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lunedì 5 agosto 2019

Recensione: 'New Albion Chronicles' di Alan Lockwood

Oggi voglio parlarvi del nuovo romanzo fantasy edito da Lettere Animate, 'New Albion Chronicles' di Alan Lockwood!



Titolo: New Albion Chronicles

Autore: Alan Lockwood

Edito da: Lettere Animate

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo (brossura) e digitale

Prezzo: 14,99€ cartaceo, 12,74€ Kindle

Pagine: 404

Data di lancio: 8 luglio 2019



Trama

La Repubblica di New Albion si avvicina al festeggiamento del centesimo anniversario della salita al potere di Morgan Steele, il potente Primo Ministro che osserva la capitale dalla gigantesca Torre dell’Orologio. Non tutti, però, vogliono festeggiare: non Wilford Sullivan, il giovane allievo del Ministro della Cultura, i cui genitori sono stati uccisi dallo stesso Steele; e neanche Viridiana Faulkner, una Comune che, insieme al gruppo di ribelli chiamati Egualitari, vuole porre fine al dominio dei Benedetti, persone in grado di utilizzare una magia chiamata Erian, persone come Morgan Steele e Wilford Sullivan. Le vite dei due giovani sono presto destinate a cambiare: Wilford trova una mappa che lo porterà ad indagare sulle menzogne raccontate da Morgan Steele al suo stesso governo, mentre Viridiana ed il suo gruppo ricevono un incarico che li porterà a rubare un prezioso manufatto dal museo della capitale. E presto, contro la loro volontà, si ritroveranno a dover collaborare non solo per affrontare Morgan Steele, ma anche per prepararsi a qualcosa di ben più pericoloso, qualcosa che si muove silenziosamente lungo i confini di New Albion, in grado di intimorire anche lo spietato Primo Ministro.

Prima di cominciare questa recensione è doveroso fare una premessa: New Albion non si presenta come un fantasy classico, ma connubia perfettamente l'elemento tecnologico con la magia. Ci troviamo a New Albion, dove esistono macchine fotografiche, moto, aeronavi, orologi da taschino ma allo stesso tempo c'è l'elemento magico. Chi possiede L'Erian infatti è una persona nella quale scorre la magia e quindi può sentirsi superiore ai Comuni, gente che invece è nata priva di poteri. A volte capita che un bambino nato da due maghi possa non avere la magia e viene allontanato dalla sua stessa famiglia, che nella maggior parte dei casi, lo rifiuta volontariamente. Ho trovato davvero ben curato il background, la creazione di questo mondo dove si sposano magia e tecnologia, la differenza tra Comuni e maghi che ci viene esplicata sin dai primi capitoli direttamente con scene anziché utilizzare il raccontato, ma di questo ne parlerò più avanti nella sezione dello stile.
I maghi guardano dall'alto in basso i Comuni e loro, d'altro canto, ne sono completamente assoggettati, esaudiscono i loro desideri, fanno di tutto per farsi benvolere con scarsi risultati e possono rischiare il posto di lavoro anche solo preparando un tè che non incontra i gusti di un mago.
La storia si snoda su due filoni: nel primo troviamo l'allievo del ministro della cultura, Wilford Sullivan. Il suo vero sostegno è proprio la maestra, Leonore Sullivan da cui ne prende il cognome come è di uso per gli allievi. Ogni volta che presenzia a una riunione dove è presente il Primo Ministro Morgan Steele, il disagio e l'odio prendono il sopravvento sul ragazzo. Ne è quindi intimorito ma allo stesso tempo è intenzionato a farlo cadere dopo cento anni che è al potere. Della stessa opinione è Leonore e, dopo aver trovato dei preziosi documenti appartenenti a Morgan, i due si mettono in viaggio per scoprire cosa il Primo Ministro stia nascondendo a tutto il suo popolo. Quello che scopriranno sarà terrificante e renderà Morgan ancora più ostile ai loro occhi.
Dall'altra parte abbiamo Viridiana Faulkner, una Comune che fa parte del gruppo degli Egualitari che intendono porre fine al dominio dei maghi. Ognuno di loro ha un motivo per odiarli e Viridiana non può essere da meno. La sua famiglia è andata distrutta per colpa loro e ha tutta l'intenzione di ribellarsi. Quando un giorno vengono contattati da un mago che richede i loro servigi di abili scassinatori e ladri rimane indecisa per un bel po'. Allearsi con un mago non è esattamente quello che voleva. Ma alla fine il gruppo accetta e si prepara per andare a recuperare un potente bastone e un amuleto. Non tutto però andrà come previsto.

