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mercoledì 26 maggio 2021

Recensione: 'Jiklitaal: la città del sole e del sogno' di Giulia Fiori

Oggi è il giorno della mia tappa per il Review Party di 'Jiklitaal' primo romanzo epic fantasy di Giulia Fiori. Ecco quindi la mia recensione, buona lettura!


Titolo: Jiklitaal: la città del sole e del sogno

Autrice: Giulia Fiori

Edito da: Self Publishing

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 3,99€ digitale, 15,00€ cartaceo

Data di lancio: 12 marzo 2021



Trama

Gillion sa qual è il suo posto, anche se il suo più grande desiderio è quello di diventare un libraio, ma la sua natura di elfo e le leggi imposte dal potente Knork non glielo permettono. Violando ogni regola, tenta di raggiungere il suo obiettivo, non sapendo che tutto questo lo porterà a scoprire una realtà che non si sarebbe mai immaginato e che avrebbe preferito non conoscere. Le terre di Fearann saranno coinvolte in una guerra che gli abitanti non sono in grado di affrontare. Gillion riuscirà a compiere ciò che il destino ha predetto per lui?

Come detto questo è il primo libro di una saga epic fantasy che racchiude tutte le razze che comunemente noi amanti del fantasy abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare. Ma anche se in questo libro ci sono maghi, draghi, fate, nani e druidi mi ha incuriosita tantissimo la trama perché era un qualcosa che sinceramente non avevo mai letto. Una trama che ti porta anche a sostenere il protagonista visto il suo desiderio di diventare un libraio. Ma Gillion non è un semplice amante dei libri, come lo possiamo essere noi per cui ci rivediamo in lui e lo supportiamo. Gillion ama qualsiasi elemento di un libro, anche come viene rilegato, quindi in ogni suo aspetto. E tanto vorrebbe possedere la magia degli umani che sono in grado quindi di confezionare i libri che lui tanto ama. Per Gillion sarebbe il potere perfetto: un connubio tra ciò che ama e ciò che potrebbe diventare un lavoro.
Ma quella degli umani è una magia che solo a loro è data di rimanere: nessun elfo come Gillion potrebbe mai pensare di possedere un potere simile, ovvero la magia dei materiali.
Nonostante questo divieto imposto da Knork, druido che comanda su Fearann, Gillion si rende conto che potrebbe riuscire a utilizzare una magia del genere e non solo, anche quella dei fluidi.
Per questo, quando gli è possibile, studia di nascosto aiutato dal mago Brox di cui nel corso della lettura andremo a conoscere la vera identità. Un'identità che è strettamente collegata a ciò che è Gillion e che cambierà drasticamente la sua vita. Il giovane elfo infatti si ritroverà ben presto invischiato in un qualcosa che neanche immaginava per via di ciò che rappresenta.

Parliamo quindi dei personaggi e di quelli che maggiormente mi hanno attratta.
Gillion, il nostro protagonista, è in realtà un personaggio complesso e mi è piaciuto notare il cambiamento che avviene in lui durante il corso della narrazione. Inizialmente lo vediamo come un elfo tranquillo, diligente, estremamente curioso e voglioso di imparare. Si fa ben volere facilmente da tutti, sia da Brox che da Mabur, il suo maestro di quando si trova a Villandor.
Nel corso del romanzo avviene un cambiamento significativo in lui, maggiore rispetto a quello degli altri personaggi. Vediamo Gillion tendere dalla parte opposta, comportarsi stranamente - anche se poi come vedremo alcuni attacchi saranno giustificati - ma nel complesso Gillion fino alla fine è interessante proprio perché non hai la certezza di quello che combinerà. Resterà ancorato a ciò che deve fare? Avrà un momento di incertezza?
E questo mi è piaciuto, c'è stata suspance, momenti in cui davvero cercavo di analizzarlo. Non so se sarà una particolare che si ripeterà anche nei prossimi libri ma devo dire che l'ho trovato estremamente interessante perché va a mettere in dubbio anche la sua carica di 'eroe', argomento che non sottovaluto mai.
Come poi non parlare di Febrion, mio personaggio preferito indiscusso. Febrion è un semplice umano che incontra Astrid quando entrambi sono rimasti prigionieri. Insieme scappano e a quel punto Febrion potrebbe anche dividersi dal cammino di Astrid, anche perché non c'è nulla che possano condividere. Astrid è l'allieva del druido Luxen e ha un compito importante da portare a compimento che il suo maestro le ha assegnato. Eppure Febrion condivide il viaggio con lei, anche se non può apparentemente aiutarla in alcun modo. Febrion inizialmente non lo stavo inquadrando benissimo: avevo timore che fosse tutto una trappola, che covasse altro ma poi ragionandoci ho pensato che non fosse possibile. Febrion è schietto, volentoroso e si adopera a combattere quando verrà richiesto. Il suo rapporto con Astrid l'ho trovato stupendo e mi sembra che i loro caratteri si bilancino perfettamente: per quanto potremmo vedere Astrid come un personaggio di spicco rispetto a lui, io l'ho trovata invece come l'ottima compagna di viaggio, anche se sarebbe dovuto essere il contrario! Astrid è dolce ma allo stesso tempo volenterosa di compiacere Luxen e adempiere al suo compito ma sa anche che in certe occasioni Febrion si è rivelato indispensabile per lei. Non solo emotivamente parlando. Una coppia che secondo me funziona e di cui non vedo l'ora di vederne gli sviluppi.
Che dire poi di Fergus! Un personaggio carismatico e che mette certamente la carica nelle condizioni più abiette.
Ho dovuto in seguito anche riconsiderare il mio parere su Elirim, re degli elfi e di Holl, ma non posso dire altro altrimenti rischierei di fare spoiler.

Questo è sicuramente un racconto avvincente e in ogni capitolo non c'è mai una situazione di stallo oppure spiegoni, i noti infodump, che ti costringono a rallentare con la lettura. Le informazioni ci vengono infatti date per la maggior parte tramite i dialoghi tra personaggi - esempio lampante di quando Brox racconta tutto a Gillion o di quando si riuniscono tutti.
Il romanzo ci permette quindi di godere di una narrazione fluida, facendoci addentrare nel mondo immaginario creato dall'autrice dove possiamo conoscere in che maniera vivono le varie razze e come si rapportano fra loro specialmente ora che una guerra sta per iniziare.
Nei capitoli finali, in cui c'è ancora più tensione, mi sono ritrovata talmente immersa da aver divorato quella parte in poco tempo. Bellissima anche la cura nell'impaginazione che naturalmente fa sempre piacere e si distingue.
Jiklitaal è un romanzo che non consiglierei infatti solo a un pubblico amante del fantasy, ma un a pubblico certamente molto più vasto per quanto è godibile. Non ho riscontrato parti infatti che potrebbero piacere solo ai cultori del genere ma viene dato spazio anche ai 'novizi', se così li possiamo etichettare. La tematica della diversità che viene affrontata, l'oppressione dei più deboli, il desiderio di voler raggiungere a tutti i costi il proprio obiettivo, la capacità di imparare a fidarsi degli altri, sono tutti aspetti che rendono il libro piacevole e adatto quindi a tutti.
Ve ne consiglio la lettura!



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