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domenica 31 marzo 2019

Recensione: 'Illusioni sommerse' di Cristiano Pedrini

 Dopo avervi segnalato il romanzo, ecco qui la mia recensione di 'Illusioni sommerse' di Cristiano Pedrini!

Titolo: Illusioni sommerse

Autore: Cristiano Pedrini

Edito da: Youcanprint

Genere: Narrativa, Giallo

Formato: cartaceo e digitale

Pagine: 167

Prezzo: 13,00€ cartaceo, 2,99€ ebook




Trama



Norman Foster, un importante e acclamato scrittore, sta per presentare uno dei libri più attesi dell’anno alla Victoria Hall,  una delle librerie più prestigiose di Londra. I suoi titoli sono sempre stati coronati dal successo del pubblico, dopo il felice e misterioso esordio avvenuto anni prima.

Tra il pubblico,  ad assistere a quell’avvenimento, lo attende Jayce Cavendish, rampollo di una facoltosa famiglia americana. La sua presenza non è altro che l’ennesimo tassello che egli, con pazienza e perseveranza, ha posato per completare il mosaico della sua vendetta personale che avrà come epilogo la morte inattesa dello scrittore.

Sarà compito dell’ispettore di Scotland Yard Cedric Devonshire scoprire chi si nasconde dietro la scomparsa dell’autore e suo malgrado accettare l’invito di  Jayce, conscio di essere uno dei principali sospettati,  a riunire nella sua residenza di Keswich tutti coloro che avevano conti in sospeso con la vittima.

Un giallo romantico e intenso, dove amore, morte e vendetta, fluttueranno davanti agli occhi dei protagonisti trascinandoli in un’avventura piena di suspense, azione e passione.

Ho apprezzato questo romanzo per via dello stile limpido e per la trama ben costruita. Il famoso scrittore Norman Foster è stato assassinato poco prima della presentazione di un suo libro: tra i presenti, alcuni avevano ottime motivazioni per ucciderlo. Jayce Cavendish, giovane di buona famiglia, invita tutti i sospettati nella sua villa insieme all'ispettore di Scotland Yard, Cedric Devonshire. Lui stesso potrebbe essere l'assassino dato che dichiara di fronte a tutti di essere felice che sia morto ma non abbastanza perché avrebbe voluto che fosse stato per mano sua. Il romanzo si apre poi in un flashback, nel quale ci viene narrato il passato di Jayce e Julian, e di come le loro vite e i dolori patiti siano collegati direttamente allo stesso Foster. Un giallo che ho trovato accattivante, tanto da averlo letto velocemente, non per una scarsa attenzione da parte mia ma perché la storia si è presentata davvero intrigante. La curiosità di conoscere l'assassino, di sapere cosa Foster ha commesso di così grave nei confronti di Jayce è stata davvero molto forte, tanto da tenere vivo e alto tutto il climax del romanzo. Stavolta non ho fatto alcuna supposizione: mi sono lasciata trascinare dagli avventimenti del libro per scoprire con tranquillità chi fosse il colpevole. Andiamo ora a conoscere meglio i personaggi, ovvero tutti i sospettati, della storia.

