Titolo: Gli spiriti selvaggi, Libro primo - La leggenda dei Cavalieri di Asha
Autore: Andrea De Angelis
Edito da: Dapprima con CE, ora in self publishing
Genere: Fantasy
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 1.99€ Kindle, 14,90€ Cartaceo
Link al sito: qui
Trama
In un mondo anticamente popolato dai draghi, ha luogo un terribile crimine. Chi ne è il misterioso autore? Uno Spirito Selvaggio di nome Mohegan, mercenario e cacciatore di elemendraghi, dovrà affrontare, insieme a compagni di viaggio inaspettati, un misterioso nemico che si muove nell'ombra di oscure leggende e di occulti oggetti magici. Lo attenderà un viaggio attraverso terre selvagge, territori di caccia di bestie fameliche, in cerca di risposta a misteri insoluti nelle leggende del passato e alle oscure verità che li circondano. Un cammino costellato di intrighi, passioni, sfide, sangue e battaglie.
Vincitore di premi e concorsi e protagonista di interviste per la RAI, Gli Spiriti Selvaggi è un romanzo evento. Sul sito ufficiale, scoprirai anche la prima Opera Multimediale D’Autore mai realizzata, un progetto unico nel suo genere fatto di di musica, illustrazione, videogiochi e tanto altro!
Estratti
“Silenzioso
come il freddo alito della morte, il Sihildrakôl,
il Drago Nero, atterrò sulla balconata e la pietra tremò. Somigliava ad un
Lavico dei Vulcani, ma era un esemplare insolitamente grande; sebbene avesse
maestose ali nere dalla membrana scura, gli arti anteriori erano piccoli e
deformi. La pelle era spessa e coriacea, scura come l’onice e costellata di
scaglie che riflettevano la luce dei fulmini e delle eruzioni vulcaniche. Con
sguardo torvo, Ragos si avvicinò alla bestia, infilò un piede nella staffa e si
sedette sulla sella. Spronò il rettile e lo fece alzare in volo.
Attorniati
da un silenzio cupo e crudele, attraversarono valli desolate e montagne aride
diretti verso la prossima meta.
Il
vento era cambiato e con esso qualcos’altro. Quella notte, il fato aveva
intrapreso un nuovo e imprevedibile sentiero.”
2
“Gli
anni si susseguirono, l'incessante sensazione di essere diverso non era mai
passata. Col tempo, aveva capito che quelli come lui, nei villaggi, non erano
bene accetti. Che venivano emarginati, se non addirittura immolati o
sacrificati… erano maledetti, malvisti dagli dei.
Così
aveva imparato a cavarsela da solo, a nascondere le proprie capacità, a usarle
raramente. Si spostava di abitato in abitato, attendeva fuori dalle locande che
venissero gettati gli avanzi dei pasti.
Poi,
un giorno, li vide. Erano fieri, nelle loro armature di cuoio e acciaio, con le
loro armi affilate e taglienti. “Spiriti Selvaggi”, li chiamavano quelli del
villaggio, mercenari e cacciatori.
Il
ragazzo lì seguì, di nascosto. Li vide cacciare creature selvatiche e
fameliche, chiamate elemendraghi. Si cibò degli avanzi dei loro banchetti,
finché un giorno non lo scoprirono.”
3
“Mohegan
riuscì finalmente a guardare in viso il fuggiasco.
Nel
momento in cui gli era stato sfilato il manto di dosso, il cacciatore aveva
notato che non aveva lineamenti duri né mascolini, ma ora poté finalmente
rendersi conto che era in realtà una ragazza, molto più giovane di lui e di
tutti i presenti.
Indossava
un pettorale e una gonna di cuoio inciso e ricamato che lasciavano parti delle
braccia, della vita e delle gambe scoperte. Aveva bracciali e collane che le
ornavano i polsi e le caviglie, una cinta intorno alla vita a cui era attaccata
una spada. I capelli, folti e scuri, le partivano dalla fronte e finivano legati
in una coda di cavallo dietro il capo, mentre erano tagliati molto corti sulle
tempie. Gli occhi erano verdi, le lunghe ciglia scure li incorniciavano in uno
sguardo profondo e indomito. Aveva la pelle olivastra e i lineamenti
pronunciati le davano un aspetto esotico e attraente. Un’espressione selvaggia
si dipinse sul suo volto, mentre imprecava contro le guardie.
