martedì 30 aprile 2019

Recensione: 'La Quinta Stagione: la terra spezzata' di N. K. Jemisin


Esce oggi 'La Quinta Stagione: la terra spezzata' primo volume di una saga epic fantasy edita da Mondadori e scritta da N. K. Jemisin! Ho avuto il piacere di poterlo leggere in anteprima, quindi ecco qui la mia recensione!


Titolo: La Quinta Stagione: la terra spezzata

Autrice: N. K. Jemisin

Edito da: Mondadori

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo

Collana: Fantastica

Prezzo: 15,00€

Pagine: 516

Data di uscita: 30 aprile 2019



Trama

È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.
È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.

 L'Immoto, un mondo continuamente squassato da forti terremoti che lo portano allo stremo, agli squilibri climatici, ai terremoti. La popolazione, divisa in com, è abituata a questi terribili disastri terreni e contano sul Fulcro, posto dove tutto viene controllato e dove gli orogeni vengono cresciuti e manipolati al fine di rendere l'Immoto sicuro. Gli orogeni altri non sono che persone con il dono di avvertire i cambiamenti della terra, sono in grado di sensire i sismi e allo stesso tempo possono o provocare loro stessi i terremoti oppure possono deviarli, controllarli e fare in modo che nessun danno colpisca l'umanità. Manipolano l'energia termale e cinetica ed è in questo modo che sono in grado di affrontare gli eventi sismici. Eppure sono temuti, non rispettati. La gente li chiama rogga, con sdegno e paura. Questo perché sono labili e delicati esattamente come è la terra: basta un semplice squilibrio per renderli in grado, anche senza volerlo, di causare la peggior disfatta che l'Immoto abbia mai visto. Basta un sentimento di rabbia e un orogeno è in grado di distruggere un intero villaggio o ghiacciare la persona che ha di fronte. Per questo gli orogeni più fortunati vengono portati al Fulcro, dove sotto l'attenzione di un Custode, vengono allenati a controllare le loro emozioni. I più sfortunati sono destinati a essere uccisi. Quello che ho più apprezzato di questo volume è di quanta cura dei particolari ci sia stata per creare un mondo del genere, dove l'orogenia viene considerata alla stregua di una piaga e allo stesso tempo i Custodi e il Fulcro stesso hanno trovato il modo di aggirarla, di plasmarla e di comandarla. Nel Fulcro esiste una vera e propria gerarchia e gli orogeni hanno incarichi diversi. Soltanto quelli che riusciranno a distinguersi avranno l'onore di indossare degli anelli, simbolo della riuscita delle loro imprese e dell'eccellenza delle loro qualità. Più anelli si hanno, più l'orogeno è importante. Vivere lì e in queste condizioni potrebbe anche essere un'ottima opportunità: l'orogeno ha il proprio posto, sa che può imparare a controllarsi, che non sarà più un pericolo per la gente e che i suoi successi gli faranno ottenere sempre più privilegi. Eppure, così come Syenite se ne renderà presto conto, questa non è libertà. Non è vivere la propria vita come si vuole, sempre obbedendo agli ordini del Fulcro e sempre temendo i Custodi. Sin da bambina sa che un Custode non deve necessariamente essere visto come un individuo pericoloso ma allo stesso tempo sa che basta un passo sbagliato, un qualcosa che nemmeno lei ha voluto, e lo stesso insegnante può ritorcerlesi contro. Lo capisce quando è in viaggio con Alabaster dai dieci anelli, costretta ad avere rapporti con lui solo per dare alla luce un figlio degno e l'ottenimento di un quinto anello per lei. Raggiungere i cinque anelli sarebbe una svolta: molte opportunità e più comodità le sarebbero concesse. Ma è accettabile anche per una come lei, che è stata mandata via proprio perché orogeno? La si può chiamare libertà questa, anche con tutti i privilegi possibili che sembra avere Alabaster? La vita al Fulcro può essere sia terribile che soddisfacente, e questo lo sa Damaya che viene portata via da casa dal Custode Schaffa. Sin dal loro primo viaggio verso il Fulcro le farà bene intendere come dovrà comportarsi d'ora in avanti. Per questo, per non avere altre batoste, Damaya seppur ancora molto piccola, farà di tutto per eccellere e ottenere le lodi dei maestri. Non vuole essere considerata un pericolo, non più almeno. Andiamo ora a conoscere gli altri personaggi di questa storia.

