lunedì 20 dicembre 2021

[Segnalazione] 'I racconti degli Upupi: La vita a Granlago' di Vincenza Baldassarre & Vincenzo De Vivo

 Buongiorno a tutti!
Oggi voglio segnalarvi questi racconti per bambini che raccolgono tante tematiche sociali.
Il libro contiene disegni da colorare, filastrocche e un codice QR vi riporta direttamente a un video su Youtube dove sarà possibile cantare queste filastrocche con i personaggi.
In più è disponibile una mail (che troverete nella trama) che permetterà ai bambini di parlare direttamente con gli Upupi e mandare i loro disegni che verranno in seguito pubblicati sui loro social!
Mai visto un libro così interattivo!

 

 

Titolo: I racconti degli Upupi: La vita a Granlago

Autori: Vincenza Baldassarre & Vincenzo De Vivo

Edito da: Self Publishing

Genere: Racconti per bambini

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 3,99€ digitale, 9,99€ cartaceo



Trama

Vi starete chiedendo chi sono gli Upupi? Ebbene, nonostante questa domanda ci crei dolore, perché pochi ci conoscono, sappiate che noi Upupi vi stupiremo.

Spesso le favole vedono come protagonisti lupi, leoni, tigri e persino topi. Siamo stati per secoli ignorati, ma anche noi abbiamo molto da offrire, e poi diciamola tutta, abbiamo un certo fascino!

Noi Upupi siamo degli uccelli, e fin qui voi direte: «embè che c’è di così straordinario?»

Noi siamo straordinari, siamo bellissimi! Ma lo sapete che abbiamo un piumaggio che ce lo invidiano i pavoni? E poi siamo romantici! Per timidezza teniamo spesso abbassata la cresta, ma se ci innamoriamo, la mostriamo in tutto il suo splendore.

Io Upupo e Upupa siamo marito e moglie, e a differenza degli altri della nostra specie, abbiamo deciso di vivere fuori dal nostro mondo, a contatto con gli umani.

Condividiamo la casa con due nonnini, di cui abitiamo la soffitta. Ma non siamo in gabbia! Andiamo spesso in missione per aiutare i bambini e non solo.

Io Upupo sono un uccello molto pignolo e preciso, mi piace tenere tutto in ordine, ma ho anche una passione compulsiva per gli attrezzi e il fai da te.

Il mio potere è di riuscire sempre a trovare una soluzione ad ogni problema.

Gli amici mi chiamano Google, perché ho sempre la risposta.

Io Upupa sono il caos, disordinata, distratta, amo tutto ciò che luccica, mi vesto in modo stravagante e sono una giustiziera nata. Se vedo qualcosa che non va, non riesco a non intervenire e dire la mia!

Pasticciona e combina guai, nascondo le mie marachelle ad Upupo, che inevitabilmente se ne accorge, ma fa finta di nulla finché io pentita confesso...

Come Upupi abbiamo molti amici, alcuni conosciuti durante le nostre avventure e altri storici, che spesso coinvolgiamo nelle nostre battaglie.

Il mondo non è perfetto, e vi vogliamo dimostrare che si può migliorare quello che ci circonda. Per farlo non c’è bisogno di essere un supereroe, basta saper leggere oltre la parola.

Si avete capito bene, ci sono alcune parole non dette che si nascondono dietro uno sguardo spento, una spalluccia, ad un finto "sto bene".

Tutto quello che vedete non sempre è reale, usate la curiosità, andate oltre!

Ci sono tante battaglie che bisogna vincere, piccole o grandi, personali o sociali.

Diventate voi gli eroi o eroine delle vostre storie!

Questa non è la classifica favola, qui non "c’era una volta", qui "c’è ora e adesso", perché con il tempo gli eroi si sono dovuti allontanare dal bosco e dal castello, per andare in città ad affrontare il nemico chiamato realtà.

Che non sia una classifica favola, è dato dal fatto che io e Upupa non abbiamo poteri magici, non apriremo porte incantate o ci saranno streghe o fate, ma miriamo ad una sfida più complessa: regalarvi emozioni, cercando di insegnarvi a leggere oltre la parola.

Il non detto, cela misteri che a volte possono essere sorprendenti...

Tante avventure in cui imparerete a conoscerci meglio, ma anche ad amare o disapprovare alcuni co-protagonisti.

La morale di ogni storia, non vuole dirvi cosa fare, ma farvi capire che nella vita si può scegliere di fare del bene.

