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giovedì 23 maggio 2019

Recensione: 'Phantomatìk' di Gianluca Agomeri

Oggi voglio parlarvi del misterioso Phantomatìk di Gianluca Agomeri!



Titolo: Phantomatìk

Autore: Gianluca Agomeri

Edito da: GDS Edizioni

Genere: Mystery

Formato: Cartaceo (brossura), digitale

Prezzo: 15.51€ cartaceo, 3.49€ Kindle

Pagine: 313




Trama

 La criminalità organizzata si sta rafforzando e i Servizi Segreti faticano a seguirne le tracce. Un misterioso giustiziere masche-rato dalla forza sovrumana, nel frattempo, combatte una battaglia personale contro la malavita. Eroe o fuorilegge? È il dilemma che presto dovrà affrontare Miriam Piccoli, agente operativo dell'Intelligence il cui destino si intreccerà con quello del superuomo dall’identità sconosciuta. Intanto, la temuta banda criminale della Signora si prepara a colpire...

Un romanzo che tiene incollati alle pagine fino alla fine, anche solo per scoprire l'identità del tanto misterioso Phantomatìk. Non si tratta infatti di un semplice supereroe, sembra essere qualcosa di più, qualcosa che Miriam Piccoli deve assolutamente scoprire. Proprio lei è stata salvata dall'uomo in nero dopo che era stata rapita, e un'altra volta ancora viene tratta in salvo da Phantomatìk in una situazione in cui davvero ha rischiato ancor di più di perdere la vita. Miriam non ha dubbi: quell'uomo mascherato che si nasconde dietro una visiera nera è un eroe considerando che è sempre pronto a tirarla fuori dai guai. Ma questo non convince i suoi colleghi dei Servizi Segreti: c'è chi si burla di lei come Mimmo, che sarà proprio lui a dare il soprannome Phantomatìk a questo uomo in nero che accorre a salvarla. Altri ancora pensano che invece sia tutt'altro che un eroe: è anzi qualcuno che lavora per la Signora, capo di una temuta banda criminale che li sta facendo impazzire. Miriam però non dà ascolto ai suoi colleghi e cerca come può di scoprire l'identità dell'uomo di cui si riconosce innamorata. Anche se non sa chi è, anche se non conosce il suo volto, sa di potersi fidare di lui.
Come detto a inizio recensione anche io non vedevo l'ora di scoprire chi fosse e sono rimasta davvero meravigliata quando la sua identità è venuta a galla: non me lo sarei mai aspettata e sono contenta quando è così e il libro riesce a sorprendermi, significa infatti che non è scontato o banale. Alla fine ho ricollegato tutti gli indizi, anche quelli dei primi capitoli, e in effetti tutto combacia alla perfezione. Solo che la spiegazione è talmente incredibile che davvero, ammetto, non ci sarei mai arrivata. Il finale mi ha emozionata e mi ha lasciato con il giusto mood. Questo è un romanzo che riesce a miscelare diversi generi, tra cui il mystery, il giallo, l'avventura, anche l'urban fantasy considerando che il nostro eroe mascherato ha una forza sovrumana che non lascia adito a dubbi. Non è infatti soltanto il suo vestiario , ben rinforzato, che lo protegge. Ma è anche lui stesso che si muove velocemente, che riesce ad uccidere con precisione e con una forza spropositata. Non si può fare a meno che ammirarlo e ho capito perfettamente come infatti si sia sentita Miriam tutto il tempo. Ma adesso andiamo a vedere più nel dettaglio i protagonisti della nostra vicenda.

