ragazzi sono differenti e vengono da due famiglie con i loro relativi problemi. Daniele ha il trauma che gli ha lasciato il padre dopo averlo abbandonato da piccolo. Ora, anche se si parlano, gli sembra che le cose ancora non stiano andando per il verso giusto e incanala le sue incertezze che ha vissuto nell'infanzia nella vita di tutti i giorni incosciamente. Incertezze che però Claudia avverte eccome. Anche Claudia ha però i suoi problemi perché per quanto possa sembrare una ragazza sicura di se stessa è invece debole su alcuni aspetti e ha paura di avventurarsi dopo la rottura con il suo ex storico: è come se non ce la facesse a vivere una storia che le può sembrare traballante, vorrebbe andare sul sicuro. In più il suo rapporto con la madre, che fa la hostess per una compagnia francese, la mette in crisi in diverse occasioni. Lei è sempre via, si parlano raramente e questo la mette ancora di più in conflitto con se stessa e il suo modo di rapportarsi con gli altri. Ma Daniele per quanto possa essere più umile di lei, come vi ho già detto, non si lascia mettere i piedi in testa nonostante ne sia innamorato. Ecco che vengono a crearsi situazioni tra di loro in cui vince di più l'orgoglio che l'amore che provano l'uno verso l'altro. Quando alla fine capiranno che stanno perdendo tempo molti pezzi andranno a galla. Vi ritroverete infatti a capire come pian piano tutto sta combaciando, il sogno di andare a Parigi di lei, i gusti musicali di lui.
E quando arrivete al finale e vi si sarà accesa una lampadina, ecco che arriva quella stilettata al cuore che ricordo molto bene la prima volta che ho letto questo romanzo. Un qualcosa che non posso descrivervi, anche per non fare spoiler. Ma vi posso assicurare che ne vale la pena, che tutta la storia la vedrete con occhi decisamente diversi e capirete come ogni indizio vi sia stato lasciato sin dalle prime pagine con un cura davvero magistrale.

Stile

 Ho già recensito un libro di questo autore e ho potuto constatare quanto sia migliorato, specie per quanto riguarda la tecnica dello show don't tell. In questo caso viviamo davvero le azioni dei personaggi, così come i loro pensieri. Ho apprezzato anche il fatto che per il gruppetto di amici di Daniele siano stati dati diversi linguaggi ai personaggi, come per esempio il dialetto romano, che rende più vivo il personaggio e ce lo fa identificare subito appena parla, senza che l'autore ci dica chi è che sta parlando. Dare registri diversi è infatti il miglior modo per rendere vivi i personaggi e renderceli subito riconoscibili. Ottimo anche il disseminare indizi come vi avevo già detto il che porta all'assenza totale dell'infodump e al fattore sorpresa quando arriviamo al finale, per me tecnica che ha funzionato perfettamente. Questo è un romanzo che strugge, che fa piangere, che fa meditare. Un romanzo che ho amato tantissimo per questo sono felicissima che abbia visto la luce della pubblicazione. Non posso fare altro che consigliarvelo premiandolo con il massimo del punteggio.



lunedì 14 dicembre 2020

Recensione: 'Pizzi neri e merletti grigi' di Elisa Averna

 Voglio ringraziare l'autrice per avermi inviato il suo libro! Ecco quindi la mia recensione del suo 'Pizzi neri e merletti grigi', buona lettura!


