Oggi parliamo di 'Sulla linea di mira' di Michele Mazzoleni, romanzo che ho letto e revisionato in anteprima!
Titolo: Sulla linea di mira
Autore: Michele Mazzoleni
Formato: cartaceo (brossura), Kindle
Edito da: Self publishing
Genere: Storico
Prezzo: 10,00€ cartaceo, 1,49€ su Kindle
Trama
È il 1942 quando la divisione Tridentina parte dal Piemonte diretta
verso il fronte russo. Questa è la storia vista dagli occhi di uno di
loro. Assegnato al 6° alpini vedrà dapprima l'avvicinarsi al territorio
nemico tra povertà e maltrattamenti dei tedeschi verso ebrei e la
popolazione russa. Successivamente prenderà parte agli scontri in prima
linea sul Don e alle battaglie durante il ripiegamento insieme al
fratello artigliere della 32esima batteria Gruppo Bergamo. Perderà più
volte la speranza di ritornare a casa, la morte colpirà diversi soldati
accanto a lui. Lui stesso sarà ferito e rischierà la vita in diverse
occasioni. Solo a fine gennaio del 1943 riuscirà, grazie all'aiuto di un
medico, ad essere trasportato insieme ad altri feriti con un treno fino
in Italia. Un’emozionante storia vera di un reduce della provincia di
Bergamo.
Ho avuto il piacere di leggere in anteprima questo romanzo dato che l'ho revisionato e ne approfitto per ringraziare l'autore a mia volta per avermi inserita nei ringraziamenti. Per questo motivo sono particolarmente affezionata a questo libro ed è per questo che voglio adesso presentarvelo. Siamo nel 1942 e il protagonista, insieme a suo fratello Mario, viene richiamato sul fronte russo per il presidio delle montagne del Caucaso. Lui è assegnato al 6° Alpini per il battaglione Tirano mentre il fratello è Alpino Artigliere del Gruppo Bergamo. Nonostante ciò, i due nel corso della loro attraversata riusciranno più di una volta a vedersi anche se questo significa contravvenire agli ordini. Gli scontri che li vedranno in prima linea saranno sanguinosi e cruenti: non tanto per la spietatezza della guerra in sé, ma anche per come gli alleati tedeschi si comportano verso gli ebrei o i russi stessi. Triste è infatti la scena di quando una ragazza ebrea viene uccisa dopo che le erano state regalate delle gallette per sfamarsi. Il protagonista sarà costretto ad osservare i soprusi, a vedere amici morire sin dal primo scontro sul Don, a partecipare a battaglie che susseguono una dopo l'altra per la liberazione dei paesi che incontrano. Nonostante a volte l'eccitazione non manchi il protagonista non vedrà l'ora di tornare a casa, al sicuro. Sarà proprio questa sua volontà di venirne a capo che gli farà instaurare un forte senso di fiducia con i compagni, accumunati tutti dalla stessa speranza. Se c'era chi lo lasciava fuori al freddo, chi provava a rubargli del cibo, c'è anche chi invece condivide con lui facendogli rendere conto che anche nelle situazioni più avverse, in piena guerra e in pieno inverno russo, potrà conservare ricordi significativi grazie alla bontà dei suoi compagni.
Voglio inoltre sottolineare il fatto che questo romanzo si basa su storie vere, gli avvenimenti che sono presenti all'interno del libro sono stati attentamente documentati. Ne assaporiamo quindi la vera atmosfera che aleggiava nei camminamenti, nelle isbe, durante gli scontri. Questo per farvi capire che ciò che leggerete saranno patimenti e situazioni che una persona ha realmente affrontato.
Personaggi
Il protagonista è una persona sicuramente forte e autoritaria, ciò nonostante, quando ormai l'inverno russo imperversa capisce che c'è un limite a tutto e che se non vuole morire di dissenteria o di congelamento dovrà subito tornarsene a casa. Quello che mi è piaciuto di questo personaggio è quanto sia reale: nel senso, sicuramente ci potremmo aspettare un 'eroe', qualcuno che rischierebbe la vita per la patria senza pensarci nemmeno un secondo, che affronta le avversità con stoicismo. Ma sappiamo anche che abbiamo bisogno di sentirci raccontare come realmente sentivano e vivevano la situazione le persone che erano state richiamate sul fronte russo. Con questo non voglio dire che non sia coraggioso, considerando che non si tira mai indietro quando c'è una battaglia in corso. Ma è una persona con i piedi ben piantati a terra e capisce quando la situazione comincia a farsi davvero pericolosa. Uno dei momenti più coraggiosi è sicuramente quando, facendosi anche colpire, trascina via il corpo del Sergente Roberto quando avrebbe potuto benissimo lasciarlo dov'era o quando, preoccupato per la sorte del fratello, lascia tutto pur di raggiungere la sua postazione per accertarsi che stia bene. Uno degli atti più belli e di estrema bontà che vedremo mai in un personaggio è certamente quello del Sergente che gli presta i suoi stivali quando vede che i suoi piedi stanno cominciando a congelare. Credo che sia stato un atto davvero meraviglioso, considerando che il protagonista andava avanti con degli stivali di fortuna costruiti da sé e per il troppo freddo era anche svenuto in mezzo alle neve, poi recuperato dal Caporale Maggiore del Tirano.
Questo per far intendere che, nonostante tutte le volte che è rimasto fuori da un'isba al freddo, nonostante le volte che ha dovuto fare attenzione che nessuno gli rubasse niente, ci sono stati dei momenti e degli atti umani da parte dei suoi commilitoni, che gli hanno fatto sempre riaffiore la speranza. Bellissimo gesto poi quello del protagonista che, invece di tornare subito a casa dopo il congedo, decide di dirigersi verso Crema per andare a casa di Maurizio, morto poco prima, per onorare la sua promessa di fare visita ai suoi cari.
Stile
Lo stile è preciso, lineare e diretto. Come giusto che dovrebbe essere trattandosi di un romanzo storico che racconta di vicende realmente accadute. Non solo ci viene spiegato cosa sta succedendo, ma all'interno della 'storia' vera e propria vengono inseriti molti momenti in cui andiamo a focalizzarci sul personaggio e su quello che sta passando insieme a tutti i suoi alleati. Come ho detto, ho revisionato il romanzo, non per questo ho intaccato lo stile dell'autore che ho rispettato per quanto mi è stato possibile. Quando si fa editing infatti bisogna ricordare che è l'autore e l'autore soltanto che ne decide lo stile e l'editor lo accompagna nella giusta direzione. Se avete voglia di leggere qualche storia vera, di ciò che accadde davvero lì, sul fronte russo, questo è il romanzo che fa per voi!
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venerdì 8 marzo 2019
Recensione: 'Sulla linea di mira' di Michele Mazzoleni
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