Recensioni, letteratura, consigli di scrittura

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martedì 31 marzo 2020

[Segnalazione] 'Il bacio' di Simonetta Caminiti

Buon pomeriggio a tutti ed eccoci qui con una nuova segnalazione! Oggi vi presento 'Il bacio' di Simonetta Caminiti. Di seguito, tutte le informazioni.



Titolo: Il bacio

Autrice: Simonetta Caminiti

Edito da: Words Edizioni

Genere: Narrativa di formazione

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 12.90€ cartaceo, 2.99€ ebook

Pagine: 144

Data di lancio: 16 aprile 2020



Trama



Il terzo millennio sta per arrivare. Scalcia pieno di aspettative anche alla porta di Diana, diciassettenne a Roma nel 1999. Diana, che vede nel suo riflesso allo specchio la Eleanor Rigby dei Beatles, confida i suoi segreti a una bizzarra suora laica e, perfino nella sua scarsa vita sociale in parrocchia, soffre l’ombra della sua sorella adottiva: Khady, metà senegalese, metà francese, troppo bella e troppo dolce per essere vera. 

A vent’anni dal Duemila, Il Bacio è la storia di un primo amore decisamente fuori dagli schemi. Una storia quasi futurista di integrazione e conflitto, crescita, scoperta e incantesimo dell’attesa.



Simonetta Caminiti è una scrittrice e giornalista freelance. Vive tra la Capitale e la sua Calabria. Al suo Il Bacio è ispirata la graphic novel Diana, 1999 (La Ruota); è co-autrice di Senti chi parla, volume presentato alla 74esima Mostra del cinema di Venezia.



 Estratto



“Lo vedo. Coi suoi occhi blu, il naso brutto, la paura di essere meno degli altri, la certezza di essere meglio di tutti, la voglia di amare in cambio di un terzo del suo amore, dalla donna che tutti bramano perché è esotica e canta bene, ma soprattutto – soprattutto, sì – è coraggiosa. Perché fare l’amore con qualcuno dev’essere come impastarsi di ciò che ci ha conquistato, rubarglielo un po’.”

“Quello non era il canto senza censure di una piccola Saffo: era la sinfonia bruta dei miei estrogeni. Niente che non abbia il diritto di farsi applaudire.”

“Il vento freddo mi attraversava come fossi aria; lo lasciavo spettinarmi tutta, avvilupparsi a me come un altissimo serpente. Come se le sue ossa si fossero squagliate, affascinate. Mi somigliava, mi apparteneva, proveniva da me, in qualche modo. Nulla era mai stato più dolce della sua cattiveria arresa, della sua lingua tra le viscere del mio viso. Del suo cuore che batteva fortissimo e che era corso da me, di soppiatto, scordandosi del mondo.”


 

lunedì 30 marzo 2020

Recensione: 'Al di là della nebbia' di Francesco Cheynet & Lucio Schina

Iniziamo la settimana con la recensione di un romanzo uscito la settimana scorsa!
Oggi vi parlerò di 'Al di là della nebbia' scritto a quattro mani da Francesco Cheynet e Lucio Schina!


Titolo: Al di là della nebbia

Autori: Francesco Cheynet & Lucio Schina

Edito da: Segreti in giallo Edizioni

Genere: Fantasy noir, Thriller

Formato: Cartaceo (brossura) & digitale

Prezzo: 9.35€ cartaceo, 2.99€ Kindle e disponibile su Kindle Unlimited

Data di lancio: Marzo 2020




Trama

La terrificante esperienza del giovane avvocato Edward Jenkins ha inizio in una fredda e nebbiosa sera di novembre del 1885, sulla banchina della stazione ferroviaria di Skegness. Nella tasca interna del cappotto conserva una misteriosa lettera ricevuta qualche giorno prima, in cui gli viene prospettata la possibilità di chiudere il più importante affare della sua vita. Sono troppi però gli interrogativi ai quali l’avvocato deve dare una risposta: perché l’autore non ha firmato la lettera? Dove si trova Fault City, la sconosciuta cittadina nella quale viene invitato a trascorrere il fine settimana? E chi sono gli unici altri due passeggeri che incontrerà sul treno? Nella cupa atmosfera autunnale dell’Inghilterra Vittoriana, un treno notturno sarà teatro di una serie di eventi apparentemente inspiegabili, dove lo stesso filo sottile che divide il razionale dal fantastico unirà il destino di tre individui, accomunati dal desiderio di ricchezza e da un terribile segreto nascosto nei meandri delle loro coscienze. Un romanzo noir che esplora i lati più oscuri dell’animo umano, in cui ognuno sarà vittima delle proprie debolezze, in un crescendo di situazioni che costringeranno i protagonisti a prendere consapevolezza della propria natura ambigua.