Personaggi

Essun è una donna che ha vissuto qualcosa che nessuna madre vorrebbe mai provare: suo figlio di appena tre anni, il piccolo Uche, è stato assassinato. E la sua figlia maggiore, Nassun, è scomparsa. La sua rabbia, sia verso l'assassino che per l'intero villaggio di Tirimo, scatena un violento sisma che distrugge quel luogo che ormai ha per lei solo ricordi terribili. Essun è un'orogena e tutti la temono: sa che ora dovrà affrontare un viaggio cercando di attirare meno attenzioni possibili alla ricerca dell'assassino di suo figlio e di Nassun. Potrebbe essere scambiata per una senza com, e quello sarebbe davvero il male minore. Nonostante non voglia pesi durante il suo percorso incontrerà un bambino, Hoa, particolare e molto silenzioso. Vorrà a tutti costi accompagnarla anche quando cominceranno a non essere più così invisibili agli occhi degli altri. Essun è una donna forte che però ormai ragiona in un misto di pazzia ed esuberanza. Sa esattamente cosa deve fare e ha intenzione di eliminare qualsiasi cosa le si pari davanti. Per quanto riguarda lo stile, ma questo lo vedremo più avanti, cambia e si adatta a lei, al suo modo di pensare. Sta dietro ai suoi pensieri, alle sue paure e alle sue incertezze, quindi anche la narrazione diventa più frenetica o più calma a seconda di come si sente lei. Damaya è invece una bambina che è appena stata rinchiusa da sua madre: si sono visti per la prima volta gli effetti della sua orogenia e ha rischiato di uccidere un suo coetaneo. Non si rende conto di quanto è accaduto, quello che sembra più spaventarla è di come la madre sia totalmente cambiata nei suoi confronti, non la odia, anche se è quello ciò che vorrebbe esternare, ma la teme. Il Custode Schaffa viene a prenderla per portarla al Fulcro e durante il viaggio per Damaya sembra che forse davvero tutto si sistemerà, avrà un suo posto, dei privilegi. Ma è dei Custodi che dovrà davvero avere paura, anche se sarà lo stesso Schaffa a dirle che non deve temerli. Quella parte l'ho trovata davvero molto cruenta, non voglio dire che sia brutta, assolutamente, anzi fa capire subito al lettore com'è che girerà il mondo per Damaya da quel momento, cosa dovrà subire e come dovrà obbedire. Schaffa le fa intendere benissimo cosa accade a chi osa o ribellarsi o a chi non è in grado di controllare la sua orogenia e decide di mettere subito alla prova Damaya che afferma invece di esserne capace. Un modo sicuramente brutale che devo ammettere non mi aspettavo, ma è illuminante. Se prima infatti avevo visto di buon occhio Schaffa considerando che si era addirittura quasi fatto amare per come si era comportato rispondendo a modo alla madre di Damaya, subito dopo ho cambiato idea. La sua gentilezza mista ai modi terribili è un mix eccezionale e non potevo aspettarmi di meglio. Le cose non miglioreranno per Damaya una volta che sarà entrata nel Fulcro. Nonostante infatti eccelli durante le lezioni rimarrà inizialmente sola. I suoi compagni infatti la criticheranno, le faranno dei dispetti e dovrà sopportare il tutto fino a quando non deciderà di opporsi. Alleanze sbagliate e piani ben escogitati le faranno ottenere più o meno ciò che voleva. Più o meno, perché ci sarà sempre un prezzo da pagare. Syenite è una ragazza orogena che ambisce al quinto anello. Il suo compito è quello di concepire un figlio con il dieci anelli Alabaster e i due porteranno a termine il compito senza alcuna emozione o trasporto. A Syenite infatti non piace Alabaster. Ha rapporti con lui soltanto perché così le è stato comandanto di fare e anche perché vuole i privilegi che soltanto un cinque anelli ha accesso. Eppure durante il viaggio che intraprende con Alabaster le sue vedute cominceranno a cambiare: Alabaster è infatti un personaggio che ho decisamente amato. Ha dieci anelli ma non è il classico borioso e sicuro di sé. Lo vediamo anzi, piuttosto svogliato, disattento e allo stesso tempo si nasconde in lui una consapevolezza del mondo che lo ha reso quasi arrendevole. Quasi, perché farà di tutto per aiutare Syenite, specie quando si ritroveranno su un'isola in compagnia di Innon, altro personaggio che mi è piaciuto. I Meov sono una popolazione che al contrario dei Custodi non teme gli orogeni, anzi, li mette addirittura al comando. Sarà a quel punto che per Syenite molte cose si faranno più chiare, non solo per questo 'potere', ma anche per come hanno agito i Custodi contro di lei. Di Syenite ho amato il temperamento che raggiunge alla fine del romanzo: quando si protende verso l'ametista è quasi un completamento che la porta sia a distruggerla che a farla vincere. Il suo cambiamento sarà decisivo ai fini della trama. Tutto quello in cui aveva sempre creduto e sperato arriverà ben presto a essere visto da lei sotto un'altra prospettiva. Una volta arrivati alla fine del romanzo quello che sconvolge è il legame che Essun, Damaya e Syenite hanno. L'ho trovato costruito magistralmente e ne sono davvero rimasta soddisfatta. Non mi ero immaginata una cosa del genere e considerando che mi piace, naturalmente, quando vengo sorpresa, questo non può che far acquistare punti al romanzo. Voglio fare infine una menzione speciale per Binof Elite Yumenes, l'ho trovata un personaggio davvero interessante e con molto senso di intraprendenza. Credo che nei prossimi volumi avrà un ruolo centrale e che quindi convenga davvero tenerla d'occhio. Sono però anche curiosa di sapere cosa sia successo a Crack, anche lei un personaggio in cui riponevo molto aspettative, dal carattere marcato e incisivo.

