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martedì 10 settembre 2019

Recensione: 'La lacrima dell'ibisco' di Marcello Benelli

Oggi voglio parlarvi di un romanzo fantasy, 'La lacrima dell'ibisco' di Marcello Benelli!



Titolo: La lacrima dell'ibisco I: L'occhio di pietra

Autore: Marcello Benelli

Edito da: GDS Edizioni

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo e Ebook

Prezzo: Cartaceo 15,43€, ebook 0,99€

Pagine: 320




Trama

La minaccia di una guerra annunciata e mai esplosa contro il misterioso Re oscuro incombe sul regno di Eptagonìa, di cui il giovane Aheànder ha ereditato il governo a seguito della prematura scomparsa del padre. La situazione di stallo s’interrompe di colpo quando una notte, durante lo scontro con un drago d’onice, sua moglie Lizabeth scompare dal palazzo reale. Costretto ad affrontare paure mai superate e misurarsi con avversari sempre più letali, il principe si lancia in un viaggio oltre i confini del mondo conosciuto alla ricerca dell’acciaio sacro, l’unica arma in grado di opporsi all’avanzata del nemico. Ma quella di Aheànder e dei suoi compagni è anche una lotta contro il tempo, perché le vite di Lizabeth e del figlio che porta in grembo sono appese a un filo, e dal passato della principessa affiora un segreto da cui dipende il destino stesso dell’umanità.

Uno dei motivi per cui ho apprezzato questa lettura è anche per il genere: ci troviamo davanti infatti a un romanzo high fantasy che riesce a non sprofondare in nessun cliché già visto. Mi preme sottolineare una cosa: sono forse una delle poche persone che ama i cliché, purché l'autore cerchi di renderli in qualche modo suoi, originali. In questo romanzo la cosa bella è che durante la lettura percepisci che è un fantasy e che quindi gli elementi sono quelli caratterizzanti del genere ma allo stesso tempo ti accorgi che stai leggendo una storia completamente nuova e non riesci a identificare quelle che possono essere scene già viste e ripetute. Quando infatti Aheànder va in cerca della spada Tanafer il viaggio potrebbe essere ricollegato alla classica quest che ben conosciamo e che personalmente apprezzo. Qui, nonostante l'elemento ricorrente, l'ho trovato lo stesso originale e interessante il tutto condito da un ottimo stile narrativo. Ma andiamo per ordine: una guerra sta per scatenarsi contro il Re Oscuro e il primo passo avanti per fare in modo che il suo piano cominci è quello di rapire la principessa Lizabeth, moglie di Aheànder. Ma quello che potrebbe sembrare un 'semplice' rapimento politico nasconde in realtà ben altro segreto. Lizabeth sembra infatti custodire, senza che lei neanche lo sappia, un potere capace di esaudire il sogno più recondito del Re Oscuro. Aheànder, appresa la notizia del rapimento di sua moglie, non si dà per vinto. Decide di mettersi in viaggio per recuperare la leggendaria spada Tanafer, l'unica il cui acciaio ha il potere di ferire definitivamente il nemico.
'L'occhio di pietra' è il primo volume di questa saga: personalmente non vedo l'ora di conoscere di più riguardo il Re Oscuro dato che gli antagonisti sono sempre i personaggi che più mi attraggono quando leggo un romanzo. Ma adesso andiamo a conoscere e approfondire meglio i personaggi principali e quelli che mi sono rimasti più a cuore.

