Buon pomeriggio a tutti! Oggi vi segnalo il romanzo di Ernesto Masina, 'Don Arlocchi e il mistero della statua di Minerva'! Qui di seguito trovate tutte le informazioni.
Titolo: Don Arlocchi e il mistero della statua di Minerva
Autore: Ernesto Masina
Edito da: Macchione
Genere: Mistero
Formato: Cartaceo
Prezzo: 15,00€
Pagine: 182
Trama
“I due tolsero tutte le pietre dal sacco e su ognuna videro o un altro volto, o motivi floreali, ed in ultimo uno più lungo con la scritta “Miner e forse metà della lettera V.” Don Arlocchi rimase a lungo a pensare ma non riusciva a capire cosa potessero significare quegli scritti e quei bei visi scolpiti. Poi, improvvisamente, come in un lampo gli apparve il Tempio Capitolino di Brescia che aveva visitato tanti anni prima durante una gita organizzata dal Seminario nel quale studiava. Era possibile che fossero reperti romani? Ma in Valcamonica? S ì, lui sapeva che i Romani erano passati anche in Valle, ma quelli era andati dappertutto, e non sapeva se avessero lasciato tracce. Comunque bisognava indagare.”
Si parte da una storia vera: il ritrovamento a Breno, un paesino della Valcamonica, di un antico tempio romano dedicato alla Dea Minerva. Durante gli scavi viene rinvenuta, posta al centro del tempio, la statua raffigurante la dea però priva della testa.
Una mattina don Arlocchi, il Coadiutore del parroco di Breno, viene informato in confessione che in una frazione del paese vi è il corpo di un brenese assassinato.
Per rispettare il segreto confessionale il buon prete non può andare ad informare il Maresciallo dei Carabinieri ma decide di andare a verificare di persona il fatto. Dopo il ritrovamento del cadavere don Arlocchi, anche a causa della prolungata assenza del Maresciallo Comandante la Stazione Carabinieri del paese, continua per proprio conto le indagini per scoprire l'assassino prima, ed i trafficanti di reperti poi. Nel corso delle indagini viene a contatto con strani personaggi ma, sopratutto: con un archeologo che ha la casa piena di reperti sottratti durante gli scavi da lui organizzati in varie parti del mondo; con un trafficante di pezzi antichi rinvenuti in Valle; con una donna senza scrupoli, assai violenta ma dolcissima nei confronti del figlio.
Al termine delle “indagini” il Coadiutore, avvalendosi anche delle notizie ricevute in varie confessioni e riuscendo a separare quelle che si riferiscono a fatti realmente accaduti da quelle che fanno parte del mondo dei pettegolezzi, riesce a consegnare alla giustizia l'assassino ed il commerciante di reperti.
La vicenda, di pura fantasia, si snoda piena di colpi di scena tra personaggi che, pur non conoscendo l'onestà, si muovono quasi ritenessero di non compiere nulla di male.
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