Stile

Lo stile è davvero geniale: si adatta a ogni contesto, a ogni personaggio.  Prima accennavo ai capitoli in cui compare Essun. Essun è un personaggio che ha bisogno di continue conferme, che è ossessionata dalla vendetta e allo stesso tempo la ritroviamo incredibilmente calma -per lo stress che ha dovuto sopportare. Anche lo stile quindi si accorpora a quelle che sono le emozioni che vive Essun, a volte ci sono delle parentesi che spiegano meglio una situazione, ma in realtà non la stanno spiegando al lettore ma a Essun stessa. Lo stile infatti non è indirizzato a noi che leggiamo ma a lei. La calma, la rasserena, la fa meditare su quello che bisogna fare. Stile diverso invece per quanto riguarda le altre due protagoniste, ovvero Syenite e Damaya, perché sono personaggi più stabili, che non hanno bisogno che qualcuno consigli loro qualcosa. Questo è un dettaglio che ho davvero amato, è unico, originale, ti immagini che quindi sarà così per tutto il resto del libro e invece ti sorprende.
Non ho trovato alcun tipo di pecca, le informazioni vengono date nel momento opportuno, ciò significa che non c'è alcun infodump. Per questo motivo assegno senza problemi il massimo del punteggio a questo libro. E per ultimo, ma non per importanza, vi informo che questo testo, più gli altri due della serie, hanno vinto tre premi Hugo consecutivi come Miglior Romanzo. Non era mai successo!





domenica 28 aprile 2019

Recensione: 'Legio M Ultima: Sangue sull'impero' de I Demiurghi

Parliamo oggi dell'ultimo volume de I Demiurghi, 'Sangue sull'Impero'! Se vi siete persi le scorse recensioni potete recuperare la prima cliccando qui e per la seconda qui.