Personaggi

Voglio ora concentrarmi sui personaggi che più mi hanno colpito, cominciando ovviamente con i due protagonisti, Wilford e Viridiana. Wilford è un ragazzo che come prima impressione me lo sono figurato come un giovane calmo e gentile. Ero quindi convinta, che nonostante fosse un mago, non avrebbe mai trattato come schiavi i Comuni. Quello che mi ha sorpreso è che in realtà Wil ha un ben caratterino ma è solo apparenza: dietro la sua facciata infatti se ne nasconde un'altra dato che è rimasto traumatizzato da ciò che gli è successo quando era bambino. Wilford ricorda tutto alla perfezione e ha un progetto in mente anche se non sa esattamente come attuarlo. Ma quando gli capita l'occasione di rovistare tra i documenti di Morgan Steele, nonostante l'ansia e la paura che lo assale, non ci pensa due volte. Conoscendo la storia della sua famiglia, cominciamo a capire meglio come e perché si muove Wil, completamente legato alla sua maestra Leonore.
Leonore è una donna molto forte e sprezzante, non ha alcuna remore a far condannare i Comuni, a metterli a disagio e a comandarli a bacchetta. Comportamenti che di riflesso tende ad avere anche Wil che però già ne vediamo il modificarsi del suo atteggiamento quando incontra Odel, un Comune che lo apostrofa come un damerino. Durante il viaggio che Wil e Leonore intraprendono li vediamo sotto un'altra prospettiva: hanno a cuore la gente di quel villaggio distrutto, lo stesso Wil ha i rimorsi quando sente di non poter far nulla per loro e rimane per molto tempo ad angustiarsi.
Ho adorato sia lui che Leonore, anche se con lei ho impiegato più tempo per inquadrarla. Nonostante ci sembri che tratti Wil in modo molto grezzo è sinceramente affezionata al ragazzo e questo lo comprendiamo ancora meglio verso la parte finale, dove l'ho completamente rivalutata e infine apprezzata.
Viridiana mi è sempre stata sin da subito molto simpatica: sia perché ritrovo nei suoi obiettivi qualcosa di necessario e sia perché è una persona che nonostante abbia perso tutto continua a combattere e riesce grazie alle sue doti. Ho trovato molto triste la prima parte della sua missione: non pensavo che sarebbe finita in quel modo ed è stato davvero un colpo al cuore. Mi sono figurata in lei, a quello che poteva sentire in quel momento, eppure Viridiana trova la forza di reagire e di andare avanti. Una delle parti che più mi è piaciuta è stata quella della biblioteca, dove riesce a entrare per avere più informazioni riguardo l'amuleto e il bastone. Non so dirvi perché, ma mi ha lasciato una bella sensazione di mistero e ne sono rimasta così incuriosita che non vedo l'ora di leggere qualcosa in più riguardo Aidan.
Tra gli altri personaggi ho apprezzato molto anche Odel. L'ho sentito molto umano, scherzoso e con un evento drammatico che ora dovrà portare con sé per sempre. Morgan Steele è invece l'antagonista dell'intera vicenda. Il Primo Ministro che sta per festeggiare i cento anni di salita al potere. Ha commesso vari crimini, tutti lo odiano e chi non lo odia lo teme e per questo cerca come può di ottenere le sue lodi. Sta di fatto che Morgan è un uomo che non è mai in dubbio. Anche se si tratta di persone a cui vuole bene, anche se si tratta di commettere qualcosa di atroce, lui lo fa e per un motivo in particolare che secondo lui ha fatto modo che New Albion prosperasse e non avesse paura di niente. Anche quando il pericolo è in realtà dietro l'angolo. Il rapporto tra lui e Wil si è evoluto in una maniera piuttosto complessa nel finale e ammetto che non mi aspettavo che Wil si comportasse verso di lui in una certa maniera. Questo però mi ha lasciata a pensare e mi ha fatto intendere quanto maturo fosse il personaggio.

Stile

Riallacciandomi a quanto detto all'inizio, trovo che la costruzione delle scene sia stata fatta in maniera esemplare dato che viene utilizzato perfettamente lo show don't tell. Invece di raccontarci come sia il rapporto tra maghi e Comuni ecco che invece ci viene mostrato sin dai primi capitoli tramite una scena tranquilla in cui Leonore e Wil si ritrovano a prendere un tè in un locale gestito da Comuni. Già da lì, tramite i dialoghi, capiamo perfettamente come funziona il mondo di New Albion ed è una cosa che ho molto apprezzata. Non ci saranno mai infatti degli spiegoni assurdi, ma il tutto ci verrà mostrato in modo che ci resti ancora più impresso.
Come sa già chi legge di frequente le mie recensioni, amo quando un romanzo è composto prevalentemente da dialoghi, questo perché il testo diventa molto più vivace e il lettore rimane sempre concentrato. New Albion Chronicles è pieno di dialoghi, per questo non ho mai avuto momenti di noia e sono rimasta incollata alle pagine.
Detto questo, assegno al romanzo il massimo del punteggio.


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