Personaggi

Jayce Cavendish è un giovane di buona famiglia che vive separato da tutto e tutti, fatta eccezione per la sua assistente Eleonor. Partecipa, o almeno avrebbe partecipato, alla presentazione del libro di Norman Foster, la di cui morte non potrebbe renderlo più felice. Se solo fosse stato lui ad ucciderlo, precisa. Una volta conosciute le motivazioni di Jayce, almeno personalmente, non si può che condividerne l'odio e il disprezzo verso questo fantomatico scrittore. Ho trovato in questo personaggio un ragazzo molto chiuso in se stesso ma allo stesso tempo determinato e sicuro di sé. Ha un carattere che potrebbe ispirare addirittura timore, che intima di farsi da parte, ma in realtà l'animo di Jayce è tormentato e sente di non essere più lo stesso. Il suo passato è stato scosso da due fattori che lo hanno reso 'freddo', il cui risultato è l'alzarsi di una corazza per proteggersi dal forte dolore che è stato costretto a subire e ad affrontare. Julian Hawkins aveva molto in comune con lui, tanto che all'University College verranno spesso chiamati come 'I due principi', dai famosi Edoardo e Riccardo che vennero uccisi da bambini. Jayce addirittura ha nella sua villa le repliche di due famosi quadri che li ritraggono, da cui avverte distintamente il terrore e la solitudine che scorge nei loro occhi. Allo stesso tempo potremmo definire così Jayce: eppure non è tanto il terrore ad avere il sopravvento su di lui, quanto la solitudine. Senza Julian non è completo e, anche solo per ottenere le ultime cose che glielo ricordano, è disposto a compiere azioni che mai vorrebbe compiere. Eppure lo fa, si macchia per lui e nonostante tutto non riesce ad ottenere ciò che si era prefissato. Mi sento di comprendere questo personaggio, per quanto la sua scelta sia opinabile. Capisco perfettamente il risentimento che ha verso Foster ma allo stesso tempo vedo in lui un'anima che pur macchiata è ancora capace di andare oltre, anche se inizialmente con molta difficoltà. Conosciamo anche Luise Barrymoore, l'editrice di Norman Foster. Il suo nemico per eccellenza sembrerebbe essere Robert Ballard, che si presenta come prossimo editore di Norman. Non importa se è ancora sotto contratto con Luise, afferma che il suo autore è disposto a pagare la penale pur di rescinderlo. Luise è un personaggio che anche ha addosso una corrazza, ma la indossa in una maniera differente da Jayce. Se infatti Jayce rimane quasi taciturno e sa come rispondere brillantemente e sempre con eleganza, Luise è più sfrontata e nasconde la sua insicurezza, e anche la sua rabbia, sotto una finta presa di posizione in cui si dichiara completamente indifferente. La sua furia è infatti a stento contenuta e ce ne possiamo accorgere da come il suo modo di fare sprezzante risulti, grazie ai dialoghi e ai suoi comportamenti, molto falso. Ammetto di non aver mai avuto alcun sospetto su Giles, perché me lo sono sempre figurato come il libraio in cui la sventura è venuta a bussare proprio alla porta della sua attività. Cedric invece è un ispettore che ho trovato davvero particolare: questo perché ho notato che si è lasciato trascinare molto dai suoi sentimenti, cosa che dovrebbe celare visto qual è il suo lavoro. Non è una critica negativa al personaggio, anzi. Proprio perché Cedric fa capire quanto ci tiene, proprio perché vuole conoscere in maniera approfondita le motivazioni di Jayce -e non solo per capire chi è l'assassino- rendono il personaggio molto umano e meno freddo di quanto uno possa aspettarsi da un ispettore che fa soltanto il suo lavoro. Cedric si lascia coinvolgere, vuole capire davvero Jayce, gli importa di lui e ne è interessato. Capisce che c'è qualcosa che non va in lui radicato nel profondo e la cosa che mi è piaciuta più di tutte è che gli dà il giusto tempo. Non lo forza mai, non c'è nessun impeto violento da parte sua. Non è una cosa ovvia: molto spesso in situazioni del genere, caratteri violenti vengono giustificati dalla passione improvvisa. Con Cedric non è così: l'interesse c'è eccome ma è una persona moderata e gentile. Per questo mi è piaciuto molto come personaggio che si accosta bene a Jayce per via dei caratteri opposti. Allo stesso tempo però amo anche Julian, intelligente, cordiale ma anche esuberante e avventuroso con Jayce. Anche se poco viene detto, la loro relazione deve essere stata perfetta, dove i due sono riusciti a costruirsi una complicità giorno dopo giorno che ha trasformato e modellato le loro vite per sempre.

Stile

Ottimo stile di cui non devo menzionare alcun aspetto negativo. Lettura veloce, scorrevole e fluida proprio grazie al giusto utilizzo di scene e dialoghi che fanno rimanere alta la concentrazione del lettore. Io stessa ne sono stata letteralmente catturata perché è stata interessante sia la trama che il momento in cui si è andati indietro nel tempo per conoscere il passato di Julian e Jayce. Ho apprezzato anche che è stata menzionata la storia dei due principi che personalmente adoro tantissimo. Mi sono quindi figurata meglio i due principi in Jayce e Julian e trovo il tutto molto delicato e drammatico al punto giusto. Per questo motivo, do al romanzo il massimo del punteggio.

 

sabato 30 marzo 2019

Recensione: 'Memorie di Taenelies - I soli di Artchana' di Eric Rossetti e Giulia Coppa

Oggi è il giorno d'uscita di 'Memorie di Taenelies - I soli di Artchana'! Ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima, quindi ecco a voi la mia recensione!



 Titolo: Memorie di Taenelies I- I soli di Artchana

Autori: Eric Rossetti, Giulia Coppa

Edito da: Europa Edizioni

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo, digitale

Pagine: 486

Prezzo: 18,90€ cartaceo, 9,87€ digitale




Trama

Nel continente di Taenelies i regni di Artchan e Tiresia sembrano aver trovato un equilibrio dopo secoli di conflitti, trasformazioni e cambiamenti. Una pace delicata, sorta sui cocci della guerra, viene scossa dalle ombre del passato, dalla Resistenza che, serpeggiante e sempre più pericolosa, ordisce malvagi e misteriosi piani di rivalsa. Il velo di pacifica quotidianità viene strappato da turbolenti accadimenti e a chi toccherà lottare per la vita e il futuro? Il garzone Vian, con Mutt, Dean e Felis, si ritroverà senza patria e parte di una compagnia di mercenari, sul filo della magia e della lealtà. L’unico modo per conoscere il destino di Vian e di coloro che combatteranno per Artchan è immergersi in questo romanzo fantasy pieno di azione ed eroismo, in cui magia, personaggi ambigui e intrighi di potere si scontreranno senza tregua prima all’ultima riga. Non solo per gli amanti del genere

