lunedì 22 febbraio 2021

Recensione: 'Il segreto della rosa' di Marilynn St. Claire

 Oggi vi porto la recensione del secondo volume di Marilynn St. Claire 'Il segreto della rosa'! Ho già recensito il primo volume 'Il corvo e la rosa' e se per caso l'avete perso la recensione cliccate qui per recuperarla!


 

Titolo: Il segreto della rosa

Autrice: Marilynn St. Claire

Edito da: Self Publishing

Genere: Romance storico

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 13,99€ cartaceo, 2,99€ digitale




Trama

Nell’antico e austero maniero di Dunraven, Percy e Rose Douglas-Hamilton si godono la vita matrimoniale facendo scintillanti progetti per il futuro. Ma su quella felicità ottenuta a duro prezzo si abbatte un’oscura minaccia che toglie loro, letteralmente, la terra sotto i piedi. Una setta spietata è infatti decisa ad appropriarsi a ogni costo del rubino chiamato la Rosa di Satana, che si narra nascosto nelle segrete di Dunraven. Caduti in disgrazia e ridotti in povertà, riusciranno Percy e Rose a combattere contro queste forze avverse e a tener fede alla promessa più importante che si sono scambiati, amarsi sempre, “nella buona e nella cattiva sorte”?
E, soprattutto, il fido levriere Ursus avrà la pazienza di sopportare i loro battibecchi e questa situazione surreale? Il segreto della rosa, sequel del Corvo e la Rosa ma allo stesso tempo autoconclusivo, coniuga passione e mistero in un crescendo di suspense, colpi di scena e ironia.

Il romanzo è ambientato un anno dopo le vicende del primo libro: ci troviamo quindi nel 1863 sempre nel luogo meraviglioso che è il castello di Dunraven. Dopo gli avvenimenti del primo libro la novella coppia di sposi, Percy e Rose Douglas-Hamilton, sembrano essere davvero felicissimi, hanno un erede in arrivo e Rose ha un ottimo rapporto con la servitù che le sarà davvero una fedele alleata durante le vicende del libro. Non hanno più cercato la Rosa di Satana, quel magico rubino che secondo la leggenda dovrebbe celarsi proprio a Dunraven quando la famiglia di Percy teneva delle messe nere in onore a colui che chiamiamo Stella del Mattino. Ma Percy non crede a certe assurdità, per questo non ha voluto cercarla anche se Rose è convinta invece della sua esistenza. Certo non si immaginano che la setta vuole talmente a tutti i costi ritrovare quel rubino da cacciarli dal castello con un espediente: ovvero nominare Percy come illeggitimo della famiglia in quanto non si hanno alcune informazioni sul suo antenato Urian. A quel punto il vero erede di Dunraven non può che essere il suo più accerrimo nemico, Robert Olgivie, barone di Melfort. Cacciati quindi dalla loro casa i due sposi sono costretti a trovare riparo in una locanda dove Rose cerca di darsi da fare in cucina mentre Percy insiste nel ricercare informazioni su questo suo avo che sembra davvero essere scomparso da qualsiasi documento ufficiale. Non riesce davvero a credere di aver perso tutto in così poco tempo e con un bimbo in arrivo. Intrighi e minacce inizieranno ben presto a farsi strada nel romanzo, specialmente con l'arrivo di Priscilla che si insedia nel castello dopo l'arrivo di Robert, desiderosa di avere Percy tutto per sé. E stavolta ha qualcosa da dargli in cambio che potrebbe davvero solleticare il suo interesse.

Personaggi

In questo romanzo ho notato che tra i nostri protagonisti, Rose e Percy, c'è più di qualche battibecco, in una scena in particolare molto serio. Tanto che all'inizio non sapevo se fosse tutto reale o meno. Percy, dopo esser caduto in disgrazia, è molto deluso e amareggiato tuttavia non si dà per vinto e cerca come può di carpire informazioni che potrebbero restituirgli il suo castello e il suo titolo. Risponde spesso male e lo posso perfettamente capire dopo quello che gli è successo, specialmente perché al suo posto si è infiltrata una persona che odia, quindi tende a essere di cattivo umore e nasconde il suo piano a Rose, quel piano che lo trova coinvolto con Priscilla. Rose, dal suo canto, affronta la situazione piuttosto bene anche quando ha diversi alterchi con il marito. Nonostante possa sentirsi ferita, rimane a testa alta, è sempre un passo avanti in più rispetto a Percy, e anche se le sue condizioni delicate dovrebbero frenarla non ci pensa un secondo di più ad andare ad investigare da sola, convinta che la sua servitù le è rimasta fedele. Se quindi Percy rimane addolorato, anche perché ha paura di non poter offrire alcunché a sua moglie e al figlio in arrivo, quando agisce lo fa in maniera non proprio subdola ma comunque sospetta. Rose invece è parte attiva dell'azione, anche quando si trovano alla locanda non perde il suo ottimismo e dà subito una mano in cucina, prova a pescare e proporre nuove ricette, se quindi la situazone non le piace, lei cerca di cambiarla. Non le piace quello che mangia? Si rimbocca le maniche e fa da sé, anche se rischia di sbagliare. Pensa che la Rosa esista? Va davvero a cercarla, mettendosi nei guai ma scoprendo anche cose davvero importanti. Ho trovato quindi Rose un personaggio decisamente forte: lo avevamo anche visto dal precendente volume, quando addirittura rifiuta un aiuto mentre si trova sotto la pioggia con tutte quella valigie da trasportare, di come ha affrontato il suo amore per Percy anche se non poteva offrirgli nulla, e ora Rose non delude le nostre aspettative.
Una menzione speciale la voglio fare per Robert che inizialmente non si fa appunto scrupoli e sembra davvero detestare Percy. Una scena mi ha fatto veramente commuovere, mi sono messa nei panni di Percy e mi tremavano le mani. Robert gli chiede di sottomettersi, di invocare perdono verso la moglie. Ero sicurissima che Percy non avrebbe accettato, che sarebbe stato granitico come suo solito. Devo dire infatti che quella è stata una delle scene che più mi è rimasta impressa e per la quale mi sono dispiaciuta per lui. Si tende quindi a odiare Robert in principio. Ma è un personaggio da scoprire e, senza fare spoiler, arriverà incontro alla realtà dei fatti.

Stile

Come sempre lo stile è molto fluido, quindi il romanzo si legge che è una meraviglia. L'unica cosa che mi ha lasciato un po' a pensare è l'inizio, quando abbiamo il pov concentrato su Ursus, il levriero, che si sposta subito dopo su Rose. Io staccherei, anche con un semplice paragrafo, in modo che non vadano a confondersi. Per il resto nulla da dire, emozioni che si sentono davvero, show don't tell reso bene, dialoghi molto carichi e che mi hanno fatto emozionare in più di un'occasione. Poi il romanzo lo adoro per il fatto che mescola diversi generi, non solo il romance. Abbiamo il lato storico, quello misterioso, quindi è un libro adatto a un pubblico molto più vasto. Per tutti questi motivi lo premio con il massimo del punteggio.



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