Titolo: Le Cronache della Legio M Ultima: Sangue sull'impero

Autori: I Demiurghi

Edito da: Self publishing

Genere: Fantasy storico

Formato: Cartaceo (brossura)

Prezzo: 11.90€

Disponibile su: Ibs e sul blog legiomultima.it

Pagine: 109

Data di uscita: 4 settembre 2018


Trama

 Un normale trasferimento da Roma a Spoleto, ai piedi del Gran Sasso si trasforma in un incubo notturno. Una missione come tante, tra le selve della Gallia Belgica, per stanare nemici non comuni. Un Severo torna a cavalcare nelle legioni contro i nemici di Diocleziano e dell'impero. Un giovane attraversa la guerra civile che infiamma la Grecia e l'impero uscendone profondamente cambiato. Una raccolta noir di quattro racconti, quattro momenti nel mondo della Specula e della Legio M Ultima per assaporare la vita - e la morte - all'epoca degli antichi romani, con un pizzico di fantasia e uno di realismo. 

 In questo volume ci ritroveremo a leggere quattro racconti fantastici che trasudano di magia, mistero e di Antica Roma. Conosciamo già alcuni dei personaggi che ne sono protagonisti perché li abbiamo ritrovati nei precedenti volumi così come faremo la conoscenza di nuovi. Questi racconti sono scollegati gli uni dagli altri, quindi si possono leggere tranquillamente senza seguire una regolare trama ma vi consiglio comunque di leggere gli altri due volumi di Legio M Ultima, questo perché vi saranno più chiari alcuni comportamenti e avrete già assaporato il mondo creato da I Demiurghi, ovvero l'Antica Roma ai tempi di Diocleziano che va a sposarsi con il fantastico, dove creature mitologiche, dèi, patti avventati e creature della notte popolano le avventure dei nostri protagonisti. Come già accennato nella prima recensione abbiamo l'ucronia e quello che mi è piaciuto particolarmente è che alla fine del romanzo abbiamo una tabella che riassume tutti i principali eventi dell'epoca. Eventi che gli autori possono o aver lasciato così come sono o modificati senza andare a scomodare personaggi troppo importanti. Le varie modifiche che sono state effettuate sono tutte riportate con conseguente spiegazione di come in realtà avvennero i fatti. Credo che sia stato portato a termine un lavoro egregio, non solo perché abbiamo il  genere fantastico in una Roma sapientemente ricostruita ma perché conosciamo gli usi e i costumi, i termini latini e varie leggende che è sempre un piacere andarsi a leggere e conoscere. Non stiamo quindi soltanto leggendo quattro racconti fantastici ma stiamo anche facendo un tuffo nella storia, sia se pur con qualche cambiamento.
In questi quattro racconti ritroviamo il mistero e gli intrighi degli altri due Legio M Ultima. La devastazione di Amiternum trova impreparati Azia e Gautigoth, la ricerca di un manufatto magico porta alla sofferenza e una battaglia alla distruzione di un'intera legione. Vedremo cosa è cambiato nella vita di Azia e Domiziano e quanto un loro ordine sia stato decisivo per la vita di un giovane ragazzo.