Il romanzo che oggi vi presento è stato finalista del famoso concorso "IoScrittore" del 2019 e di "1 giallo x mille" sempre del 2019.  Questo è un fantasy noir con sfumature thriller e fino alla fine rimani incollato alle pagine curioso di sapere che cosa succederà ai protagonisti della nostra vicenda. Ho anche amato l'ambientazione, ci troviamo infatti in Inghilterra in piena epoca vittoriana che ho trovato perfetta come background della storia. Oltre al fatto che la amo in generale.
Siamo nel novembre del 1885: tre gentiluomi ricevono la stessa lettera, in cui li si invita presso Fault City per discutere di un affare importante. Nessuno dei tre si preoccupa del fatto che la lettera non è firmata e che Fault City sembra non esistere: il lavoro che potrebbe esser loro commissionato fa troppa gola e non intendono farselo scappare. Il dubbio non li assale neanche quando notano che il treno che devono prendere non è segnato da nessuna parte e loro sono gli unici passeggeri a parte Mr. Ferry che ha il compito di portarli a destinazione. Mi è piaciuto come anche il viaggio in treno, che poteva essere una parte superficiale, sia stato invece fondamentale per cominciare a mettere insieme i pezzi del puzzle. In quel momento ci troviamo in una situazione di straniamento, ci vengono disseminati degli indizi, iniziamo a capire qualcosa ma ancora non tutto perfettamente. Trovo che infatti gli autori siano stati molto bravi nel dispensare indizi nel momento opportuno senza dilungarsi troppo. Non sto dicendo una cosa scontata: molto spesso per paura che al lettore non passino tutte le informazioni abbiamo poi un 'infodump' molto scomodo. Non è questo il caso.
Andiamo ora a conoscere meglio chi sono i protagonisti di questa storia.

Personaggi

I nostri protagonisti sono tre gentiluomini che non si conoscono fra di loro fino a quando non ricevono tutti la stessa lettera. Sono Edward Jenkins, Angus Cullen e Victor Cooper.
All'apparenza sembrano uomini d'affari, persone perbene, di cui ci si può fidare.
Edward è un avvocato. Durante la sua vita ha dovuto far fronte a diverse crisi che gli hanno portato via sempre più clienti fino a quando decise di fare il salto di qualità perché troppo innamorato del lusso. Non poteva più accontentarsi e i primi successi iniziarono ad arrivare.
Angus Cullen è invece un consulente finanziario che già così giovane è diventato famoso per la sua bravura. Chiunque, infatti, sa che i suoi risparmi sono al sicuro nelle sue mani, che un accordo con lui andrà certamente a buon fine. Angus sa di essere un privilegiato, di avere un intelletto fuori dal comune e biasima chi è povero e non è riuscito a farsi strada nella vita. Nonostante ciò, fa beneficenza. Victor sembra essere quello più sfortunato e che non si è fatto da solo: ha infatti ereditato dal padre una miniera scoperta al Cairo che ha fruttato alla sua famiglia così tanti soldi da permettergli di fare la vita da nababbo. Victor, alla morte del padre, non si è occupato più della miniera lasciando tutto nelle mani di un amico fidato. Gli bastava infatti godersi la vita con i soldi che gli arrivavano regolarmente ogni mese fino a quando non gli giunge notizia che la miniera ha ultimato i suoi giacimenti ed è stata chiusa. E si ritrova non solo senza niente economicamente ma anche senza amici dato che conducendo una vita sregolata non si è fatto di certo benvolere dagli altri gentiluomini e gentildonne che già da prima avevano iniziato a ignorarlo.
Ma cos'è che li accomuna? Non è il semplice fatto che hanno o stanno ancora conducendo una vita agiata. I primi indizi li abbiamo appunto quando inizia il viaggio in treno.
Tutti e tre infatti cominciano ad avere allucinazioni che sembrano fin troppo realistiche, tanto che rischiano di farsi male. Come se stessero vivendo qualcosa di già vissuto, ma di cui non erano proprio i protagonisti. Edward ha l'allucinazione di un bastone con la sua iniziale, Angus di una lettera che non ha mai avuto il coraggio di inviare, Victor di una pietra che rompe una finestra.
Sono dettagli importanti e che vanno a completare il quadro della loro vita. Ho adorato tantissimo l'inserimento di alcuni oggetti determinanti per farci scoprire di più riguardo la loro personalità. Mi è sembrato come un 'memoir' in cui si utilizzano infatti gli oggetti per ripercorrere i ricordi di un personaggio, tecnica che a mio parere trovo bellissima oltre che affascinante.
Non per caso questa è stata la mia parte preferita dell'intero romanzo. Il finale è sorprendente, da brividi. Ogni dettaglio va al suo posto, scopriamo i loro segreti, ciò che vogliono nascondere anche a se stessi. Sarà un viaggio che avrà un'unica destinazione finale. Definitiva. Nella quale le uniche persone con cui dovranno confrontarsi saranno i fantasmi del loro passato. Qualsiasi persona, anche la più distinta, può nascondere qualcosa di feroce. La persona più gentile e professionale ha dei segreti mai scoperti. Ma qui ogni cosa verrà alla luce.
E vorrei tanto parlarvene ma sarebbe spoiler, quindi spero di avervi incuriosito abbastanza!

