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mercoledì 16 giugno 2021

Recensione: 'James Biancospino e i giorni dell'ardesia' di Simone Chialchia

 Eccoci qui con la recensione del secondo volume di Simone Chialchia, 'James Biancospino e i giorni dell'ardesia'! Se vi siete persi la recensione del primo volume potete recuperarla cliccando qui!


 

Titolo: James Biancospino e i giorni dell'ardesia

Autore: Simone Chialchia

Edito da: Aporema Edizioni

Genere: Urban Fantasy

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 15,10€ cartaceo, 3,00€ digitale



Trama

 Dopo le mirabolanti avventure affrontate nel sedicesimo secolo, James Biancospino torna al presente ed è di nuovo costretto a destreggiarsi nell’eterna guerra tra la setta della Confraternita della Luce e quella degli Oscuri. Tra duelli mozzafiato, affetti contrastati ed estenuanti iniziazioni, l’epopea del protagonista si snoda attraverso tre continenti, alla ricerca dell’arcano potere nascosto nell’ardesia, l’unico che sembra in grado di risolvere in modo definitivo le sorti del conflitto.

Siamo arrivati al secondo volume e devo dire che molti misteri sono stati svelati. Alcuni di questi misteri, come l'identità di James, il motivo del suo nome inglese e il suo cognome italiano che tanto mi avevano dato da pensare allo scorso libro, sono venuti a galla con dei colpi di scena che non vedevo l'ora di scoprire. Diciamo che su questa parte non ci avevo totalmente azzeccato con le mie deduzioni quindi è stato un momento veramente interessante da leggere. Ma andiamo con ordine.
Questo romanzo lo potrei dividere a metà: nel senso che da una parte abbiamo il lungo allenamento del nostro protagonista che impara quindi per bene a utilizzare le pietre - anche se molti potrebbero definirlo avvantaggiato negli allenamenti considerando tutto ciò che ha fatto nel primo volume, tanto da vederlo come il prescelto - e la seconda parte dedicata allo svelamento di tutte quelle informazioni che tanto avevamo bramato di conoscere. Un momento in cui James si mette a confronto, scopre se stesso, il suo passato, il suo compito e deve quindi interfacciarsi con una realtà completamente nuova per lui tale da scombussolarlo, giustamente, oserei aggiungere.

Già nella scorsa recensione avevo fatto caso al cambiamento di James, da persona annoiata a persona che si mette in mezzo, che vuole dare una mano, molto spesso mettendosi nei guai. Era una trasformazione giusta e coerente, di un ragazzo che aveva soltanto bisogno di essere spronato. In questo romanzo partiamo quindi con un James che sa già cosa è in grado di fare, che si sente anche abbastanza sconvolto quando torna nel suo periodo, ma quando tutti i pezzi si incastrano, ecco che riprende coscienza di sé e sa come deve comportarsi. Ma avrà davanti due ostacoli: uno come già detto, quello di scoprire cose che gli erano state a lungo taciute, anche da parte della madre, e l'altra è fare i conti con persone che da tempo si stanno allenando all'utilizzo delle pietre e alle regole imposte, regole che sinceramente non pensava fossero così rigide ma che decide comunque di accettare di sua spontanea volontà. E anche il confrontrasi con i maestri, come Evans, il suo coach non proprio alla mano e che non vede l'ora di vederlo commettere un errore.

Nella prima parte del romanzo James conosce una parte della sua realtà completamente nuova e decide di dare il meglio di se stesso in questi allenamenti, supportato anche da Scarlet con la quale definisce per bene la sua relazione iniziata nel precedente volume. Animato dai suoi vecchi amici e da nuovi propositi, James imparerà a destreggiarsi in quello che è un mondo a lui sconosciuto e forse non proprio così perfetto come avevano voluto fargli credere. La lotta che è destinato a combattere ha certamente motivi onesti e rispettosi, ma coloro che tendono le corde di tutto il teatrino non sono poi così benigni.
Dovrà infatti rapportarsi con dei superiori come Clayton Wellington, maestro che insegna i poteri nascosti delle pietre, Wilburn lo stregone della confraternita e rincontrare altre vecchie conoscenze, alcune delle quali decisamente pericolose.
Dopo il tradimento che hanno dovuto tutti subire nel primo libro, ora sono più accorti che mai, specialmente James che sotto questo punto di vista è maturato ancora di più. Come se quasi non esistesse il ragazzino annoiato che porta a passeggio il suo cane come era all'inizio.

Alla fine di questi allenamenti, James deve prendere una decisione, anche se il suo desiderio sarà quello di diventare ricercatore ostacolato dal suo coach Evans. Lì ha capito che le regole sono dure, lo ha potuto constatare vedendo cosa è successo a Liam o a chiunque ha osato ribellarsi decidendo di sfidare un suo superiore. Ho trovato questa una parte molto introspettiva, che ha preparato James per la parte finale del romanzo che ho considerato più dinamica. Per quanto infatti l'inizio sia stato doveroso per darci le informazioni appropriate, ho comunque preferito l'ultima parte, che mi ha dato azione e la scoperta di ciò che mi incuriosiva.

Tuttavia non ci sono infodump, scene estremamente descrittive che quindi rallentano l'andamento di un capitolo. Sono tutte parti fondamentali e necessarie e l'autore ha svolto davvero un buon lavoro dato che in molte occasioni c'era effettivamente il problema di poter cadere in uno di questi errori, ma devo dire che le scene si sono intervallate nella maniera giusta e accompagnano il lettore centellinando ogni tanto le informazioni fino al finale, come giusto che sia.

Come sempre ho adorato l'utilizzo delle pietre, adoro proprio l'idea di fondo che ha avuto l'autore e non potevo esserne più attratta di così dato che non solo amo le pietre ma anche i pianeti a loro correlati.
L'ambientazione l'ho trovata decisamente diversa da quello del primo volume, anche più cupa sotto certi aspetti e questo per me non può che esserne un fattore positivo. Ci sono troppe nuove problematiche che il nostro protagonista deve affrontare, anche perché non dimentichiamo il fatto che alla fin fine James non ha voluto niente di tutto ciò. Certo, lo ha accettato, ha affrontato stavolta di sua volontà quello che gli hanno detto di fare, quando invece nel primo volume ci si è ritrovato completamente dentro, ma sempre che ha scoperto un qualcosa che pensava non esistesse e che non lo riguardasse. Probabilmente era ciò che serviva alla sua vita, ma questo è stato un viaggio che lo ha portato a scoprire aspetti difficili da accettare, ma che, ragionandoci, aveva diritto di sapere.

Anche questa volta vi consiglio assolutamente questo romanzo e se avete perso il primo, recuperatelo subito!



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