Personaggi

Ritroviamo Azia e Domiziano, rimasti fedeli l'uno con l'altra, rispettosi ma sempre combattivi. Non si lasciano scappare parole contrariate quando sono in disaccordo, specialmente quando è in gioco l'onore e la vendetta su Miriam. Massimino è uno dei personaggi principali ed è quello che mi ha colpita di più: è il nipote di Domiziano e scappa via da casa dopo che questa è andata in fiamme. I suoi genitori sono stati accusati di tradimento e condannati a morire. L'unico posto dove pensa sia saggio rifiugiarsi è proprio a casa dello zio Domiziano convinto che saprà essere di aiuto per lui. E sarà così: Domiziano farà davvero rinascere Massimino come personaggio, gli rivelerà ogni cosa e il ragazzo farà una scelta e proverà la sua parola con un atto estremamente simbolico. La stessa Azia che è sempre ferma e rigida rimarrà colpita dall'atto del ragazzo, considerando la sua giovane età. Mai lo avrebbe creduto capace di così tanto ardire. Massimino crederà a qualsiasi parola dello zio, gli prometterà eterna obbedienza e cambierà così tanto da addirittura cambiare nome. Mi è piaciuto come si sia dimostrato forte nonostante sia appunto poco più di un bambino. Il suo coraggio e la sua lealtà sono proprio le doti che lo salveranno e che gli faranno conquistare l'ammirazione di Azia che non era proprio partita benevola nei suoi confronti. Lei stessa è infatti ancora più aggressiva dopo quello che lei è successo e insieme a Domiziano scateneranno un vero e proprio inferno. Hosios è invece l'unico superstite insieme a Aurelia di un massacro a seguito di una spedizione. Erano infatti stati incaricati di andare a sincerarsi dell'esistenza di un artefatto in grado di imbrigliare il potere di uno spirito del fuoco. Quando perde tutto e non gli rimane che scappare sentiamo la sua disperazione, il suo scoraggiamento eppure procede. Non si ferma nonostante l'angoscia. Stesse caratteristiche le ritroviamo in Marcus Ausonio che riesce a vincere una battaglia contro i riformisti a un prezzo troppo elevato: durante l'attacco non solo ha perso la legione ma ha anche dovuto accettare la perdita del suo padrone Carmine Buoro, a cui portava un profondo rispetto. Durante la sua fuga ripenserà spesso a quei momenti nefasti, a quanto Carmine fosse un ottimo comandante, a quanto fosse stata importante la sua amicizia con Luciano. Lo vediamo tormentato e afflitto, è un uomo che ha perso tutto e che non potrà mai e poi mai riscattarsi.


Stile

Sono quattro racconti principali, come già detto, e hanno uno stile semplice, diretto e che mi è davvero piaciuto. Nei due volumi precedenti avevo scritto che c'erano alcune parti raccontate, credo che invece adesso, forse perché si tratta di racconti, lo stile sia più incisivo e dritto al punto. Ho provato la stessa ansia che provavano i protagonisti, lo stesso stato di impotenza e tristezza e credo che questo sia essenziale quando si legge un racconto. L'immedesimazione funziona perfettamente: per questo, anche in questo caso, assegno il massimo del punteggio.



sabato 27 aprile 2019

Recensione: 'Legio M Ultima: l'impero reagisce' de I Demiurghi

Parliamo oggi del secondo volume della saga di 'Legio M Ultima', ovvero 'l'impero reagisce'! Se vi siete persi la recensione del primo romanzo potete recuperarla cliccando qui!


 Titolo: Legio M Ultima: l'impero reagisce

Autori: I Demiurghi

Edito da: Astro Edizioni

Genere: Fantasy storico

Formato: Cartaceo e digitale

Prezzo: 13.90€ cartaceo, 3.99€ ebook

Pagine: 336

Disponibile su Kindle Unlimited



Trama

Si apre una nuova partita a latrunculi, l’antesignano degli scacchi dei romani. La partita di Zarich con il riformista riprende, cruda e spietata.
Azia Medea e la sua coorte VI percorreranno strade mai calcate e ne pagheranno lo scotto; Gautighot e compagni, sempre pronti, risponderanno all’appello finale per porre fine alla guerra civile, alla rivolta dei riformisti che nel frattempo è scoppiata.
Le avventure della Legio M Ultima, in difesa dell’ultimo baluardo di civiltà rappresentato da Roma e Diocleziano, saranno ancora una volta le contromosse di un giocatore astuto che troverà in Azia Medea, la sapiente più fredda della Specula, un’alleata preziosa.