Questo primo volume pone le basi per una storia molto dettagliata e pensata. Non è la prima volta che leggo un libro scritto a due mani e mi piacciono sempre collaborazioni di questo tipo, specie perché in questo caso è riuscito bene e i loro stili e le loro idee sono ben amalgamate. Nonostante sia un libro corposo ho letto questo romanzo abbastanza velocemente, c'è anche da dire che amo molto il genere e questo è un fantasy classico proprio sulla linea che piace a me. Il romanzo si apre narrandoci lo scontro avvenuto anni prima, tra Artchana e il bastardo Nerigal. Alla fine del combattimento muoiono entrambi, lasciando quella che sembrerebbe essere un'apparente pace. Apparente, proprio perché un gruppo di uomini ancora fedeli a Nerigal si sono raggruppati formando la Resistenza. Sarà compito di Gareth individuarli ed eliminarli. Intanto, i due regni rimasti senza sovrano, trovano chi possa succedergli. A capo di Tiresia Norene e a Artchan -chiamata così proprio in onore di Artchana- Jiord. A questo punto facciamo la conoscenza dei protagonisti del romanzo: Vian vive in un villaggio insieme alla sua famiglia e lavora per Mellan, nella sua locanda. La sua è una vita tranquilla, si ritrova con i suoi amici Mutt e Dian, prova un vago interesse per Felicia ed è un po' triste perché suo fratello maggiore, Darren, si è da poco trasferito. Durante le celebrazioni per la Dea Mizar tutte le persone del villaggio misteriosamente spariscono. Vian e i suoi amici sono scampati per pura fortuna, per essersi allontanati per guardare meglio le lanterne. A quel punto si metteranno in viaggio, decisi a trovare la soluzione per rompere questa maledizione caduta sul loro villaggio. Il gruppo sarà destinato a separarsi, Felicia che dopo l'attacco è stata male, viene portata dove la possono guarire mentre Vian è intenzionato a trovare suo fratello e insieme a Mutt si dirige verso Roke. Quando però arriveranno nella cittadina qualcosa che mai si sarebbero immaginati su Darren li colpisce in pieno. Darren non c'è, è fuggito e tutti lo additano come traditore. Vian non può assolutamente crederci e capisce che c'è qualcosa di molto più grosso sotto e suo fratello è soltanto la vittima di un grosso malinteso. Darren, infatti, è insieme a Roy. La sua intenzione è quella di far ricadere le accuse contro di lui e cercare la sua Elisabeth. Durante il viaggio che i diversi personaggi compiono, incontreremo anche degli astuti mercenari tra i quali Nova, Taluk e Mosabo. La loro missione è quella di rintracciare e di riportare sani e salvi il Capitano Luke e Zaan, scomparsi entrambi dopo un attacco. Vian e Mutt si ritroveranno insieme a questi merceneri con l'unico obiettivo di portare a termine la missione e avere così una possibilità per diventare Cavalieri. Questo è l'unico modo che hanno per essere presi in considerazione e avere l'opportunità di salvare il loro villaggio. In tutto questo ho davvero molto apprezzato come è stata costruita l'intera vicenda per via di alcuni particolari che sono stati inseriti e che non trovo spesso in un fantasy. Innanzitutto è davvero ottima l'idea di forgiare delle armi utilizzando alcuni elementi fondamentali. Elementi che possono essere presi anche da mostri, non solo dai minerali. In una scena, infatti, Clar ruba il cuore del Nepente appena ucciso da Evie e Dean. O vediamo come Eurim è disposto a sacrificare anche la sua stessa vita per proteggere il segreto della magia delle pietre e non solo la sua, ma anche di chi gli è più vicino. Con questi espedienti si possono creare delle armi potenti e rendono ancora più difficoltosa e intrigante la questione. Questo quindi è un punto che do in favore al romanzo, perché mi piace quando si inventano delle caratteristiche proprie del mondo che si sta costruendo. A questo mi ricollego con il bestiario: non ci sono infatti mostri e altri tipi di creature già viste, ma il Nepente o il Ngalyod -che allunga la vita se ucciso e per questo il Cabiro ci fa un pensierino- esseri quindi totalmente inventati e con le proprie abilità. Apprezzo sempre quando si decide di creare delle bestie a partire da zero perché capisco che non è facile e allo stesso tempo dà una grande soddisfazione. Andiamo ora ad analizzare alcuni personaggi. Ce ne sono molti quindi mi concentrerò su quelli che più mi hanno colpita.

