domenica 28 febbraio 2021

Recensione: 'Purple Lilies' di Lavinia Morano

Buona domenica a tutti! Oggi vi porto la recensione di 'Purple Lilies' di Lavinia Morano edito da Brè Edizioni. Buona lettura!


Titolo: Purple Lilies

Autrice: Lavinia Morano

Edito da: Brè Edizioni

Genere: Dark Fantasy

Formato: Cartaceo & Digitale

Prezzo: 3,99€ digitale, 19,00€ cartaceo




Trama

“Purple Lilies” è un romanzo Dark Fantasy la cui tematica principale è l’idea che ogni essere vivente custodisca dentro di sé, in un angolo profondo del proprio animo, qualcosa di buono, puro e incorruttibile. Nel corso del romanzo si intrecciano storie differenti che vanno via via fondendosi in un unico racconto. Le storie principali sono tuttavia tre. La prima è quella di Clara, una ragazza che presto andrà a lavorare in un istituto per orfani sul quale circolano strane voci a proposito di streghe e di bambini scomparsi nel nulla. L’estate che precede l’inizio del suo nuovo lavoro sarà segnata da un viaggio in Egitto costellato da cattivi presagi e incubi, che sembrano metterla in guardia contro un imminente pericolo. Lei e suo cugino Luke, per il quale la ragazza prova più che semplice affetto, scopriranno di avere una missione da portare a termine e una vita da salvare. Contemporaneamente viene narrata la storia di Lilith e Keith, la coppia che gestisce l’istituto nel quale Clara andrà presto a lavorare. Dalle loro parole emerge che vi sono altri motivi dietro l’assunzione di Clara e che uno sconvolgente mistero si cela tra le mura di quell’istituto. Si fa più volte riferimento a una “Confraternita” della quale i due sarebbero a capo e i cui membri non appaiono completamente umani. La terza storia è quella di Hope, nome che significa speranza, una degli orfani dell’istituto in questione. Hope è una bambina con poteri speciali ma il cui unico desiderio è quello di riavere sua madre e trovare il calore di una famiglia. Lei intreccerà i destini di Luke e Clara con quelli di Keith e Lilith, fino a fonderli, in un crescendo emozionante e sorprendente. Vivrete questo “romanzo-viaggio” come una esperienza extrasensoriale che lascerà un segno nel vostro cuore. Come un giglio viola.

Devo dire che ho trovato questo romanzo molto ben strutturato. Abbiamo sia l'elemento fantasy che quello misterioso, in un crescendo di aspetattive che non rimarranno deluse con anche un pizzico di dark. Clara è una giovane ragazza segnata dalla perdita dei genitori. Vive una vita completamente diversa da quella di suo cugino Luke, che ha invece il padre ricco e quindi con sempre tutti i soldi che vuole a disposizione. Lei invece deve darsi da fare e cercare un nuovo lavoro e sembrerebbe esserci finalmente riuscita: accetta un lavoro da segreteria presso la Pendle Northside Home, luogo in cui però circolano le peggiori leggende, di bambini che scompaiono all'improvviso e di un covo di streghe. Durante il suo viaggio Clara è scossa da ricorrenti incubi che la mettono in guardia su dove sta andando, incubi in cui però compare anche una bambina, Hope, e ben presto anche Luke inizierà a sognarla. Clara inizia a non capire più cosa sia reale e cosa no, fino a quando dopo un viaggio in Egitto, si reca finalmente sul posto di lavoro, facendo la conoscenza di Lilith e Keith. Sembrerebbe essere una specie di orfanotrofio dove seguono diligentemente i bambini nello studio eppure è proprio qui che Clara scoprirà cosa si cela veramente nelle profondità dell'edificio, cos'è che quelle 'persone' fanno ai bambini, colpevoli di avere in loro 'la polvere di stelle', una scintilla ormai rarissima e introvabile altrove.
I destini dei nostri protagonisti si intrecceranno ben presto a quelli di Hope, una bambina che esiste realmente e che non è ancorata soltanto nei loro sogni: lei è bellissima, dagli occhi viola, intelligente e preziosa. Vediamo quindi chi sono i nostri personaggi principali.