Titolo: Pizzi neri e merletti grigi

Autrice: Elisa Averna

Edito da: Nulla Die

Genere: Fantascienza

Formato: Cartaceo

Prezzo: 16,00€





Trama

 In una giornata di maggio del 1866 cinque minuti rivoluzionano la vita di Teresa Baldeschi, giovane ricamatrice di abiti da lutto. Teresa, preso posto sul treno che avrebbe dovuto condurla presso una vedova sua cliente, si addormenta e al suo risveglio trova attorno a sé una situazione totalmente nuova. Non è nel treno in cui è salita, ma in un treno del tutto diverso. Apprende dai passeggeri di essere nel 2023. Sconvolta, scende alla prima stazione, per poi risvegliarsi nuovamente nel suo tempo. Teresa nel raccontare la sua straordinaria esperienza non viene creduta dalla famiglia che la fa internare nel manicomio Santa Margherita di Perugia, dove la donna riesce a sopravvivere per vent'anni. Consapevole di non essere pazza e di aver viaggiato nel tempo, Teresa scrive le sue memorie nella speranza di un riscatto. "Pizzi neri e merletti grigi" più che un libro di fantascienza è un viaggio nella presunta follia umana e in ciò che l'uomo non è in grado di spiegare.

Abbiamo già conosciuto questa autrice e nella scorsa recensione vi avevo detto che ero rimasta così catturata dal suo stile -oltre che della trama- di averlo finito senza interromperlo mai. Praticamente è la stessa cosa che mi è successa con questo libro, divorato in un solo giorno. Ormai credo che Elisa sia una garanzia, non solo perché scrive talmente bene che ti trascina all'interno del romanzo facendoti dimenticare di tutto il resto, ma anche perché trovo che le sue trame siano geniali. Come questa, che potremmo appunto definire fantascienza ma va decisamente oltre. Teresa Baldeschi è la nostra protagonista e ci racconta in prima persona la sua avventura che l'ha portata a vivere vent'anni di prigionia in un manicomio, internata dalla sua stessa famiglia. Teresa vive con il padre e le due sorelle, Isabella e Maria, di cui si è sempre presa cura visto che sua madre è allettata. Come lavoro fa la ricamatrice di abiti da lutto e quel giorno, nel 1866, prende un treno che la porterà dalla sua prossima cliente. Ma dopo poco che è salita sul treno si addormenta e si ritrova nel 2023. Rimane naturalmente scioccata da ciò che vede e chiede ai passeggeri, che la credono un'attrice con un abito da scena, che cosa sono quei strani accessori che tutti portano. Teresa apprende così delle cuffie, dei cellulari, dei jeans e di tante altre cose a lei sconosciute. Il suo viaggio nel futuro dura relativamente poco. Si ritrova di nuovo nella sua epoca, accolta dalla famiglia Martinelli che dice di averla trovata svenuta. Teresa è ancora scossa da quanto gli è successo e non racconta nulla a quella famiglia che l'ha benevolmente accolta. In più si è innamorata di Tonino e non vorrebbe lasciarlo. Ma quando il padre scopre dov'è non le permette di frequentarlo e la riporta a casa dove ben presto, costretta in modo viscido dalla sorella Maria, rivela del suo viaggio nel futuro. Non viene creduta e la sbattono nel manicomio di Santa Margherita dove nessuno l'andrà mai a trovare. Rimane quindi sola, per vent'anni nei quali però conosce il professor Mureau, l'unico che cerca di trovare veramente una soluzione a quanto ha vissuto così come è l'unico che le dà una parola di conforto. Andiamo ora a conoscere meglio i nostri personaggi.