Stile

Parliamo ora dello stile. Limpido, preciso, ho trovato giusto qualche errore di battitura, quindi serviva solo un altro giro di correzione di bozze. Ho amato tantissimo la scena iniziale perché è in un medias res perfetto oltre al fatto che per tutto il tempo viene usato egregiamente lo show don't tell. Il personaggio è Edward e si ritrova in una stanza legato e ferito. Sentiamo insieme a lui il dolore, avvertiamo anche l'odore nauseabondo e l'ansia che va a mille. Una scena che si ricollegherà naturalmente con il finale. Come anche detto prima ho apprezzato il fatto che i dettagli sulle loro vite ci vengano disseminate lungo tutto il romanzo senza scadere nell'infodump. L'unica parte che forse infatti alleggerirei e con cui userei la stessa tecnica è all'inizio quando ci vengono descritti i personaggi. Qualche dettaglio di questa parte iniziale si sarebbe potuto dare durante il viaggio in treno. Trovo comunque che il libro sia molto godibile e ben studiato.
Per questo lo premio con il massimo del punteggio.




venerdì 27 marzo 2020

Recensione: 'I tuoi occhi tra la nebbia' di Ilari C.

Eccoci qui con una nuova recensione, oggi vi parlerò infatti di 'I tuoi occhi tra la nebbia' di Ilari C. autrice che abbiamo già conosciuto e di cui infatti questo libro si va a ricollegare agli altri recensiti!



Titolo: I tuoi occhi tra la nebbia

Autrice: Ilari C.

Edito da: Self publishing

Genere: MM romance contemporaneo

Prezzo: 3.99 digitale, concordare con l'autrice per il cartaceo

Data di lancio: 16 marzo 2020






Trama

Matt è un poliziotto sotto copertura. Il suo lavoro gli impone di cambiare identità e mischiarsi con i criminali, ma a lui non dispiace. Da quando il suo ragazzo è morto a causa di un'overdose, il suo unico obiettivo è catturare Alain, il trafficante che lo ha adescato nel giro della droga e che poi gli ha venduto la dose fatale. Ora che ci è riuscito, però, gli rimane solo un grande vuoto e l'ennesima indagine su un nightclub chiamato Sweetdreams.
James è un astro nascente del calcio, ma sta mandando a rotoli la sua vita e la sua carriera in un vortice di alcol e notti brave. Dopo aver superato un'infanzia di abusi, credeva di aver trovato l'amore in un uomo più grande, ma il risveglio dal sogno è stato brusco e adesso si ritrova con un fidanzato in galera e il senso di colpa per le azioni a cui l'amore lo ha indotto. Il locale preferito per perdersi nei fumi dell'alcol e del sesso è quello più lontano dal mondo glamour della Londra che conta, lo Sweetdreams.
Quando le strade di Matt e James si incontrano l'attrazione è palpabile, ma innamorarsi ancora non è facile per nessuno dei due. Matt sa che se anche James gli aprisse il suo cuore c'è più di un segreto che potrebbe dividerli per sempre, a cominciare dal vero lavoro di Matt.
E se James e i criminali su cui Matt indaga scoprissero la verità? È possibile lasciarsi alle spalle la nebbia del passato per ricominciare?
I tuoi occhi tra la nebbia è un romanzo mm (gay romance) che per le scene e le tematiche descritte è adatto a un pubblico adulto. I due protagonisti compaiono nella serie Sotto la superficie ma NON c'è bisogno di conoscere la serie, in quanto questo romanzo è uno stand alone

