Siamo giunti alla recensione dell'ultimo capitolo della trilogia 'Il viaggio degli eroi' di Cristian Taiani!
Se vi siete persi le scorse recensioni, potete recuperare la prima cliccando qui e per la seconda qui!
Titolo: Il viaggio degli eroi: la creazione
Autore: Cristian Taiani
Edito da: Self publishing
Genere: Fantasy
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 3.05€ Kindle, 13.00€ cartaceo
Pagine: 314
Trama
Il male dilaga per il mondo, Inglor e tutti i suoi abitanti sono
sottoposti al giudizio divino di Vurtne, il Senza Nome, l’imperatore
oscuro. Gli elfi sono stati decimati in quella che sarà ricordata con il
nome di Notte Oscura, le profezie si sono avverate, le antiche stirpi
dei nani sono rimasti senza i loro re, la magia sta per esaurirsi, la
vittoria contro le forze del male sembra solo un vago miraggio. I
ritrovati eroi sfideranno il destino e continueranno il loro viaggio
alla ricerca dell’arma che metterà fine alla deviata sete di potere del
nuovo dio, facendo i conti con il loro peggiori incubi. Incontri
inaspettati, nuovi amici e vecchi rivali incroceranno la strada di
Rhevi, Talun e Ado. Una corsa contro il tempo accompagnerà l’intero
gruppo attraverso il passato e il futuro di Inglor, nessuna epoca sembra
essere al sicuro. Il viaggio degli eroi la creazione è l'ultimo
entusiasmaste capitolo della trilogia degli eroi.
Eccoci quindi all'ultimo libro di questa trilogia! Devo ammettere, anche se ne parlerò meglio più avanti, che in realtà mi sembra un romanzo che può benissimo avere un altro seguito ma andiamo con ordine. I nostri eroi proseguono il loro viaggio, intenzionati a cercare Ephilas Il Sommo Alchimista per poter prendere il cristallo adatto alla forgiatura della reliquia che ucciderà finalmente il Senza Nome, ovvero Vurtne. Una missione quindi estremamente delicata e di fondamentale importanza dato che non c'è altro modo per uccidere il loro nemico. Durante tutto ciò, per Ado ci saranno dei cambiamenti molto importanti, specie quando deciderà di tornare indietro nel tempo grazie alla clessidra durante la guerra sanguinosa. Sarà in quell'occasione che per Ado si aprirà letteralmente un mondo: non solo scoprirà meglio le sue origini, il suo rapporto con Zarcan, ma anche perché Zetroc è così ossessionato nel voler possedere il suo corpo. Oltre al fatto che, forgiare un'arma unicamente sua, decreterà la sua vittoria o la sua morte. In questo ultimo romanzo proviamo sentimenti contrastanti. Ci saranno delle perdite, personaggi a cui eravamo molto affezionati, pur tuttavia ho compreso la scelta e le loro dipartite non sono poi così date per scontate. Quello che ho imparato, nella lettura dei romanzi dell'autore, è che bisogna davvero aspettarsi di tutto. Non sempre c'è quel 'dolce' che vorremmo leggere ma allo stesso tempo mi piace perché è più veritiero possibile. Nelle scene più cruente e sofferenti ho provato una grandissima empatia con i personaggi e trovo che sia andato tutto come doveva andare, anche quando si tratta di scene dolorose.
Non sai mai come andrà a finire, non sai se ti puoi aspettare un finale felice o cosa ne sarà dei protagonisti. Come ho detto, questa è una cosa che apprezzo, perché durante la lettura la tensione è sempre alta e non puoi fare a meno di proseguire proprio perché sai che quello che leggerai non sarà affatto banale.