Personaggi

Miriam Piccoli fa parte dei Servizi Segreti del Dipartimento di criminalità interna insieme ai colleghi Mimmo de Carli, Diego Foletti, il Capo del suo Dipartimento Marcello Vanni e il capo dei Servizi Segreti ovvero Cesare Ruggerio. Con loro instaura un rapporto che ha degli alti e bassi e che molto spesso viene compromesso durante il corso della vicenda. Le sue storie sul misterioso e forte uomo che l'ha salvata quando è stata vittima di un'imboscata e poi ancora dopo un suo rapimento, hanno fatto dividere i suoi colleghi sulla questione. Mimmo, bonaccione e più alla mano, sarà un'utile risorsa per Miriam anche se inizialmente la prende in giro e inventa per il suo uomo il soprannome Phantomatìk come se fosse un vero e proprio supereroe. E sempre lui si mette d'impegno nel ricercare gli indizi, trovando il primo di una lunga lista che si rivelerà decisamente importante. Marcello la prende a cuore anche se spesso non riesce a capire le motivazioni di alcuni suoi gesti. Quello che infatti vediamo è che Miriam è sicuramente spericolata e coraggiosa. Nonostante la paura e il timore che ha potuto provare ogni volta che è stata rapita è sempre riuscita a mantenere il controllo, il giusto sangue freddo per escogitare un modo per farla franca, aiutata anche da Phantomatìk che sembra ogni volta lì per lei. Allo stesso tempo però Miriam non fa la parte della principessa inerme che aspetta di essere salvata: in un'occasione infatti sarà lei ad aiutare Phantomatìk, arrivando a collaborare. Si preoccupa e si adopera per fare in modo che nessuno riesca a prenderlo e fa quel che può per aiutarlo e dare quindi il suo contributo uscendo, la maggior parte delle volte, non totalmente illesa. Quello che voglio dire è che Miriam si mette in gioco, non rimane ferma quando l'uomo nero accorre, e anzi, in un'occasione nonostante non potesse sapere la reazione di Phantomatìk prova a togliergli la visiera per scoprire chi è. Quello che mi è piaciuto di lei è quando si svela completamente per far uscire fuori la Signora, capo della banda criminale a cui danno la caccia. Miriam è infatti convinta della sua identità ma deve fare in modo che la Signora esca fuori allo scoperto da sola: ma è come ci riesce che fa crescere l'ammirazione nei suoi confronti. Sia perché si mette completamente a nudo, rivelando segreti che non aveva mai confessato mettendo a repentaglio il suo lavoro nei Servizi Segreti. Ma non solo: scopriamo anche che in realtà ha un carattere fragile, che ha problemi non indifferenti e che si sente sola. Non ha amici, nemmeno tra i suoi colleghi sente di potersi fidare così tanto da instaurare una solida relazione. Ed è proprio questo, secondo me, l'aspetto centrale del carattere di Miriam e che alla fine la farà uscire vittoriosa: il riuscire ad ammettere a se stessa che sì, non ha amici, ma che è pronta d'altro canto ad aprire le sue braccia a chi è in pericolo ed è in seria difficoltà, non importa chi sia. Questo suo esternarsi completamente non potrà che far rimanere meravigliati chiunque, anche chi meno ci aspettiamo. Alla fine del suo viaggio, Miriam capirà che è in grado di farcela e il discorso finale con la Signora ci fa intendere quanto, in realtà, sia una persona affidabile e protettiva.
Una menzione speciale devo farla a Nadia Franchini, ora non più in servizio dopo che, durante la sua ultima missione, le è stato versato dell'acido addosso rovinando per sempre il suo aspetto. Nadia odia il fatto che non può più mettersi in mostra per una missione, dato che ormai è troppo riconoscibile, si sente che ha l'assoluto bisogno di emergere in quanto è una donna davvero intelligente. Il suo aiuto, anche se dietro le quinte, sarà infatti predominante.

Stile

Questo è uno stile che non ha bisogno di consigli o altro: non ci sono errori, né di battitura né di ortografia e ho notato che è stato usato molto bene lo show don't tell. Le scene ci vengono presentate in modo chiaro e diretto, non mi è mai capitato di rileggere più volte una parte perché non l'avevo intesa. Mi sono piaciuti i colpi di scena, sia dell'uomo in nero che anche della Signora. Ammetto che quest'ultima non mi aveva molto convinta alla fine, ma ricollegandola a Miriam e al suo 'svelamento' di fronte a tutti ha il suo senso. Quindi, detto questo, consiglio assolutamente la lettura di questo romanzo!

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