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sabato 30 aprile 2022

Recensione: 'Elvis Aaron Presley. L'uomo dietro al mito' di Antonella Santovincenzo

 Buongiorno a tutti! Oggi vi propongo la recensione in collaborazione con Atlantide Editore che ringrazio con tutto il cuore! Dopo aver quindi letto 'Elvis Presley. L'uomo dietro al mito' ecco cosa ne penso.

 

 

Titolo: Elvis Aaron Presley. L'uomo dietro al mito

Autrice: Antonella Santovincenzo

Edito da: Atlantide Editore

Genere: Narrativa, Biografia

Formato: Cartaceo

Prezzo: 25,00€



Trama

 «Quando Elvis sorrideva il sole si metteva a brillare». Così si esprimeva Joe Esposito. L’importanza di un sorriso. Come quello, uno degli ultimi, che Elvis fece durante l’interpretazione del brano Unchained Melody il 21 giugno 1977 e che tanto ha colpito Antonella Santovincenzo. Il sorriso di un uomo stanco e sofferente, capace ancora, però, di creare legami indissolubili nello spazio e nel tempo. È proprio rincorrendo questo sorriso che Antonella ci porta alla scoperta dell’Elvis uomo, oltre il mito, tracciandone un ritratto estremamente privato, quasi intimo. Ripercorrendo i luoghi dove l’artista è vissuto, e visitati dall’autrice, il libro riesce a sondare tutti gli aspetti caratteriali di Elvis: la solitudine, la generosità, l’insicurezza, la versatilità, gli stati d’animo, il carisma, l’intelligenza, l’ambizione, il senso estetico, il talento, il patriottismo, la spiritualità. La seconda parte del libro è dedicata alla mostra itinerante curata dall’Autrice, in collaborazione con altri estimatori di Presley, volta a scoprire l’Elvis privato, le sue passioni, il rapporto con la madre e la famiglia d’origine.

C'è da fare un importante appunto per presentare questo libro. Per quanto infatti possa essere classificato come una biografia del famoso Elvis Presley, l'autrice ha in realtà voluto costruire questo libro a lui dedicato non come appunto una semplice lista di ciò che ha fatto o che è stato il cantante. Come infatti dice, al giorno d'oggi è ormai facile andarsi a ricercare qualsiasi tipo di informazione.
Una persona che vuole scoprire qualcosa riguardo Elvis basta che cerchi il suo nome su Google e ha davanti a sé qualsiasi chicca desideri leggere. Questo libro, infatti, non è un altro romanzo biografico, anche perché tanto se n'è detto e tanto ancora se ne dirà a proposito di questo personaggio.
Qui si va oltre il mito, oltre le informazioni che tutti conoscono, per soffermarsi sull'uomo. Su Elvis stesso. Sul suo carattere, sulla sua vita, sulle sue paure, sulle sue difficoltà, il suo timore della solitudine, sui suoi successi, ma il tutto visto dal lato umano, come se stessimo vivendo attraverso i suoi occhi. E' un cercare di capire il cantante senza schierarsi. Questo perché quando si parla Elvis, si nota che lo si fa specialmente in due modi. O glorificandolo, per tutto ciò che di grandioso ha fatto, o demonizzandolo e andando quindi a ricalcare i suoi lati negativi. Qui non verrà fatto nulla del genere. Andremo a scoprire Elvis attraverso l'esperienza dell'autrice. Antonella ha infatti viaggiato molto, ha cercato di andare nei luoghi più caratteristici legati al cantante e sa che ancora molto deve visitare. Intanto in questo libro ci racconta di ciò che ha visto, cosa le ha lasciato, di come si è sentita nel vedersi in quei luoghi, nelle varie case di Elvis. E infine, ci addentriamo anche nella mostra che l'autrice ha voluto dedicargli aggiungendo alla fine del libro anche una gallery fotografica davvero interessante.

Una cosa che mi è piaciuta e mi è rimasta impressa, riguarda cosa ha portato con sé l'autrice dopo il suo viaggio a Graceland, ovvero un ritratto, non una foto. Una foto infatti non potrà mai avere le diversità che naturalmente un ritratto offre, delle sfumature che ha colto il pittore, delle percezioni che potuto avere che quindi sono una rappresentazione della realtà. La realtà che propone una fotografia può essere asettica, non ha una vera e propria comunicazione. Ovvio che non ci si vuole comunque discostare dalla realtà, ma è interessante notare cosa gli altri vedono di Elvis, come lo hanno inquadrato, cosa hanno colto di lui, la loro personale percezione; è come se fosse così possibile viverlo in maniera differente. Più intima, più sincera, a dispetto della realtà. E quindi sembra di averlo in qualche modo conosciuto, anche se non lo si è mai incontrato.

