Titolo: Semper Vivum
Autrice: Arianna Patelli
Edito da: YouCanPrint
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 13,00€ cartaceo, 3,99€ ebook
Pagine: 202
Trama
Sembra essere un caso a fermare i passi inquieti della giovane Friede davanti alla finestra della libreria attraverso la quale Vera, l'anziana proprietaria, la invita ad entrare. Friede, trincerata nell'abituale riluttanza con cui accoglie ogni novità, si trova a un tempo destabilizzata e attratta dalla familiarità con cui la donna la apostrofa. Accetterà per prima cosa il libro che lei vuole regalarle, accetterà la propria curiosità e l'impulso a tornare altre volte al negozio. Scoprirà così che Vera ha conosciuto Frei, suo fratello gemello, che anche lui aveva frequentato la libreria e che, come amava ripetere quando era ancora vivo, persino lì aveva lasciato un segno di se. Friede comincia quindi a cercare le tracce del suo passaggio, immergendosi nella ricerca al punto da essere quasi sopraffatta dal peso dei ricordi, in una affannosa risalita verso il presente. Durante la sua apnea, però, la vita del negozio comincia irrimediabilmente a cambiare.
Estratto
Una volta, verso la fine, Frei aveva preso la mano
di Friede e l’aveva stretta.
Forte, secondo lui.
«Devi ammetterlo Friede, c’è un segno di me in ogni cosa che ho fatto.»
Lei non seppe mai quanto suo fratello volesse tenerla, quanta passione ci fosse nelle sue mani, ma rimase a lungo a guardare l’impronta sudata lasciata delle dita di Frei.
Morì poco dopo, senza che Friede fosse riuscita a rispondergli.
Sulla sua lapide scrissero la data di nascita ma non quella della morte e nell’epigrafe, sotto la fotografia del suo sorriso enorme, tre parole in ottone
“Figlio, fratello, immortale.”
Forte, secondo lui.
«Devi ammetterlo Friede, c’è un segno di me in ogni cosa che ho fatto.»
Lei non seppe mai quanto suo fratello volesse tenerla, quanta passione ci fosse nelle sue mani, ma rimase a lungo a guardare l’impronta sudata lasciata delle dita di Frei.
Morì poco dopo, senza che Friede fosse riuscita a rispondergli.
Sulla sua lapide scrissero la data di nascita ma non quella della morte e nell’epigrafe, sotto la fotografia del suo sorriso enorme, tre parole in ottone
“Figlio, fratello, immortale.”
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