lunedì 5 giugno 2023

Recensione: 'Lacrime di elicriso' di Margherita Maria Messina

 Buon pomeriggio a tutti!
Oggi voglio parlarvi di uno dei libri che ho acquistato durante il Salone del libro di Torino, 'Lacrime di elicriso' di Margherita Maria Messina, edito Words Edizioni, che tanto mi aveva attirata per via dell'atmosfera! Ecco quindi cosa ne penso.

 

 

Titolo: Lacrime di elicriso

Autrice: Margherita Maria Messina

Edito da: Words Edizioni

Genere: Paranormal, romance, gotico

Formato: Digitale & cartaceo

Prezzo: 3,99€ digitale, 15,88€ cartaceo

 

 

Trama

Londra, 1898
In un afoso pomeriggio di agosto, Edward Harms, psichiatra del Bethlem Royal Hospital, assiste imperturbabile al funerale della moglie. Restio ad abbandonarsi alle emozioni, la morte di Catherine sembra essere solo l’ennesimo filo reciso che gli consente di abbandonare ogni legame col mondo e dedicarsi completamente ai suoi pazienti. Ma quando la salute cede per il troppo lavoro, solo le insolite cure di miss Blackwood sembrano essere in grado di ristabilirlo. Chi è davvero quella donna silenziosa e quale oscuro passato si trascina dietro come un peso invisibile? Harms ne diventa ossessionato e farà di tutto per scoprire i suoi segreti.

Sullo sfondo di una Londra cupa d’epoca vittoriana, luci e ombre dei protagonisti si fonderanno in una storia dalle sfumature gotiche e paranormal, fatta di tormenti segreti e passioni totalizzanti.
 

Sono sempre alla ricerca di romanzi dall'atmosfera gotica, tenebrosa, drammatica. Li adoro, mi sento sempre soddisfatta dopo averne ultimato la lettura e li posso tranquillamente annoverare tra i miei preferiti insieme ai fantasy. Anche in questo caso un tocco fuori dal comune c'è; è infatti un paranormal, che ci porta a immergerci nella psiche umana, nel delicato equilibrio che c'è tra la vita e la morte, oltrepassando il velo delicato tra il nostro mondo ordinario e l'aldilà. Cosa succede infatti quando questa distanza, questa preclusione, viene meno?

'Lacrime di elicriso' è un racconto che strugge, che parla di sofferenza, di perdite, ma anche di amore, rinascita, in quel lungo e intricato percorso che è ritrovare non solo se stessi e quindi la propria identità, ma anche un lenimento per l'anima, un guarire da tutto ciò che di terribile ha scatenato il passato contro le proprie volontà. I personaggi protagonisti hanno entrambi sofferto, in maniera differente, e devono trovare una redenzione personale che riuscirà a calmare l'ossessione e il senso di peccato che sentono dentro di loro. Ma di cosa parla appunto questa storia?

Edward Harms è un medico al Bethlem, dove cerca di curare i propri pazienti in maniera differente dalle classiche barbarie che si usavano ai tempi (stiamo parlando della fine dell'Ottocento). Le persone ritenute pericolose o comunque con problemi psicologici, venivano anziché curate, torturate e drogate fino a quando non venivano talmente distrutte nella loro psiche da diventare inermi. Solo a quel punto, quello stato di 'tranquillità' indotto nelle maniere più brutali, veniva visto come una riuscita da parte del medico che aveva ottenuto ciò che voleva; calmare il paziente ribelle.
Edward non vuole assolutamente sottostare a questi metodi nel proprio ospedale e che i suoi colleghi praticano, ma intende piuttosto cercare di dare un conforto a quelle persone con tecniche più tranquille, con la conversazione, con il cercare di capire il passato del paziente che ha di fronte. Edward è un uomo ligio al dovere, che sta sempre a lavorare e per cui ha come accontonato la moglie, Catherine. I due sembrano infatti degli estranei, incapaci, sembrerebbe, di riuscire ad amarsi. Quando Catherine muore per malattia, Edward vorrebbe auto-convincersi che ora ha tempo a sufficienza per potersi dedicare completamente al suo lavoro. Questo è quello che, appunto, si impone di pensare.
Purtroppo Edward ha problemi di salute, ma proprio per colpa di un suo attacco piuttosto grave, conosce miss Ophelia Blackwood, medico anche lei, nonostante non ne abbia i titoli. Eppure, riesce grazie ai suoi 'intrugli' a calmare e a far stare meglio Edward. Per il medico, la vicinanza con Ophelia risveglia in lui qualcosa che non aveva provato prima, è attratto da lei, nonostante non sappia nulla del suo passato che la donna non sembra aver intenzione di voler rivelare.

I due protagonisti sono complementari; hanno bisogno l'uno dell'altra anche se inizialmente Ophelia rifugge alle attenzioni di Edward. Ophelia ha un passato travagliato, in più è con lei che avvertiamo il tema del paranormal. Lei è in grado di avvertire le anime, in qualsiasi senso; non solo letteralmente ma parlando con i suoi pazienti riesce a capire il profondo dolore che li attanaglia, e ha quindi più possibilità di lenire il loro tormento. Ma è importante che Ophelia lenisca anche il suo. Questa è stata una parte emotiva che più mi è piaciuta del romanzo; mi sono sentita di capire perfettamente Ophelia, specie quando iniziamo a comprenderla al meglio e vi ammetto che mi si sono inumiditi gli occhi, in quel passaggio. La drammaticità che avvertiamo nelle pagine è delicata, ci accompagna lentamente fino al finale, in un commisto di emozioni agrodolci che io tanto adoro.
Edward è un uomo tormentato, anche se devo dire che il peggior dolore emotivo lo ha provato Ophelia. Non riesce a dimenticare l'immagine della moglie defunta che tanto dice di non aver mai amato, impelagato in questioni lavorative che lo stanno lacerando perché vanno contro i suoi principi, e poi arriva lei, che lo scombussola totalmente, in grado di ridonargli una vita che pensa di star perdendo.

Il rapporto tra i due fiorisce con la giusta calma, nel momento migliore, quando si mettono a nudo l'uno di fronte all'altra, raccontando quel passato che sembra voler togliere il respiro a entrambi. Solo in quel modo, in un attimo di pura sincerità, il cammino inizia a farsi meno impervio e lenisce il peggiore dei dolori, proprio come fa l'elicriso.

Di questo romanzo ho adorato le atmosfere di una Londra cupa e gotica, l'oscurità che aleggia, il dolore delle persone, non solo quelle viventi e rinchiuse in un ospedale. Ho amato come sia stato toccato l'argomento della vita oltre la morte, dei rimpianti che hanno le anime e che per questo motivo non riescono a superare i cancelli ed essere finalmente libere. Ho amato il concetto di un amore che guarisce anche i tormenti più atroci, con raffinata eleganza. Così come ho adorato il finale del romanzo, perché è esattamente come vorrei finisse un libro, con quel ricamo di malinconia che ti rimane cucito nel cuore.

Ho letto anche gli altri romanzi dell'autrice, e senza nulla togliere a loro, per i quali ho anche dato il massimo del punteggio, posso però ora dire che questo è sicuramente il mio preferito tra tutti. Sia per le tematiche trattate, sia anche per lo stile. Se siete amanti delle atmosfere tenebrose questo non potrà non piacervi, quindi ve lo consiglio!




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