Le nostre avventure sono scene comuni in cui potrete essere i protagonisti. Vogliamo spiegarvi il potere della parola, quanto una parola possa essere un pugno o una carezza, una forma di aiuto o di demolizione.

Volete conoscerci meglio?

- Bambini sono Upupa, abbiamo creato una e-mail dove risponderemo alle vostre domande, e dove potrete inviarci i vostri disegni colorati, scriveteci in tanti!

gliupupi@gmail.com

 


venerdì 17 dicembre 2021

Recensione: 'Ho cambiato le parole' di Rita Francese

 Buongiorno a tutti!
Oggi vi porto la recensione di 'Ho cambiato le parole' di Rita Francese, autrice che abbiamo già conosciuto! Buona lettura!

 

 

Titolo: Ho cambiato le parole

Autrice: Rita Francese

Edito da: les Flaneurs Edizioni

Genere: Narrativa contemporanea

Formato: Cartaceo

Prezzo: 15,00€



Trama

Conforto e rabbia, amore e odio, fiducia e bugie. La famiglia è croce e delizia, ma può anche diventare la nostra prigione. È quello che accade a Willy, una fascinosa ragazza piemontese dalla vita ricca di interessi e prospettive internazionali, quando incontra Matteo, un bel giovane meridionale taciturno e seducente. Irresistibile. Senza conoscere nulla di lui e della sua famiglia, Willy segue Matteo nel pittoresco paesino della Campania in cui lui vive. È incosciente. Accecata dall’amore, è convinta che la sua vita sarà meravigliosa, ma ben presto dovrà scontrarsi con la dura realtà della famiglia Giordano. Guidati da Paola, una “dei” Giordano, viaggeremo nel loro tempo a ritroso, dal primo dopoguerra fino ai giorni nostri, in una storia di genitori, figli, nonni, fratelli e sorelle, gelosie, tradimenti, dolori e bugie ma anche gioie. Una girandola di emozioni e intensità in un cerchio che non riesce mai a chiudersi. Ma l’amore è infinito, e riesce sempre a “cambiare le parole”.

Un romanzo che unisce l'amore per la famiglia alle vicissitudini che si è portati a vivere, volenti o nolenti. Per questo ho apprezzato questo libro; la storia narrata è malinconica, ha momenti felici, momenti che fanno struggere e momenti che fanno arrabbiare. Non sempre la vita va come desideriamo e non sempre i progetti che avevamo in mente vanno a buon fine. 'Ho cambiato le parole' è un romanzo vero, vissuto, che racconta la storia di una donna in cui possiamo identificarci. Soffriamo insieme a lei e gioiamo delle piccole cose. Si parte dal dopoguerra per arrivare ai giorni nostri ed è da qui che inizio subito a parlare dello stile. Il romanzo è raccontato da Paola, figlia della donna le cui gesta ci vengono quindi narrate in seconda persona. Non è sicuramente una scelta che vediamo spesso nei libri, ma in quei momenti in cui Paola interagisce con noi e ci racconta di sua madre, ecco che funziona perfettamente. Dopo un primo istante mi sono catapultata bene nella storia, anche quando non avevo ancora afferrato la voce narrante. Ma questo è a tutti gli effetti un racconto, in cui ci viene la narrata la storia di Willy e l'utilizzo di questo stile funziona e ci permette di seguire al meglio le sue vicende.

