Oggi è il giorno della mia tappa per il BlogTour organizzato per 'Loki: il giovane dio dell'inganno' di Mackenzi Lee ed edito da Mondadori Vault.
Vi parlerò dei personaggi secondari presenti nel libro che hanno un ruolo decisamente importante nella formazione di Loki, anche se, come sa chi più o meno già lo conosce, è un personaggio che non si fa condizionare troppo dal prossimo.
Prima di cominciare, voglio ricordarvi tramite questa card quali sono le altre tappe del BlogTour e quali le blogger che ne hanno preso parte così da non perdervi nessun articolo.
Vi ricordo inoltre che il 4 marzo, giorno dell'uscita del romanzo, io e le altre blogger pubblicheremo la nostra recensione in anteprima.
Molto probabilmente in molti già conoscono il Loki della Marvel, perché sì, è di lui che parliamo. Si sa quindi quanto sia di per sé un giovane introverso, che cerca di ottenere il consenso delle persone che lo circondano ma allo stesso tempo tende a non fidarsi, proprio come gli altri non si fidano di lui. In particolar modo, se Loki comunque si dimostra gentile e disponibile verso altre persone di mondi a lui limitrofi, non è dello stesso avviso con gli abitanti di Midgar, ovvero i terrestri.
Loki vede i terrestri come delle anime di serie B, la cui vita è per lui come un battito di ciglia. Non riesce quindi a raccapezzarsi di come Odino, suo padre, decida di mandarlo sulla Terra e collaborare con dei terrestri riguardo le morti di alcuni di loro. Morti che non significano niente, dato che gli umani muoiono ogni giorno e anche così presto.
Ed è in particolare di due personaggi secondari, entrambi terrestri, voglio soffermarmi perché li ho trovati non solo fondamentali per la trama ma anche con un ottimo spessore psicologico capaci, pur se per pochissimo, di farsi ascoltare da Loki.
La Signora S. è a capo della Sharp Society, in cui Loki si ritrova invischiato per ordine di Odino. La Signora S era un'archeologa e così il suo defunto marito. Talmente appassionati che avevano girato il mondo alla ricerca di reliquie da dare al British Museum, fino a quando non trovarono delle reliquie asgardiane e vennero in contatto con Odino. Fu a quel punto che si instaurò un'alleanza con Asgard, e aiutarono Odino a recuperare gli artefatti rubati. Ma fu proprio durante una di queste spedizioni che il marito venne a mancare e la Signora S si ritrovò sola, con un'organizzazione segreta non riconosciuta dal governo che conta, inclusa lei, tre persone.
Inizialmente ci sembra un personaggio arcigno, la classica donna sulle sue ma sempre autoritaria, tanto che non ci pensa due volte a far legare Loki non appena arriva a Londra. Infatti dubitavo di lei, pensavo che avrebbe potuto fare qualcosa che sarebbe risultato un tradimento, che forse non ci teneva davvero a quelle poche persone che lavorano con lei. La Signora S è un personaggio che in realtà supera le aspettative e la cosa che più mi è piaciuta di lei è come cerchi di capire Loki e di spronarlo. Lei ha letto di Loki, sa che tipo è, sa che è il dio dell'inganno e tutti lo conoscono come tale. Anche quando Loki capisce che è così che tutti pensano di lui e quindi a questo punto tanto vale comportarsi come tutti si aspettano. Ma sarà la Signora S. a parlare con lui in un modo che altri non hanno fatto, dicendogli che c'è sempre un'altra possibilità, un altro modo di affrontare le cose. Gli dà fiducia. Che c'è sempre una scelta e quella scelta esiste anche per Loki.
Credo che sia una cosa davvero molto significativa da dire a Loki, considerando che mai nessuno si era espresso in questo modo, nemmeno Thor stesso, che pur essendo suo fratello e pur amandolo, aveva sempre covato il seme del dubbio. Che infatti non gli presta aiuto quando Loki lo chiama, ed è convinto di quello che dice loro padre e che Loki tornerà su Asgard con un esercito di morti viventi. Nonostante gli faccia credere che non lo pensa sul serio, in realtà mente.
La Signora S., invece, va oltre.
Ma c'è un altro personaggio che è andato oltre e che anche lui ha creduto nella trasformazione di Loki e nella possiblità che c'è un'altra scelta: è Theo Bell, quello che posso considerare il mio preferito in assoluto. L'ho amato tantissimo, sin dall'inizio, anche quando non si comporta proprio benissimo con Loki. Eppure si capisce che è diverso e che ha un animo sensibile e la di cui storia mi ha davvero colpita. Theo era un ingegnere che lavorava per Stark quando venne imprigionato e torturato così malamente da spezzargli una gamba. Che cosa potrà mai aver fatto Theo, un ragazzo che ci appare schivo, timido, impacciato, tanto da essere sbattuto in prigione e malmenato?
Ci troviamo nella Londra ottocentesca ed essere gay è un reato. Ed è quello che è Theo.
Avevo i brividi quando Theo racconta tutto a un Loki interrogativo, che non riesce a capacitarsi di come possa essere un crimine amare qualcuno dello stesso sesso. Loki infatti gli racconta di come la vita su Asgard sia completamente diversa, che l'amore viene approvato in qualsiasi forma, che lui stesso può decidere se sentirsi uomo o donna. Non ci sono barriere, perché l'amore mai e poi mai può essere un sentimento malevolo da essere considerato reato. Per Theo, sentirsi dire queste cose, è pure utopia. Desidera andare su Asgard, desidera andarci con Loki a cui si è particolarmente affezionato. E intende credergli e avere fiducia in lui anche se sa che è il dio dell'inganno e che quindi può essere usato facendogli credere tutto il contrario. Theo però, vuole credere. Vuole specialmente credere che altrove sia possibile amare chiunque senza essere minacciati. L'ho trovato un personaggio sorprendente, dolce ma anche molto coraggioso quando decide di aiutare Loki. La sua speranza nel futuro è quanto di più potente ci sia e lascia a fine lettura una velata malinconia.
La relazione che infatti viene a instaurarsi tra lui e Loki è davvero sincera, a differenza di quella con Amora. Una sincerità e una voglia di guardare avanti, che a ben pensarci, li accumuna. Sia Loki che Theo sperano che le persone che li circondano possano apprezzarli per quelli che sono.
Ecco perché Theo è per me il personaggio meglio riuscito dell'intero libro e che meglio si accosta a Loki.
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