Personaggi

Cominciamo con Lizabeth di Loreen, principessa e moglie del principe Aheànder. La conosciamo sin dall'inizio come una donna gentile, premurosa e che ha a cuore la sorte dei suoi amici. Oltre questo, è profondamente innamorata di suo marito, sentimento che viene ricambiato. Aspetta suo figlio e questo la rende anche più dolce e specialmente più attenta: fa bene attenzione infatti a non rivelare l'informazione ai suoi nemici e anche in una situazione disperata come è quella del suo rapimento mantiene il suo buon carattere. Per esempio, prova a fare conversazione con lo strano essere che è imprigionato accanto a lei, quando magari avrebbe dovuto esserne inorridita. Lizabeth è proprio così: calma, buona, come se cercasse di intravedere del potenziale in tutto quello che la circonda. Allo stesso tempo cerca di non farsi mettere i piedi in testa da Sjbil, la servitrice del Re Oscuro che l'ha rapita. Anche quando lei cerca di piegarla e carpisce informazioni che dovrebbero farla tremare lei mantiene il suo sangue freddo. Lizabeth è infatti un personaggio che non solo mi è piaciuto ma che ora mi ha davvero incuriosita: custodisce qualcosa di veramente prezioso, il suo passato è la chiave che farà avanzare in modo definitivo il nemico. Non posso naturalmente svelarvi di quale segreto si tratti, ma Lizabeth ha bisogno ora più che mai che suo marito vada a salvarla. Ho trovato molto interessante questo aspetto e sono molto curiosa nel leggere ciò che le succederà in seguito. Sjbil è l'altro personaggio femminile che mi è piaciuto non solo perché amo di per sé gli antagonisti ma anche perché mi sembra molto affascinante: è completamente assoggettata al volere del Re Oscuro, cerca di compiacerlo e si duole quando non riesce a scoprire ciò che lui desidera e quindi di solito questo porta a un bivio. Mi sono quindi fatta una mia idea su come sfocerà infine questo personaggio, chissà se poi l'autore saprà sorprendermi! Comunque sia, è il personaggio che mi ha affascinato di più essendo anche una maga.
Aheànder ha un carattere sì, forte ed è senza dubbio coraggioso, ma allo stesso tempo ho notato in lui come una cicatrice nell'animo. Suo padre è morto nella precedente guerra e mi è parso molto tormentato dal sua fantasma, si sente non solo in colpa per la sua morte ma ha anche il presentimento che non potrà mai eguagliarlo. Il principe però, nonostante i suoi pensieri, non si piange addosso. Si presenta, anzi, molto combattivo e parte subito alla ricerca della spada Tanafer. Nel viaggio è inizialmente accompagnato dall'amico Rupert, troveranno il misterioso Archeos che li indirizzerà infine verso il giusto luogo dove trovare Tanafer. Allo stesso tempo Aheànder viene a scoprire alcune storie ricche di dettagli rilevanti per il corso della guerra. Sa ora cosa bisogna fare e quanto in fretta deve muoversi per poter salvare sua moglie. Non è un personaggio che tentenna e questo lo si nota molto proprio mentre deve cercare di ottenere la spada. Per questo lo considero valoroso: sa, nel momento opportuno, cosa deve fare e cosa è giusto fare.
Voglio inoltre citare altri due personaggi, Devon e Elladan, mandati in missione per uccidere due maghi che grazie ai loro poteri riuscivano a individuare oggetti magici. Tra i due mi sono affezionata di più a Elladan, l'elfo nero, non solo perché è molto capace ma anche perché, nonostante voglia passare per il classico ladro della situazione che ha a mente solo la ricompensa per la missione, ha anche tutt'altri sentimenti. Già solo nella scena in cui è nella locanda si riesce a capirlo: a differenza del suo compagno infatti si immischia, protegge e inizia ad amare, sentimento che lo tiene ancorato quando poi si ritroverà in una situazione più disperata.

Stile

Che dire riguardo lo stile: per me è fluido, senza errori né di battitura né di ortografia e si legge che è una meraviglia. Ho apprezzato i dialoghi che mi sono sembrati realistici così come ho apprezzato le scene in show don't tell, tecnica utilizzata molto bene anche durante le battaglie dato che le visionavo perfettamente nella mia testa. Anche l'inizio è buono: conosciamo subito Lizabeth e successivamente Devon e Elladan e ci ritroviamo immersi in una scena sia di azione che di stealth.
Considerando che non ho elementi da segnalare riguardo lo stile, posso concludere consigliandovi questo romanzo che ha anche un messaggio intrinseco che mi è molto piaciuto!



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