Personaggi

Vian è un ragazzo abbastanza motivato e che non sembra avere particolari aspirazioni. Si accontenta, almeno per il momento, di servire Mellan alla locanda. Il suo migliore amico, Mutt, ha altri sogni. Vuole diventare Cavaliere per poter vendicare i suoi genitori. Vian non ha quindi le stesse motivazioni dell'amico ma quando arriverà il giorno in cui tutta la sua famiglia sarà perduta per via della maledizione che è stata scagliata sul villaggio, anche lui comincerà ad avere degli obiettivi precisi. La sua intenzione è quella di cercare suo fratello Darren a cui è fortemente legato. Questo si capisce anche per via del fatto che non sospetta minimamente di lui, è anzi certo che suo fratello non sia un traditore e non dà adito alle voci. Quando si mette in viaggio con i mercenari alla ricerca di Luke lo fa solo perché vuole diventare anche lui Cavaliere ora con le stesse motivazioni di Mutt. Il legame tra i due è molto forte: si sostengono a vicenda e riescono a raggiungere i loro obiettivi grazie alla grande collaborazione anche se fra i due quello con più dubbi è Vian. Mi sono piaciute le loro scene, perché abbiamo comunque un ragazzo che dalla vita non si sarebbe mai immaginato nulla di tutto questo, quindi è naturale che a volte appaia un po' pensieroso e vacillante. D'altra parte, alla fine non si scoraggia e riesce ad eccellere grazie alle sue capacità e ai nuovi poteri appena scoperti. Mutt invece ha ottenuto esattamente quello che voleva anche se non intendeva certo arrivarci in questo modo. Ma l'ho visto come un personaggio molto più motivato e anche leale. Un'altra coppia di personaggi che mi è piaciuta molto è quella formata da Roy e Darren. Darren è davvero un ragazzo che, suo malgrado, si è fatto trascinare dagli eventi origliando quello che non doveva sentire, eppure non l'ho mai visto eccessivamente demoralizzato. Non si piange mai addosso ma segue Roy, anche se è ansioso. Roy è in viaggio perché sta cercando vendetta contro Arbor che ha ucciso suo padre. La scena in cui si ritrovano faccia a faccia per avere la resa dei conti è stata davvero angustiante per Roy. L'ho amata e ho sofferto con lui. I mercenari sono tutti sulla stessa onda, chi più chi meno: certo è che nessuno oserebbe mai mettersi ai servigi del regno e diventare Cavaliere. Sanno che otterrebbero forse più denaro ma la loro libertà sarebbe per sempre limitata. E la libertà d'azione per loro è tutto: per questo accettano di partire per salvare Luke dietro compenso. Sono tutti forti, decisi e combattivi. Nova l'ho visto come un personaggio con più sfaccettature, l'unica che sembra davvero volersi lasciar andare dai sentimenti anche nelle condizioni più avverse. Una menzione speciale la voglio fare per Eurim, perché nonostante quello che fa, da una parte mi sento di compatirlo considerando che è stato unicamente usato. Certo, preciso che il sangue di cui si è macchiato lo rende colpevole, ma alla fin fine anche lui stesso è una vittima.

Stile

Non è assolutamente male come stile anche perché si vede che c'è stato un bel lavoro dietro. La trama è stata costruita sapientemente e la cosa che tendo sempre ad apprezzare è la grande presenza dei discorsi diretti che come dico sempre sono quelli che rendono più attiva una scena e con ci si può giocare anche per dare informazioni al lettore. Lo show don't tell viene utilizzato nei momenti in cui si combatte, infatti funziona benissimo. Consiglio quindi di utilizzarlo anche più spesso, dato che a volte si tende -anche se comunque per brevi periodi- ad entrare nel raccontato quando si vogliono dare delle spiegazioni. Non ci sono errori ortografici e la lettura scorre davvero in maniera tranquilla e anche molto chiara. Non mi è mai capitato di dover rileggere qualche pagina per capire dei passi. Un consiglio che posso dare è di non abusare troppo del termine 'ebbro', perché in alcune circostanze è stato utilizzato appunto troppo oppure sarebbe stato meglio utilizzare un altro termine. A parte questo direi che per un bel libro del genere, di quasi 500 pagine, la trama sa catturare l'attenzione del lettore e tutta la storia è ben costruita. Ora ovviamente sono molto curiosa di sapere come proseguirà considerando che mi sono molto affezionata ai personaggi!  Era da tanto che non leggevo un bel fantasy classico e ne sono rimasta davvero soddisfatta. Credo che questa unione di stili e idee sia veramente ben riuscita!



venerdì 29 marzo 2019

Recensione: ' Per ogni tuo bacio' di Paola de Pizzol

Nuovo Review Party! Oggi, 29 marzo, è il giorno della mia tappa, quindi ecco a voi la mia recensione!