Personaggi

 Clara e Luke sono due cugini completamente differenti: Clara è sofferente, deve darsi da fare da sola nella vita, ha sempre un ostacolo dietro l'altro da affrontare. Per Luke sembrerebbe essere tutto più facile avendo soldi a disposizione che suo padre Randall gli fornise, eppure non è proprio così. Luke, personaggio che ho preferito, ha davvero molti mostri interiori con i quali deve combattere ogni giorno. Non ha in realtà tutto quello che vuole perché il padre è assente, non lo ha mai trattato con affetto e sua madre lo ha abbandonato quando era piccolo, pensando di non essere in grado a fare appunto la madre. Ha un rapporto davvero freddo con Randall, tanto che si sentono poco al telefono e lui stesso lo chiama per nome, come a voler mettere subito una barriera tra loro. Questo ci fa subito intendere come Luke sembra non voler perdonare il padre per il suo essere anaffettivo ma vedremo che in realtà non è proprio così: quando ci sarà occasione, anche se un po' recalcitrante, Luke ci sarà per il padre nonostante i suoi mille dubbi. Luke ha inoltre un passato burrascoso che lo vede coinvolto nel suo viaggio in Giappone e al suo incontro con Hoshi. Una tragedia che ancora lo segna. Eppure Luke è ancora in grado di amare, di ricominciare, di dare a se stesso un'altra possibilità con Clara. Per questo motivo è un personaggio che mi è piaciuto, perché è deciso, si rialza, combatte fino alla fine e farà di tutto per proteggere Clara. Sicuramente dà un messaggio positivo oltre a farci capire che davvero i soldi non possono fare la felicità.
Hope è invece una bambina speciale perché ha il potere non soltanto di entrare nei sogni di Clara e Luke ma anche di schermare la propria mente e riuscire a carpire informazioni altrimenti impossibili. Devo dire la verità, ho amato Hope, però in certe occasioni mi è sembrata 'troppo speciale' nel senso che grazie a lei potesse essere risolto qualsiasi tipo di problema, come la sua vera identità, cosa sono per lei Keith e Lilith, altre informazioni legate a Luke e cosa vogliono fare gli altri membri della Confraternita. Sicuramente il personaggio è nato proprio per essere molto speciale in questo senso, personalmente avrei reso un po' più difficoltoso la sua specialità di riuscire a conoscere quasi ogni cosa. Nonostante questo non si può non amare Hope: è una bambina intelligente, ma anche delicata e sensibile: è una dei bambini che sono all'orfanotrofio e nei suoi undici anni di vita non si è legata con nessuno, tanto che è sempre in disparte a leggere. Tutto quello che vorrebbe è una famiglia e si sente di aiutare Clara e Luke per avvertirli di un pericolo imminente. Hope è davvero la speranza, il desiderio di ricominciare da capo, di reinventarsi sia con gli aspetti positivi che negativi, di affrontare il pericolo nonostante sappia a cosa può andare incontro. Mi è piaciuta in particolare la scena di lei che gioca a scacchi con Lilith, è come se lì si azionasse una scintilla in grado di cambiare le sorti.
Lilith è la direttrice e il suo fedele compagno è Keith, che ama più di qualunque altra cosa. Lilith è un personaggio che sembra rigido, severo, pauroso e Keith è colui che le fa da spalla destra senza mai tradirla. Il loro amore, nonostante ciò che fanno, è un amore davvero puro e sincero che sembra cozzare contro le malvagità che perpetrano. Com'è possibile quindi che sanno così tanto amare e odiare al tempo stesso? Sono infatti i due personaggi con un cambiamento più evidente, personaggi che ho avuto piacere di conoscere, di leggere la loro psiche e non sono mai riuscita a odiarli: è una coppia che funziona, che si ritrova dopo migliaia di anni a provare un amore differente, che li coglie impreparati. Eppure, ne sono attratti. Vogliono anche loro ricominciare, provare un'altra strada.

