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venerdì 16 luglio 2021

Recensione: 'Draghi di Maad' di Giulia Fiori

 Salve a tutti! Oggi vi porto la recensione della raccolta di racconti di 'Draghi di Maad' di Giulia Fiori, autrice che abbiamo già conosciuto con il primo volume di Jiklitaal!
Il romanzo è in uscita a brevissimo su Amazon, intanto, dato che ho avuto l'opportunità di leggere questo libro in anteprima per portarvi la recensione il giorno d'uscita, ve lo lascio già!
Buona lettura!


 

Autrice: Giulia Fiori

Edito da: Self Publishing

Genere: Raccolta di racconti fantastici

 

 

 

 

 

 

 Può una leggenda essere vera?
Cosa si cela dietro le nuvole?
C’è qualcuno che ci protegge nascosto nell’ombra?

Cinque racconti, tre draghi protettori, un credo abbandonato.

Un drago color cielo...
Un drago dalle scaglie lattee...
Un drago nero come la notte...
cosa li accomuna?
Un’isola conquistata e suddivisa in tre regioni...
Tre popoli da proteggere.

Racconti mitologici, favole, leggende, che si uniranno, pian piano, in un finale comune.
Questo è Draghi di Maad

 

 Come già accennato questa è una raccolta di raccolti: ne abbiamo cinque, per la precisione. Ma tre sono i draghi, il drago Celeste, il drago Bianco e il drago Nero.
La cosa che mi è piaciuta in particolare di questi racconti è che i draghi sono in effetti diversi da quelli che ero abituata a leggere. Mi spiego, sono dei draghi che devono essere risvegliati e per tutti e tre il loro 'risveglio' si presenterà in un modo diverso. Questo ci viene sottolineato anche dalle diverse razze infatti, come gli elfi e i nani, ognuno con il proprio drago custode che ha il compito di proteggerli.

I draghi di questa raccolta non sono creature aggressive, avide e che utilizzano il fuoco unicamente per la distruzione. Esistono in qualità di pretettori delle terre di Maad ma sono via ormai da così tanto tempo che i diversi popoli ormai ne parlano come se fossero delle leggende. Quando i draghi appariranno di nuovo per alcuni di loro verranno visti come una minaccia, come degli esseri che potrebbero ucciderli o addirittura come un'arma che potrebbe usare un altro popolo per dichiarare guerra.
In questo si differenziano i nani, che invece hanno sempre creduto nel Drago Nero, che riescono a mettersi in contatto telepatico con lui e tutti i giovani nani devono affrontare una prova, divisa in parti, per riuscire a entrare in comunione con il drago. Prova che però è da tutti considerata semplice, questo proprio perché già li vediamo come un popolo già in sintonia, che mai potrebbero vedere il loro drago come una minaccia e a cui credono con tutto il cuore.

Ma andiamo con ordine: chi sono innanzitutto questi draghi? Come si sono risvegliati?
Non andrò a fare spoiler, ma vi posso parlare dei protagonisti, ovviamente.
Abbiamo il popolo degli elfi, dediti al Grande Padre e alla Grande Madre, due querce secolari e antiche di cui si prendono sempre cura. Non li vediamo quindi come un popolo che, a differenza dei nani, adora i draghi delle leggende. Il nostro protagonista elfo è Dolos, in fuga dal suo popolo dopo aver commesso un delitto senza neanche capire come abbia fatto.
Per il racconto del Drago Bianco abbiamo invece Mado, un cantastorie che non si separa dal suo liuto. Canta però di leggende che non potrebbe nominare e quindi si sposta continuamente, sperando di non essere braccato. In una di queste sue avventure, il suo cuore sarà catturato da Syra. Devo dire che ho amato tantissimo questo racconto e come poi va a ricollegarsi al risveglio del drago. Se infatti gli altri draghi sono riusciti da soli a risvegliarsi, per lui è diverso. Ha compiuto un gesto che non gli ha permesso il risveglio, almeno inizialmente, ma è stato un gesto nobile, eroico. Un gesto forse avventato ma dettato dall'amore. La sua storia inoltre si sviluppa in un arco di un bel po' di anni, in una continua ricerca fino al raggiungimento del climax massimo di questo racconto.
Tuttavia non ho potuto adorare anche la giovane nana Murflish Kan Voalilk che deve affrontare, insieme a tutti i suoi coetanei, la prova per la festa del Drago Nero che vi menzionavo poco prima. L'unico drago che si manifesta davvero, il primo che ha veramente coscienza di sé proprio perché c'è una perfetta comunione con i suoi abitanti.
Devo dire che sono stata molto in ansia per questa parte: Murflish infatti ha paura di fallire, anche se tutti quanti le dicono che non è difficile, eppure non riesce a togliersi l'ansia che ha addosso. Così mi sentivo anche io durante la lettura, avevo davvero il timore che non ce la facesse o che le capitasse qualcosa di male durante la prova. Sono entrata molto in sintonia con lei, è dolce, intelligente, un po' introversa. Come se non riuscisse mai a rendersi conto del potenziale che ha, e che basterebbe avere semplicemente più fiducia in se stessa.

Mi è piaciuta anche la chicca dei libri che ricollegano tutti e tre i protagonisti. Dà a questa raccolta un nice touch, come se fosse un meta-racconto!
Adoro anche la magia che pervade i racconti, il fascino della leggenda, quel chiedersi se i draghi esistono davvero e come possono tornare di nuovo a vegliare sulle terre di Maad.
Come potranno però fronteggiare quelle stesse creature che loro volevano proteggere ma che ora sono restie ad accettarle?
I draghi però sono nobili e intelligenti in questa raccolta. Non si faranno scoraggiare facilmente, e finché ci sarà speranza loro continueranno a tentare, come quando andranno alla ricerca dell'ultimo drago che proprio sembra non avere risveglio. Quindi, una parte che cade molto all'occhio, è la sintonia e la complicità che hanno questi draghi, sono fratelli, hanno reciproco rispetto verso l'altro e non hanno alcuna intenzione di lasciare uno di loro indietro.
Il finale l'ho trovato splendido. Non mi aspettavo che un determinato personaggio avrebbe avuto un 'destino' simile e l'ho adorato da morire. Sia perché appunto ne sono rimasta sorpresa, sia perché lo trovo giustissimo e spero che farà emozionare anche voi!

Lo stile di scrittura è inoltre fresco, veloce, i capitoli si intervallano molto bene facendo rimanere l'attenzione del lettore sempre alta, anche nei momenti in cui ci sono più spiegazioni (utili, ovviamente). Lo show don't tell è utilizzato molto bene e in un contesto del genere non è così facile come sembra dato che abbiamo dei piccoli racconti. Ma direi che le scene sono davvero uscite benissimo e nella loro brevità hanno trasmesso quello che volevo mi trasmettessero.
Se anche voi adorate i draghi, le leggende che li riguardano, non potete assolutamente perdere questa perla!





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