Anche per questo romanzo abbiamo una trama che sostanzialmente è divisa in quattro parti: credo che l'effetto fantastico sia più palpabile nella prima metà dove infatti troviamo i protagonisti naufragati su un'isola all'apparenza deserta mentre erano in missione verso Creta. Credo che questa parte sia dedicata più che altro all'azione, all'avventura, alle creature mitologiche e mi è piaciuto come, anche per questo romanzo, si siano mischiate diverse religioni che però riconducono allo stesso dio. Vediamo come infatti una volta approdati su quest'isola trovino il tempio di Poseidone, o meglio conosciuto da loro come Nettuno. Nell'altra parte del romanzo ecco che invece viviamo gli itnrighi di corte, i tradimenti, i vari sotterfugi per arrivare finalmente allo scacco matto. C'è stata un'insurrezione al Nord, una guerra civile scatenata dai riformisti e quello che viene richiesto dai nuovi personaggi che incontreremo è una buona dose di astuzia oltre ovviamente al sapere essere più letali possibili. Ho adorato come queste due aspetti si sposino perfettamente: siamo nell'antica Roma, gli intrighi e i tradimenti devono essere essenziali e quando al tutto si aggiunge quel tocco fantasy che ci fa assaporare come una leggenda può divenire realtà, ecco che il racconto si fa magnifico. In questo romanzo ricontreremo vecchi personaggi così come ne faremo conoscenza di nuovi. Azia la vediamo all'inizio insieme a una nuova squadra, dato che appunto l'avevamo lasciata con la richiesta di abbandonare i suoi vecchi compagni. Qui è incaricata di spiare queste nuove persone ma la sua missione viene ben presto scoperta. Ma non è questo a preoccupare tutti: si ritroveranno infatti intrappolati in quella che è una guerra tra dei, tra Poseidone e Dioniso. Dalla parte di Poseidone vedremo creature mitologiche come draghi e serpenti marini, alleati con i tritoni, mentre dalla parte di Dioniso ci saranno i suoi fedeli satiri. O ancora, ci ritroveremo in un campo di fiori maledetti dove si mormora che alcuni bambini vengano rapiti. Quando andranno ad esplorare e saranno quindi costretti a giungere in questo campo di fiori capiranno che niente è come sembra e che saranno gli stessi fiori a far vedere ciò che in realtà non è.

Personaggi

Abbiamo ovviamente già conosciuto Azia, la nostra eroina che dopo aver abbandonato i suoi vecchi compagni si è unita a una nuova compagnia restando comunque sia sempre molto isolata. Il suo passato continua a tormentarla e anche se qualcuno le crede e riesce ad arrivare a scoprire cos'è che ha combinato resterà sempre molto in guardia e non riuscirà a fidarsi immediatamente. L'unica persona che resta fissa nel suo cuore è la sua ormai ex schiava Krizia che vede come una figlia ma resta in buoni rapporti anche con Domiziano. Questo in effetti non mi ha sorpresa e, anzi, ne sono stata felice perché nello scorso volume era l'unico con il quale era riuscita a creare un vero legame. Nella seconda parte del romanzo un altro personaggio con cui farà amicizia sarà Tolomeo Colosso, bollato come traditore e quindi costretto a fuggire quando in realtà è sostanzialmente un buono. Azia si legherà molto a Tolomeo riuscendo a scorgere qualcosa di buono nella sua anima. Devo dire che invece mi sono piaciuti anche i suoi battibecchi con Marzio, sia perché in quanto personaggio solitario e burbero è quello che ci si aspetta, sia perché Marzio non può conoscerla davvero bene come pensa e quindi si rapporta con lei nel modo sbagliato ma senza farlo intenzionalmente. Tra l'altro il personaggio di Marzio mi è davvero piaciuto molto e ho amato come riesce a tenere in pugno la situazione e come si rapporta con gli altri, tra i quali Lux. Tra i nuovi personaggi conosciamo Meretrix che dopo esser stata catturata si ritrova alleata con Merope, incaricata di riprendere il tridente di Poseidone e di sbarazzarsi dei satiri che servono Dioniso. Merope non è che un drago marino insieme a Mizar, lo strambo personaggio che hanno subito incontrato sull'isola. A parte i draghi marini, ci saranno anche i tritoni come per esempio Astrali che durante la lotta sceglierà di legarsi a Lux mentre Azia combatterà a fianco di Alnitak, un drago marino. Alcuni di questi personaggi nella seconda parte del romanzo scompariranno: senza fare spoiler dico soltanto che andremo quindi a conoscere la loro sorte e cosa è successo nel frattempo. Per alcuni di loro ne sono stata molto dispiaciuta, il che è inevitabile considerando che ci si affeziona durante la lettura. Interessanti sono i personaggi di Gawain e Laxy. Gawain ha alle spalle diversi anni come spia e quindi è il più indicato per strisciare nell'ombra e carpire informazioni sui riformisti, ed è anche chiamato il Falco Grigio. Viene preso come schiavo e come tale si comporta non facendo destare alcun sospetto. Laxy ne è la sua padrona, abile a comandare e farsi rispettare. Insieme a Gawain cercherà di portare a termine la sua missione. Sprezzante e subdola saprà sempre come agire e come mettere a tacere i litigi che verranno a crearsi.


