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venerdì 17 dicembre 2021

Recensione: 'Ho cambiato le parole' di Rita Francese

 Buongiorno a tutti!
Oggi vi porto la recensione di 'Ho cambiato le parole' di Rita Francese, autrice che abbiamo già conosciuto! Buona lettura!

 

 

Titolo: Ho cambiato le parole

Autrice: Rita Francese

Edito da: les Flaneurs Edizioni

Genere: Narrativa contemporanea

Formato: Cartaceo

Prezzo: 15,00€



Trama

Conforto e rabbia, amore e odio, fiducia e bugie. La famiglia è croce e delizia, ma può anche diventare la nostra prigione. È quello che accade a Willy, una fascinosa ragazza piemontese dalla vita ricca di interessi e prospettive internazionali, quando incontra Matteo, un bel giovane meridionale taciturno e seducente. Irresistibile. Senza conoscere nulla di lui e della sua famiglia, Willy segue Matteo nel pittoresco paesino della Campania in cui lui vive. È incosciente. Accecata dall’amore, è convinta che la sua vita sarà meravigliosa, ma ben presto dovrà scontrarsi con la dura realtà della famiglia Giordano. Guidati da Paola, una “dei” Giordano, viaggeremo nel loro tempo a ritroso, dal primo dopoguerra fino ai giorni nostri, in una storia di genitori, figli, nonni, fratelli e sorelle, gelosie, tradimenti, dolori e bugie ma anche gioie. Una girandola di emozioni e intensità in un cerchio che non riesce mai a chiudersi. Ma l’amore è infinito, e riesce sempre a “cambiare le parole”.

Un romanzo che unisce l'amore per la famiglia alle vicissitudini che si è portati a vivere, volenti o nolenti. Per questo ho apprezzato questo libro; la storia narrata è malinconica, ha momenti felici, momenti che fanno struggere e momenti che fanno arrabbiare. Non sempre la vita va come desideriamo e non sempre i progetti che avevamo in mente vanno a buon fine. 'Ho cambiato le parole' è un romanzo vero, vissuto, che racconta la storia di una donna in cui possiamo identificarci. Soffriamo insieme a lei e gioiamo delle piccole cose. Si parte dal dopoguerra per arrivare ai giorni nostri ed è da qui che inizio subito a parlare dello stile. Il romanzo è raccontato da Paola, figlia della donna le cui gesta ci vengono quindi narrate in seconda persona. Non è sicuramente una scelta che vediamo spesso nei libri, ma in quei momenti in cui Paola interagisce con noi e ci racconta di sua madre, ecco che funziona perfettamente. Dopo un primo istante mi sono catapultata bene nella storia, anche quando non avevo ancora afferrato la voce narrante. Ma questo è a tutti gli effetti un racconto, in cui ci viene la narrata la storia di Willy e l'utilizzo di questo stile funziona e ci permette di seguire al meglio le sue vicende.

Ed ecco che quindi iniziamo a conoscere Willy, una donna che proviene da una famiglia benestante intenzionata a laurearsi; è colta, viene da Torino, è un'interprete italo-inglese presso una ditta di cavi elettrici ed è sicuramente una signorina a modo. La sua vita cambia quando va a trovare gli zii a Spello (tra l'altro quel momento del libro sono riuscita a figurarmelo perfettamente dato che ho visitato quel bellissimo paesello!) Incontra infatti Matteo, un uomo meridionale che una bambina tratta male per via delle sue origini. Mossa a compassione Willy si intrattiene a parlare con Matteo e da lì non si lasceranno più (e qui il lato positivo è tutto da vedere). Sono rimasta molto intenerita quando a questo punto del romanzo ho iniziato a leggere le lettere che i due si scambiavano. Erano lettere cariche d'amore, di sincero interesse l'uno verso l'altra, sembravano davvero una coppia di innamorati destinati a stare insieme per sempre. Lui, ammaliato da quella donna del nord così intelligente e lei che si era lasciata trasportare dal fascino di Matteo. La realtà però per Willy sarà ben diversa. Lei che subito dopo sposata vorrebbe rimanere con Matteo da sola capisce che è un qualcosa che raramente potrebbe accadere. Trasferitasi nella città di Matteo cambia completamente modo di approcciarsi alla vita. Willy non ha praticamente più privacy, la famiglia del marito diventa invadente e specialmente non va d'accordo con la sorella Maria Grazia. Ma quello che più le affligge il cuore ed è ciò che afflitto anche me durante la lettura è scoprire che in realtà Matteo non ha per lei tutto quell'interesse che aveva dimostrato di avere. Alcune frasi le ricordo perfettamente per quanto mi hanno scossa. Willy si ritrova sola in una casa numerosa, in una città che non conosce, dove tutti la guardano quando esce senza accompagnatore. Paola si chiede spesso come mai la mamma abbia potuto sopportare tutto questo. E quelli sono passaggi veramente molto toccanti nel libro. Devo ammettere che in certi punti ho provato una grandissima rabbia per lei, quasi avevo voglia di strattonare il personaggio. Ma allo stesso tempo bisogna pur capire quando e dove è ambientato il romanzo. E a quel punto si capiscono le difficoltà che ha dovuto subire la donna e che non era sempre facile come può esserlo adesso riuscire a svincolarsi dai problemi. Willy ne ha avuti eccome, si è ancorata a quelle poche amicizie che sembrava avesse intorno, come Bice, questo per cercare di avere un sostegno nella sua vita e un modo per andare avanti anche grazie ai suoi figli. Ma Willy è un personaggio che appunto non demorde e persegue i suoi obiettivi, come quelli universitari e su questo aspetto non si fa lascia certo piegare. Rimane fedele a se stessa, volenterosa e caparbia. Sa che vive in una situazione che non sopporta ma comunque sia si dimostra forte e affronta quella vita che si è scelta perché pensava di avere una prospettiva diversa che però Matteo le ha bruciato. Non che lui sia un personaggio negativo a tutto tondo; alla fine ammette almeno con i figli la verità e a loro vuole un mondo di bene.

Una storia che mi ha veramente toccata di questo libro è stata quella di Anna, un'altra sorella di Matteo che considerata pazza viene fatta internare. Avevo già letto alcuni libri su questo argomento e sulla facilità dell'epoca di condannare in questo modo le persone, ma leggerlo fa sempre male al cuore. Quindi è una parte che mi ha molto colpita, oltre al fatto che ogni volta mi lascia con mille pensieri. Ma in questo libro viene davvero trattata la storia di quasi tutti i componenti della famiglia, con minuzia di particolari. Li conosciamo, li viviamo e sembra quasi davvero di conoscerli a lettura ultimata. Una storia sincera, senza mezze misure, spietata quando serve e dolce all'occorrenza. Alla fine mi sono davvero affezionata a Willy e alla sua storia e leggevo avida perché volevo sapere se ci sarebbe stata una sorta di riscatto o comunque volevo vedere come si sarebbe comportata in una certa situazione. Non conosceremo poi soltanto la sua storia ma anche quella dei figli e del loro diventare adulti.

Conosciamo quindi una famiglia numerosa, tanti personaggi, ognuno diverso, con la propria storia che Paola non esita a raccontare. Sono sicura che tantissimi ameranno conoscerli, non solo per le loro storie ma anche perché il background è davvero ben costruito. Si impara sempre qualcosa, si vanno a leggere di quei periodi scomodi, duri, con i riverberi di una guerra appena conclusa e che non ha lasciato davanti una vita facile da percorrere. Consiglio assolutamente questa lettura e faccio un grosso in bocca al lupo a Rita!





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