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venerdì 7 ottobre 2022

Recensione in anteprima: "Il Messo dei Numi. La Guerra del Vespro" di Estelwen Oriel

 Buongiorno a tutti!
Oggi esce il primo volume della saga fantasy "La guerra del vespro", ovvero "Il Messo dei Numi" di Estelwen Oriel. Ho avuto il piacere di poter leggere il romanzo in anteprima, quindi ecco qui la mia recensione che inaugura il review party che seguirà nei prossimi giorni!


Titolo: Il Messo dei Numi

Serie: La Guerra del Vespro, Vol.1

Autrice: Estelwen Oriel

Genere: Epic fantasy

Formato: Digitale

Prezzo: 3,99€, al lancio 2,69 

Data di lancio: 7 ottobre 2022



Trama

 "Quando ogni cosa diverrà cenere, non scordare: dal caos origina l’armonia.”

Belfodor e Man’thur, due fratelli umani, giungono a Galadin per chiedere aiuto all’immortale re Noemathar, il Messo dei Numi, su suggerimento della galadiniana Sarluan. Ella ritiene che il re possa essere in grado di comprendere i problemi che affliggono Belfodor: il ragazzo, infatti, spesso compie azioni che trascendono l’umano, per poi dimenticarsene. Quando arrivano in città, i due compiono l’errore di attraversare il confine proibito e vengono condotti nelle prigioni di Galadin. Durante la notte, Belfodor viene aggredito da uno spirito malvagio e inaspettatamente è tratto in salvo da Talrion, figlio di Noemathar. Ma cosa lega il giovane contadino al principe e perché proprio questo legame sembra essere la scintilla che darà origine al caos? La realtà, così com’è conosciuta, verrà infranta, dimostrando la fragilità delle proprie fondamenta. Nessun uomo potrà più aggrapparsi alla fede per identificare se stesso, ma sarà costretto a trovare la propria natura originaria.
Scontri epici, antiche creature e il volere dei Numi che si appresta a essere compiuto: l’universo intero si prepara a rinascere in questa spettacolare saga corale, volgendo al suo aspetto finale con la separazione definitiva della luce dall’ombra.
 
"Il Messo dei Numi" è un epic fantasy adatto a un pubblico adulto, sicuramente diverso da tanti altri fantasy che ho letto per come si differenzia sia nello stile che nell'ambientazione. Ma andiamo con ordine. Il romanzo ci fa vivere, sin dai primi capitoli, quell'atmosfera fantastica che tanto amo proiettandoci ben presto a Galadin, luogo meraviglioso dove vige la sua anima, Anelya, la Fiamma Celeste. Quindi abbiamo subito un grosso assaggio di quello che sarà il mondo creato dall'autrice; un world building sapientemente creato, con le proprie regole, la sua architettura, descritta con talmente tanta cura che nel corso della lettura sembra di essere lì, insieme ai personaggi. Immagino che l'autrice abbia davvero impiegato tantissimo tempo per creare un mondo non solo così vasto ma particolareggiato, aggiungendovi anche le leggende, il background dei personaggi, e specialmente la natura! Io adoro l'elemento naturale nei fantasy e in questo caso non posso che esserne rimasta pienamente soddisfatta. Ci sono tantissimi fiori dalle proprietà magiche e non solo sono molto interessanti e ci vengono presentati nel momento opportuno per i fini della trama (uno di questi fa la sua comparsa già dai primi capitoli del libro), ma abbiamo così tante informazioni e particolari che immagino non ci sia uno stelo a cui l'autrice non abbia pensato durante tutto il corso della narrazione. Non c'è infatti un singolo elemento che non abbia la sua storia, la sua funzionalità, tutto ha il suo filo logico, ogni cosa che viene presentata è stata curata e amata dall'autrice che ha dedicato davvero molto cura nel costruire il suo mondo. Ma qual è la storia?

Man'thur e Belfodor sono dei semplici contadini di Karkalas in viaggio verso Galadin per chiedere un aiuto al sovrano immortale Noemathar riguardo Belfodor stesso. Il ragazzo infatti ha cambi di umore sospetti, a volte agisce in maniera incontrollata e pericolosa rischiando anche di far del male, e il fratello non riesce a capire cos'è che gli è accaduto. Su consiglio Sarluan, che ha salvato Belfodor in uno di quei momenti, si recano quindi a Galadin per riuscire a capire cos'è che affligge il ragazzo. Il loro ingresso a Galadin non sarà proprio come se l'erano aspettato ma il sovrano, insieme a suo figlio, il principe Talrion, si offrono di aiutare il giovane, specie dopo aver constatato quanto il suo animo sia agitato dopo che durante la notte era riuscito ad attirare lo spirito malvagio imprigionato sotto di loro. Non c'è dubbio quindi; in Belfodor c'è veramente qualcosa che il ragazzo deve affrontare e Talrion, in particolar modo, gli si presta come guida. O riuscirà nell'intento o morirà. Ancora non sa quanto tutto questo stia per scatenare il caos e far scontrare Galadin contro se stessa.