Stile

Stile ricco di dialoghi che per me è sempre un piacere perché mi permette di addentrarmi al meglio nella narrazione. La lettura scorre piacevole e non ho rinvenuto errori grammaticali o di battitura. L'unico consiglio che mi sento da dare è di utilizzare più 'show' quando si descrive un personaggio dato che alcuni parte le ho trovate tutte in 'tell'. I personaggi però sono descritti molto bene e cosa importante, ognuno di loro ha proprio una voce diversa che me li fa ben distinguere l'uno dall'altro.
Bello anche il finale che trasmette proprio il messaggio di speranza che sentiamo già all'inizio del romanzo, una spinta per ricominciare e anche per perdonare.
Ne consiglio la lettura!



martedì 23 febbraio 2021

Recensione: 'The little Ladies' di Naomi Bonasia

 Oggi vi porto la recensione di 'The little Ladies' di Naomi Bonasia! Buona lettura!

 

 

Titolo: The Little Ladies

Autrice: Naomi Bonasia

Edito da: PubMe

Genere: Narrativa

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 12,35€ cartaceo, 1,99€ digitale




Trama

Londra 1840. Rebecca e Georgiana hanno solo sedici anni, ma il loro destino appare già segnato. Una è fuoco e fiamme, l'altra dolcezza e compassione. Nessuna delle due desidera la vita che i genitori vogliono imporre loro.In un'epoca in cui essere se stessi è un delitto l'amicizia tra due donne può rappresentare la strada per la libertà

Ci troviamo nel 1840 a Londra, e per due giovani donne è arrivato il momento del loro debutto in società, debutto che faranno alla dimora dei Robinson. Rebecca Hampton è una ragazza allegra, vivace, forse anche un po' troppo per essere ammessa in società come la classica nobildonna raffinata cosa che è invece Georgiana Wellington, una contessa che sin da quando è stata adottata ha ricevuto una educazione senza pari. Nel momento in cui Georgiana incontra Rebecca capirà che non è affatto una ragazza come le altre, che non le importa dell'etichetta, che si scioglie i capelli creando un incredibile imbarazzo. Eppure Georgiana ne è subito attirata, per la prima volta le sembra di aver trovato un'amica con la quale confidarsi, per questo decidono di vedersi nel bosco, per chiacchierare e confidare le loro sensazioni. Ma quell'incontro avrà un risvolto spiacevole che cambierà la vita di Georgiana in una maniera irreparabile. O quasi.
Questo è un romanzo dalla lettura certamente piacevole ma che allo stesso tempo va a toccare degli argomenti molto delicati. Le ragazze all'epoca avevano soltanto un obiettivo: fare una bella figura in società e riuscire a sposare un uomo facoltoso. Inammissibile provare a pensare a tutt'altro, di non sposarsi specialmente. Oltre al fatto che l'etichetta era molto rigida e insopportabile da rispettare per Rebecca. Le due ragazze, anche se in modo differente, compiono le loro prime ribellioni. Per Rebecca l'occasione arriva subito ma per Georgiana arriverà più in là, prenderà le sue decisioni da donna adulta e vivrà la propria vita liberamente, anche se per giungere a quel momento ha dovuto patire e non poco.
L'incontro nel bosco sconvolge la vita di Georgiana, che si ferisce, e quella di Rebecca che subisce un tentativo di stupro. Dietro questa storia ce n'è un'altra che mi ha toccata nel profondo: quella di Duncan e di Richard White. Nonostante io non sia d'accordo con il comportamento di Duncan, Richard si è ritrovato in una situazione che lo ha portato a 'immolarsi' per amore.

