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sabato 15 dicembre 2018

Recensione: 'I due regni, Le strade di Voros' di Alessia Palumbo

Oggi parleremo dell'ultimo libro finora uscito della saga de 'I due regni' di Alessia Palumbo, la cui uscita del quarto è prevista per il 2020! Se vi siete persi la recensione del primo, potete recuperarla cliccando qui e per la seconda qui!


Titolo: I due regni, le strade di Voros III

Autrice: Alessia Palumbo

Formato: cartaceo (brossura), Kindle

Edito da: EKT Edikit

Genere: fantasy, mix tra sword and sorcery e grimdark

Pagine: 530

Prezzo: 14,99€, 2,99€ su Kindle

Consigliato da: 15/16 anni in su



Trama

Farwel è riuscita a sciogliere il sigillo e ricongiungersi a Idai e ai suoi alleati, mentre il tempo della resa dei conti con la Comandante è sempre più vicino. L'Incantatrice e il visconte sono finalmente giunti a Voros, alla ricerca di antichi alleati che possano dare loro una possibilità in più per trionfare contro la Città Intera. La giovane Farwel, invece, parte per Sehiro per partecipare ai Due Regni, che le potrebbe permettere di diventare Incantatrice. Tuttavia, scoprirà che la prova non è affatto come se l'era aspettata e riuscire a superarla diventerà una corsa contro il tempo. Le Strade di Voros è il terzo capitolo della saga I Due Regni. 

Anche in questo terzo volume, come i precedenti, abbiamo i capitoli che ci raccontano gli avvenimenti del passato e del presente di Farwel che combaciano perfettamente tra loro. Oltre al fatto che ci sono anche i capitoli dedicati alla storia di Faervel e Aechir che ho amato davvero tantissimo, non solo perché arriviamo al punto cruciale ma perché si scopre il motivo per cui Farwel ne è così attratta e cosa da questa storia riesce a trarne insegnamento.
Quello che infatti Farwel arriva a compiere è un grande sacrificio per se stessa, ma che porterà, con il corso degli anni, a veder nascere un bene superiore e comune. Per questo, nonostante tutto il dolore che le provocherà, arriverà a fare la sua scelta finale spinta dalla storia dei due amanti.
Tra l'altro, sempre parlando di Faervel e Aechir, quasi speravo in un 'colpo di scena' del genere quando alla fine Aechir incontra il suo omonimo. Questo mi spinge a pensare che la stessa cosa possa accadere a Farwel con Idai e sono combattuta perché da una parte ci spero e dall'altra sogno un finale che per loro possa essere diverso, chissà!
Farwel e Idai si sono infatti ricontrati, nonostante ormai lui abbia la sua vita, e scoprono insieme che quello che pensavano di poter dimenticare è rimasto intatto nei loro cuori. Ho amato alla follia i loro momenti, li reputo davvero due personaggi perfetti per stare insieme e quindi immedesimarmi in Farwel è stato semplice e triste allo stesso tempo. Prepareranno la battaglia finale contro la Comandante e a condivideranno piccoli e brevi momenti solo per loro.
Intanto, la Farwel del passato si ritrova a dover sostenere la prova dei Due Regni, quella che le conferirà la toga bianca che ormai conosciamo. Devo ammettere che davvero non mi aspettavo che la prova si sarebbe svolta in quel modo e si capisce perché, quindi, è stata chiamata Due Regni.
Quello che poi succede a chi non si risveglia è davvero impressionante: e questo mi porta a pensare... tutti quelli che vivono nell'altro regno altro non sono che tutti i maghi che non si sono mai risvegliati? Penso che sia una teoria affascinante e l'ho trovata più spietata del Rito di Drator.
Con lui, d'altro canto, Farwel ha ancora i conti in sospeso e anche per la prova dei Due Regni sarà costretta ad averci a che fare, stavolta in un modo che certo non si immagina.

Personaggi

Da questo momento in poi vediamo un sostanziale cambiamento in ogni personaggio: non solo nel presente ma anche nel passato. La Farwel che vive ancora in Accademia vede davanti a sé sorgere la Città Intera. Già è nata e vissuta sapendo che i maghi non sono ben accetti, ma comunque sia il clima che ha conosciuto è ben diverso rispetto a quello che ormai sta vedendo nascere. Quando Sehiro è distrutta capisce che c'è qualcosa che ormai si è spezzato e questo lo aveva già inteso durante il suo viaggio di ritorno dalla prova. Se l'astio verso i maghi ormai cresce a dismisura, cresce anche il sentimento che la lega a Idai, ed è talmente forte che la porterà a fare scelte drastiche che le condizioneranno per sempre la vita. Vediamo quindi una Farwel maturata, che prende decisioni non per se stessa ma per la speranza di un futuro migliore, si sente in colpa e sa che deve fare qualcosa specialmente adesso che indossa una toga bianca. Allo stesso tempo la Farwel del presente, dopo tutto quello che ha passato, è più determinata che mai. Non si abbassa davanti a nessuno e davanti a un re strafottente sa come farsi tenere testa. Tra tutte le scelte che ha dovuto compiere voglio fare una menzione speciale a ciò che succede a Mydra: ho trovato quella scena toccante, straziante e che ben rappresenta quello che Farwel è ormai costretta a sostenere. Nonostante possa infatti capire ciò che Mydra ha fatto, allo stesso tempo non può chiudere un occhio e questo sempre per rispettare il suo piano. Ho trovato quella parte perfettamente riuscita e che ben rappresenta l'animo sconvolto di Farwel. Idai anche l'ho amato tantissimo: fa quello che spero faccia, si comporta come si dovrebbe comportare e non si può quindi non adorarlo. Anche se sa che ciò che Farwel sceglie è giusto per loro non riesce comunque a resistere dall'incontrarla in segreto, anche se sarà per poco.
Il suo è un amore sincero e speravo che questo personaggio si sarebbe evoluto in questo modo, che non restasse ad odiare Farwel per la sua fuga. Infine voglio parlare della Comandante: in lei non ho visto alcun cambiamento, ma questo non significa che sia un aspetto negativo, anzi.
Proprio perché è rimasta fedele ai suoi ideali, a quella che possiamo definire la sua pazzia personale, non cambia e cerca di non darla vinta a Farwel neanche quando non ha davvero altre scelte.
Resta esattamente per quello che è stata e questo la rende verosimile.

Stile

Anche in questo terzo libro lo stile è perfetto. Nessun errore, si legge che è una meraviglia e di nuovo le scene sono state costruite magistralmente. Ho letto che l'autrice ha avuto qualche difficoltà nella stesura di questo terzo libro, che è quello che le ha dato più grattacapi e che ha dovuto riscrivere e cancellare diverse parti. Questo lavoro, questo editing certosino, si sente davvero. Il risultato è infatti ottimo: non c'è niente che stona, niente che scricchiola con il resto del romanzo.
Per questo, nuovamente, il mio voto è pieno.



2 commenti:

  1. Bello vedere una recensione così dettagliata su questo libro. Ho scoperto solo di recente l'autrice, e concordo con le tue conclusioni. Bella recensione!

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    1. Ti ringrazio davvero tanto :)
      Anche per me è stata una scoperta bellissima. Trovare un'autrice che scrive fantasy e per di più bene fa sempre piacere!

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