Come scritto nella descrizione, questo romanzo fa parte della serie 'Sotto la superficie' che vi ho recensito tempo fa, ma può essere letto tranquillamente anche senza aver letto gli altri.
Indubbiamente per chi invece li ha letti, sarà senz'altro interessante andare a scoprire nel dettaglio la vita di questi protagonisti e le vicende che c'erano dietro che negli altri libri non erano state analizzate in modo approfondito. Ci pensa infatti questo libro a colmare le lacune.
Lo consiglio comunque però, anche per chi non conosce gli altri libri, perché si legge davvero con tranquillità senza che ci siano dei punti vuoti.
In questo romanzo ritroviamo dei personaggi conosciuti quindi, tra cui anche Cristian e Samir, che faranno delle brevi comparse. Il libro però vuole concentrarsi su James e Matt.
James è un ragazzo di ventiquattro anni, una promessa del calcio inglese che sembra voler mandare tutto all'aria per colpa della sua vita sregolata. Fino a quando non incontra Matt, un investigatore che ha arrestato proprio il ragazzo di cui era innamorato per droga. Entrambi sono feriti, entrambi hanno un passato tragico con il quale avere a che fare. Non sembrano pronti per iniziare una storia nuova, James perché pensa ancora ad Alain nonostante lo abbia usato e Matt perché ancora non riesce a dimenticare Colin, morto per una dose fatale data proprio da Alain.
Il loro sarà un lento incontrarsi, scontrarsi più che altro, e insieme dovranno riuscire a curare ogni ferita che lacera il loro animo.

Personaggi

James, come già detto, è un ragazzo di ventiquattro anni ed è una promessa del calcio inglese. Ha ottenuto degli ingaggi grazie alla sua assistente Amber, ma anche lei ormai sta per desistere. James conduce una vita molto libertina: si lascia andare all'alcol, va a letto con qualsiasi sconosciuto e la sua reputazione sta cominciando a essere messa in discussione con il pericolo che la sua carriera possa fermarsi ancor prima di decollare. Amber ce la metterà tutta per spronarlo, si confiderà con lui raccontandogli cosa ha dovuto fare nella vita e perché ha scelto quel tipo di lavoro, sia perché si fida sia perché vorrebbe motivarlo. Inizialmente però James continua a fare come ha sempre fatto. C'è da dire che James ha avuto un'infanzia difficile: dopo esser riuscito a scappare dalle grinfie dei genitori molesti, aveva sperato che vivere con suo fratello maggiore sarebbe stato meraviglioso. Il suo riscatto. Nel romanzo però ci vengono mostrati dei flashback che ci fanno intuire perfettamente quanto invece la convivenza con il fratello sia stata disastrosa. Non è mai riuscito ad avere un momento della vita sereno, e nel momento in cui il fratello lo stava pestando ecco che arriva Alain e gli è sembrato il suo salvatore. Ma Alain, che trafficava con la droga, lo ha usato, fingendo di essere innamorato di lui quando invece non aveva occhi che per Samir ed era intenzionato ad allontanarlo da Cristian. Per lui James aveva fatto di tutto, anche vendersi per la sua prima volta a un perfetto sconosciuto per ripagare un debito di Alain. Tutti comportamenti che nessuna persona farebbe ma James è un personaggio disturbato, che non ha mai ricevuto dell'affetto in vita sua: è quindi normale che abbia cercato con tutto se stesso un appiglio e quando Alain gli ha fatto assaggiare un poco di amore ecco che per lui è diventato una presenza centrale. Era un amore malato, un amore in realtà non corrisposto ma James pensava davvero che Alain tenesse a lui.
Chi invece odia Alain è Matt che ha visto il suo ragazzo, Colin, morire dopo una dose venduta da Alain. Dopo averlo arrestato, Matt è quasi in pace. Quasi perché comunque sia non riesce a dimenticare il volto di Colin. Quando incontra James è però lui a fare il primo passo. Per James sarà invece una situazione del tutto diversa: dopo tanto tempo ricomincerà ad avere un legame con una persona senza essere ubriaco. Dovrà riuscire a gestire i suoi sentimenti da sobrio, vivendoli quindi appieno senza andarsi a nascondere. Questa sarà una prova molto severa per James: rivedere spesso Matt allo Sweetdreams lo lascerà con una rabbia mista al piacere.
La prova del nove arriverà quando James riceverà una lettera da parte di Alain.
Ancora una volta, Alain ha bisogno del suo aiuto -che sicuramente non verrà ricompensato-. Starà ora a James se cascarci di nuovo oppure decidere di iniziare una nuova vita al fianco di Matt.