Protagonisti

Rebecca e Georgiana sono due ragazze diversissime eppure sembrano essere destinate a vivere la stessa vita. Rebecca è di indole molto più indomita, se qualcuno le fa uno sgarro o la considera una poco di buono invece di vergognarsene -cosa normale all'epoca- risponde a tono e combatte fino a quando non ottiene la giustizia le spetta in più di un'occasione. Georgiana è la contessina dolce, beneducata, che non si sognerebbe mai di comportarsi come fa Rebecca ma allo stesso tempo la ammira perché vorrebbe avere invece la forza di ribellarsi proprio come fa lei. Ognuna vede nell'altra un esempio da seguire e davvero Georgiana riuscirà a trovare se stessa, capendolo dopo un brutto incidente che la porterà a maturare e a prendere le proprie decisioni da sola, nonostante tutto quello a cui potrà andare incontro. Ma a quel punto non le interesserà più, avrà ottenuto quanto di meglio poteva sperare, si è rimboccata le maniche e ha affrontato il dolore che l'ha segnata. Anche Rebecca quindi ammira Georgiana per la sua forza d'animo, le dispiace per quello che le è successo, quasi si sente in colpa.
Le due ragazze dovranno affrontare diversi ostacoli che le hanno rese ai miei occhi entrambe molto coraggiose: Rebecca deve difendere la sua virtù e Georgiana cercare di riprendere in mano la sua vita. La storia di Duncan e Richard mi ha molto commossa anche se il comportamento di Duncan non lo accetto e non l'ho neanche ben capito fino a fondo. Quello che fa Richard è una grandissima prova d'amore, pur tuttavia non è così che si risolvono le cose o si dimostrano i propri sentimenti, tanto che infatti le cose si faranno estremamente difficili. Toccare questo argomento in quella determinata epoca è una mossa che mi è piaciuta e anche il suo epilogo, per quanto possa aver fatto male. Ma mi ha dato la sensazione di un finale veritiero, che era così che sarebbe dovuto andare visto, purtroppo, il periodo storico. Un personaggio che proprio non mi è piaciuto è stato Alfred Woods, non perché sia stato scritto male, anzi ci vuole un personaggio del genere che destabilizza e che ti fa provare emozioni contrastanti. Alfred sembra essere innamorato dell'amore puro, generoso. Ma specialmente puro. E mette alla prova le ragazze, in una maniera certamente meschina. La colpa è tutta la sua, eppure il suo modo di cercare il vero amore ha una sua logica anche se non gliela condivido visto come fa soffrire le sue povere 'vittime'. Tuttavia, è anche lui un personaggio vero, e chissà quanti come lui ne sono esistiti ed esistono ancora!

Stile

La lettura, come detto prima, scorre piuttosto velocemente, non ci sono dei veri e propri intoppi anche se avrei fatto un altro giro di correzione di bozze. Bello il finale che ha dato un insegnamento non da poco e che ha voluto quindi trasmettere un bel messaggio. Non sono sicura per quanto riguarda l'operazione di Georgiana, se si potesse davvero fare in una semplice casa e non servisse invece di una grossa equipe medica. Il romanzo però si presenta davvero piacevole e tutti gli amanti del periodo storico lo apprezzeranno di sicuro!




lunedì 22 febbraio 2021

Recensione: 'Il segreto della rosa' di Marilynn St. Claire

 Oggi vi porto la recensione del secondo volume di Marilynn St. Claire 'Il segreto della rosa'! Ho già recensito il primo volume 'Il corvo e la rosa' e se per caso l'avete perso la recensione cliccate qui per recuperarla!


 

Titolo: Il segreto della rosa

Autrice: Marilynn St. Claire

Edito da: Self Publishing

Genere: Romance storico

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 13,99€ cartaceo, 2,99€ digitale




Trama

Nell’antico e austero maniero di Dunraven, Percy e Rose Douglas-Hamilton si godono la vita matrimoniale facendo scintillanti progetti per il futuro. Ma su quella felicità ottenuta a duro prezzo si abbatte un’oscura minaccia che toglie loro, letteralmente, la terra sotto i piedi. Una setta spietata è infatti decisa ad appropriarsi a ogni costo del rubino chiamato la Rosa di Satana, che si narra nascosto nelle segrete di Dunraven. Caduti in disgrazia e ridotti in povertà, riusciranno Percy e Rose a combattere contro queste forze avverse e a tener fede alla promessa più importante che si sono scambiati, amarsi sempre, “nella buona e nella cattiva sorte”?
E, soprattutto, il fido levriere Ursus avrà la pazienza di sopportare i loro battibecchi e questa situazione surreale? Il segreto della rosa, sequel del Corvo e la Rosa ma allo stesso tempo autoconclusivo, coniuga passione e mistero in un crescendo di suspense, colpi di scena e ironia.