Ed ecco che quindi iniziamo a conoscere Willy, una donna che proviene da una famiglia benestante intenzionata a laurearsi; è colta, viene da Torino, è un'interprete italo-inglese presso una ditta di cavi elettrici ed è sicuramente una signorina a modo. La sua vita cambia quando va a trovare gli zii a Spello (tra l'altro quel momento del libro sono riuscita a figurarmelo perfettamente dato che ho visitato quel bellissimo paesello!) Incontra infatti Matteo, un uomo meridionale che una bambina tratta male per via delle sue origini. Mossa a compassione Willy si intrattiene a parlare con Matteo e da lì non si lasceranno più (e qui il lato positivo è tutto da vedere). Sono rimasta molto intenerita quando a questo punto del romanzo ho iniziato a leggere le lettere che i due si scambiavano. Erano lettere cariche d'amore, di sincero interesse l'uno verso l'altra, sembravano davvero una coppia di innamorati destinati a stare insieme per sempre. Lui, ammaliato da quella donna del nord così intelligente e lei che si era lasciata trasportare dal fascino di Matteo. La realtà però per Willy sarà ben diversa. Lei che subito dopo sposata vorrebbe rimanere con Matteo da sola capisce che è un qualcosa che raramente potrebbe accadere. Trasferitasi nella città di Matteo cambia completamente modo di approcciarsi alla vita. Willy non ha praticamente più privacy, la famiglia del marito diventa invadente e specialmente non va d'accordo con la sorella Maria Grazia. Ma quello che più le affligge il cuore ed è ciò che afflitto anche me durante la lettura è scoprire che in realtà Matteo non ha per lei tutto quell'interesse che aveva dimostrato di avere. Alcune frasi le ricordo perfettamente per quanto mi hanno scossa. Willy si ritrova sola in una casa numerosa, in una città che non conosce, dove tutti la guardano quando esce senza accompagnatore. Paola si chiede spesso come mai la mamma abbia potuto sopportare tutto questo. E quelli sono passaggi veramente molto toccanti nel libro. Devo ammettere che in certi punti ho provato una grandissima rabbia per lei, quasi avevo voglia di strattonare il personaggio. Ma allo stesso tempo bisogna pur capire quando e dove è ambientato il romanzo. E a quel punto si capiscono le difficoltà che ha dovuto subire la donna e che non era sempre facile come può esserlo adesso riuscire a svincolarsi dai problemi. Willy ne ha avuti eccome, si è ancorata a quelle poche amicizie che sembrava avesse intorno, come Bice, questo per cercare di avere un sostegno nella sua vita e un modo per andare avanti anche grazie ai suoi figli. Ma Willy è un personaggio che appunto non demorde e persegue i suoi obiettivi, come quelli universitari e su questo aspetto non si fa lascia certo piegare. Rimane fedele a se stessa, volenterosa e caparbia. Sa che vive in una situazione che non sopporta ma comunque sia si dimostra forte e affronta quella vita che si è scelta perché pensava di avere una prospettiva diversa che però Matteo le ha bruciato. Non che lui sia un personaggio negativo a tutto tondo; alla fine ammette almeno con i figli la verità e a loro vuole un mondo di bene.

Una storia che mi ha veramente toccata di questo libro è stata quella di Anna, un'altra sorella di Matteo che considerata pazza viene fatta internare. Avevo già letto alcuni libri su questo argomento e sulla facilità dell'epoca di condannare in questo modo le persone, ma leggerlo fa sempre male al cuore. Quindi è una parte che mi ha molto colpita, oltre al fatto che ogni volta mi lascia con mille pensieri. Ma in questo libro viene davvero trattata la storia di quasi tutti i componenti della famiglia, con minuzia di particolari. Li conosciamo, li viviamo e sembra quasi davvero di conoscerli a lettura ultimata. Una storia sincera, senza mezze misure, spietata quando serve e dolce all'occorrenza. Alla fine mi sono davvero affezionata a Willy e alla sua storia e leggevo avida perché volevo sapere se ci sarebbe stata una sorta di riscatto o comunque volevo vedere come si sarebbe comportata in una certa situazione. Non conosceremo poi soltanto la sua storia ma anche quella dei figli e del loro diventare adulti.

Conosciamo quindi una famiglia numerosa, tanti personaggi, ognuno diverso, con la propria storia che Paola non esita a raccontare. Sono sicura che tantissimi ameranno conoscerli, non solo per le loro storie ma anche perché il background è davvero ben costruito. Si impara sempre qualcosa, si vanno a leggere di quei periodi scomodi, duri, con i riverberi di una guerra appena conclusa e che non ha lasciato davanti una vita facile da percorrere. Consiglio assolutamente questa lettura e faccio un grosso in bocca al lupo a Rita!





mercoledì 15 dicembre 2021

Recensione: 'Per un chicco di caffè' di Giulia Fiori

Buongiorno a tutti! Oggi è il giorno della mia tappa per il Review Party di 'Per un chicco di caffè' di Giulia Fiori! Per chi se li fossi persi sempre qui sul blog troverete l'intervista fatta a Giulia oltre a un articolo dedicato alle card e agli estratti del libro!