Titolo: Per ogni tuo bacio

Autrice: Paola de Pizzol

Edito da: Dri Editore

Genere: Romance contemporaneo

Formato: Ebook, cartaceo

Prezzo: Ebook 2,99€, cartaceo 13€

Data di uscita: 25 marzo 2019




Trama

 “Sai Cora, non importa ciò che sarà di noi in futuro. Importa ciò che siamo ora. Quello che stiamo vivendo adesso. I sentimenti che ci legano resteranno sempre nei nostri cuori. Ce li ricorderemo ogni giorno, perché li abbiamo vissuti con passione.” Londra. Notting Hill. Oggi. Cora Hamilton cerca da sempre la scintilla del “vero amore”. A vent’otto anni la trova in Samuel, un uomo d’affari di cui s’innamora perdutamente, ricambiata. Finché lui non decide di tradirla. Cora, ferita, accetta l’invito di Zia Gertrude a trascorrere un mese da lei ad Inverness, in Scozia. Ha deciso che non vuole più saperne degli uomini. Ma l’incontro con l’affascinante storiografo William la condurrà, lentamente e inevitabilmente, a cedere di nuovo all’amore e alla passione sfrenata.

 Ci apprestiamo a leggere un romance contemporaneo: Cora è una ragazza che non ha mai ascoltato ciò che sua zia Gertrude aveva da dirle. Ovvero di non fidarsi mai di nessun ragazzo, di non avere relazioni, perché gli uomini non fanno altro che giocare con i sentimenti delle donne. Sua zia sperava quindi di tenerla lontana dalle sofferenze che porta l'amore, ma Cora, non la ascolterà di certo. Durante la sua adolescenza ha avuto infatti diverse relazioni senza però trovare il vero amore. Si laurea a Oxford e, contro la volontà dei suoi genitori che vorrebbero vederla insegnare, inizia a lavorare in una libreria di Notting Hill, posto che tra l'altro le piace da impazzire. Il proprietario della libreria, il signor Benjamin, la accoglie con gentilezza e affetto e lì farà anche amicizia con quella che sarà per sempre la sua migliore amica, Amber. E sarà proprio in questa libreria che avverrà il magico incontro che le farà scattare il colpo di fulmine: quando infatti conosce Sam pensa che finalmente quel tanto atteso vero amore sia giunto a bussare alla sua porta. Eppure tutti i suoi progetti, le sue aspettative, saranno destinate a spezzarsi quando scopre che Sam l'ha tradita. A quel punto si ricorda delle parole della zia Gertrude e comincia a darle ragione. Si trasferisce da lei per una breve vacanza e per tenersi occupata decide di sistemare la vecchia biblioteca della zia. Ma non sarà da sola: sua zia infatti decide di affiancarla a William Keats, professore elegante e gentile. A quel punto Cora comincerà a sentirsi sconvolta: William, o anche chiamato Bill, è davvero una persona affascinante che sin da subito le ha fatto battere il cuore. Allo stesso tempo però è ancora ferita per quanto le è successo e non ha alcuna intenzione di iniziare una nuova relazione. Il finale non potrà che essere sia dolce che drammatico.

Personaggi

Conosciamo Cora, una bella donna che ha deciso di non 'utilizzare' la sua laurea presa a Oxford per insegnare. Si trasferisce a Notting Hill, posto che adora per via della gente diversa che viene a visitare il tanto famoso mercatino e trova lavoro in una libreria. Si sente soddisfatta, anche perché ha una migliore amica e viene trattata molto bene dal proprietario Benjamin. Eppure c'è qualcosa che le manca: il vero amore. Quando incontra Sam pensa di averlo trovato ma una volta che scopre di essere stata tradita si sentirà andare letteralmente a pezzi. Quando conosce Bill nella villa di sua zia ecco che emerge però il suo carattere deciso: Bill ha ceramente attirato la sua attenzione ma è ancora troppo scossa per quanto successo con Sam, con cui addirittura doveva sposarsi. Quindi pone ben chiara la situazione: tra di loro non nascerà proprio niente. Nonostante questa sia sicurezza e questa sua forza, presto inizierà a cedere. Ho considerato tuttavia Cora come un personaggio molto sicuro di sé e specialmente molto in grado di affrontare il dolore con coraggio: il dolore della perdita dei genitori e quello del tradimento di Sam la portano ad affrontare, anche giustamente, dei periodi bui in cui spesso si ritrova a piangere. Eppure li affronta: va avanti, continua a lavorare nella libreria anche se Benjamin la prega di prendersi un po' di ferie, non esita ad andarsene quando serve. Quindi lei prende sempre delle decisioni nei momenti di sconforto, non è un personaggio che semplicemente si lascia trascinare dagli eventi ma è lei stessa che li crea. Sam e William sono due uomini entrambi affascinanti e innamorati di Cora. Inizialmente non sapevo bene come inquadrare Sam. La mia prima impressione era stata negativa, perché è comunque un personaggio che ha tradito e che dopo comincia a diventare una specie di stalker pur di riconquistare Cora. Andando avanti con la lettura la mia impressione su di lui è cambiata: è un uomo disperato e sinceramente pentito di quello che ha commesso. Che è sempre così presente perché davvero vuole avere un'altra possibilità, amandola così tanto. Se rimaniamo a pensarci, un uomo che si stufa della sua compagna e la tradisce non torna indietro a cercarla. Sam invece lo fa: da qui capiamo che è davvero logorato dal rimorso. Inoltre nel finale del libro si capisce anche come, pur essendo geloso, non si comporterà mai male neanche di fronte a William cosa che invece mi ero aspettata che facesse. William è un personaggio che ho davvero amato perché è una persona intelligente, perché dà il giusto spazio a Cora e riesce pian piano a farla riemergere dal suo dolore. Il finale è straziante e l'ultimo capitolo è bellissimo. Non dirò oltre perché rischierei di fare spoiler! Menzione speciale per la zia Gertrude che nella vita è sempre stata sicura di ciò che desiderava per poi cominciare a cambiare idea... proprio all'ultimo!