Stile

Mi piace lo stile dell'autrice: è diretto, descrittivo quanto basta e specialmente mi piacciono i dialoghi perché sono ben impostati e non sembrano finti. Specialmente grazie ai flashback e a qualche dettaglio disseminato lungo tutto il romanzo arriviamo a comprendere il passato dei due personaggi poco alla volta. E consiglio sempre di fare così e di non spiattellare tutto subito, dato che poi la curiosità del lettore verrebbe meno. In questo caso abbiamo quindi una buona costruzione delle scene che ti spinge ad andare avanti. Lo premio con il massimo del punteggio.

mercoledì 25 marzo 2020

[Segnalazione] 'Caso Amber' di Salvatore Scalisi

Eccoci qui con una nuova segnalazione, oggi vi parlo di 'Caso Amber' di Salvatore Scalisi!




Titolo: Caso Amber

Autore: Salvatore Scalisi

Edito da: Self publishing

Genere: Giallo, thriller

Formato: Digitale

Prezzo: 3,46€ su Kindle





Trama

L’inossidabile Parker, stavolta, deve risolvere un caso molto ambiguo. La bellissima Amber soffre di gelosia. “Sente” che suo marito la tradisce. Sarà vero? La donna assolda un killer perché vuole eliminare il consorte. Poi, però, capisce di essersi sbagliata e, presa dai sensi di colpa, vuole salvare il coniuge, facendosi aiutare dal nostro detective. Riuscirà Parker a dipanare i fili della ingarbugliatissima matassa? Salvatore Scalisi ci condurrà, come sempre con penna felice, dentro una storia davvero ricca di “suspense”. L’esito non è per nulla scontato e sorprenderà il lettore con un finale a sorpresa.
Pro. Ssa Maria Carmela Benfatto

lunedì 23 marzo 2020

[Segnalazione] 'Evanescente depressione' di Salvatore Scalisi

Iniziamo la settimana con una nuova segnalazione per Salvatore Scalisi, 'Evanescente depressione'!



Titolo: Evanescente depressione

Autore: Salvatore Scalisi

Edito da: Self publishing

Genere: Mistero

Formato: Cartaceo (brossura) & digitale

Prezzo: 3.75€ Kindle, 9.30€ cartaceo






Trama

Fabrizio è un depresso. Ha tutto per avere una vita normale; ma un segreto tarlo lo corrode e non lo fa andare avanti. Bruna, la sua migliore “amica” di sempre, gli sta molto vicino. Così pure Biagio, l’amico malato di cancro, che incontra spesso al bar. Ed è bello anche fare conversazione col suo amico negoziante che lo invita ad una festa. Dablo, il suo cane, è in buone mani. Lo affida, infatti, ad Antonella, la bellissima donna che è la sua nuova fiamma. Ma il suo “male occulto” lo porta a tentare il suicidio. Il tuffo in acqua che lo fa quasi annegare, però, lo riporta ad apprezzare la vita. Sì; adesso vuole vivere alla grande e pienamente. Ce la farà o è solo un sogno quello che potrà accadere? Il nostro Salvatore Scalisi ci fa vivere una storia come sospesa in un mondo rarefatto, dove tutto è fluttuante ed evanescente, possibile ed impossibile. Verità e allucinazioni si susseguono. Spazi di luce e di buio si alternano subitaneamente. Fabrizio riuscirà a vivere bene? Chi lo sa; la vita è mistero. Come in una tela di Marc Chagall, figure colorate a tinte forti, volteggiano su sottofondi in cui luce e buio si miscelano incessantemente. Stavolta la penna di Salvatore Scalisi si fa pennello e, come il grande Chagall, crea figure misteriose ed evanescenti, sospese in un vuoto variamente colorato e variamente illuminato.
 Prof. Maria Carmela Benfatto

venerdì 20 marzo 2020

Recensione: 'Inquietanti presenze' di Salvatore Scalisi

Oggi voglio portarvi la recensione di uno dei volumi di Salvatore Scalisi, 'Inquietanti presenze'!