 

 

 

Titolo: Per un chicco di caffè

Autrice: Giulia Fiori

Edito da: Self Publishing

Genere: Romance

Formato: Cartaceo & digitale

Data di uscita: 10 dicembre 2021



Trama

Cassandra è una giovane sognatrice che spera di lavorare nel suo campo: la storia dell’arte.
Costretta a sgobbare per un capo avaro e burbero, è stanca di vendere caffè, ma sarà proprio l’odiato lavoro che le permetterà di conoscere Leonardo, un brillante architetto romano. Si ritroveranno casualmente in un locale e tra i due nascerà un sentimento, ma non sempre la vita è tutta rose e fiori.
Un romanzo dai toni dolci, ma anche amari, che percorre le avventure e le disavventure di una trentenne del ventunesimo secolo. 

Ho avuto il piacere di leggere questo libro in anteprima e una delle cose che più mi ha colpito è stato il rivedermi in molte situazioni che affliggono Cassandra, la protagonista di questo romanzo. Cassandra è una trentenne che vive a Roma, è amante della storia dell'arte e vivere nella capitale è quindi una meraviglia per i suoi occhi. Quando sta sull'autobus e si mette a guardare oltre il finestrino rimane incantata, come se fosse la prima volta. Roma le permette di avere una pace interiore per dei brevi istanti, quei momenti che riesce a rubare prima di andare al lavoro, o mentre consegna caffè. Perché sì, anche se Cassandra ha ben altri progetti in mente, ovvero quello di dedicarsi completamente alla sua passione più grande, in qualche altro modo deve pur campare. Ed ecco che arriviamo a un elemento importantissimo del romanzo, in cui purtroppo, chi come noi che è in cerca di lavoro si è ritrovato a imbattarsi almeno una volta nella vita. Quelle cosiddette truffe, ovvero i classici annunci di lavoro che promettono una cosa ma quando ti ritrovi sul posto è tutt'altra, e in questo caso la nostra Cassandra si ritrova a vendere caffè. Non di certo il sogno che aveva in mente per lei. Ma deve pagare l'affitto, e anche se con il suo burbero capo, il signor Farnesi, non va d'accordo, ha avuto però la fortuna di trovare due colleghi d'eccezione, Nicola, un aspirante attore, e Lelia, una super mamma che ha mille attenzioni per il suo bimbo malato.

Mi ci sono ritrovata in questo passaggio: la ricerca del lavoro, riuscire a barcamenarsi fra annunci fasulli è un problema purtroppo attuale e che capiamo davvero bene. Per questo mi sono immedesimata perfettamente in Cassandra. Diciamo però che Cassandra ha avuto uno slancio in più: ha accettato questo lavoro perché deve per forza, non riesce a trovare di meglio e l'affitto non si paga di certo da solo. Non si sente molto motivata ma dà il meglio di se stessa anche se non le viene riconosciuto e il minimo errore è da condannare. Ed è proprio mentre consegna caffè che un evento negativo inizialmente la porta a conoscere Leonardo, architetto affascinante di cui ha subito un colpo di fulmine. Era come se fosse destinata a incontrarlo, dalla serie 'non tutto il male vien per nuocere'!
Leonardo è un personaggio che si dimostra incredibilmente gentile e non soltanto lui, ma anche la sua famiglia è di una dolcezza incredibile e si dimostrano servizievoli e cortesi con Cassandra quando avrà bisogno di aiuto. Leonardo è proprio il tipo di uomo adatto a lei: amante dell'arte, a modo, e riesce a capire molto bene i sentimenti di Cassandra.
Lelia dal canto suo cerca come può di incoraggiare l'amica, anche se ha altri problemi a cui pensare. Prendersi cura del suo bimbo malato prende gran parte della sua mente e della sua giornata ma nonostante ciò non vediamo Lelia come un personaggio che si piange addosso continuamente ma è attiva, volenterosa di potere avere un futuro migliore con suo figlio e sempre con il sorriso sulla bocca. Questo anche perché deve dimostrarsi forte davanti a suo figlio. Non può permettersi di cedere.
Cassandra sarà davvero una buona amica: la coprirà al lavoro e ci sarà sempre per lei ogni volta che il piccolo avrà una crisi vivendo quindi anche in prima persona quello che l'amica affronta quasi ogni giorno. Ho visto un legame speciale fra queste due donne, ognuna con i propri problemi ma sempre pronte ad aiutarsi a vicenda, anche quando non potrebbero.
Nicola è un personaggio simpatico ed è impossibile non amarlo. Oltre a voler diventare attore ha anche un debole per la nostra protagonista e quindi quando scoprirà il suo interesse per Leonardo qualcosa cambierà in lui, non solo il suo atteggiamento verso Cassandra.