Stile

Ho letto questo libro molto velocemente perché la scrittura è davvero lineare e precisa. Non ho riscontrato alcun errore né di battitura né di ortografia. Ottimo utilizzo dei dialoghi che rendono ancora più accattivante il romanzo e i personaggi sono ben costruiti. Nessuno inoltre sembra soppiantare l'altro e il finale l'ho trovato perfetto, per quanto drammatico possa essere.
Per questo motivo mi sento di dare a 'Per ogni tuo bacio' il massimo del punteggio!


giovedì 28 marzo 2019

[Segnalazione] 'Oracoli' di Alessandra Leonardi

Oggi voglio segnalarvi 'Oracoli' di Alessandra Leonardi!


Titolo: Oracoli

Autrice: Alessandra Leonardi

Edito da: NPS Edizioni

Genere: Fantasy storico

Formato: cartaceo, digitale

Pagine: 100

Prezzo: 10,00€ cartaceo, 1,99€ ebook





Trama

Quattro racconti, quattro epoche remote, quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: la divinazione, per aprire squarci sul futuro e scoprire il volere degli Dei. I Fenici in Sardegna, gli Etruschi in Toscana, Umbria e Lazio, gli Ellenici in Campania e nel Sud dell’Italia, infine i Romani: sussurri divini nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Storia, mito e fantasia sono le basi da cui si dipanano le avventure narrate in “Porpora”, “Il dono dell’aruspice”, “Sibilla” e “I libri fatali”.



Gli Dei sembrano aiutarci, ci mandano segnali, ci parlano, esigono da noi preghiere e sacrifici, ma alla fine nulla cambia: siamo burattini nelle loro mani capricciose, sempre e comunque. A cosa serve allora conoscere quello che accadrà? A cosa serve dedicare loro le nostre devozioni?

L'autrice

Alessandra Leonardi nasce nel 1969 a Roma, dove risiede tuttora. Ha svariati interessi, tra cui il cinema e le serie tv, soprattutto di genere fantastico, i fumetti, i viaggi, l’archeologia, la storia antica e la mitologia. Dalla passione per il fantastico, i miti e la storia è nata l’antologia “Oracoli”. Ha in precedenza pubblicato diversi racconti e poesie contenuti in varie antologie e sillogi 

Vi interessa?
Il libro è acquistabile su Amazon, su tutti gli store di libri e ebook e sul sito di NPS Edizioni.
Se volete seguire l'autrice cliccate qui per visitare la sua pagina Facebook! 

lunedì 25 marzo 2019

Recensione: 'Le streghe di Atripalda' di Teodoro Lorenzo

Cominciamo la settimana con una recensione, oggi è per 'Le streghe di Atripalda' di Teodoro Lorenzo!



Titolo: Le streghe di Atripalda

Autore: Teodoro Lorenzo

Edito da: Bradipolibri

Formato: Cartaceo (brossura), Kindle

Genere: Racconti sportivi

Pagine: 220

Prezzo: 15.00€ cartaceo, gratis su Kindle Unlimited




Trama

In questo libro non troverete tabelle, classifiche, primati. Quella è cronaca. Vi accompagneranno passioni e sentimenti, l'abbraccio di un padre, la carezza di una madre, l'entusiasmo di un principio e il dolore della fine. Perché anche lo sport può diventare poesia. Questi gli sport raccontati: hockey su ghiaccio, lotta greco-romana, tiro a segno, carabina, ciclismo, lancio del disco, tiro con l'arco, canoa, golf, pallavolo, vela, judo, atletica (400 metri), pugilato, automobilismo.

Il libro presenta quattordici racconti, ognuno dei quali è legato a uno sport differente. Ciò che accumuna tutti sono due particolari: la passione verso la propria attività con cui il protagonista in gioventù o in quell'esatto momento mette tutto se stesso e la consapevolezza che è giunto il tempo di abbandonare. Alcuni di questi racconti sono stati anche commoventi sotto certi aspetti: decidere che il proprio momento è finito, un qualsiasi imprevisto o presa di coscienza è qualcosa con cui l'atleta deve farne i conti. E non è semplice, specie quando si ha dedicato l'intera vita a uno sport. Tuttavia, nonostante alcuni racconti abbiano un epilogo non proprio felice, l'amore che ognuno prova per una determinata attività sportiva trasuda in ogni pagina. Ti viene, anzi, voglia di scoprire qualcosa in più su quello sport che magari si segue meno, ti vengono in mente ricordi di sport abbandonati e in tanti personaggi ci si riconosce un po' se stessi. Questo perché mi sono sembrate storie vere, storie che chiunque di noi potrebbe vivere -mi auguro comunque con serenità- e l'amore e la disperazione sono miscelate in connubio perfetto che dà vita a ogni singolo sport e lo rende prezioso.
Lo sport ha segnato profondamente ogni protagonista tanto da cambiare la propria prospettiva di vita: è proprio con quello che ottengono dallo sport che prendono decisioni che davvero attuano nella vita di tutti i giorni. Si tratta, certo, di speranze ma anche di tante rinunce.
Andiamo a conoscere nel dettaglio i protagonisti di questi racconti.