Stile

Come per il precedente romanzo anche questo è davvero molto ben scritto e non ci sono infatti errori né di ortografia né di battitura. Anche qui abbiamo un glossario alla fine che è davvero molto utile: vi consiglio infatti -e di nuovo- di leggere il significato di qualche parola a voi sconosciuta prima di iniziare la lettura del romanzo. Si nota anche per questo libro come sia stata certosina la cura dei dettagli e di quanto lavoro ci sia dietro. Devo dire che anche in questo caso ho trovato delle scene forse troppo raccontate ma ho notato che comunque sono di meno e non disturbano la lettura.
Quindi anche stavolta affido il massimo del punteggio.

venerdì 26 aprile 2019

[Segnalazione] 'L'anima della spada' di Valentina Piazza

Oggi voglio segnalarvi questo romance di Valentina Piazza 'L'anima della spada'!



Titolo: L'anima della spada

Autrice: Valentina Piazza

Edito da: Self publishing

Genere: Romance

Formato: Cartaceo e digitale

Prezzo: 10.00€ cartaceo, 0.99€ ebook

Data di uscita: 3 aprile 2019




Trama

 Milano, oggi.Francesca Losi, figlia di un grande esponente dell’aikido in Italia, alla morte di quest’ultimo e per suo volere, acquistò un’antica e preziosa katana giapponese durante un’asta di beneficenza, a Milano. La spada, arrugginita e danneggiata, versava in pessime condizioni ma la ragazza era determinata a riportarla ai suoi antichi splendori, esaudendo così anche l’ultimo desiderio di suo padre. 
Dopo essersi messa in contatto con il togishi, Kimura Kaito, un noto restauratore di spade, cominciò insieme a lui il restauro della lama. Ogni volta che Francesca poserà la mano sulla katana, questa le parlerà attraverso visioni dominate da una voce di donna, intenzionata a svelare il passato e l’anima della spada…


Giappone, XIV secolo.
Yamamoto Takeshi, un famoso guerriero, aveva perso la propria katana durante uno scontro e, conoscendo la fama del fabbro Masamune, gli aveva commissionato una nuova arma: la spada Koi, una katana micidiale, dai poteri ultraterreni…


“Quando Takeshi, il guerriero, serrò la sua presa su di me, vidi la luce della sua anima...”

  Estratto

 Tutto era fuoco intorno a lui, la realtà che stavano vivendo gli ricordava il suo sogno; la vita che aveva condotto fino a quel giorno moriva tra i bagliori delle fiamme, e il suo cuore rinasceva insieme a quello di Koi, fusi in uno solo. Come aveva predetto Masamune: “Non si può mai sapere cosa succede, quando due anime si incontrano.” Le loro erano esplose in una potente deflagrazione, con le mani intrecciate e i sospiri condensati si amavano senza sosta, ricostruendosi. Senza più nessun limite che li definisse, potevano arrivare ovunque e capivano ogni cosa, la loro era un’accresciuta e sublime percezione del mondo, derivata dall’accettazione della verità urlata dai loro stessi cuori.