Quello che è certo è che questo romanzo non vuol far vedere sempre il bello della situazione: affronta anche la vita così com'è, con le sue incomprensioni, i suoi difetti e i problemi che una persona può vivere quotidianamente. Neanche la storia d'amore è facile come può sembrare all'inizio, specie quando c'è una mancanza di comunicazione. Quello che vi posso dire è che è un romanzo 'vero', che si adatta a quella che potrebbe essere una nostra esperienza, e per questo possiamo rispecchiarci in uno o più personaggi. Possiamo capire quello che stanno passando, le difficoltà che hanno di fronte, vedere come reagiscono e pensare cosa avremmo fatto noi al loro posto. Cassandra è una sognatrice, vuole perseguire il suo obiettivo ma sa anche quando è il momento di tirarsi indietro e rimboccarsi le maniche. A un certo punto si ritroverà con più di un problema da risolvere e saranno tutti importanti: riguarderanno il lavoro, le relazioni con gli altri e il suo futuro. Cosa è disposta a rinunciare? Per cosa si adatterà? Perché la vita alla fine è anche questo, riuscire a trovare il modo di percorrere l'onda e adeguarsi a essa. Per poi aspettare il nostro momento.

Lo stile è in prima persona, la scelta migliore per un romance in quanto entriamo nei pensieri della protagonista e possiamo capire meglio il suo punto di vista e le sue sensazioni. Consiglio sempre di usare la prima persona per un romance perché il lettore ha bisogno di più coinvolgimento emotivo e anche in questo caso la scelta è stata azzeccata. Non ho trovato alcun errore, né di battitura né di ortografia. L'impaginazione è ottima e il romanzo si legge che è una meraviglia. Non mi è mai capitato di dover rileggere più volta una frase. Anche i dialoghi sono ottimi e in più sono molti. Questo mi ha permesso di godermi di più la lettura che è risultata dinamica e piacevole.
Giulia l'abbiamo conosciuta come autrice fantasy e di cui ho infatti recensito anche 'Draghi di Maad' e il primo volume di 'Jiklitaal' e vi posso assicurare che non delude con questo cambio di genere.
Ha saputo perfettamente adattarsi, è scivolata da un genere diverso con una semplicità disarmante!
Vi consiglio quindi di recuperare al più presto questa sua nuova gemma!




lunedì 13 dicembre 2021

[Segnalazione] 'Giallo come il cielo' di Eleonora Zaupa

 Buon lunedì a tutti!
Oggi vi segnalo il romanzo di Eleonora Zaupa 'Giallo come il cielo', romanzo che ha vinto il concorso Kipple 2020!


Titolo: Giallo come il cielo

Autrice: Eleonora Zaupa

Edito da: Kipple Officina Libraria

Genere: Fantascienza

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 2,79€ digitale, 15,00€ cartaceo




Trama

Evelyn Nakata è una Explorer arruolata in corpi paramilitari, fa la guardia a colossali interessi corporativi accettando le regole e controllando che siano seguite. Ma quando si rende conto che qualcosa di mostruoso sta minando il futuro dell'umanità, Evelyn si lascia travolgere dagli eventi e si butta a capofitto in un'operazione di salvataggio globale, che appare come l'ultima spiaggia del genere umano. Vincitore del premio Kipple 2020. 

mercoledì 8 dicembre 2021

[BlogTour] Estratti e card di 'Per un chicco di caffè' di Giulia Fiori

 Buongiorno a tutti!
Dopo l'intervista di ieri, che se avete perso vi consiglio di recuperare sempre qui sul blog, oggi vi farò leggere qualche estratto e vi farò delle card di 'Per un chicco di caffè' di Giulia Fiori!



«Cassi, eccomi» Nic corse verso di me e mi abbracciò, dandomi un bacio sulla guancia. “Sta andando malissimo” pensai, mentre cercavo di aggiungere distanza tra noi.

«Questo posto è bellissimo, vero?» mi chiese, poco prima di afferrarmi la mano. Io guardai quell’intreccio e non riuscii a rispondere. «Oh, scusami. È un po’ troppo, hai ragione». Sciolse le nostre mani e si sistemò la giacca grigia che gli risaltava gli occhi dello stesso colore.