Titolo: Inquietanti presenze

Autore: Salvatore Scalisi

Edito da: Self publishing

Volume: 11 di John Parker

Genere: Poliziesco, mistero

Formato: Cartaceo (brossura) & digitale

Prezzo: 3.66€ Kindle, 9.31€ cartaceo




Trama

Insolito e surreale caso da risolvere per il nostro detective Parker, alle prese con misteriose scomparse di cani e inverosimili presenze di esseri mostruosi. Elementi straordinari intervengono in un contesto reale, i protagonisti si ritrovano dentro un universo straordinario e di fantascienza, quasi un giallo fantasy questo nuovo poliziesco.
L'intento dell'autore è infatti sorprendere ed affascinare, la realtà investigativa di ogni giorno si intreccia all'immaginaria presenza di esseri non naturali, ed è qui che il poliziesco incontra il fantasy. Una stimolante lettura è data dai dialoghi scorrevoli e semplici, un giallo completo che in chiave fantastica ben rispecchia l'animo dello scrittore.
Dott. Luigi Lo Mascolo

Nonostante questo sia l'undicesimo volume delle avventure di John Parker, e quindi alcuni aspetti del carattere di John potrei non averli colti, ho deciso di recensire questo romanzo in particolare per via del genere. Come sanno molti che mi seguono prediligo le avventure che hanno quel tocco di fantastico e questo mi è sembrato perfetto e che si adattasse alle mie letture.
Comunque sia, non preoccupatevi, il libro si legge benissimo anche senza aver letto i dieci antecedenti. John Parker è un detective e si trova per la prima volta di fronte a due casi, uno di questi però, ha del sovrannaturale. O almeno è ciò che si pensa.
Il nostro detective si ritrova quindi a destreggiarsi fra due casi, su una misteriosa scomparsa di cani e su degli esseri mostruosi che sono comparsi in una villa vittoriana e che cercherà di far fuori insieme ai suoi amici Jennie e Ted.

I mostri che pensano di vedere in questa villa hanno le forme più disparate: dicono che somigliano a un ratto, a una zanzara e via dicendo e cercano di farli fuori a colpi di pistola.
La cosa che mi ha affascinata di queste scene in cui erano nella villa è che fino alla fine del romanzo rimani lì a chiederti se questi mostri sono frutto della loro immaginazione o se esistono davvero. Cosa in realtà stanno vedendo e cosa possa significare. Di certo i loro scambi di battuta li ho trovati geniali e hanno reso quelle scene ancora più belle e interessanti. Mi è piaciuto questo continuo domandarsi di cosa stessero veramente vedendo. A volte ero convinta, altre volte ancora mi stavo quasi lasciando convincere. Quei mostri appartengono a un mondo onirico? Anche quando se lo chiedono apertamente, la risposta non arriva. Il che, secondo me, è giusto così.

L'altro caso, quello decisamente più reale che ha a che fare Parker, riguarda la misteriosa scomparsa di alcuni cani. Inizia cercando Laika, dopo che il suo padrone lo ha implorato di accettare quel lavoro che mai prima di allora aveva preso a carico, per poi arrivare al punto in cui tanti altri cani stanno scomparendo. Proprio quando sembra che tutto sia terminato e che il colpevole sia stato scoperto, ecco che arriva il colpo di scena, quello che tutti ci aspettiamo quando leggiamo un giallo, altrimenti che gusto ci sarebbe? In effetti fino a quel momento la trama mi era sembrata troppo lineare ma bisognava stare attenti a dei piccoli dettagli che l'autore aveva disseminato.
John Parker accetta il caso nonostante non ne sia di competenza perché sente di doverlo fare, di aiutare quella gente che lo ha preso come un angelo custode. Questo fa di Parker un detective senza dubbio fuori dalle righe, ma decisamente intraprendente e coraggioso. Non per niente, non ha alcun timore nell'andare a fondo la questione anche se si tratta di dover rischiare. L'ho trovato anche un personaggio molto persuasivo: ho trovato incredibile specialmente un passo, nel quale senza fatica ma con le giuste parole, riesce ad ottenere ciò che vuole e concludere così il caso nel miglior modo possibile. Un detective diverso, divertente, dato che mi sono piaciuti molti degli scambi di battuta, e che sa come indagare nel modo giusto. Probabilmente ci sono degli aspetti di John che ancora non so non avendo letto gli altri libri. Da quello che ho capito dalle quarte di copertina dovrebbe avere un passato che lo addolora, e se quindi così fosse, in questo libro John Parker dà il meglio di sé, non lasciandosi sfuggire la sua vena malinconica.