I personaggi sono molti, e sono ben costruiti. Della maggior parte già ne conosciamo sin da questo primo volume il background, i loro familiari, la storia tragica che hanno alle spalle. In particolar modo ho adorato il rapporto fraterno che c'è tra Man'thur e Belfodor. Innanzitutto perché chi sa chi mi conosce bene adoro questo tipo di tematica in un libro, perché penso che il legame fraterno sia un qualcosa di talmente tanto forte che se ben giostrato può dar vita a una storia ben congegnata. E in questo caso non posso che rimanerne felice; i due ragazzi sono costretti ad affrontare una parte di sé, specialmente Belfodor, che non sapevano di avere ma più di tutto la loro realtà viene completamente stravolta. Nulla era come avevano sempre pensato, molte verità erano state nascoste e questo può mettere a repentaglio il loro legame. Proprio a causa di un evento che accade, e che riguarda Belfodor e Talrion, i due fratelli si ritrovano come su un bilico e hanno la loro prima e vera discussione. Nonostante ciò, nonostante quello che è passato e di cui anche Man'thur deve trovare la forza di accettare, l'amore che si vogliono resta intatto. Così come il rispetto e la fiducia che ripongono l'uno verso l'altro. Quel passaggio, che ritroverete verso la fine del romanzo, l'ho trovato non solo bellissimo ma anche poetico, complice soprattutto lo splendido stile dell'autrice. Devo invece ancora inquadrare bene Talrion perché come personaggio mi è piaciuto subito ma so che avremo ancora molto da scoprire al riguardo. E mi piace, perché è eclettico, è amato, è temuto, ha una buona contrapposizione che lo contraddistingue da quei personaggi di cui invece siamo abbastanza certi su come si muoveranno. Con Talrion no, o almeno io l'ho vissuta così durante la lettura. Belfodor è quel protagonista che ha il doppio risvolto esattamente come piace a me; è un ragazzo puro ma che dovrà fare molta attenzione alla strada che intende seguire, e specialmente, deve capire cosa si agita dentro di sé. Questo suo binomio, che lo rende incontrollato, è ciò che mi ha fatto letteralmente impazzire, perché è esattamente questo quello che ricerco in un protagonista di un fantasy. Nulla togliere però a Man'thur, di cui, devo essere sincera, mi ha anche fatto molta tenerezza in tanti passaggi perché è davvero un personaggio che merita. Mi è piaciuto tantissimo il suo incontro con Ponente e Levante, personaggi di cui voglio fare una menzione speciale perché sono divertentissimi. Leggere i loro discorsi mi ha strappato più di un sorriso e la lettura scorreva davvero fluida in quelle pagine! Altro personaggio che ho messo sott'occhio è Nideana. All'inizio ancora non riuscivo a inquadrarla bene, non sapevo se visto il suo stile di vita si sarebbe rivelata meritevole di fiducia o meno. O se avrebbe pensato soltanto a se stessa. E invece mi sono ricreduta; è una donna forte, combattiva, che proprio per colpa del suo passato sa come sopportare il dolore e andare avanti a testa alta. Sono molto curiosa di vedere come si evolverà ancora nei prossimi volumi.

Passiamo ora allo stile che è la chicca vera e propria di tutto il romanzo. Lo stile è ricercato, non è semplice. Questo non significa che la lettura non sia fluida, tutt'altro. Leggere questo romanzo è come leggere un poema, come leggere una poesia. Le parole sono ricercate, i termini usati con cura, una vera e propria intonazione epica che ci trasporta nel mondo meraviglioso creato dall'autrice. I personaggi di un certo rango si esprimono in tono aulico, ma anche la narrazione si adatta al contesto e alle parole dei protagonisti. Trovo che sia stato fatto un lavoro magistrale, oltre che lunghissimo. Per riuscire a scrivere un romanzo del genere, con questo stile fantastico, deve esserci voluto molto e non posso che apprezzarlo. Vi consiglio davvero di leggerlo, perché è un gioiellino dell'epica fantastica, con uno stile che vi farà emozionare e catapultare in un mondo d'incanto.

Non lasciatevelo scappare. Se amate il fantasy, se amate uno stile ricercato, un background curato nei minimi dettagli, questo è il libro che fa per voi. Lo premio, per la cura dedicata, con il massimo dei voti.