Oggi, 23 settembre, è il giorno della mia tappa per il Review Tour di questo ultimo libro di una trilogia davvero intensa! Se vi siete persi la mia recensione sul secondo volume 'La corte di nebbia e furia' potete recuperarla cliccando qui!
Titolo: La corte di Ali e Rovina
Autrice: Sarah J. Maas
Edito da: Mondadori
Genere: Fantasy
Formato: Cartaceo e digitale
Prezzo: 18,90€ cartaceo, 9,99€ Kindle
Pagine: 684
Trama
Feyre è determinata a raccogliere il maggior numero di informazioni
possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern che minacciano di
mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è separata dall'uomo che
ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera. Ma per poter portare a
termine il suo piano, dovrà tessere una fitta trama di inganni e tenere a
bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene, infatti, che un solo passo
falso potrebbe condurre non soltanto alla sua rovina ma a quella di
tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re di Hybern non si
fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la guerra si
avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei posti più
inaspettati.
Non vedevo l'ora di leggere quest'ultimo volume considerando che nel precedente ero rimasta con l'ansia riguardo cosa sarebbe successo tra Feyre e Tamlin. Ci sono state cose che mi hanno rallegrata e altre che mi hanno delusa. Ma andiamo con ordine. Prima di cominciare è doverosa una premessa: per quanto cercherò di non fare spoiler per chi ancora non l'ha letto, qualche dettaglio sarà necessario ai fini della recensione. Ma tranquilli, naturalmente non dirò nessun colpo di scena! E ce ne sono molti, specie nella parte finale del romanzo.
Abbiamo lasciato Feyre di nuovo alla Corte di Primavera con una veste decisamente diversa. Il suo compito ora è infatti quello di essere la spia di Tamlin per riuscire a capire come intende muoversi il re di Hybern. Feyre è completamente accecata dalla vendetta tanto che molto spesso la vediamo agire senza pensare molto alle conseguenze. Riesce a calmarsi soltanto quando si tratta di mettere al sicuro le sorelle ma anche per quanto le riguarda non riesce a mantenere il controllo.
Quello che dovrà fare è aiutare il suo compagno Rhys a raggruppare quanti più alleati possibili, tra i quali lo stesso Tamlin, con sorpresa generale, si farà presente. Nonostante i problemi che possono insorgere non solo con lui ma anche con Tarquin e altri che non la vedono di buon occhio, l'alleanza va avanti seppur con qualche difficoltà iniziale.
Lo scontro con il re di Hybern è ormai sempre più vicino e quando il re colpisce il Muro Feyre sa che ormai non c'è più tempo da perdere. Con alleati che mai ci saremmo immaginati di vedere, esseri che prima erano nemici e che incutevano paura, Feyre lancerà il suo attacco finale.
Personaggi
E ora parliamo dei personaggi, dato che è qui che c'è stato l'elemento che mi ha un po' delusa, dato che invece la trama l'ho trovata ben costruita e con colpi di scena collocati nel momento giusto. Nella recensione del secondo volume avevo detto che avevo cominciato a non comprendere totalmente Feyre. Nel primo volume l'avevo supportata, l'avevo amata e avevo sofferto con lei. Nel secondo volume, appunto, ho cominciato a notare un comportamento diverso in lei e adesso i miei dubbi hanno trovato la loro conferma. Cioè che Feyre in questo ultimo libro purtroppo non mi è piaciuta tantissimo e non ho empatizzato con lei. So che è un commento forte considerando che il libro è scritto in prima persona quindi se non si comprendono le motivazioni del protagonista la lettura potrebbe risultare difficoltosa. In realtà non lo è stata dato che, come avevo detto prima, la trama mi è piaciuta e ho apprezzato i colpi di scena. Il problema principale di Feyre è che è diventata molto aggressiva e troppo vendicativa. Non si sofferma mai, neanche una volta, a pensare come risolvere una situazione con il dialogo. Era un difetto che avevo ritrovato anche nel precedente volume quando lascia il biglietto striminzito a Tamlin. Qui succede quasi la stessa cosa. Sono sicura che con del dialogo e con una civile conversazione molti problemi non sarebbero sorti.
Nonostante infatti Tamlin abbia sbagliato con lei mi sento invece di capirlo: non solo perde lei, ma anche il suo migliore amico, Lucien. La rabbia e l'odio che prova Tamlin l'ho trovato del tutto condivisibile e ciò che ha fatto nello scorso volume ha trovato poi una sua espiazione.
Sono contenta almeno su questo aspetto: l'autrice ha voluto un po' salvare questo personaggio ma trovo, comunque sia, che non sia stato fatto completamente anche se rispetto e capisco la scelta.
Nel finale, di nuovo, Tamlin non ottiene un dialogo con Feyre. Per me abbiamo ottenuto una situazione sbagliata dato che invece avrebbe fatto molto bene a Tamlin e avrebbe alleviato le sue pene, oltre a fargli comprendere pienamente i suoi errori. Sarebbe stata una conciliazione.
Forse qualcuno starà pensando che, vedendomi dalla parte di Tamlin, odi Rhys. Niente di più sbagliato dato che l'ho adorato sin dal primo volume e ho continuato ad amarlo.
Non voglio infatti andare ad analizzare l'odio che c'è tra i due, perché è ovvio e condivisibile. Il loro è un rapporto che si capisce e che è inevitabile.
Rhys si rivela essere un personaggio fantastico, premuroso con Feyre, combattivo e sempre più determinato. I suoi dialoghi sono fantastici, mi hanno sempre fatto spuntare il sorriso dato che è l'unico con un bel senso dell'umorismo. Per questo lui è un personaggio che promuovo a pieni voti.
Nesta e Elain si ritrovano invece a vivere la loro nuova vita e l'hanno presa in maniera diversa. Elain infatti si è chiusa in se stessa, è timorosa e non fa altro che soffrire. Il suo personaggio funge il ruolo di dare informazioni al lettore dato che la sorella dinamica è certamente Nesta.
Immaginavo che avrebbe voluto vendicarsi dopo quello che era successo e ho notato un cambiamento straordinario in lei: se prima infatti era aggressiva e diretta, adesso l'ho vista molto più ragionevole e decisa. I suoi movimenti non sono dettati dalla rabbia -come ho visto in Feyre- ma sono studiati maliziosamente. Ultima menzione per Amren per cui mi ero molto preoccupata. Credo che abbia avuto il finale che si meritava.
Stile
Come per il precedente volume non posso dire nulla riguardo lo stile dato che è molto fluido e non ci sono errori. Quello che mi piace è che ci sono molti dialoghi che rendono dinamica la lettura.
Il romanzo è in prima persona e solo ogni tanto andiamo a vedere attraverso il punto di vista di Rhys, ciò significa che quindi l'intera vicenda la seguiamo attraverso Feyre. Come ho già detto, non ho condiviso molte sue reazioni e azioni. Per questo motivo ho tolto mezza stella.
La trama è invece ben strutturata e ho apprezzato come tanti nemici siano diventati alleati contro un nemico comune. Vi consiglio di leggere questa trilogia e poi... fatemi sapere!
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lunedì 23 settembre 2019
Recensione: 'La corte di Ali e Rovina' di Sarah J. Maas
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