Personaggi

Il primo personaggio che incontriamo è Demetrio. Ama il suo kart e le sue corse e si sente invincibile perché gli manca qualcosa che invece tutti gli altri hanno: la paura. Prima di una gara rimane a guardare i suoi avversari che fanno tanto i duri ma dentro di loro sono scossi da quel sentimento che lui da molto tempo ha abbandonato. Ed è proprio quella la sua carta vincente. Ogni gara è vinta, basta accelerare nel momento giusto, ovvero in curva, e si superano anche i kart più veloci del suo. Ma quello che Demetrio vuole sottolineare è che non è che non ha paura perché è strafottente e ignaro del pericolo. Lui non ha davvero la concezione della paura. Questa sua presa di coscienza comincerà a tormentarlo, fino a quando non prenderà una decisione finale. Ci ritroviamo quindi con un personaggio che comincia ad avvertire che c'è qualcosa che manca nel suo modo di fare sport, quella cosa che rende lo sport degno di essere vissuto. E comincia a interrogarsi se davvero lo sta affrontando nella maniera migliore. Chi invece si mette in una situazione di solitudine da solo è Beniamino Spinelli, o anche chiamato Bastiglia perché nato il 14 luglio. E il numero 14 è il suo numero fortunato. Tutto ciò che programma deve necessariamente avvenire quel giorno. Il suo sport è il tiro a segno e si renderà conto, finalmente, che la sua superstizione lo ha portato a farsi guerra bruciata intorno. Nessuno ci sarà più per lui. Uno dei racconti che più mi ha scossa è stato quello di Edilio Basile, campione della lotta greco-romana. Ha passato la sua intera vita a pensare di essere appunto il campione indiscusso. Quello che scoprirà alla fine ha lasciato anche me amareggiata più che altro perché il comportamento dei compagni non aiuta di certo Edilio, che comunque sia, non ha alcuna colpa non conoscendo neppure lui come sono andate veramente le cose. Il suo sarà un decadimento non voluto e non aspettato. Un racconto che invece mi è piaciuto molto è stato quello di Silvia de Angelis, lanciatrice del disco. Mi è piaciuto perché c'è una contrapposizione in quello che prova Silvia: ama il disco, perché le sembra di avere in mano un pezzo di universo. Bellissimo è il momento in cui lo lancia verso il sole come se stesse lanciando la luna, come a voler creare la sua personale eclissi. Ma allo stesso tempo è stato proprio quello sport a renderle il corpo goffo che ha ora. Si vergogna e quando esce con le amiche se ne sta sempre in disparte perché i ragazzi o la guardano male o la trattano come uno di loro. Sarà grazie alla conoscenza che farà con una ragazza che queste sue paure e timori cominceranno a svanire e capirà che tutto ciò di cui ha bisogno è sentirsi libera e felice lanciando il suo disco lunare. Ce ne sono altri che hanno un bell'impatto positivo: come Vladimiro, che va a fare il caddy di Bonavita e nella sua visione di anarchia gli rovina in modo impercettibile le mazze da golf. Eppure Bonavita non sembra scoraggiarsi: quando vede che un tiro è sbilanciato non va su tutte le furie come Vladimiro si aspettava che facesse. Questa cosa avrebbe dovuto farlo arrabbiare: invece per Vladimiro diventa un insegnamento. Bonavita ama davvero il golf e lo nota da come mantiene la calma e continua a provarci senza lasciarsi abbattere. Non volutamente, Bonavita sta quindi dando un insegnamento di vita a Vladimiro, che mette da parte i rancori e proprio grazie alla serenità di Bonavita, inizia anche lui ad amare il golf. O bellissimo è stato anche il racconto di Ivo del Fuoco, personaggio che ci viene presentato come un vandalo, senza nessuna pietà o rispetto. Inizia a giocare a hockey solo per potersi sfidare contro il suo più acerrimo nemico, il Cinese. Ma quando si accorge che è diventato il favorito di un bambino e che quello stesso bambino lo vede felice solo quando c'è lui in campo a giocare, la visione di tutto cambia per Ivo. Un messaggio che ho trovato bellissimo e specialmente l'ultima scena fa spuntare davvero un sorriso. Credo che sia infatti uno dei miei racconti preferiti. Il racconto che dà il nome al libro, 'Le streghe di Atripalda' mostra come l'amicizia tra atlete e il legame che si crea in un posto particolare possa dar vita a dei ricordi magnifici che verranno per sempre conservati. Sono un gruppo di amiche che fanno pallavolo e il loro legame diverrà ancora più saldo quando arriverà Claris dal Ghana. Claris porterà le tradizioni della sua terra e tutto ciò che ne comporterà. Le amiche ne rimarranno affascinate e considerando che i suoi accorgimenti funzioneranno, seguiranno Claris in qualsiasi cosa. Ciò che le lega in particolare modo è proprio la loro piccola palestra Edmondo de Amicis, quel luogo così sconosciuto che ha però reso possibile l'avvenire di un qualcosa che si credeva impraticabile.
Ovviamente ci sono altri racconti, altri che fanno rimanere con un groppo in gola come quello di Tilde che sperava di trovare nel tiro dell'arco la sua via di fuga o quello di Massimiliano che durante la corsa alla fine capisce che deve fare come vuole lui e non come pretendono gli altri.
Sono tutti racconti che narrano avventure di personaggi alle prese con i loro sport: sia se andrà bene, sia se andrà male, certamente quello sport ha segnato per sempre le loro vita.

