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venerdì 11 marzo 2022

Recensione: 'Olio su tela' di Tatjana Ciotta

 Buongiorno a tutti!
Oggi vi porto la recensione dell'ultimo romanzo uscito di casa Words Edizioni 'Olio su tela' di Tatjana Ciotta. Buona lettura!

 

 

Titolo: Olio su Tela

Autrice: Tatjana Ciotta

Edito da: Words Edizioni

Genere: Narrativa generale, storico/romance

Formato: Digitale, prossimamente cartaceo

Prezzo: 2,99€ digitale, 15,90€ cartaceo



Trama

 In una piccola casa d’aste di Boston stanno per essere messi in vendita alcuni oggetti appartenuti a una donna morta in solitudine in una grande villa della città. Tra questi, un misterioso ritratto a olio da subito riconosciuto come un originale di un artista del XIX secolo. L’uomo è noto per aver dipinto sempre lo stesso soggetto, ma questa volta l’opera ritrae una sconosciuta con un violino. Qual è la storia che si cela dietro quelle pennellate? E chi è la donna dipinta? Mentre la casa d’aste s’impegna per sbrogliare il mistero, frammento dopo frammento viene fuori, attraverso lettere, parole e ricordi, una storia fatta di guerre, ossessioni, amori e amicizie che hanno lasciato tracce indelebili nel tempo.

Il romanzo è tra i 90 selezionati della VII edizione del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como e si è aggiudicato il secondo posto alla II edizione del Premio letterario nazionale Città di Grosseto "Amori sui Generis". 

Un romanzo che sa decisamente come prenderti e a non farti mollare le pagine. Ci ho trovato davvero di tutto, dal mistero, al romance, agli accenni storici, generi talmente ben amalgamati tra loro che hanno composto quello che è un romanzo di tutto rispetto, intrigante oltre che ben scritto.
Nonostante infatti sia molto lungo sono riuscita a leggerlo solamente in un pomeriggio e in una nottata. Per me era impossibile staccarmi anche perché la curiosità che ti assale durante la lettura è talmente tanta che vuoi scoprire di più di tutti quegli intrecci che l'autrice è stata in grado di costruire.
Abbiamo diversi salti temporali, dal 1867, al 1984 e poi ancora dal 1872 al 1868, il 1894 e il 1925... sì avete capito bene, in questo libro si viaggia eccome e ogni anno è fondamentale per completare il puzzle così come sono molto di aiuto le lettere e i telegrammi che intervallano i capitoli.
Su questo devo fare un appunto: il romanzo è suddiviso in tre parti, e già nella prima iniziamo a leggere le lettere di personaggi che ancora non incontriamo ma che arriveranno tra la seconda e la terza parte. Ho cercato di fare molta attenzione a quello che c'era scritto in modo tale da ben ricollegarle quando sarei arrivata alla parte con quei personaggi. Tuttavia, quando ho finito di leggere il libro ho deciso di andarmi a rileggere quelle lettere della prima parte, anche se comunque si capisce benissimo, e ho ritrovato dei dettagli favolosi che mi hanno fatto proprio pensare 'non c'è neanche una singola frase data al caso!'. Alcune parti che infatti a prima lettura mi sono sembrate tranquille, hanno poi trovato il loro colpo di scena man mano che si avanza nella lettura. Una chicca che ho un sacco adorato.  

Ma di cosa parla questo romanzo? Spiegarlo in breve è veramente difficile. In una casa d'aste a Boston alcuni oggetti di una signora appena deceduta stanno per essere venduti. Tra questi spiccano un violino e un dipinto di Henry Bates. Un dipinto particolare, perché Henry era solito dipingere sempre la stessa donna ma in questo caso si ha un'eccezione. Il mistero di scoprire chi è la donna del dipinto ci porta a viaggiare nel tempo, a conoscere quei personaggi le cui vite si sono intrecciate nel bene e nel male.
Come vi dicevo il romanzo è diviso in tre parti ed è incredibile più come si va avanti più i tasselli inizino ad andare al loro posto. Durante la lettura ho cambiato spesso idea su alcune cose e alla fine nulla di quello che avevo immaginato si era rivelato giusto. Come scrivo sempre nelle mie recensioni, quando questo succede ne sono enormemente felice. Significa infatti che l'autrice è riuscita a sorprendermi, che sono riuscita a emozionarmi, che sono stata in apprensione, che mi sono lambiccata il cervello e sono tutte sensazioni che rendono davvero viva la mia lettura e me la fanno apprezzare ancora di più.