Il romanzo è ambientato un anno dopo le vicende del primo libro: ci troviamo quindi nel 1863 sempre nel luogo meraviglioso che è il castello di Dunraven. Dopo gli avvenimenti del primo libro la novella coppia di sposi, Percy e Rose Douglas-Hamilton, sembrano essere davvero felicissimi, hanno un erede in arrivo e Rose ha un ottimo rapporto con la servitù che le sarà davvero una fedele alleata durante le vicende del libro. Non hanno più cercato la Rosa di Satana, quel magico rubino che secondo la leggenda dovrebbe celarsi proprio a Dunraven quando la famiglia di Percy teneva delle messe nere in onore a colui che chiamiamo Stella del Mattino. Ma Percy non crede a certe assurdità, per questo non ha voluto cercarla anche se Rose è convinta invece della sua esistenza. Certo non si immaginano che la setta vuole talmente a tutti i costi ritrovare quel rubino da cacciarli dal castello con un espediente: ovvero nominare Percy come illeggitimo della famiglia in quanto non si hanno alcune informazioni sul suo antenato Urian. A quel punto il vero erede di Dunraven non può che essere il suo più accerrimo nemico, Robert Olgivie, barone di Melfort. Cacciati quindi dalla loro casa i due sposi sono costretti a trovare riparo in una locanda dove Rose cerca di darsi da fare in cucina mentre Percy insiste nel ricercare informazioni su questo suo avo che sembra davvero essere scomparso da qualsiasi documento ufficiale. Non riesce davvero a credere di aver perso tutto in così poco tempo e con un bimbo in arrivo. Intrighi e minacce inizieranno ben presto a farsi strada nel romanzo, specialmente con l'arrivo di Priscilla che si insedia nel castello dopo l'arrivo di Robert, desiderosa di avere Percy tutto per sé. E stavolta ha qualcosa da dargli in cambio che potrebbe davvero solleticare il suo interesse.

Personaggi

In questo romanzo ho notato che tra i nostri protagonisti, Rose e Percy, c'è più di qualche battibecco, in una scena in particolare molto serio. Tanto che all'inizio non sapevo se fosse tutto reale o meno. Percy, dopo esser caduto in disgrazia, è molto deluso e amareggiato tuttavia non si dà per vinto e cerca come può di carpire informazioni che potrebbero restituirgli il suo castello e il suo titolo. Risponde spesso male e lo posso perfettamente capire dopo quello che gli è successo, specialmente perché al suo posto si è infiltrata una persona che odia, quindi tende a essere di cattivo umore e nasconde il suo piano a Rose, quel piano che lo trova coinvolto con Priscilla. Rose, dal suo canto, affronta la situazione piuttosto bene anche quando ha diversi alterchi con il marito. Nonostante possa sentirsi ferita, rimane a testa alta, è sempre un passo avanti in più rispetto a Percy, e anche se le sue condizioni delicate dovrebbero frenarla non ci pensa un secondo di più ad andare ad investigare da sola, convinta che la sua servitù le è rimasta fedele. Se quindi Percy rimane addolorato, anche perché ha paura di non poter offrire alcunché a sua moglie e al figlio in arrivo, quando agisce lo fa in maniera non proprio subdola ma comunque sospetta. Rose invece è parte attiva dell'azione, anche quando si trovano alla locanda non perde il suo ottimismo e dà subito una mano in cucina, prova a pescare e proporre nuove ricette, se quindi la situazone non le piace, lei cerca di cambiarla. Non le piace quello che mangia? Si rimbocca le maniche e fa da sé, anche se rischia di sbagliare. Pensa che la Rosa esista? Va davvero a cercarla, mettendosi nei guai ma scoprendo anche cose davvero importanti. Ho trovato quindi Rose un personaggio decisamente forte: lo avevamo anche visto dal precendente volume, quando addirittura rifiuta un aiuto mentre si trova sotto la pioggia con tutte quella valigie da trasportare, di come ha affrontato il suo amore per Percy anche se non poteva offrirgli nulla, e ora Rose non delude le nostre aspettative.
Una menzione speciale la voglio fare per Robert che inizialmente non si fa appunto scrupoli e sembra davvero detestare Percy. Una scena mi ha fatto veramente commuovere, mi sono messa nei panni di Percy e mi tremavano le mani. Robert gli chiede di sottomettersi, di invocare perdono verso la moglie. Ero sicurissima che Percy non avrebbe accettato, che sarebbe stato granitico come suo solito. Devo dire infatti che quella è stata una delle scene che più mi è rimasta impressa e per la quale mi sono dispiaciuta per lui. Si tende quindi a odiare Robert in principio. Ma è un personaggio da scoprire e, senza fare spoiler, arriverà incontro alla realtà dei fatti.