Personaggi
Il personaggio che ha avuto una crescita significativa rispetto agli altri, secondo il mio punto di vista, è certamente Ado. Innanzitutto, dopo aver saputo che deve forgiare la sua arma e dopo aver scoperto le sue origini, deve fare i conti con i sentimenti che lo legano agli altri eroi. Per esempio con Rhevi, che non appena ha saputo del suo tradimento con Shailis, giustamente si è sentita ferita. Chi non lo sarebbe? Posso anche capire che Ado sia rimasto solo con lei per nove anni, ma come dice infatti Rhevi, Shailis lo conosce meglio di lei visto il lungo tempo passato insieme e si è sentita tradita nel profondo. Nonostante ciò la stessa Rhevi sa che il sentimento d'amore che la lega ad Ado è più forte di qualsiasi forma di gelosia che lei possa provare. Ognuno degli eroi compie il suo destino: Ado per sconfiggere Vurtne darà tutto se stesso, Talun, intenzionato a distruggere tutte le clessidre una volta che la storia sarà conclusa si ritrova contro il suo stesso fratello, Taven. Sappiamo già dallo scorso libro che Taven cova vendetta contro il fratello, che ha ucciso il suo migliore amico e che è intenzionato a fare altrettanto con lui. Nella scorsa recensione vi avevo detto che in parte comprendevo quello che provava Taven e speravo davvero in un chiarimento tra i due dato che secondo me lo meritavano entrambi. Una cosa avrei da segnalare riguardo il loro rapporto: sappiamo quali sono le intenzioni di Taven, sin da appunto lo scorso volume, quindi per alcune scene poteva non essere necessario specificare i pensieri di Taven ma magari descriverlo solo facendo apparire il suo lato subdolo. Il lettore avrebbe capito lo stesso dato che conosciamo il suo passato. Proprio per Talun ho sofferto molto: scopre cosa gli ha tenuto segreto Mira (e infatti questo dettaglio qui mi sarebbe piaciuto approfondito o comunque penso che sia perfetto per un possibile continuo), deve fare i conti con Taven e deve prendere decisioni drastiche. Quando dico appunto che per me il romanzo si appresta a poter avere un seguito, lo dico riferendomi anche per quello che succede a Shailis (che mi ha fatto davvero una gran pena) e a Lilian, la sposa di Adon Vesto.
Diciamo infatti che a un certo punto non sapevo se ritenere di più una minaccia Lilian o Vurtne. Vurtne anzi, mi sembrava quasi più sincero nelle sue motivazioni e che la vera cattiveria provenisse appunto da lei. Il finale, che comprende anche Rhevi, lascia spazio a molta immaginazione da parte nostra. Nonostante appunto, la trilogia sia completa, penso che si possa dire ancora molto riguardo Lilian e specialmente vorrei tanto poter leggere delle gesta di Kanan, personaggio di cui mi sono innamorata subito nonostante appaia per poco tempo. Creep, invece, è il personaggio che più mi ha fatto inquietudine di tutta la trilogia e anche stavolta si riconferma per quello che è -positivamente parlando, non mi sarebbe piaciuta una sua trasformazione proprio perché per me è perfetto così com'è! Mi è infatti apparso strano che inizialmente si stesse alleando con Taven e aspettavo il momento di un suo possibile tradimento. Detto questo, il viaggio degli eroi si è concluso di certo. Ma ho come il presentimento che siano nati dei nuovi eroi e che ci sia una minaccia che grava sul loro futuro.
Stile
Devo dire che ho notato alcuni miglioramenti nello stile. Per esempio, nella scorsa recensione avevo consigliato di usare dei connettivi al posto delle virgole e ho notato con molto piacere che in questo romanzo l'accorgimento è stato preso. Ci sono delle scene descritte (appunto in tell) ma proprio grazie alla profondità delle scene cruente lo 'show' ha funzionato pià che bene dato che mi sono rimasti impressi molti dettagli. Forse l'unica cosa che aggiusterei sono alcuni dialoghi dato che a volte si tende a cambiare point of view, ma nel complesso non ho trovato degli elementi proprio da eliminare.
Quello che mi è piaciuto di questa trilogia è proprio il fatto che sia molto sentita e che non dà niente per scontato. Cerco sempre di figurarmi come potrà finire una storia e nella maggior parte dei casi riesco a indovinare. Qui no e questo è sicuramente un punto a favore dato che ho sempre l'effetto sorpresa!
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giovedì 12 marzo 2020
Recensione: 'Il viaggio degli eroi: la creazione' di Cristian Taiani
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