L'autrice
 
Valentina Piazza ha 32 anni, è nata il 4 giugno 1986 a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Si è laureata all’Università degli Studi di Milano, a indirizzo Lettere moderne, con una tesi riguardante la storia dell’Inquisizione. Ha lavorato come insegnante di scuola dell’infanzia e come commessa in libreria per alcuni anni. Attualmente vive in provincia di Genova, è sposata e ha due bellissime bambine di cinque e tre anni, da qualche tempo è mamma a tempo pieno e collabora con un blog: “Romance non stop” per cui scrive recensioni. Ha moltissimi interessi tra cui il disegno, la fotografia e la scrittura. Ha pubblicato per la Literary Romance “Tesoro di Scozia”(2018) e “Il canto degli abissi”(2018); per Panesi Edizioni: "Il castello dei desideri", invece autopubblicati: “Raccontami della Scozia”, “Lo scozzese dei miei sogni” e “L’anima della spada”.
 

mercoledì 24 aprile 2019

[Segnalazione] 'Un cavaliere tutto suo' di Jill Barnett

Oggi voglio segnalarvi questo romanzo 'Un cavaliere tutto suo' di Jill Barnett tradotto da Isabella Nanni che si sta appunto dedicando alla traduzione di alcuni inediti dell'autrice e a quella di due regency già pubblicati da Mondadori. Vi invito anche a visionare la sua pagina Facebook 'Doubleface Traduzioni'. La trovate anche su Instagram e LinkedIn!
Partiamo ora con la scheda del romanzo.

Titolo: Un cavaliere tutto suo. Inganni d'amore Vol.1

Titolo originale: A knight in tarnished armor

Autrice: Jill Barnett

Traduttrice: Isabella Nanni

Edito da: Babelcube

Genere: Romance

Prezzo: Ebook 2.59€ su Amazon

Pagine: 84 su Kindle, 95 su Inbooks

Serie: Inganni d'amore


Trama

Nel tentativo disperato di evitare un matrimonio imposto con il Barone di Warbrooke, il cavaliere più temuto d’Inghilterra, Lady Linnet di Ardenwood assolda il pericoloso mercenario William de Ros perché l’aiuti a fuggire in convento. A sua insaputa, de Ros in realtà è proprio il nuovo Barone di Warbrooke e d’accordo con il protettivo nonno di Linnet ha solo una settimana per farle la corte e conquistarla. Se solo sapesse come fare a corteggiare una dama…

L'autrice

Definita “la maestra dei romanzi dell’amore e della risata”, Jill Barnett è un’autrice di fama internazionale con oltre 8 milioni di copie cartacee vendute ed è stata spesso al vertice delle classifiche dei best seller del New York Times, USA Today, The Washington Post, e Publishers Weekly. Con l’avvento dell’era digitale Jill Barnett è stata numero 1 con i suoi 18 libri nella classifica dei titoli a pagamento più venduti su Amazon e ha venduto oltre un milione di copie digitali. In Italia alcuni suoi libri sono stati pubblicati da Mondadori.


Estratto



Linnet scosse la testa e sospirò. “Ho sempre pensato che il mio primo bacio sarebbe stato nel giardino del castello, ad Ardenwood.” Fece un sorriso trasognato. “Al chiaro di luna, con le rose notturne e i caprifogli in fiore e io tra le braccia di un bel cavaliere che mi facesse la corte.”
“Come sogna di essere corteggiata una dama?” Provò a chiedere lui facendo finta di sembrare indifferente, senza tradire quanto fosse importante per lui la sua risposta.
“Come? Non ne sono certa. Nel solito modo suppongo. Con fiori e dolcetti e gesti romantici. Ciascuno dei mariti delle mie sorelle ha corteggiato la sposa in maniera diversa. Michael per Maude suonò il liuto e le cantò ballate d’amore. Fu molto toccante. John scrisse a Elizabeth delle poesie molto appassionate.”
William soffocò un mugolio.
“Il marito di Isabelle le portò sete ed essenze profumate dall’Oriente, e dolci deliziosi e un mazzo di fiori. Fu davvero romantico.”
Romantico. Una qualità che William decisamente non possedeva. Non riusciva a declamare belle parole e gli avevano detto che quando cantava sembrava di sentire le catene arrugginite di un ponte levatoio.