Stile

Come sempre lo stile è molto fluido, quindi il romanzo si legge che è una meraviglia. L'unica cosa che mi ha lasciato un po' a pensare è l'inizio, quando abbiamo il pov concentrato su Ursus, il levriero, che si sposta subito dopo su Rose. Io staccherei, anche con un semplice paragrafo, in modo che non vadano a confondersi. Per il resto nulla da dire, emozioni che si sentono davvero, show don't tell reso bene, dialoghi molto carichi e che mi hanno fatto emozionare in più di un'occasione. Poi il romanzo lo adoro per il fatto che mescola diversi generi, non solo il romance. Abbiamo il lato storico, quello misterioso, quindi è un libro adatto a un pubblico molto più vasto. Per tutti questi motivi lo premio con il massimo del punteggio.



sabato 20 febbraio 2021

[Segnalazione] 'Tra la luce e gli abissi' di Marco Andreis

 Buon sabato a tutti!
Oggi voglio segnalarvi la raccolta poetica di Marco Andreis, 'Tra la luce e gli abissi' edito da Eretica Edizioni. Vi lascio alle informazioni!


Titolo: Tra la luce e gli abissi

Autore: Marco Andreis

Edito da: Eretica Edizioni

Genere: Raccolta poetica

Formato: Cartaceo

Prezzo: 13,00€




 

Il poeta si spoglia delle sue inquietudini, dei suoi sudici indumenti intrisi di pensieri e mostra la sua anima, nuda, al lettore; questo suo spogliarsi è necessario per compiere un viaggio alla ricerca dei frammenti perduti dell’anima. Amore, natura e morte sono solo alcuni dei “luoghi” in cui il poeta s’addentra nella speranza di comporre una personale visione dell’Universo passando attraverso le luci e gli abissi dell’animo umano.

Tra la luce e gli abissi è una raccolta di poesie avente come tema la ricerca più profonda delle emozioni radicate nell’anima del poeta. L’autore si spoglia delle sue inquietudini, dei suoi sudici indumenti intrisi di pensieri e mostra la sua anima, nuda, al lettore. Amore, natura e morte sono solo alcuni dei “luoghi” in cui il poeta s’addentra nella speranza di comporre una personale visione dell’Universo passando attraverso le luci e gli abissi dell’animo umano. Aprono la raccolta Primule, Surfinia, Come edera… e Primo giorno di primavera, poesie dal carattere fresco e primaverile ma per nulla superficiale che invitano il lettore a volgere lo sguardo verso l’infinito; si passa per Mano nella mano di eco dannunziana a richiamare tra polle, fratte e fronde una personale idea di giardino dell’Eden. Si approda infine alle poesie dalla forma più esistenzialista e aulica: è qui che si compie il destino del poeta; da Anche oggi è finito quindi si apre il cuore della raccolta, si sciolgono le nubi e si svelano le stelle e la Luna, si svela l’Immensità, l’abisso universale che incute paure e dubbi, ma anche speranze. Chiudono la silloge Ode all’anima e Ascolta: la prima segna un’apparente conclusione del viaggio tra la luce e gli abissi; la seconda chiede al lettore di immedesimarsi e di rendersi partecipe delle sensazioni che ammaliano il poeta. 