Mohegan
si rese conto che la stavano strattonando forte, troppo forte. Un soldato le
strappò dalla cinta una sacca che conteneva gioielli e collane.
«Hai
rubato una volta di troppo, ladra!»
«Lasciami,
sporca guardia!» urlò la ragazza. «Non sono per te quei gioielli!»”
4
“La
domanda giunse dall’oscurità: «Cosa credi che provi un drago quando muore,
senziente o meno che sia? Come posso essere sicuro che non riserveresti lo
stesso trattamento a uno come me?»
«Non
sono un assassino!» ribatté lo Spirito Selvaggio. «Non caccerei mai sendraghi!
Io faccio il mio dovere, cercando di salvare vite! Non so cosa tu voglia da me,
ma voi draghi non siete tutti uguali. Alcuni di voi sono nobili nell’animo e
meritano di vivere, altri sono selvaggi come bestie e cercano solo morte e
distruzione! La loro vita non ha alcun valore.»
«Davvero?
Verrebbe da dire che voi umani non siate poi così diversi. Non credi?»
Mohegan
rimase sorpreso dal peso di quelle parole. Aprì la bocca, ma non riuscì a
trovare nulla da dire per rispondere al drago.
«Siete
differenti l’uno dall’altro. Alcuni di voi sono generosi, altri malvagi e
corrotti. Tu chi credi di essere? Credi di meritare di vivere?»
Mohegan
cercò di liberarsi dalle catene, non voleva più ascoltare quel discorso.
«Chiunque
cerchi morte e distruzione merita solo di essere affrontato! Umano o drago che
sia! Se incontrassi qualcuno che volesse insensatamente distruggere delle vite
lo combatterei, a prescindere dalla sua natura!»
Il
drago sospirò. Lo sbuffare risuonò forte tra le rocce. «La morte non è l’unica
soluzione possibile», commentò.
Dall’ombra
che circondava le colonne, fuoriuscì il possente Tricorno delle Montagne che
osservò dall’alto il cacciatore incatenato e impotente. Le sue scaglie verdi,
rosse e marroni come le foglie sbocciate dell’acero montano, brillarono nella
luce vibrante delle torce e i suoi occhi si mossero come per scrutare ancora
più a fondo nell’animo del cacciatore.
Il
muso era ricoperto di scaglie tranne che sulla parte superiore del capo, da cui
partiva una grande placca ossea che si diramava in tre corni rivolti verso il
collo. Le squame che proteggevano il corpo andavano ingrandendosi in direzione
del dorso fino a diventare anch’esse delle larghe placche che percorrevano
tutta la schiena fino alla punta della coda. Le possenti ali verdastre
accompagnavano i suoi movimenti rimanendo vicine ai fianchi, bilanciando
l’imponente peso del corpo.”
L'autore
Sono nato a
Roma il 15 luglio del 1987. Appassionato di letteratura Fantasy e di
tutte le declinazioni del Genere, da sempre scrivo e racconto di
mondi fantastici e da diversi anni mi dedico al raccontare storie
dalle Terre di Asha. Appassionato anche di Arte e della Grafica 3D, ho studiato
Arte al Liceo Artistico A. Caravillani di Roma, mi sono diplomato in Illustrazione alla Scuola
Internazionale di Comics e mi sono specializzato in tecniche di
Computer Grafica diplomandomi come Autodesk Certified Professional.
Da sempre, quindi, scrivo, disegno e mi appassiono a nuove
tecnologie informatiche. Compongo anche musica, avendo studiato
pianoforte e composizione. Il progetto Gli Spiriti Selvaggi è l’insieme
delle mie attitudini, convogliate in un grande esperimento di
scrittura, ma anche multimediale, che
comprende grafica, musica e interattività.
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