Buonasera a tutti!
Per il mese di febbraio nel gruppo Facebook 'Editoria non a pagamento' stiamo leggendo il libro di Sandra Dal Pra, 'Ghe jera na toseta'. Io l'ho appena finito di leggere quindi ecco qui cosa ne penso!
Titolo: Ghe jera na toseta... (C'era una bambina...)
Autrice: Sandra Dal Pra
Edito da: Robin Edizioni
Genere: Narrativa
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 4,99€ digitale, 9,50€ cartaceo
Trama
Bruna, una donna realmente esistita, è ormai in pensione quando
riceve inaspettatamente una lettera dalla Svizzera. All’improvviso è
costretta a riportare a galla i ricordi più duri e veri legati alla sua
vita: quando da bambina curava le mucche sull’Altopiano di Asiago, il
lavoro in pasticceria, il primo matrimonio, ma soprattutto l’eccidio
della sua famiglia durante la strage nazifascista.
Bruna è una delle
tante eroine che, in silenzio, ha subito la Storia senza mai farsi
annientare. Appartiene a quella generazione di persone che ha costruito
l’Italia e che è doveroso ricordare.
Quando ho letto la trama di questo romanzo già non vedevo l'ora di iniziare la lettura, c'è tutto ciò che infatti mi attrae: è un romanzo storico e in più racconta una storia di vita vera, della madre dell'autrice, che è riuscita magistralmente a farcela conoscere grazie a questa biografia toccante e intensa. Non c'è nulla di inventato qui; si parla di Storia, del capitolo più brutto che l'umanità ha dovuto subire.
Bruna, la nostra protagonista, è una donna veneta che ha sempre lavorato e che è sempre stata un sostegno per la sua famiglia. Sin da giovane si è meritata il rispetto di tutti svolgendo egregiamente i suoi lavori, dal pascolo delle vacche alla pasticceria. Tornare a casa con del cibo, dei vestiti e dei soldi per la sua famiglia ormai numerosa la fa sentire orgogliosa di se stessa, e a ben vedere. Bruna non si tira mai indietro se c'è qualcosa da fare per sostenere le persone che ama e infatti per tutta la sua vita si dedicherà al lavoro per non far mancare nulla a nessuno, o quantomeno a far arrivare l'essenziale. Per lavoro infatti si sposta spesso, da Thiene, a Berna, fino al lago di Como. Bruna ha viaggiato molto e la lontananza non le ha mai fatto paura. Solo un capitolo della sua vita l'ha destabilizzata; la Seconda Guerra Mondiale sconvolge totalmente quella sicurezza che pensava di essersi creata. Gli uomini vengono richiamati al fronte, ma anche quando ritornano e sembra che il peggio sia passato, ecco che i nazifascisti irrompono nelle loro vite compiendo una strage a cui purtroppo Bruna assisterà. Quando succede, Bruna è una donna sposata con una bambina, Antonietta, ancora piccola. E in quelle condizioni vivrà il periodo più brutto, perdendo non soltanto le sue cose ma anche gli affetti più cari. Un capitolo che la vedrà però combattiva, pronta a rimettersi in piedi per salvare ciò che le è rimasto, prima fra tutte, sua figlia.
Bruna l'ho ammirata nel corso della lettura; leggendo quello che le accade in quel periodo della sua vita ti si stringe proprio il cuore, ancor di più quando sai che sono cose successe realmente, che l'autrice non sta inventando nulla. E allora ti immagini questa donna, che ha visto la morte in faccia e che da sola ha dovuto rialzarsi e proseguire con il dolore a lacerarle il petto. Non si può non ammirarla, non essere orgogliose per lei anche se non la conosciamo. La sua storia ci trafigge, ci pugnala, ci fa ricordare quella parte di storia che non è così lontana da noi come pensiamo.
Eppure Bruna sa che può continuare, può coronare il suo sogno di ricostruirsi una sua famiglia, sposandosi e avendo Sandra, la nostra autrice. Ero felice per lei quando leggevo perché se lo è meritato e capivo perfettamente come si sentiva, come doveva sopportare le chiacchiere che la colpivano alle spalle perché nonostante fossero passati degli anni aveva 'osato' rifarsi una famiglia. Ma Bruna a quel punto è proprio altrove: è in un posto nuovo, ha ottenuto un altro lavoro, respira proprio un'aria che non aveva mai provato prima, dove tutto le sembra migliore e le dà il coraggio di andare avanti.
Il finale, contemporaneo, vede Bruna come una donna matura, con entrambe le sue figlie adulte che riceve una lettera. Parte che si ricollega al prologo. Il passato è tornato a bussare di nuovo alla sua porta ma stavolta Bruna non ha niente da temere. Tutti suoi sacrifici, i dolori passati, stanno ricevendo la loro giusta ricompensa.
Nonostante questo sia un romanzo piuttosto breve, che si può leggere tranquillamente in poco tempo, vi lascerà addosso una sensazione struggente, vi rimarrà impresso nella mente e ve la graffierà, facendovi rimanere a pensare alle situazioni disagiate che i nostri nonni sono stati costretti a patire, nessun escluso. Certo, non tutte le vicende saranno uguali, ma la sofferenza di quel periodo li accomuna ed è una parte di storia che non è distante dalla nostra epoca; tutti noi conosciamo sicuramente qualcuno che quel supplizio lo ha vissuto dal vivo. E dobbiamo, in tutti modi, portare avanti la loro memoria, esattamente come ha fatto Sandra.
Una lettura meravigliosa e commovente che vi consiglio di leggere. La premio con il massimo del punteggio.