Come edera
t'inerpichi
su le mie fortezze,
t'insidi
tra gli anfratti
della mia anima.

 

venerdì 19 febbraio 2021

[Segnalazione] 'Storia di un numero' di Davide Rossi

 Oggi voglio segnalarvi il nuovo libro di Davide Rossi, autore che abbiamo conosciuto con 'E alla fine c'è la vita', ovvero 'Storia di un numero' edito d Rossini Editore. Ringrazio l'autore per avermi fornito tutto il materiale. Ecco quindi tutte le informazioni!

 

Titolo: Storia di un numero

Autore: Davide Rossi

Edito da: Rossini Editore

Genere: Narrativa contemporanea

Formato: Cartaceo

Prezzo: 13,00€

Pagine: 219

Data di lancio: 11 gennaio 2021 


Trama

 Un numero non è fine a se stesso: ha un'esistenza, una storia, un inizio e una fine. Un numero può essere umano, vivere e morire. In una contemporaneità corrosa dalla malavita e dall'opportunismo, Kenny nasce in un piccolo stato africano, flagellato dalla povertà, messo in ginocchio dalla corruzione, dimenticato e disprezzato dagli stessi esseri viventi. Condizioni disperate per chiunque abbia un minimo di misericordia per se stesso, difficilmente sopportabile per la sua natura estrema che si impone nella quotidianità sugli esseri viventi. La sua infanzia la trascorre a osservare il mondo che gli ruota intorno, che ansima, grida, muore, violento e insensato. Lui scruta, annota, studia e prova a conformarsi, ad adeguarsi alla realtà, che cruda e violenta si manifesta, investendolo senza freni: la sparizione del padre, il trasloco in un'altra zona, la morte della adorata zia, la presunta anormalità. A confortarlo e a salvarlo dalla solitudine c'è lo studio, i pensieri, vivaci e senza limiti, la curiosità verso l'ignoto e la natura. Camaleonte decide di adattarsi, di vivere secondo i canoni imposti senza rischiare, coltivando un'irrazionale voglia di responsabilità. Ciò non lo salva dai suoi simili, spietati e potenti, che lo costringono a scappare via dalla sua terra, verso un ignoto chiamato Europa. Un viaggio lungo e pericoloso, attraverso posti incantevoli abitati da personaggi senza scrupoli, poveri diavoli, disperati, dalla sopravvivenza e dalla morte. Storie di tanti numeri uniti nella speranza di una resurrezione e dall'infame destino di rappresentare solo delle anonime cifre. Un percorso lungo, attraverso deserto e mare, prigionia e amore, fra carcasse umane e di civiltà.

Davide Rossi è nato il 18/01/1985 ed è cresciuto in un piccolo paese della provincia di Pavia, Sant’Angelo Lomellina. Nonostante gli studi di natura prettamente scientifica, continua a coltivare due grandi passioni che lo accompagnano fin dalla tenera età: il cinema e la scrittura. La stesura di varie sceneggiature rappresenta dunque un’evoluzione naturale e una di queste, scritta a sei mani, porta alla realizzazione del film “Benvenuti a casa Verdi” del 2013 (Muccapazza film). Parallelamente all’esperienza cinematografica inizia una fase di sperimentazione che l’ha portato a partecipare a diversi concorsi letterari con racconti brevi, poesie e saggi. "E alla fine c'è la vita" nasce in seguito, e dall’unione, di tutti questi percorsi. Pubblicato con Apollo Editore nel maggio del 2018, il romanzo riscuote un discreto successo presso critica e pubblico, consentendo all’autore di presentarsi a un vasto pubblico di lettori attraverso un tour di presentazioni che ha superato le dieci date.  Parallelamente a questo progetto, e a esso collegato, l’autore ha redatto un manuale di scrittura creativa, “E alla fine c’è la scrittura”, che ha avuto il suo culmine con il corso presso l’associazione “Il cielo capovolto” di Torino.