Personaggi

 Teresa, la nostra protagonista e narratrice, è una bella ragazza, che non avrebbe alcun problema a cercare marito ma l'avventura che le è letteralmente caduta addosso l'ha resa una pazza agli occhi della sua famiglia e di chiunque altro, tranne che per i Martinelli. Così, vede Isabella e Maria sposarsi mentre lei rimanse esclusa e presto sbattuta in un manicomio. Una delle scene che più mi ha fatto stringere il cuore è quando lei, prima di partire verso quella che chiamano una casa di cure, si guarda più volte allo specchio sicura che la ragazza bella che ora vede presto sfiorirà. E in effetti Teresa si ritrova in una situazione talmente orribile che chiunque ne uscirebbe male. Lì si viene trattate peggio delle bestie e Teresa capisce che per riuscire ad avere qualche piccola comodità deve comportarsi docilmente ed è ciò che intende fare pur di sopravvivere in quel posto terribile. La sua bellezza presto svanisce, la pelle le si avvizzisce, perde i denti e la bellezza di un tempo se ne va via ancor prima che raggiunga la vecchiaia. In più di un passo sono rimasta sinceramente sconvolta per lei ma l'ho ammirata per il coraggio che ha dimostrato. Si è sempre comportata civilmente, non dando a nessuno il pretesto di sgridarla e di portarla in una condizione peggiore -come per esempio nella zona dedicata ai pazienti pericolosi. Teresa in tutto quel tempo ha continuato a ricamare, l'unica cosa che forse la teneva ancora ancorata alla realtà e sempre con la speranza nel cuore. Il professor Mureau è l'uomo che più le è stato accanto in una maniera paziente e dolce. Non l'ha infatti voluta vedere subito come una pazza ma l'ha ascoltata attentamente e ha fatto di tutto per tirarla fuori da lì per farle vivere una condizione migliore. L'approccio che Teresa e Mureau hanno avuto è stato simbolico per entrambi: per lei, perché ha cominciato di nuovo a credere di potersi rifare una vita, per lui, perché con il passare degli anni ha potuto effettuare degli studi incredibili che lo hanno portato a credere che sì, Teresa è stata la protagonista di un viaggio temporale onirico e tutto ciò che lei ha raccontato ha preso vita man mano che passava il tempo. Mureau ha iniziato a studiare Freud, ha cercato di capire come funziona la mente umana piuttosto che internare i suoi pazienti o facendoli ingozzare di medicine che non fanno altro che deteriorare di più la mente -e infatti Teresa diventò abile nel non ingerirle. Questo mi ha portata a pensare a quante volte, in passato, episodi del genere siano realmente avvenuti e con quanta facilità la gente potesse esser mandata in manicomio. L'autrice lo mette in risalto anche raccontando l'episodio di quella ragazza, sana di mente, che è stata sbattuta nello stesso manicomio di Teresa perché aveva rifiutato alcuni dei suoi pretendenti. E guarda caso, è stata rilasciata nel momento in cui, desiderosa di andarsene da quell'inferno, ha accettato una proposta di matrimonio. Per la civiltà era improvvisamente guarita. Un'altra persona che voglio menzionare è Serafina, l'unica vera amica che Teresa ha avuto in tutti quegli anni, anche lei seguita dal professore Mureau. Entrambe hanno avuto un riscatto e ho amato il finale nel quale Teresa ha iniziato a confrontarsi con tutti. Ha rivisto Tonino, la sua famiglia e per ognuno di loro ha avuto le giuste parole da dire, in particolar modo verso le sue sorelle. Come dice giustamente Teresa c'è un momento in cui si può anche perdonare e altri momenti in cui invece il perdono proprio non arriva. Quindi Teresa ha in parte perdonato e in parte no. E lo trovo giusto così, lo trovo umano. Per quanto una persona possa essere incline alla bontà il male che le è stato fatto se lo ricorda eccome. Teresa ascolta e capisce quando il pentimento è sincero. Ma capisce anche quando non lo è. Inoltre, devo dire che ho amato il finale anche per quell'ultimo scambio di chat con la ragazza del 2023 e una sua amica. Il fatto che il mondo onirico le abbia congiunte e che quindi le deduzioni di Mureau fossero esatte mi ha piavolmente sorpresa!

Stile

Inutile dirvi che amo lo stile dell'autrice, già lo sapete. Il romanzo è in prima persona, è la stessa Teresa che quindi ci racconta la sua bizzarra avventura facendocela vivere a nostra volta. Non ho trovato errori, né momenti di noia, né momenti in cui sono dovuta tornare indietro per rileggere qualcosa di poco chiaro. E considerato che non ho altro da aggiungere, premio anche questo suo romanzo con il massimo del punteggio.