«Sì, è sempre bellissima Villa Pamphili» risposi, dopo aver ripreso possesso della parola.

Ci sedemmo a terra, accanto al laghetto, a osservare le papere e le tartarughe, assegnandogli nomi di persone a noi conosciute. Il rumore dell’acqua calmò la mia agitazione, ma dovevo cercare di restare il più possibile lontana da lui.

«Quella tartaruga è senza dubbio Mr. Bulldog» mi disse, indicando una di quelle più grandi che guidava la fila. «E quelli dietro siamo noi» scoppiò a ridere, imitando i gesti degli animali, e contagiò anche me. Non era male passare del tempo con lui, in fin dei conti.

«La cascata! Dobbiamo passarci sotto. Vieni con me» mi prese per mano e mi aiutò ad alzarmi. Ci dirigemmo verso gli archi che componevano la struttura, con davanti la grande fontana che permetteva all’acqua di riversarsi nel laghetto. Più ci avvicinavamo, più il rumore era forte.

 


 

Scesi alla fermata di Piazzale Flaminio per poi continuare il percorso a piedi. Il locale era in una traversa di via del Babuino, ma passai per via di Ripetta, osservando il negozio d’arte che da ragazza mi faceva brillare gli occhi con le confezioni di Faber Castel in vetrina. Arrivai fino all’Ara Pacis e al Mausoleo di Augusto, che in quel periodo era chiuso per ristrutturazione, e mi voltai verso quel monumento perfetto. Non ho mai apprezzato l’edificio bianco splendente posto attorno all’altare, ma, per quanto stoni con tutto ciò che ha attorno, mi ha sempre permesso di osservare una delle più significative testimonianze dell’arte dell’Impero Romano sotto Augusto, grazie alle grandi vetrate.

Mi fermai per qualche minuto a immaginare come sarebbe stata un tempo, fin troppo lontano, in quel primo secolo avanti Cristo, ma il telefono interruppe quel momento magico.

«Cassandra, ma dove sei? Noi siamo tutti qui, ti stiamo aspettando!» urlò la voce di Clotilde, sovrastata da una musica fin troppo alta per i miei gusti.

«Sto arrivando, ho sbagliato fermata e sono a piazza Augusto Imperatore. Arrivo subito».

La mia amica sbuffò e attaccò. Il silenzio improvviso mi fece schioccare l’orecchio, ma mi ricordò che dovevo salutare il mondo antico per catapultarmi in quello attuale.


 

martedì 7 dicembre 2021

[BlogTour] Intervista all'autrice Giulia Fiori

 Buongiorno a tutti!
Oggi è il giorno dell'intervista all'autrice Giulia Fiori! Giulia già la conosciamo così come sappiamo qualcosina riguardo il suo prossimo romanzo che uscirà questo venerdì. Ho intervistato Giulia proprio in merito a 'Un chicco di caffè' e queste sono le sue risposte!
Buona lettura!


Ciao Giulia, presentaci il tuo nuovo libro Per un chicco di caffè.

Questo mio nuovo libro è il mio primo romanzo rosa, è un romanzo breve, con alcuni temi del chic lit, come la storia ambientata in una grande città, la crescita personale della protagonista e gli altri personaggi di contorno. Cassandra è laureata in storia dell’arte, ma deve sgobbare prima di raggiungere il suo sogno. Lavora per un’azienda di consegna porta a porta del caffè, con pagamenti a provvigioni e in parte in nero, quindi è scontenta della sua vita, ma non si arrende! 

Dopo averti conosciuta come autrice fantasy, ora approdi su Amazon con un romance. Come hai affrontato questo cambio di genere? Ti ha soddisfatto scrivere qualcosa di diverso?

Devo ammettere che è un bel salto nel vuoto. Ma l’idea è arrivata e non potevo farla soffocare in un cassetto! Leggo molti romanzi rosa, quindi non parto priva di basi e devo dire che sono molto molto soddisfatta del risultato finale. Non credevo di riuscire a parlare della realtà, invece è uscito tutto in modo spontaneo.

Parliamo di un elemento importante nel tuo libro, ovvero quello di imbattersi in lavori truffa o comunque in lavori sottopagati che non rispecchiano l’annuncio. Come hai vissuto questa esperienza? Ne hai tratto qualcosa?