 


giovedì 18 febbraio 2021

[Segnalazione] 'Un duca quasi principe' di Rita Mariconda

 Esce oggi il romanzo di Rita Mariconda 'Un duca quasi principe', edito da Words Edizioni.
Vi lascio a tutte le informazioni sul libro!


Titolo: Un duca quasi principe

Autrice: Rita Mariconda

Edito da: Words Edizioni

Genere: Romanzo storico

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 2,99€ digitale, 15,90€ cartaceo

Data di lancio: 18 febbraio 2021



Trama

Daniel St.James, Marchese di Trent e futuro Duca di Cavendish, fidanzato con la bellissima ereditiera americana Bethany Pearson, è costretto dal padre ad abbandonare l’amata Inghilterra e partire per le colonie. Giunto a Charleston, in preda alla rabbia per non aver potuto comunicare a nessuno la propria destinazione, pianifica la sua rivalsa contro il genitore. Qui trova Ellen, la figlia del governatore locale e fidata alleata, ma anche nemici di vecchia data, che ordiranno un complotto contro di lui. L’improvvisa scomparsa del Marchese, intanto, desta ansia e sospetti tra gli amici e la promessa sposa, che si mettono sulle sue tracce, attraversando l’oceano alla volta del Nuovo Continente. In questo romanzo autoconclusivo tornano i protagonisti de La Pupilla Irriverente, tra vecchi e nuovi amori, un’avventura rocambolesca, un susseguirsi di colpi di scena e un segreto che affonda le proprie origini nel sangue blu di una nobile famiglia russa. 

Metti un Marchese in perenne lotta con il padre, innamorato di una ereditiera americana e deciso persino a fuggire pur di sposarla. Metti che il suddetto padre sia un arrogante senza cuore, deciso a tutto pur di rovinare la vita a quel figlio che odia con tutto se stesso sin dalla nascita, tanto da spedirlo nel Nuovo Mondo. Parte da queste basi "Un Duca quasi Principe", l'atteso sequel de "La Pupilla Irriverente", di Rita Mariconda. In questo romanzo ritroviamo i personaggi del primo libro: i Duchi di Lennox, la dama di compagnia Lucy, il bow runner Swane, i fratelli Pearson. Partiamo da Londra, ma veniamo catapultati in America, più precisamente a Charleston, dopo appena pochi capitoli. Daniel e Bethany sono la coppia di riferimento, ma si tratta di un romanzo corale: protagonista è l'intero gruppo di personaggi che abbiamo già conosciuto nel primo romanzo dell'autrice, seppure l'impianto narrativo consenta una lettura agevole anche per chi non ha letto il volume uno. Più che alla parte romantica, che pure è presente e soprattutto nei capitoli finali, l'autrice si è dedicata qui all'avventura, agli intrighi, alla tematica – attualissima - del rapporto tra bianchi e neri, padroni e schiavi, con un Daniel portatore di idee rivoluzionarie che sconvolgeranno animi e assetti. Eppure l'amore è sempre presente, nel cuore dei due promessi sposi, puro e devoto, muovendoli l'uno verso l'altra. Rita Mariconda ci regala un romanzo in quello stile che l'ha fatta in breve diventare una delle autrici più amata dal pubblico: semplice, schietto, ironico, ma anche incisivo nei passaggi importanti e delicati, capace di offrire riflessioni su tematiche importanti come la diversità, l'affetto familiare, ma soprattutto l'amicizia. 

 

«Trent, devo riconoscere che avete una bella faccia tosta. Vi hanno obbligato a trasferirvi e abbandonare la vostra vita, compresa quella nullità che volevate sposare, e già ronzate intorno alla figlia di un conte come se nulla fosse. E avete il coraggio di parlare di onore» disse stizzito il Visconte.
«Caro Seymour, sentirvi disquisire sull’onore è quasi come sentire un eunuco dichiarare il proprio amore a una donna. Quindi mi perdonerete se ora vi lasciamo qui a riflettere sulle sciocchezze che vi escono dalla bocca. Con permesso.»