Nei viaggi dell'autrice infatti non ci si sofferma semplicemente a elencare i posti dove è vissuto o che hanno significato qualcosa per lui, ma l'autrice ce li racconta, ci fornisce un aneddoto, ci chiarisce quel qualcosa in più riguardo all'infanzia di Elvis, alla sua adolescenza, per passare ai primi successi. Ogni tappa è un racconto, ogni viaggio è un tassello che si aggiunge per completare le emozioni provate da Elvis. Perché ogni posto suscita un forte sentimento, ogni posto non è semplicemente di passaggio. E così, anche se noi non siamo davvero lì, ci sembra quasi di poterlo vivere, di essere in quelle stanze, o su quell'aereo, e poter veramente immaginare l'uomo che ci ha vissuto. L'autrice apprezza come siano luoghi ancora - e giustamente - molto visitati. Con maggiore affluenza nel weekend, certo, ma anche nel mezzo della settimana la folla persiste. Elvis continua a vivere passando ormai attraverso più generazioni. Generazioni che lo hanno conosciuto, generazioni che l'hanno idolatrato, generazioni che soltanto adesso iniziano a conoscerlo. Una cosa è certa: il mito di Elvis non è destinato a cadere, ma a vivere per l'eternità, anche tra i giovani, visto che, come il rivoluzionario che è stato, ha dato vita al rock'n'roll, e ha fatto arrivare quel sospiro musicale in Italia quando ancora le informazioni si avevano al massimo da una rivista. Elvis è storia e lo rimarrà.
I viaggi non sono soltanto oltreoceano; Elvis ha svolto il servizio militare in Germania e non poteva non essere un'altra tappa. Il suo è stato un vero e proprio servizio... non solo militare, ma anche fotografico. Abbiamo molte foto di Elvis nelle situazioni più assurde e non indicate, e a quel punto non si può non pensare a una foto che proprio non doveva esser stata scattata, di lui e suo padre abbracciati a Graceland che piangono, il dover affrontare un lutto sempre sotto i riflettori, con i flash puntati per ogni situazione. Non c'era rispetto per la sua privacy, per i suoi sentimenti, né suoi né di chi gli è stato intorno.

Conosciamo un Elvis originale, sempre pronto a provare nuove strade, come quella del cinema, conosciamo un Elvis generoso che non riusciva proprio a voltare le spalle a nessuno e a concedere favori, ma anche un Elvis timoroso, insicuro, che non veniva capito. Molti suoi amici non comprendevano il suo bisogno di spiritualità, il suo studio della numerologia, e specialmente temeva di restare da solo. Stava bene solo quando era avvolto dalla folla e non per un mero desiderio di gloria. La presenza delle persone, in qualche modo lo riscaldava. Eppure aveva sbalzi d'umore, scatti d'ira, momenti in cui la sua salute iniziava a cedere, pur tuttavia questi non sono ricordi che hanno destabilizzato la sua posizione ai fan di tutto il mondo. Non è ciò che rimasto di lui, se non una parte di lui. Il suo talento immenso, la sua capacità di adattarsi e trasformare, è ciò che sicuramente lo ha reso immortale, cancellando quasi quello che si era portato dentro. Sicuro la sua professionalità è andata ben oltre e mai è stata messa in discussione.

Un aspetto sicuramente molto interessante del libro è la mostra organizzata dall'autrice. Un'idea nata inizialmente per gioco ma che ha poi visto la partecipazione di molti altri collaboratori, desiderosi di portare avanti la memoria di Elvis. Una mostra unicamente storica-culturale, in cui si è data un'immagine il più possibile veritiera di Elvis a scanso di tutti i pettegolezzi e gli scandali. Una mostra che non è stata suddivisa per tappe, ovvero dalla nascita alla morte, ma è stata più che altro suddivisa per tematiche legate alla sua vita per mostrarlo sotto una luce diversa. Dettaglio che ho molto apprezzato, devo dire. Nel libro vengono poi presentate le introduzioni scritte di alcuni pannelli, quelli che trattano argomenti nuovi all'autrice dato che ha già scritto numerosi reportage e che quindi costituiscono una nuova linfa che ha arricchito i suoi viaggi.
Due mostre che all'inizio del 2020 si sono svolte a Boves e poi a Colleferro. Come già detto a inizio recensione, alla fine del libro si può sfogliare la gallery in cui possiamo vedere alcune foto dei viaggi dell'autrice e della mostra stessa.

Un libro che non può passare inosservato agli amanti di Elvis e non solo. Anche per chi non conosce molto di questo idolo questa è sicuramente la lettura più appropriata per imparare a conoscerlo. Non è una biografia, è un qualcosa in più. Qui si va oltre il mito.

Consigliato!



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