Eccoci con una nuova recensione! Oggi vi parlerò di 'A tempo di tango: scacco matto a Buenos Aires' di Mario Abbati. Ringrazio Valentina Petrucci per avermi fornito il materiale.
Titolo: A tempo di tanto: scacco matto a Buenos Aires
Autore: Mario Abbati
Edito da: Bookabook
Genere: Narrativa contemporanea
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 16,00€ cartaceo, Kindle 6,99€
Trama
Il Tempo che governa i passi del tango e il corso ordinato degli eventi, all’improvviso, inizia a prendersi gioco del maestro di ballo Toni de Mastrangelo: la sua vita perde ritmo e logica, trascinandolo in una caotica partita a scacchi di cui lui non conosce le regole. La sua fidanzata, la sua auto, la sua scuola di tango danno infatti segni di cedimento sospettosamente sincronizzati, spingendolo a trovare finalmente il coraggio di volare verso il luogo mitico per ogni tanghèro: Buenos Aires. Bussola disorientata di questo viaggio è il Pangioco, una versione alternativa degli scacchi creata dal misterioso artista argentino Xul Solar, amico intimo di Borges, e acquistata per caso da Toni. Da questo strano gioco il protagonista verrà trascinato in una sequela di inganni, pericoli e rivelazioni, insieme a collezionisti di tarocchi, un poeta postavanguardista, una conturbante massaggiatrice, un gatto psicologo e un maestro di tango che non balla.
Quello che mi è piaciuto di questo romanzo è il messaggio di fondo: bisogna lasciarsi il passato alle spalle e proseguire verso il futuro, specie quando gli indizi che ci dicono di cambiare strada sono molteplici. E Toni De Mastrangelo ne sta ricevendo parecchi: la sua macchina si ferma perché è rimasto a secco di benzina, è costretto a chiudere la sua scuola di tango perché la SIAE non gli trova tutta la documentazione necessaria (e come si potrebbe insegnare tango senza musica?) e la sua compagna lo lascia per il suo più accerrimo nemico, Pedro Ramirez, anche lui insegnante di tango. Toni è sconsolato e ogni suo passo sembra non andare mai a buon fine. Natalia, la sua ex, lo ha accusato di non essere intraprendente, che non l'ha portata mai a Buones Aires, dove ogni amante del tango almeno una volta nella vita dovrebbe andare. Toni si sente quindi una persona che quasi non ha più nulla da offrire. Le cose peggiorano quando decide di acquistare per un suo amico appassionato di scacchi, un gioco che appunto li ricordi. Peccato che acquista il Pangioco che, come scoprirà successivamente, è stato inventato da Xul Solar proprio a Buenos Aires e in seguito trafugato dal museo dove era esposto. Toni pensa che possa essere una buona occasione questa, quella di andare finalmente nella città dei sogni per riconsegnare il gioco rubato ma una serie di eventi nefasti lo porta verso un'altra direzione. Il presunto ladro ha scoperto che ora il gioco, che contiene anche gli Arcani Maggiori che ha intenzione di studiare, è finito nelle sue mani. E ha intenzione di inseguirlo fino in capo al mondo pur di riprendersi il gioco.
Personaggi
Il nostro protagonista Toni de Mastrangelo compie un autentico viaggio di realizzazione, proprio come eroe che si rispetti. Certo, non possiamo proprio connotarlo come l'eroe classico, ma il viaggio che intraprende e la sua presa di coscienza ci portano a vivere insieme a lui una vera e propria trasformazione. Toni parte con le peggiori aspettative: dopo tutte le sfortune che gli sono capitate, si aggiunge anche il fatto che il mandante del furto del Pangioco ha scoperto che ora si trova tra le sue mani e manda sempre due uomini gemelli per farselo riconsegnare con le cattive. Quando pensa che ormai tutto sta andando in rovina, capisce che ha bisogno di fare un grande salto nella sua vita. Quindi, dopo anni di indecisioni, decide di partire alla volta di Buenos Aires anche se Natalia non sarà con lui. Si fa ospitare da un amico di un suo allievo, Vinicius, e devo dire che ho davvero adorato le scene tra loro due, specialmente quando insieme riescono a capire come si gioca. Non è infatti un semplice gioco di scacchi: ogni mossa che si fa deve essere non solo ben ponderata ma aiutata con l'uso degli arcani maggiori che andranno a formare una vera e propria storia. In quelle loro partire, Toni quindi si trova a dover tirare i conti non con un semplice gioco ma anche con se stesso. Si rivede in quella pedina che sta muovendo e con la quale racconta una storia ed è lo stesso Vinicius a spingerlo oltre, a fargli capire che cosa può ottenere, dipende dalle mosse che ha deciso di fare. Così come lo spingerà ancora oltre Figueroa, il maestro di tango che non balla. Quando incontra Figueroa tra i due c'è un'ottima intesa che però per il maestro può soffermarsi solo sul fatto che Toni conosce molto bene la storia del tango. Ma è come balla che lo rappresenta a pieno. Quando Figueroa lo vede ballare decide anche di segnarlo a una competizione ma con un giusto obiettivo. Toni rimane infatti ancora troppo ancorato al passato e l'unico modo per sbloccarlo è fargli fare quella famosa mossa in avanti. Solo quando Toni ci sarà riuscito i fantasmi della Roma che si è lasciato alle spalle non arriveranno più a tormentarlo e da lì potrà cominciare a costruire da capo la sua nuova vita. Ma Toni ha come un blocco, proprio non riesce a fare quel famoso passo in avanti che tutti gli consigliano di fare. Anche se si mette a ballare, anche se gioca agli scacchi cosmici. La sua situazione andrà ancora a ingarbugliarsi quando conoscerà meglio Estela, la figlia di Vinicius, una massaggiatrice che cerca di farlo cadere nella sua ragnatela -e che ha a sua volta diversi conti con il passato che non riesce a tagliare- e Morgan Parisi, fantomatico scrittore dal quale Valentina, una sua amica, ha dovuto tagliare i ponti. Morgan Parisi era infatti il fondatore del Tarot Institute presso il quale Veronica lavorava fino a quando non ha deciso di andarsene e di non leggere più i tarocchi. Quando questa matassa verrà finalmente sciolta, Toni mette insieme tutti i pezzi del puzzle e allora dovrà cercare di venirne fuori prima ancora di poter pensare al suo futuro. Trovo ammirevole l'evoluzione che compie il personaggio così come le sottotrame che sono allo stesso avvicenti (come quella di Vinicius). Gli altri personaggi si muovono bene nel racconto e devo ammettere che fino all'ultimo non ero riuscita a capire cosa c'entrasse Estela con Veronica. Per questo è stato per me un bel colpo di scena. L'autore ha saputo giostrare bene la trama e far muovere i personaggi dando i giusti indizi che hanno sempre acceso il mio interesse durante la lettura.
Stile
Ho trovato lo stile davvero fluido e impeccabile, così come non ho trovato nessun errore di battituta o di ortografia. Ci sono molti dialoghi, che apprezzo sempre, verosimili e che tengono accesa l'attenzione del lettore. Come dicevo prima, i diversi indizi sono stati disseminati bene lungo tutto il romanzo e non abbiamo quindi nessuno spiegone o infodump che va a rovinare la nostra lettura. Tutte le soluzioni vengono infatti date nel momento giusto quando il lettore ha gli elementi necessari per comprendere. Per questo motivo do al romanzo il massimo del punteggio.
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