Stile

Devo ammettere che all'inizio della lettura ho provato non un senso di straniamento, ma era come se dovessi abituarmi dato che raramente leggo libri scritti al presente. Ma dopo qualche pagina mi sono subito tuffata all'interno della storia ed è stata come un'illuminazione. Questo stile è geniale.
Non solo perché è scritto benissimo, con tutte le 'tecniche' usate al momento giusto, ma è anche capace di guidare il lettore nella coscienza di John Parker con una incredibile maestria.
Questo è uno stile assertivo, ciò significa che è un ottimo stile. I dialoghi sono accattivanti e il protagonista non l'ho trovato per niente stereotipato. Nonostante sia un romanzo breve, rimane molto nel cuore, in prima linea per lo stile. Per questo assegno il massimo del punteggio.


giovedì 19 marzo 2020

Recensione: 'Racconti di sangue' di Alessandro Caredda

Oggi vi porto la recensione di una raccolta di racconti horror, la di cui maggior parte è ispirata a fatti realmente accaduti. Voglio fare anche l'in bocca al lupo all'autore considerando che siamo rimasti invischiati entrambi con una casa editrice truffaldina.
Ma ora l'autore ha deciso di pubblicare in self!



Titolo: Racconti di sangue

Autore: Alessandro Caredda

Edito da: Self publishing

Genere: Racconti horror

Formato: Cartaceo (brossura) & Kindle

Prezzo: 3.99€ Kindle, 7.99€ cartaceo






Trama

Questa non è solo una raccolta di racconti. Non è solo una raccolta di avvenimenti reali. Non è solo un gigantesco puzzle di cronaca nera e storie dell'orrore.
Come una composizione musicale, un racconto seguirà alcuni tra i fatti più inquietanti che il mondo abbia mai visto, cercando (se esiste) una correlazione tra loro. Nel caso contrario verrà illustrata la natura umana, quella animale e quella paranormale dietro ogni scelta narrativa compiuta da ambo le parti.
A fine lettura, dopo aver spento la luce della vostra camera, potrebbe capitare di chiedervi: la realtà è infinitamente peggiore della fantasia?


Amo l'horror in tutte le sue forme quindi non ho potuto non amare questa raccolta, specie dopo aver  constatato come l'autore si sia minuziosamente documentato su ogni caso. Per alcuni racconti, l'autore ci riporta il fatto nudo e crudo, altri invece ci vengono presentati a mo' di racconto.
Secondo me è un ottimo mix, ci dà l'informazione e poi ci fa addentrare nel vero e proprio incubo.
Sono molti i casi trattati dall'autore, alcuni di questi li conoscevo come il caso Enfield, altri no e mi hanno lasciata con dei brividi di puro terrore. Quelli che mi hanno scioccata di più, come immaginavo, sono quelli di accadimenti reali, dove c'è stata una persona in carne e ossa e non una fantasma (liberi di crederci oppure no). Sono del parere che quando è una persona reale, con la quale c'è un'altissima possibilità con cui puoi averci a che fare, ecco che lì la tensione aumenta e ti rendi conto di quanto l'uomo possa essere terrificante. Come possa essere più crudele di un qualsiasi poltergeist.

Dato che ne sto parlando vi annuncio infatti che il mio racconto preferito, quello che mi ha portata a rileggere alcune pagine -non perché non si capisse, ma perché ero troppo scioccata- è quello su Albert Fish. L'uomo, che da giovane provava piacere nel sentire dolore, negli anni si è evoluto in una bestia senza pari. Fu accusato di cannibalismo, pedofilia e castrazione. La sua prima vittima fu la decenne Grace Budd e fu appunto la prima di una lunga serie. Quello che mi ha impressionata di questo racconto è leggere le lettere che Albert scriveva alle famiglie delle sue vittime o delle sue dichiarazioni alla polizia. Non tralasciava alcun dettaglio. Ha infatti riportato con minuzia di particolari tutto ciò che faceva alle sue vittime, di come attirasse questi bambini, li legasse, li violentasse e li percuotesse per rendere la carne più tenera per poi tagliargli e mangiarli. L'autore riporta quindi queste sue testimonianze che mi hanno davvero fatto accapponare la pelle. Allo stesso tempo stilisticamente parlando, è la parte che più mi è piaciuta perché è esattamente questo che deve fare un qualsiasi testo. Dare quei dettagli, terrificanti o sorprendenti, che rimangano impressi nella memoria del lettore. E su questo racconto, poco ma sicuro, ha centrato il segno.