Voglio parlarvi ora dei personaggi che più mi sono piaciuti. Sono davvero tantissimi, quindi mi sarà impossibile nominarli tutti, per questo segnalerò quelli che mi hanno attratta di più. Sicuramente i primi che hanno attirato la mia attenzione sono stati Henry e Julian di cui ho notato subito un parallelismo, ma andiamo con ordine. Henry è un pittore logorato nell'anima. Ha un passato travagliato, è rimasto senza una famiglia fino a quando un amico di suo padre, Charles Hamilton, diventa il suo tutore. Una volta compiuti ventuno anni, Henry però decide di restare dagli Hamilton, sente che ormai è quello il suo posto ma specialmente il suo cuore è catturato da Penelope, una delle figlie di Charles, che diventa la sua musa principale, troppo desideroso di catturare per sempre quegli occhi così vivaci. L'animo di Henry però sarà tormentato da numerose altre sventure, Madame diventa la sua più cara confidente e la giovane Hellen inizia a pizzicare il suo cuore in una maniera diversa da quella di Penelope. Riesce proprio a sentirne la differenza, ma all'inizio non saprà esattamente come descriverla e a darle un nome. Non sempre però Henry è confuso; ci sono state parecchie volte che Henry prende decisioni anche avventate, che prova il tutto e per tutto, che si lascia facilmente trasportare dalla rabbia e... dalla gelosia. Dopo un forte evento Henry sente il bisogno di stare da solo e di estraniarsi quindi dagli amici e da chi gli voleva bene. Così è anche Julian. Anche lui inizia ad avere degli atteggiamenti rabbiosi, la gelosia si impossessa di lui, sente il bisogno di pretendere, i suoi attimi di incertezza diventano momenti in cui cerca di prendere ciò che pensa gli appartenga e sempre nel momento di sconforto tende ad allontanarsi dai suoi amici più cari, come Dylan e J.J. che provano come possono di scrivergli spesso lettere (molte delle quali sono quelle che appunto leggeremo durante la prima parte). Hellen e Penelope sono due donne molto diverse ma che in un modo o in un altro attirano l'attenzione di Henry. Penny sembra più civettuola e spesso Henry non riesce a capire cosa le passa per la testa. Tende infatti a estraniarsi rispetto agli altri, predilige musiche cupe quando suona al pianoforte, si dimostra distaccata quando in realtà dentro di sé vorrebbe urlare ciò che prova veramente. Hellen è più delicata, più incline al perdono, tende a fidarsi anche se sa che potrebbe commettere un errore, ma l'errore più grande che fa ed è anche quello che sua sorella cerca di farle notare è che sembra seguire la strada più sicura, ovvero quella che hanno disegnato gli altri per lei. Inizialmente Hellen cerca di compiacere come può, ma appena una situazione le scompiglia la vita ecco che la vediamo andare contro tutto e tutti anche a costo di perdere l'ammirazione della sua famiglia e una stabilità che pensava di aver trovato e che fosse quanto ciò le serviva dalla vita. Inutile dirvi che la sua storia è così ricca di dettagli che andranno poi a intrecciarsi con quelli di Julian e sono sicura che vi innamorerete di lei. L'ho amata tantissimo come personaggio, Penny non è affatto una donna vanagloriosa come vuole dimostrare, ma ho comunque preferito Hellen a lei, così come mi sono molto affezionata a Julian anche se spesso non ho condiviso alcuni suoi atteggiamenti, specie per come si comporta in seguito con Charlotte. Nonostante ciò, Julian così tutti gli altri, sono personaggi che funzionano proprio perché hanno le loro sfaccettature che li rendono vivi. Nessuno è perfetto e loro hanno sbagliato, chi più chi meno, ma tutti hanno commesso atti che condanniamo, con cui non siamo concordi e sono proprio i difetti che fanno vivere il personaggio come se fosse una persona reale. Tramite le loro insicurezze, i loro errori, siamo portati ad amarli e a capirli. Ho apprezzato il legame tra sorelle che c'è tra J.J. e Lily, di come Dylan sia un ragazzo semplice, onesto, che ha ottenuto tutto ciò che voleva dalla vita perché se l'è guadagnato, ho amato Eloise che ha voluto darsi una vera e propria iniezione di autostima e ha cercato di rivendicare ciò che era veramente, anche se ha fatto arrabbiare sua madre. Ha avuto coraggio, è stata decisa, è stato come dare uno schiaffo a tutto ciò che si voleva nascondere. Mi è piaciuto anche come è stata trattata con il giusto riguardo la pazzia che prende Victoria, la paura che quell'RH negativo possa causare problemi ai figli che avrà, la consapevolezza che non si può fare nulla. Si tratta di famiglie distrutte da un male invisibile, a cui non si può porre rimedio e lambisce come fuoco la sicurezza di due ragazze.
Sono tutti personaggi che funzionano e specialmente c'è una cosa che ho apprezzato da morire. Quando si ha un numero così alto di personaggi molti autori tendono a sbrigarsela descrivendo subito come sono fatti e specialmente chi sono e cosa fanno. Sembrerebbe essere la normalità ma non è così e non è così infatti che si è comportata l'autrice.
Un esempio lampante che mi viene in mente adesso è quando ci vengono presentate Primrose e Eloise. Non sai chi sono, non sai quali legami di parentela hanno con gli altri e l'autrice te lo fa scoprire, poco per volta, tramite una scena in show e tramite alcuni dialoghi - che però ci confermano il tutto in un secondo momento. Questo è presentare un personaggio in una maniera perfetta. Ho imparato a conoscerli con le scene, con quello che facevano, per molte cose ci arriviamo da soli, non abbiamo una lista di spiegoni dannosi che rovinano la nostra esperienza di lettura. Ed è così per tutti. La conferma arriva dopo, la scena è quella che viene prima ed è giusto così.