Stile

Nulla da dire riguardo lo stile. La lettura scorre fluida, non è ampollosa e non ci sono errori ortografici. Mi piace perché arriva dritta al punto pur tuttavia facendoci conoscere i trascorsi del personaggio. Sono degli ottimi racconti che qualunque sportivo e non sportivo può apprezzare, per questo ne consiglio la lettura. Mi sono piaciuti anche perché hanno sortito l'effetto desiderato: quello di lasciarmi a pensare, forse chissà, perché anche io ho dovuto abbandonare uno sport non per mia volontà!





domenica 24 marzo 2019

[Segnalazione] 'Illusioni sommerse' di Cristiano Pedrini

Oggi voglio segnalarvi il romanzo di Cristiano Pedrini, 'Illusioni sommerse'!



Titolo: Illusioni sommerse

Autore: Cristiano Pedrini

Edito da: Youcanprint

Genere: Narrativa

Formato: cartaceo e digitale

Pagine: 167

Prezzo: 13,00€ cartaceo, 2,99€ ebook




Trama



Norman Foster, un importante e acclamato scrittore, sta per presentare uno dei libri più attesi dell’anno alla Victoria Hall,  una delle librerie più prestigiose di Londra. I suoi titoli sono sempre stati coronati dal successo del pubblico, dopo il felice e misterioso esordio avvenuto anni prima.

Tra il pubblico,  ad assistere a quell’avvenimento, lo attende Jayce Cavendish, rampollo di una facoltosa famiglia americana. La sua presenza non è altro che l’ennesimo tassello che egli, con pazienza e perseveranza, ha posato per completare il mosaico della sua vendetta personale che avrà come epilogo la morte inattesa dello scrittore.

Sarà compito dell’ispettore di Scotland Yard Cedric Devonshire scoprire chi si nasconde dietro la scomparsa dell’autore e suo malgrado accettare l’invito di  Jayce, conscio di essere uno dei principali sospettati,  a riunire nella sua residenza di Keswich tutti coloro che avevano conti in sospeso con la vittima.

Un giallo romantico e intenso, dove amore, morte e vendetta, fluttueranno davanti agli occhi dei protagonisti trascinandoli in un’avventura piena di suspense, azione e passione.


Estratto


Il fuoco ardeva, rompendo il silenzio della stanza con il suo lieve scoppiettio e proiettando ombre sinuose sulle pareti. Animava i dorsi delle lunghe file di libri, riposti con meticolosa cura sui ripiani delle librerie di frassino che occupavano, con la loro imponenza, tutta la parete a nord di quello che era sempre stato lo studio privato e la biblioteca della blasonata magione edificata in quella località tanto particolare nella metà dell’Ottocento. Un’altra particolarità che faceva di quella stanza un luogo tanto ricercato erano i suggestivi dipinti racchiusi in pesanti e ornate cornici, ma che potevano pregiarsi solo del ruolo di semplici comparse: il loro unico scopo era di circondare il vero e indiscusso protagonista, che in silenzio osservava le fiamme. Egli si mosse appena, posando le spalle contro la poltrona rivestita di broccato amaranto. Sollevò lo sguardo verso la pendola che al pari di un alfiere sembrava scrutasse ogni sua mossa ricordandogli con il suo interminabile ticchettio lo scorrere del tempo. Socchiuse gli occhi concedendosi gli ultimi istanti di pace che riusciva a cogliere in quella grande casa. Quello era il suo regno, il luogo che nessun altro poteva permettersi di invadere senza pagare il giusto tributo alla sua persona. Un tributo che diveniva, giorno dopo giorno, sempre più oneroso per chi aveva l’ardire di provarci


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Inoltre vi informo che presto arriverà la mia recensione su questo romanzo!