Ma adesso ritorniamo all'inizio: l'autore ha prima posto l'attenzione sugli animali. Nonostante la maggior parte di noi non ne abbia una vera e propria paura (potrebbero farci più impressione appunto gli assassini come Albert) dobbiamo comunque considerare il fatto che se è vero che un animale non attacca per cattiveria perché agisce secondo l'istinto, certamente in un contesto come quello raccontato dall'autore dove i leoni non hanno più gli zebù da cacciare perché un'epidemia li ha uccisi, dovranno per forza di cose puntare a quello che hanno più vicino. In questo caso, alcuni operai che lavoravano alla costruzione della linea ferroviaria capitanati dall'ex militare irlandese John Henry Patterson. O come nel racconto delle Foglie Rosse, in Vietnam, quando non si capisce chi è che sta attaccando e uccidendo senza pietà. Lì ho sentito alta la tensione e devo dire che ho trovato molto sorprendente scoprire chi fosse, dato che proprio non me lo aspettavo. A volte il nemico è proprio chi non immagini. O ancora, lascia il fiato sospeso anche la storia di quello che potrebbe essere un lupo vissuto nel Settecento, che ha mietuto così tante vittime perché nessuno, nemmeno tra i più bravi, è mai riuscito a fermarlo e a ucciderlo.

Parlando di sovrannaturale sono rimasta contenta che sia stato trattato del caso Enfield dato che lo conosco molto bene. Il fantasma Bill che si mette in contatto con la più piccola della famiglia è una delle cose più inquietanti, oltre a tutto quello che succede nella casa, specie il luogo dove Bill dichiara di essere morto. Ma è Bill il vero problema di quella casa infestata o è manipolato da un qualcosa di molto più spaventoso e pericoloso? C'è ancora del mistero che aleggia: non si può dichiarare con assoluta certezza se quello che ha vissuto quella famiglia sia vero o se sia stato tutto progettato ad arte per avere un riscontro economico. Di certo, per quel che mi riguarda, troppe cose sono impossibili da spiegare. Sempre su questo aspetto, l'autore ha scritto un racconto su un caso di illecito utilizzo della tavoletta Ouja, un altro fenomeno che mi ha sempre affascinata -ma che non userei mai!- con il protagonista Federico De Palma, il tutto raccontato in prima persona, che cerca di salvare la sua ragazza Michela che sospetta sia stata posseduta proprio dopo una chiamata con quella tavoletta.

Torniamo ora 'nel mondo reale', dove ciò che spaventa è tangibile. L'autore ci presenta diversi personaggi, come Richard Kuklisnki, utilizzato dalla mafia come strumento di morte per regolare i conti con le famiglie che non obbedivano. O Rodney che partecipa tranquillamente al programma 'The dating game' quando ha ucciso diverse donne senza essere mai stato scoperto, rivelandosi un uomo di carisma e dal giusto senso dell'umorismo che incanta subito il pubblico. O Ricardo Lopez, talmente innamorato della cantante Bjork, che quando scopre che si è fidanzata è intenzionato a ucciderla per poi uccidere se stesso, in modo tale che si sarebbero rincontrati altrove.
C'è la storia di Elisa, detta Lis, la ragazza più bella del liceo scientifico Luigi Pirandello di Carbonia, ammirata da tutti proprio per questa sua incredibile bellezza che la porta a sfruttare gli altri. Fino a quando non sarà qualcun altro a sfoderare la stessa arma e a sfruttare lei stessa per scopi terrificanti.
Mi è piaciuta anche la menzione agli Incel, i celibi involontari che non tutti in effetti conoscono e che se la prendono con gli altri sparando a vista per denunciare il loro status sociale disastroso.

Trovo che sia una bellissima carellata di racconti horror, e quello che mi è piaciuto di più è che infatti vengono toccati diversi aspetti. Quello delle possessioni, quello degli assassini, dei diversi tipi di assassini con le rispettive problematiche. Ci sono diverse sfaccettature dell'horror e l'autore è stato in grado di raccoglierle tutte, con uno stile semplice, diretto che sa come attirare l'attenzione del lettore.
Per me infatti è stata una lettura decisamente piacevole.
Per questo motivo, se siete curiosi o semplici appassionati dell'orrorifico, vi consiglio di leggerlo.