Lo stile quindi è davvero ben strutturato. Abbiamo un prologo che mi ha letteralmente distrutta per quanto ci ho ragionato sopra - da lì derivano infatti tutte le mie congetture iniziali che poi si sono sfaldate! L'autrice è stata veramente brava! - un inizio quindi in medias res che subito ti butta a ragionare e ad addentrarti nel clima della storia, dialoghi efficaci e mai noiosi, che anzi rivelano tutti quei piccoli particolari che andremo a cogliere in un secondo momento, show don't tell reso alla perfezione. Non scherzo quando dico che non ho trovato una sola scena resa male o in un tell piatto.
Ottimo incluing. Se non è ottimo questo! Praticamente è il romanzo perfetto per far capire questa tecnica, come disseminare i dettagli e le caratteristiche di un personaggio centellinandoli per tutti i capitoli per poi avere il quadro preciso soltanto alla fine. E qui un quadro lo abbiamo davvero, la chiave che ha fatto smuovere quella cara signora Claire così tanto intenzionata a scoprirne di più.

Questo romanzo è un autentico gioiello, ogni scena è un tassello fondamentale che andrà a comporre questa opera in tutte le sue pennellate. Alcune sono decise, altre sono tenui, c'è dolore, ci sono lacrime, amori che non sono riusciti a nascere, altri che si sono consumati come fuoco. Ogni frase è un gradino che ti porta a comprendere meglio, è ragionata, studiata, amata.
Non sottovalutiamo inoltre la grande ricerca storica che c'è dietro, i cui appunti ci vengono illustrati alla fine del romanzo con dovizia di particolari. C'è veramente di tutto. Studio, tecnica eccellente, una storia indimenticabile, personaggi realistici che ami e allo stesso tempo odi, vorresti strattonarli, vorresti abbracciarli. Vi consiglio caldamente la lettura di questo romanzo perché è una di quelle che non si può perdere. L'autrice ha scritto che ha impiegato molto per tessere la storia finale e lo si vive perfettamente. Questo libro è stato amato fino all'ultima lettura, trattato con cura e passione.
Lo premio con il massimo del punteggio.




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