Non ho mai accettato questi tipi di lavori, ma ho fatto vari colloqui in cui veniva richiesta una determinata figura, ma in realtà era un lavoro di consegna porta a porta, quasi sempre di caffè. Mi è successo 3 volte e devo ammettere di aver capito cosa c’era dietro solo l’ultima volta. Adesso ho imparato ad analizzare tutto, prima di presentarmi in un posto per un colloquio, ed è quello che consiglio ai ragazzi di oggi. Dal momento che abbiamo un importante strumento, internet, usiamolo bene per informarci sull’azienda che ci ha contattati.

Quanto tempo hai impiegato per la stesura del romanzo? Hai avuto blocchi?

Un paio di settimane continuative, senza intoppi e interruzioni. Era già tutto nella mia testa. Mi sono meravigliata xD non credevo fosse possibile.

Tra i tuoi personaggi, a chi sei più affezionata e perché?

Alla protagonista, Cassandra, perché ha qualcosa di me, anche se non tutto.

Perché il nome Cassandra?

È un nome che mi piace molto, ma mi sono ispirata a un personaggio di Dragon Age 3, una donna molto forte.

Parlaci un po’ di Cassandra e Leonardo, come hai pensato alla loro storia?

Il loro incontro è un vero e proprio colpo di fulmine, ma capiscono di provare qualcosa quandoriscontrano interessi comuni. È un po’ quello che è successo a me con il mio ragazzo. Mi è piaciuto da subito, ma ho capito che era l’uomo per me quando ha iniziato a parlare e mi ha dimostrato di essere ciò che ho sempre cercato.

Qual è il messaggio che vuoi far arrivare ai lettori?

Il messaggio fondamentale è quello di non arrendersi mai e di raggiungere i propri sogni, ma soprattutto che la vita è fatta di piccole gioie che ci rendono felici.

Un evento negativo porta però Cassandra a conoscere Leonardo. Credi nel fato e che una cosa succeda perché doveva succedere?

Assolutamente sì! Il fato esiste. E anche qui c’entra la mia esperienza personale. È stato proprio il fato a condurmi dalla mia anima gemella. Sono convinta che se due persone devono incontrarsi, prima o poi lo faranno, anche se lontani.

Lelia è un personaggio davvero fortissimo e un punto fondamentale per suo figlio. Come è stato per te trattare questo argomento?

Non è stato molto semplice, non essendo una madre e non conoscendone molte. Suo figlio ha un problema di salute e per lui mi sono ispirata ai bambini che vedevo in ospedale quando ero piccola. Anche io ho un paio di problemi ormai cronici, quindi non era raro trovarmi in quei luoghi e conoscere bambini come me. Ricordo ancora i loro visi e le loro espressioni. Così ho voluto inserirli anche per ricordarli. Lei è la mamma perfetta che tutti vorrebbero.

Hai scritto in prima persona, perché?

La storia si concentra tutta su Cassandra, sulla sua vita e sugli sviluppi del suo lavoro. Gli altri personaggi sono importanti, ma restano comunque di contorno, essendo un chic lit, quindi la prima persona è perfetta, per conoscere lei e ciò che prova.

Ci saranno altri romanzi come questi?

Ho già in mente di scrivere uno spin-off su Nicola, magari un racconto lungo e natalizio… potrei farlo uscire a Natale 2022.

C’è un po’ di te in questo libro e in Cassandra?

Beh sì, ho preso spunto da molte cose che mi riguardano, come per la storia d’amore. Anche i colloqui di lavoro non sono inventati. Ho frequentato il liceo artistico di Via di Ripetta e amo l’arte. Per non parlare di quanto non sopporti il ritardo! Ma Cassandra non è esattamente come me, è una persona a parte che in alcune cose mi somiglia.

Parlaci un po’ della cover. Come ti è venuta l’ispirazione?

Inizialmente avevo intenzione di inserire solo il caffè, quindi con le sfumature scure su sfondo chiaro e i chicchi. Poi però ho pensato che un po’ di rosa non poteva mancare e così ho aggiunto il profilo di Cassandra. C’è un dettaglio, però, che non posso svelare!

Ora che hai scritto un romance, pensi che ne scriverai un altro?

Sì! E vorrei continuare con il mondo di Cassandra. Essendo un chick lit gira tutto intorno a lei, ma ci sono altri personaggi interessanti di cui mi piacerebbe parlare. E magari anche un seguito della storia tra Cassandra e Leonardo.

 

Grazie mille Giulia per essere stata con noi!